Recensioni per
Nel ventre della Zebra
di Ita rb

Questa storia ha ottenuto 101 recensioni.
Positive : 101
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
25/02/14, ore 18:12

Ho pensato molto su cosa scriverti e ancora non ho trovato le parole.
Tutto il racconto vissuto nella testa e nei pensieri di Miska sono un concentrato di visionaria follia, sensibilità esagerata, sentimenti portati all'eccesso.
Miska è un eccesso in tutto, compresa la sua malinconia. Sembra che tutte le sue percezioni cognitive siano portate all'ennesima potenza e questo porta, inevitabilmente, a provare per lui un gran senso di protezione.
Ebbene sì, mi viene voglia di proteggerlo.
Come tutte le persone che vivono ogni cosa con così tanta empatia, Miska si auto-infligge dolore.
Il tuo modo di scrivere è calzante per questa storia, perché il lirismo delle tue parole non risulta pesante, ma è calzante visti i sentimenti del protagonista.
Elia mi piace molto.
In contrapposizione al vivere visionario e onirico di Miska, la praticità di Elia risulta discordante.
In realtà, chi sta fuori dal mondo è Miska, ma è così affascinante che non si può non apprezzarlo e amarlo.
L'ultima parte mi ha fatto male.
Miska che si sente un cane.
Lui venera e idolatra Elia a tal punto da sentirsi un cane fedele.
Mi chiedo quale dolore abbia portato Miska a pensarla così, ha una visione di se stesso così cruda e degradante da fare male, davvero.
Da un lato c'è tenerezza, ma anche dispiacere.
Jes io non so davvero che dire perché qualsiasi cosa dica risulterebbe di poco conto.
Il peso che una scrittrice da alle parole sta alla base, per ognuna di noi è così, e temo di non essere in grado di dare il peso giusto alle mie, perché le tue, invece, ce l'hanno. Eccome se ce l'hanno.
voglio solo dirti che sei bravissima e grazie per questa storia :)
Bloom

Recensore Veterano
25/02/14, ore 17:29

Rieccomi! Non ti libererai di me, garantito v.v
Dunque: questo capitolo mi è piaciuto davvero moltissimo, ma per motivazioni diverse dall'altro - questo tuo modo di esprimere l'amore così forte: una descrizione torbida, forte, ha disegnato nella mia mente immagini suggestive che difficilmente posso dimenticare. Davvero, i miei complimenti. Sei stata capace di fondere la tenerezza di un sentimento come l'amore alla sensazione di perdizione, a quel sentirsi infiniti che travolge... al senso di impotenza, quando l'unica persona che ci dà un senso ci respinge. La metafora del cane, mio dio, che tenerezza. Se ci ripenso ho i brividi... hai scritto un capitolo meraviglioso. Ciò che ho trovato davvero ottimo è stato fondere le immagini chiare, positive direi quasi, del cielo, delle nuvole, e la luna - quel senso di infinito, la perdita di un baricentro che non sembra dovuta solo all'abuso di stupefacenti, è l'amore, mio dio, è l'amore - con immagini più cupe dell'ambiente chiuso in cui Elia e Miska si trovano. Ultimo dettaglio, che spero non sia solo una mia congettura: "isn't something missing?" credo sia un indizio che vuoi lanciare a chi ti legge. L'ho colto solo ora, forse perché nel primo capitolo ero presa dall'impatto col tuo stile. Manca qualcosa, perché tu descrivi il tutto e mai la parte, mia cara: riscontro nella narrazione un certo panismo, una vena sottilmente simbolista - la fusione del protagonista con qualsiasi cosa lo sfiori; ciò gli porta via i contorni, una descrizione precisa di lui (che, per l'appunto, tu non hai offerto). Perciò tu parli di foglia, volantini...oggetti rapiti dal vento, che non controllano il proprio destino, come Miska non può controllare il suo continuo trasformarsi dovuto al contatto con gli altri (forse non ha senso, non so, ma è una mia interpretazione).

Bene, queste sono le mie impressioni. Sono contenta di aver scoperto questa storia, continuerò a leggerti con piacere. A presto cara <3

Recensore Master
25/02/14, ore 00:38

Ciao!

Miska non è intossicato da ciò che lo circonda o dall'aria stantia, no, a parer mio, questa è l'impressione di Miska, per me non è altro che intossicato da Elia e dalla sua stessa essenza. Elia è la luna e Miska ne subisce l'influenza come le maree.
La nuova figura minacciosa di Asko si è introdotta prepotente nella storia. Lo so è un bastardo e va odiato, ma qualcosa mi condurrà anche a lui.
Sento che Miska prova un forte odio nei suoi confronti di Asko perché questo lo priva di Elia e sopratutto gli fa fare cose che Miska, probabilmente, non vuole che lui faccia. La gelosia lo attornia e lo fa diventare folle di rabbia ed è una rabbia che vorrebbe riversare tutta contro Asko.
Elia e il suo puzzle e il puzzle è un corpo, il suo corpo fatto a pezzi metaforicamente da tutti quelli che lo toccano erroneamente, da tutti quelli che lo toccano in modo sbagliato, differentemente da come farebbe Miska.
i tre personaggi mi sembrano le tre componenti dell'Io anche se Il super-io Miska non è molto vigile e forte, ma forse lo è quanto basta per sorreggere l'altro volantino, forse in due, nel vento, riescono a sostenersi senza, anche se il vento Asko vorrebbe spazzarli via e distruggerli, anche se per lui sono un bene prezioso: vorrebbe che anche Miska collaborasse, ma questo riesce a diventare un eroico volantino metallico e il tutto perché ciò che gli vuol far fare Asko gli fa schifo. Lui non è così, non lo sarà e deve salvare se stesso ed Elia, deve farlo ç__ç
Povero Miska, povero Elia ç__ç lo sapevo che lui non voleva fare quel lavoro, lo so che lui non vuole essere un puzzle, lui vuole essere qualcosa, ma forse non sa neanche lui bene cosa vuole essere è per questo che nel frattempo, per un motivo o per un altro, si accontenta facendosi frammentare il corpo in mille pezzi, mentre di rimando frammenta il cuore di Miska.
La narrazione è sempre la stessa, magnifica, vivida e fervida, così bella da fare male.
Alla prossima!
(Recensione modificata il 25/02/2014 - 12:42 am)

Recensore Master
24/02/14, ore 22:57

Buona sera!

I pensieri di Miska sono sempre qualcosa di meravigliosamente struggente. Ogni volta che leggo di lui che si paragona, insieme a Elia, a un volantino, mi stringe sempre il cuore. Me lo immagino ciondolante nella strada o in casa a seguire il suo adorato Elia, ad aspettarlo, mentre si sente leggerlo e pesante allo stesso tempo, così pesante interiormente da sentirsi vuoto, leggero e fragile come un volantino.
Potrei coniare un nuovo termine o forse esiste già (?) per questo tuo narrare, questo è un pulp suggestivo, ma romantico, o almeno è così ai miei occhi: sono particolarmente incline ad amare il tragico, per questo la tua prosa, mi sembra una prosa poetica del reale dramma. Non so se è un nuovo termine oppure no, ma sono sicura che tu capirai cosa intendo dire con quelle parole.
Quel bacio tra i due lo vedo quasi famelico e assente allo stesso tempo, la sua presenza la riporta il sangue che ne sgorga, come se fosse la prova che Miska lo ha baciato veramente, che ha sfiorato la luna, che ha toccato il cielo.
La narrazione da te utilizzata non solo è bellissima e densa emozionalmente, tanto da lasciarmi senza parole, ma si riesce perfettamente a intuire i stati di coscienza alterati di Miska, è come se tra le righe fluttuassi anche io come un volantino libero nel cielo, è come se anche io facessi parte di quella notte.
Tutto è così reale che quando ho letto "Elia ha freddo e i suoi denti stridono" ho percepito il dolore suoi miei e ancora ne sento il fastidio.
Potrei gridare al capolavoro.
Alla prossima!
 
 

Recensore Veterano
24/02/14, ore 22:55

Non posso che farti i complimenti enormi per questo tuo esordio. Davvero, mi hai lasciato esterrefatta (infatti la mia esclamazione a caldo è stata una, entusiasta e un po' volgare, che dunque non sto qui a ripeterti u.u) per l'accuratezza formale, stilistica, contenutistica di questo primo capitolo. Ho letto con piacere la tua prefazione e non posso che dirti che, se questo è il risultato di più di quattro anni di lavoro e fatiche, davvero dovresti esserne soddisfatta. Anzi, molto più che soddisfatta.
Hai uno stile impeccabile, a mio parere: una vena tragica e melanconica sottile, sul fondo, mai in eccesso; è come se con le parole disegnassi: certo, pennellate noir, le tue, con uno spirito decadente e afflitto, ma bellissime, misteriose, affascinanti. Davvero, ti leggerei per ore anche se mi scrivessi la lista della spesa.
Hai introdotto l'azione, poi, in maniera peculiare: disegni netti, sensazioni viscerali, che lasciano tuttavia un sostrato vago alla scena nel complesso che le dona un che di effimero. Non ho letto molto il noir, ma sei una delle poche autrici che mi spinge ad apprezzarlo davvero. Come avrai notato, spero, sei nelle preferite. Al prossimo capitolo :)

Recensore Veterano
24/02/14, ore 21:57

Allora, allora, allora; aspetta, aspetta, aspetta... ti devo prestare l'avviso che ho messo sulla mia storia e aggiungere: SE AVETE VOGLIA DI MORIRE: SIETE NEL POSTO GIUSTO!
Bravissima!
Tutto ciò è opprimente.
Avrai capito che io sono una drammatica di quelle colossali, di conseguenza puoi immaginare quanto tutto ciò mi abbia affascinata.
Un mal di vivere reso così bene non l'avevo mai letto.
Sei poetica, scorrevole, sei inchiostro nero.
Macchi chi legge del tuo inchiostro cupo e se c'è una cosa che io amo, cazzarola, se c'è una cosa che venero è la capacità di rendere affascinante il buio, i sentimenti negativi, la misantropia, le diverse fasi psicologiche di un ragazzo che vive nel dolore, quasi con rassegnazione. Sembra che non abbia nulla da perdere perché non da più valore a nulla.
Che meravigliosa depressione che mi hai fatto venire!!!
Bellissime note anche le tue U_U
Sei un'autrice bravissima e apprezzabile, eppure sei umile e intelligente.
Cara, vedo in te una luce buia, cosa che è più che calzante visto il tuo racconto e visto, anche, il tema che stai trattando.
Viviamo in un incubo.
Sembra un recensione negativa?! O_O
Non lo è, affatto. Stavo per incollarti 2, 3, 4, 5 citazioni ma poi mi sono accorta che erano 6,7,8,9 e 10 e mi sono resa conto che avrei scritto una recensione di citazioni e non mi pare giusto.
Tu, DONNA, vai dritta nei preferiti U_U
Un abbraccio.
Bloom

Recensore Veterano
18/02/14, ore 17:09

Ciao!

Ti avevo detto che avrei lasciato la recensione lunedì, poi ieri non ho riletto, ma eccomi qui. Non è per fare la lecchina perché non me ne viene in tasca nulla, e lo sai, ma in questa storia riesci a farmi entrare nella testa del protagonista e a farmi vedere con i suoi occhi. Sono immagini confuse quelle che mostri, eppure incredibilmente vivide. Le sue sensazioni sono così tangibili, attraverso le tue parole.
Uff, non sono brava a descrivere quello che sento quando leggo, ma la tua storia è magnetica. Se avessi trovato il tuo libro in qualche negozio, e avessi letto queste pagine, non avrei esitato a comprarlo.
Quando arriva l’identificazione del protagonista col cane mi si è stretto un po’ il cuore: il cane è un animale fedele, è simbolo proprio di fedeltà, ma quando sono addomesticati sono capaci di sopportare qualsiasi cosa, proprio perché dipendenti dal padrone in modo assoluto. Hai fatto bene a mettere le note sul fatto che Miska non sia davvero un cane, nel senso di canide, perché in racconti di questa impronta può anche succedere. Infatti è per questo che la similitudine col cane mi ha toccata tanto. Un essere umano può essere indipendente, cavarsela da solo, una cane che nasce e cresce in un certo ambiente no. O meglio, magari a livello di sopravvivenza può anche farlo, ma a livello emotivo, andrà sempre alla ricerca del suo padrone.
In questo capitolo la prima parte mi ha tenuta inchiodata allo schermo, forse per la sua poesia, per le immagini richiamate, un po’ visionarie, psichedeliche che causano sempre e comunque una sensazione opprimente, soffocante, come ti avevo già detto.
La storia è solo all'inizio e della trama ancora non posso dare giudizi, si sta delineando lentamente, sto insomma capendo che succede, l’ambiente in cui vivono, quello che succede, ma voglio leggere i prossimi capitoli, che di certo daranno una visione più ampia della situazione.

Ti rinnovo all’infinito i miei complimenti, questo è talento, questo è qualcosa che dovrebbe stare sugli scaffali delle librerie, ma ahimè siamo in Italia e si sa come funziona.

Leggerò presto anche il terzo capitolo, mi ha proprio conquistata.
Alla prossima.
Un bacio.
Selene.

Recensore Veterano
08/02/14, ore 17:59

Ciao!

Allora dunque: tsnkampa.

No dai, sto scherzando. Volevo dire ncsidkrsdfd.

Come sono simpatica :DDDD

Seriamente. Tu sai già che a me piace tantissimo come scrivi, che quando ho avuto critiche da farti te le ho fatte, ma in generale mi hai sempre emozionata molto. Sì, è vero, questa storia è scritta in modo diverso dal modo cui mi hai abituata con le fanfic nel fandom, e spero che non ti offenderai se ti dico che mi piace di più. Nel senso, tu scrivi da dio sempre e comunque, ma qui c'è stato un coinvolgimento emotivo molto forte. È come se avessi sentito la voce narrante farsi mia, questo non mi capita spesso, se non con i libri di autori di un certo calibro e tutto si è presentato molto vivido nella mia testa nella sua confusione. C'è questo disagio, questa malinconia (stavo per scrivere melanconia, ma comunque intendo il sentimento vero e proprio, non solo la tristezza, ma questo oscuro malessere), questo... soffocamento. Citando più o meno Palahniuk: soffocamento, non è la parola giusta ma è la prima che mi viene in mente.
E va beh, non so che altro dire, stilisticamente lo adoro, andrò avanti con piacere in questa storia, perché mi affascina molto.

Ti faccio davvero i miei più profondi complimenti.

Alla prossima.

Un baciottone.
Selene.

Recensore Master
07/02/14, ore 18:47

Appare ^^,
sono decisamente in ritardo nel commentare e me ne scuso immensamente, ma devo trovare il tempo per leggere e recensire e in questo momento ho carenza sia dell’uno che dell’altro, sono indietro con un sacco di letture e molte volte quando riesco a leggere un capitolo è a sera tardi, poi crollo subito dopo per la stanchezza. Quindi non pensare assolutamente che abbia smesso di leggere la storia, piano, forse in ritardo ma arrivo sempre a lasciare un commentino.
 
In questi giorni ho terminato di leggere un libro che come genere definiscono Weird, ovvero strano, ecco, le parti che tu nelle note hai descritto mi hanno fatto pensare a quel libro, non proprio al libro ma al genere o anche ad alcuni discorsi di Alice nel paese delle meraviglie, con l’unica differenza che il mondo di Alice è molto folle, mentre i tuoi capitoli sono così malinconici.
 
Mi piace tantissimo la prima parte, quei pensieri della voce narrante che vanno a briglia sciolta, scivolano, osserva il mondo, osserva Elia e lo paragona alla luna, al cielo e vede il mondo in maniera così particolare. Sembra un sogno quello che stanno vivendo, passa dalla malinconia all’euforia, alla felicità per poi cadere nel più cupo dolore, nella solitudine. (Sto scrivendo una recensione confusa, non so nemmeno io cosa sto scrivendo, eppure i tuoi capitoli suscitano emozioni differenti, forti, ma al tempo stesso sono difficilissimi da commentare perché affrontano molti argomenti. Questo non è assolutamente un difetto, tutt’altro, ma sono sicura che mi dimenticherò o mi perderò le parole durante il commento, i pensieri e quello che vorrei scrivere, ma che alla fine lascerò per strada.)
 
Veramente un capitolo sorprendente e pieno di emozioni, ti faccio veramente tutti i miei complimenti, sei veramente bravissima.
Al prossimo capitolo.
 
-Erika-

Recensore Master
23/01/14, ore 21:17

Ciao!

Lo stile di questo primo capitolo è bellissimo, denso di sensazioni che attanagliano subito il cuore e l'anima lasciandola tra la spasmodica vita e la caduta. La cosa meravigliosa è che non la si legge dall'esterno ma come se fossi gli occhi di chi sta guardando e la mente di chi sta pensando è per questo che lo si legge tutto d'un fiato in apnea.
Alcune metafore sono fantastiche davvero raffinate e azzeccate.
il personaggio che ci mostri sembra essersi rassegnato alla tristezza a vivere semplicemente accogliendo le cose, così come vengono un po' amaramente. Sembra essersi rassegnato alla vita.
Seguiò le vicende di questa creatura e dell'altra che gli è affianco.
Mi affascinano.
Attendo il secondo capitolo.
Alla prossima!

Recensore Master
21/01/14, ore 23:11

Ciao,
ho letto alcune tue storie, o meglio una sola e dovrei commentare quella, però gironzolando su EFP ho visto il primo capitolo di questa storia noir e mi sono detta: “perché non leggerla!” ho veramente un sacco di storie da recuperare, ma tanto non scappano e poi non sono in grado di tenere a freno la mia curiosità, avrei aperto e chiuso la tua pagina altre mille volte e alla fine mi sarei messa a leggere ugualmente. Ammetto che di noir so poco e nulla, mi attira come genere, ho provato a scrivere una storia per un contest, però ho ancora mille dubbi sul genere stesso. Sono anche andata in libreria alla ricerca di un libro, un racconto noir, ma il commesso di quel giorno ne sapeva quasi meno di me e non è stato in gradi do consigliarmi nulla.
Per ora credo che mi dovrò accontentare della spiegazione di Wikipedia su cosa sia un racconto noir, ma non era proprio quello che volevo sapere, più che altro ero interessate al genere e ai romanzi.
Ora tu ti chiederai, perché tutto questo sproloquio? Semplice, perché se dovessi scrivere una recensione pessima o senza capo né coda ne comprenderesti il motivo XD.
Bene, sorvolando tutta la prima parte che potrebbe essere alquanto inutile, inizio a recensire questo capitolo ^^.
 
Innanzitutto ti faccio veramente tutti i miei complimenti, hai uno stile fantastico, quello che scrivi sembra quasi poesia.
Ora commentare un primo capitolo è sempre difficile, di questa tua storia lo è ancora di più, descrivi sensazioni, stati d’animo, un disagio che si avverte ad ogni parola, eppure è solo l’inizio della storia, c’è ancora molto da scoprire, da sapere, da comprendere.
Nel disagio che si avverte dalle righe, dalla voce narrante, però si avverte anche stupore, ha incontrato qualcuno. Qualcuno che lo ha colpito, che ha attirato la sua attenzione.
 
Questo primo capitolo mi ha colpito moltissimo, e come ho detto essendo il primo è difficile giudicare la storia i personaggi, la trama in generale. Però mi ha colpito per la malinconia e l’amarezza che trasmette. Non so, non lo descrivi, eppure ho immaginato una strada grigia, solitaria. Un quartiere malfamato o forse i bassifondi di una grande città. Queste strade sporche, e lui, la voce narrante muoversi in questo luogo, pensando, osservando trasmettendo tutto il suo disagio, i suoi dubbi, la malinconia e il disprezzo.
 
Credo di aver scritto una recensione senza senso, ma quando una storia mi colpisce in particolar modo tendo a sproloquiare e a scrivere tutto quello che mi passa per la testa, quindi ignora anche la seconda parte del commento e salta direttamente ai complimenti xd.
Sei veramente bravissima, ti faccio veramente tutti i miei complimenti; al prossimo capitolo.
 
-Erika-

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