Recensioni per
Nel ventre della Zebra
di Ita rb

Questa storia ha ottenuto 101 recensioni.
Positive : 101
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
09/03/14, ore 16:27

Io questa storia non la reggo.
Eppure continuerò a leggerla perché la amo. Forse sono masochista, non so, ma se smettessi di leggere mi priverei di qualcosa che amo, quindi, non smetto.
Ammetto che è dura leggere la tua storia. In molti cercano di creare storie crude e tristi, ma questa non è cruda e triste, questa è vera, realistica nei sentimenti, in ciò che succede, nel contesto.
L'amore di Miska nei confronti di Elia è palpabile, come lo è anche l'odio che prova per Asko.
Quell'uomo è un concentrato di negatività in una sola persona.
Manipolatore, cattivo, cruento, violento e indegno. Non è degno di sfiorare né Miska né Elia, eppure lo fa con quelle mani sudicie e si sente anche in diritto di poterlo fare. Questo non è un uomo, è una bestia, la più putrida.
L'impotenza di Elia mi distrugge, mi spiazza a momenti, perché vorrei urlargli di reagire, di fare qualcosa, ma la paura, la sottomissione lo frena, tanto da non farlo reagire quando Asko prende Miska con la forza.
è stata una scena che mi ha fatta sentire inutile, è come se fossi stata io stessa Elia: spettatrice inerme di una violenza inaudita, senza ragioni.
Miska se l'è cercata, conoscendo Asko, ma certamente non se l'è meritata.
Ha cercato, come ha potuto, di salvare Elia che con la sua fragilità, non ha potuto fare nulla contro quel mostro che ha preso in ostaggio le loro vite.
L'introspezione di Miska mi affascina sempre, perché è vera, è reale ed è terribilmente incalzante.
Asko li tiene in pugno e fa di loro ciò che vuole, come fossero giocattoli e come tutti i bambini capricciosi e inconsapevoli, li fa a pezzi per puro divertimento, per sentirsi un dio invincibile. Prova piacere e soddisfazione nel fargli del male, come quando ha sorriso nel vedere i lividi sul viso di Miska.
Ho resistito fino alla fine, stringendomi le labbra per soffocare il dolore, ma nell'ultima parte avrei voluto stendere la mano e poter prendere la mano di Miska e tirarlo verso di me con forza, per liberarlo dalle grinfie di quell'animale senza anima.
La cosa che più di tutto mi ha fatto soffrire, è il fatto che per tutto il tempo, Miska ha pensato sempre e solo ad Elia.
Ha incassato colpi, si è gettato la zappa sui piedi, ha sofferto fisicamente ma il suo cuore, la sua mente, era sempre rivolta ed Elia.
Non ha lavato la saliva dalla faccia per se stesso, ma per Elia.
Non ha agito d'impulso, chiudendo la porta con l'intenzione di spaccare le dita ad Asko per se stesso, ma sempre per Elia.
Odia quell'uomo per Elia.
Si è proposto di sostituirlo senza pensare a come si sarebbe sentito dopo, ma pensando a come si sarebbe sentito Elia che in tutti i modi, ha cercato di proteggerlo.
Elia ha lavorato al posto di Miska per tanto tempo e i suoi tentativi di proteggerlo, di scusarlo, sono andato in fumo, perché è bastato un attimo per rendere i suoi sforzi cenere.
Elia e Miska sono due volantini e ad Asko fa un piacere immenso stracciarli con rabbia e odio.
Miska ha voluto proteggere la sua casa, ha voluto proteggere Elia, ma nessuno riesce a proteggere lui da se stesso, perché Elia ci ha provato, ma non ha la forza di frenare le sue scelte.
Ora puoi dormire, Elia.
«Dormi bene.»
Vorrei gridargli in faccia quanto si sbaglia.
Elia non dormirà bene, Elia non si darà pace e non oso pensare cosa avrà nel cuore in questo momento.
Complimenti Ita, come al solito mi hai lasciata attaccata allo schermo, pendo dalle tue parole e vorrei tanto che questa storia non fosse nella sezione Noir per poterla segnalare. Purtroppo la sezione Noir ha già una mia segnalazione e per regolamento non posso segnalare due storie. Ma lo farei ad occhi chiusi, perché la tua storia è una perla rara e mi dispiace solo non averla trovata prima.
Un abbraccio.
Bloom

Recensore Veterano
08/03/14, ore 23:36

Eccomi qui, con un ritardo assurdo, ma pur sempre qui. Sarebbe pleonastico ripeterti quanto ammiri e apprezzi il tuo stile, ma devo ribadirti questo: mi emozioni davvero, ogni volta è un pugno nello stomaco leggere la durezza di queste emozioni ruvide, di queste parole nere come la pece e al contempo piene d'amore. Non leggo spesso il genere noir, ma devo dire che la tua rientra tra le mie storie preferite per la completezza, per la ricchezza introspettiva e stilistica, per l'unicità dei dettagli panici - dei non-dettagli, se proprio vogliamo dirlo - che snoccioli ogni volta. Poco a poco emergono dettagli più nitidi sulla trama e devo dire che mi hai incuriosito. Sicuramente, seppur a rilento, continuerò nella lettura, non diffidare u.u Ogni volta mi lasci senza parole, sappilo, dunque è per questo che i miei commenti non hanno un gran senso logico - forse non ne hanno neanche uno contenutistico. Comunque, davvero, bravissima. :) Alla prossima!

Recensore Veterano
08/03/14, ore 22:31

E anche questa seconda parte non delude le aspettative, ma al contrario alza ulteriormente il livello di una storia già eccezionale.
Amo il vedere tutto dal punto di vista di Miska, amo la luna, mamma mia quel pezzo è stato qualcosa di indicibilmente bello, il fatto che Elia sia la luna di Miska ( sì, mi sono soffermata solo su quello praticamente ma l'immagine che hai reso è davvero qualcosa di meraviglioso ) il fatto che lui quasi non sembri esistere se non per Elia, mi ha davvero colpito tantissimo.
Nella seconda parte ti dirò, per qualche attimo ho davvero avuto il dubbio che Miska fosse un cane e di questo ti devo davvero fare i complimenti: sono i grandi scrittori quelli che ti riescono a entrare nella testa, ingarbugliare tutto e mettere in discussione ciò su cui fino a poco prima eri sicura al cento per cento e tu l'hai fatto perfettamente con questa metafora, richiamando oltreutto un'immagine davvero meravigliosa.
Complimenti questa storia è davvero una perla e continuerò a leggerla con piacere!
Un abbraccio

Recensore Veterano
08/03/14, ore 22:17

Cavoli, sono davvero senza parole.
Il tuo modo di scrivere, come formuli le frasi, come le tue parole quasi mi sono entrare nella carne è qualcosa che mai prima avevo sperimentato in una storia qui su efp. Scrivi in modo egregio, dico sul serio, è incredibile il tuo modo di descrivere i sentimenti e i pensieri, le parole che usi e ciòà che trasmetti.
Ho i brividi, ma brividi davvero perchè in un attimo mi sono trovata piena di angosicia e agitazione, perchè le tue parole sono vere, sono reali e fanno male.
Perchè la descrizione di Elia è così bella da togliere il fiato, come descrivi ogni cosa in realtà è meraviglioso, perchè il volantino che si lascia guidare dal vento mi ha stretto il cuore.
Era tanto che non mi emozionavo così per una storia, corro a leggere la seconda parte ( armandomi come minimo di pan di stelle per reggere il colpo)
Meravigliosa questa storia è semplicemente meravigliosa!
Un abbraccio

Recensore Veterano
08/03/14, ore 17:51

Premessa: mi scuso per il mio sconcertante ritardo ma alla fine finalmente eccomi qui.

C'è da dire che dopo aver letto questo tuo primo capitolo sono rimasta immobile a fissare lo schermo per cercare di mettere ordine nella mia mente per comprendere cosa effettivamente scriverti in questa recensione. E' un problema perchè alcuni tuoi versi ancora mi risuonano nella mente e lo fanno con una straordinaria prepotenza, al punto tale che appena provo ad allontanarli, loro mi si stampano in mente di nuovo. 
Sono rimasta affascinata da questo tuo primo capitolo, credo che sia una delle cose che abbia mai letto qui su efp e mi punisco da sola per aver rimandato questa lettura per così tanto tanto tempo.
Le metafore che usi sono magnifiche, sono maledettamente azzeccate quanto cupe e tetre; e sono proprio queste ad avermi piazzato nella mente un'immagine subito precisa del tuo protagonista o del suo pezzo di carne preferito. 

Quella che mi è piaciuta di più, è quando cita gli origami, lì mi hai letteralmente conquistata.
Finisci tra le storie seguite e se il resto della storia, poco da fare, finirai dritta dritta tra le mie storie preferite.

Brava, sinceramente brava.

Recensore Junior
08/03/14, ore 12:10

Elia è il tizio che mantiene Miska, che si crede cane ad un certo punto ma non lo è come precisi alla fine. C'è un rapporto morboso tra i due, anche se Elia mi sembra più "lucido" e distaccato rispetto all'altro.
Mi piace il discorso visionario dell'inizio, rende bene la sensazione che una persona può provare mentre è fatta. Parole insensate, sprazzi di straordinaria lucidità, modi d'agire sconclusionati.
Si intravedono frammenti di passato nel racconto di Miska, come lui ed Elia si sono incontrati e spero sia approfondito nei prossimi capitoli così da dare un'idea sulle vicende che li hanno portati al momento presente.
Rinnovo i miei complimenti perchè non è facile tenere il ritmo di una storia del genere! :)

Recensore Junior
08/03/14, ore 11:54

Capisco il motivo dell'accurato disclaimer, e dico che in questo caso ci vuole proprio per evitare malintesi o gente scioccata. Forse le note andavano scritte un po' più grandi per non affaticare la vista del lettore.
Il tuo stile è molto ricercato e virtuosistico. La disperazione e il tormento del personaggio sono palpabili sin dalle prime righe. Il protagonista, di cui per il momento non so il nome, è inquietante. Non è ancora arrivato al capolinea ma è sulla buona strada. Trovo singolare chiami il suo "compagno" o amico, Elia, "pezzo di carne". Sono curiosa di comprenderne il motivo.
Scrivere una storia vera di droga è difficile quindi già da subito ti faccio i complimenti per il coraggio!

Recensore Veterano
07/03/14, ore 22:46

Il suono dei suoi passi.
Ita, io e te siamo così simili nel modo di percepire le cose, ed è per questo che ogni santa parola che scrivi mi punzecchia l'anima.
Il suono dei passi della persona che ami è la cosa più bella e devastante nello stesso tempo. Miska ascolta i passi di Elia e ci si aggrappa a quel rumore, ascoltando ogni piccolo particolare che risulta così familiare, riconoscibile, consolante.
Adesso quel rintocco di passi è straziante, perché Elia è tornato, portandosi dietro tutto il dolore del suo degradante e demolitivo mestiere.
Elia e Miska si prendono cura l'uno dell'altro, ognuno a proprio modo ed il punto di vista di Miska è sempre così delicato e nello stesso tempo devastante. Sì, perché tu lasci intendere delle cose così terribili da lasciare uno squarcio nel cuore, eppure la tua delicatezza accarezza, ma non in modo lieve, è una carezza forte, che lascia il segno e non è consolante, è maledettamente ridestante. Sì, perché è una carezza che ti sveglia da un incubo, ma che ti riporta ad un incubo ancora più cupo, perché è la cruda realtà.
Asko.
Ha lasciato i suoi segni su Miska, su ogni cosa di Miska: fisico, anima, cuore. Lo ha privato ancora di un altro pezzo e se l'è portato via per sempre. Se prima desideravo avere pazienza senza saltare a conclusioni affrettate, adesso proprio non ci riesco, perché non merita un minimo di comprensione. Se prima credevo potesse aver avuto un passato simile a quello di Miska, adesso capisco che un passato analogo, anche se non ne avrò mai conferma di questo, può forgiare due prodotti totalmente differenti. Ognuno è il prodotto delle proprie scelte e vicissitudini, e Miska è risultato più bello, quasi il più sbalorditivo, perché nonostante tutto, la sua sensibilità così spiccata, la sua capacità di amare così profondamente da annullarsi, è qualcosa di straordinario. Incattivirsi con le persone e con la vita per il proprio passato è la scelta più facile, ma la più naturale a volte. Miska, invece, è la mosca bianca, una magia, una luce bianca in mezzo all'oscurità, perché nonostante tutto quello che ha intorno sia sudicio e sporco, lui è trasparente e chiaro e la sua meraviglia sta proprio in questo.
Elia.
Anche lui è tremendamente speciale e amo il loro rapporto, anche se vorrei che Miska riuscisse a tirarsi fuori da questo turbinio inarrestabile di disistima che prova nei suoi stessi confronti.
T_T piccolo!
Amo anche Elia, adesso è ufficiale e il suo modo silenzioso, senza pretese, di prendersi cura di Miska mi commuove terribilmente. C'è amore, c'è devozione, c'è rispetto e quando si vive in una topaia, in una situazione fottutamente orribile come quella, tutte queste cose non sono per nulla scontate e non possono passare inosservate.
Il rispetto reciproco, la cura e i sentimenti svaniscono davanti alle difficoltà, si diventa egoisti, ma non è il caso di Elia e Miska che si amano nel modo più consolante, sconvolgente e travolgente che abbia mai letto.
"Devi aspettarmi a casa, Miska"
Ecco! A questa frase il mio cuore è andato in mille pezzi. Non so spiegare a parole quello che sento, tanto per cambiare, ma vorrei che tu potessi percepire ciò che provo.
Amore! Mi viene in mente solo questa parola.
Si amano, vogliono proteggersi e prendersi cura vicendevolmente, ma l'impossibilità di poterlo fare veramente ad atto pratico li distrugge, portandoli alla rassegnazione. Sì, sono due volantini rassegnati che si lasciano trascinare dal vento e i volantini si squarciano quando si trovano ad impattare su qualcosa di terribilmente affilato, i volantini si inzuppano e si riducono in piccoli pezzi. Finalmente ho davvero interiorizzato questo concetto che ho sentito come un eco continuo in ogni capitolo e sento che non potevi trovare esempio più lampante. Miska ed Elia sono due volantini.
La dignità silenziosa di Elia e i tentativi di Miska per rimettere insieme i suoi pezzi sono la cosa più straziante di questo mondo.
Sono due ragazzi nati, probabilmente, e cresciuti in contesti privi di ogni carità e sentimento umano, eppure l'amore che provano l'uno per l'altro li ha istruiti, li ha plasmati, facendoli diventare anime gentili e anche se non credono in un futuro, non credono nella felicità, lottano perché questa, seppur in modo flebile, possa entrare nelle loro vite.
Anche se Elia non ha paura di morire perché odia vivere... credo che se si dovesse trovare davanti a morte quasi certa non vorrebbe più morire, perché significherebbe abbandonare Miska. Questo è quello che penso, forse sbaglio, ma credo che se la paura di morire non lo tocca, forse, sarebbe molto più straziante vivere per sempre senza avere Miska accanto, anche. Mi sono spiegata come un libro stracciato, ma cerca di capire, ti prego, perché i pensieri vanno e non riesco a fermarli per poterli spiegare.
Elia è provato, è stanco, è distrutto, disilluso, deluso e forse ancora non riesce a capire queste cose, ma sono certa che lo capirà quando sarà il momento.
Miska ha cercato di salvarlo in ogni modo possibile e sei brava a tenere tesa la corda del loro rapporto. Miska è consapevole di ciò che prova. Elia, ancora, sta in bilico su quella corda. L'ha frainteso in passato e oggi, ma sente la tenerezza, una tenerezza al quale non è abituato, ma che sente perché Miska è così trasparente e i suoi gesti sono così potenti e forti da non poter essere fraintesi. Elia lo fraintende perché è provato dalla vita e dalle mani degli uomini ha sempre ricevuto male,fa fatica a riconoscere il bene e l'amore che gronda copiosa dalle mani di Miska.
Cercano di sostenersi e di consolarsi ed è sempre difficile quando un sostegno già claudicante e lesionato si trova a dover reggere qualcosa di ancor più pesante e deteriorato dalla vita, dal tempo e dalla vecchiaia.
Miska ed Elia sono già vecchi, ma sento che dentro di loro, ancora pulsa un cuore pieno di speranze.
Per adesso non si vede, o forse, me ne voglio solo convincere, ma non posso pensare che due anime così belle non riescano più a trovare respiro o qualcosa che permetta loro di poter desiderare di vivere, nonostante tutto.
Che dire?
Recensione contorta, ma spero di riuscire a farti capire quanto amo Miska, Elia, la loro storia e te come autrice.
Sei splendidamente brava!
Bloom

Recensore Master
07/03/14, ore 22:14

Ciao!
La rabbia di Miska esplode all'interno della mia testa è così forte è così furente che davvero, scorre all'interno della mia vene, perché le sensazioni sono vivede e la tua è una storia fatta ti attimi e di emozioni, di sentimenti che pervadono, annullano e danno tutto.
La rabbia di Miska non è dipesa totalmente dal male che Asko possa aver provocato a Elia, no c'è dell'altro, c'è un faccia a faccia interiore e loro due non lo sanno o forse lo ignorano, oppure lo sanno e lo ignorano lo stesso. Non dico altro però, riguardo queste mie supposizioni, perché non voglio influenzare nessuno con ragionamenti miei e voglio lasciargli la dolorosa bellezza di calarsi nella mente di Miska e cercare di comprendere tutti quanti.
Non so perché, ma quando Elia non ha gli occhi cerchiati di rosso, lo immagino sempre con le lacrime agli occhi, anche se non vuole piangere, immagino che la sua anima pianga per lui.
Elia è un elettroencefalogramma, Elia è quelle onde che schizzano e si abbassano come in quell'esame. Elia è la calma e la disperazione, Elia è la dolcezza e la frustrazione. Elia è ciò che vuole Miska e ciò per cui Miska si è immolato da tempo.
Miska dice che Elia è la luna, che loro sono la luna e a me si è formata un'immagine nella mente. Ho visto loro come i due quarti lunari che talvolta si toccano con la schiena, mentre altre volte formano quel cerchio perfetto e tondeggiante che è il satellite che si unisce nella disperazione.
Non ce la faccio, ho sofferto più nel vedere Elia statico che altro, non fraintendere le mie parole, tutto mi ha fatto soffrire, specie ciò che ha colpito Miska, ma Elia immobile mi ha uccisa, so anche che non avrebbe potuto combinare nulla, ma tutto l'atteggiamento di Elia è surreale e forse non dovrei neanche prendermela. Adoro Miska che vive in funzione dell'altro, tanto da spingersi fino a quel punto.
Miska: Panta rei. Tutto scorre in lui, tutto. I pensieri, chi lo circondono, le situazioni, tutto scorre tramite e attraverso lui.
Sono attonita e non so cosa e come potrei esprimere meglio le sensazioni soffocanti che mi avvolgono ogni volta, per tanto credo che potrei assumerle così:
 
Solitario nella notte,
segugio,
abbaglia.
 
Luna nel cielo
soffia.
Luna nel ventre
soffoca.
 
Felicità effimera,
e inefficace.
Apnea.
 
Spero che i miei pochi versi, per racchiudere tutto, ti siano piaciuti.
Alla prossima!

Recensore Master
07/03/14, ore 21:12

Ciao!
Miska...Miska, lui mi fa male al cuore, vorrei entrare nel racconto e salvarlo anche se so che lontano da Elia soffrirebbe, ma qualcosa mi porterebbe ad aiutarlo, non so, ma non ce la faccio a vederlo soffrire a quel modo.
Quella che vivono è la realtà, ma vivere attraverso i pensieri di Miska è come se mi sollevasse su un altro piano, posizionato orizzontalmente, sulla sua testa e osservo e non posso aiutarlo. Sembro anche la sua ombra, però, sto accanto a lui e osservo i suoi pensieri e osservo le sue azioni, come fossi un filamento della sua anima, ma non perché io sia affine a lui, ma perché lui è travolgente. Miska è un ciclone, un vortice che risucchia e che a sua volta è stato risucchiato.
Elia e Miska vivono nella stessa casa, nello stesso tugurio, ma sono due poli separati, due mondi completamenti distinti ognuno extra-terrestre all'altro, che per quanto cerchino di avvicinarsi c'è sempre una colluttazioni di anime.
Si respira proprio quell'aria in quella casa, quella di malandato, di ragazzi interrotti sulla strada di una vita sana e felice. Si respira la puzza di fumo di Elia, si respira tutto, ogni cosa.
Le mie mani hanno toccato la muffa e il mio naso ne è stato pervaso dall'odore, come la polvere che si appiccica a ogni cosa e mi brucia gli occhi, tutto dalle tue parole, tutto a causa delle sensazioni che trasuda la storia, perché sono vivide, sono vitali, come i due protagonisti che sono volantini aggrappati alla vita, che volano soltanto grazie a una folata di vento che gli da la forza e di tanto in tanto si riposano, lì accartocciati, l'uno accanto all'altro e distanti.
Posso sentire leggiadro e forte il sussurro dei pensieri di Miska, questi si uniscono alla mia anima e si attaccano e io provo le sue sensazioni, sto male, ma è magnifico che una storia riesca a fare tutto questo. La tua storia è vita e per tanto potrebbe risanare l'anima di chiunque la legga. Ciò che è vitale dona la vita e questo è un dato di fatto!
Sento anche il grido di Elia, che stride contro le pareti della mia mente, mentre cerco di inseguire i pensieri di Miska e questo non fa che farmeli adorare, perché quando due personalità sono così in contrasto, non possono che essere avvincenti.
Non so se Miska sia il più grande degli altruisti o la sua follia lo ha spinto a sentirsi in colpa per ogni minima azione che può nuocere Elia. C'è amore, c'è intossicazioni, c'è dipendenza, quanto può essere logorante tutto questo? Penso tanto e Miska lo sa. A dire il vero lo sanno tutti, ma ognuno la vive e l'ha vissuta in maniera differente.
Elia è la dolcezza, mi travolge come se fosse quel qualcosa di dolce che ti fa traboccare il cuore, quel qualcosa che un animo sensibile non può sorreggere e allora ti fa lacrimare il cuore, perché è tutto così tremendamente nostalgico.
Elia è un ologramma tangibile, che Miska non può toccare e questo non fa che stravolgere ancora di più il mio povero cuoricino, perché non c'è niente di peggio che avere qualcuno vicino e non poterlo avare come lo si desidera.
Asko è una presenza misteriosa e non sempre presente, ma le loro paura o per lo meno la rabbia di Miska, lo rende sempre presente. Sono curiosa di conoscere Asko al meglio, sono curiosa di vederlo e di viverlo come sto vivendo Miska ed Elia.
Voglio dirti che ancora prima di creare una storia, hai creato una mente, ed è quella meravigliosa e surreale di Miska!
Sono senza fiato, senza parole, ma carica di emozioni, così carica emotivamente che mi manca il respiro. Questi sono gli effetti dell'arte e sono felice di ricerverli.
Alla prossima!

Recensore Veterano
07/03/14, ore 00:47

Ciao!

Ed eccomi qui u.u

È difficile per me recensire in modo degno questa storia, forse per il tumulto che provo leggendola. Di sicuro è anche merito dell'introspezione che riesci a dare a Miska. Nella mia testa si è creata una voce per questo personaggio, una voce smorzata che racconta nel suo flusso di coscienza cosa succede. Vedo quello che vede lui e fa male. Sei riuscita a farmi sentire il suo dolore, fisico ed emotivo. Mi è davvero piaciuta questa scena di straziante intimità tra i due, quest'ombra di Asko sul loro rapporto e questa vita di degrado che vivono. C'è questo amore di Miska che mi vien da dire è straziante. Questo sentimento è così forte, così pronfondo che riduce Elia in pezzi. È un amore di certo devoto, in qualche modo mi pare anche puro, ma non mi viene da dirlo perché in qualche modo è distruttivo e fa soprattutto male a Elia. Perché davvero la mia impressione leggendo è che Elia si stia disfacendo pian piano, come una bambola che perde i pezzi. Mi fa una tristezza infinita, perché mi viene in mente la realtà delle cose e di quanto la tua storia sia effettivamente reale, nel raccontare di questo mondo dove le persone sono sfruttate come animali. Eppure Elia, ed è una mia sensazione, non smetterà di farlo, come se in un certo senso si fosse arreso, non ha alcuna certezza sul futuro, da quel che leggo, e pensa di poter fare solo questo. Si ricollega un po' al discorso del cane che non sa cosa fare senza il suo padrone, che nonostante le botte, le cattiverie, resta sempre vicino a quell'essere umano, perché ne è dipendente. Ecco qui non c'è solo dipendenza dalle droghe, ma anche la dipendenza di un essere umano verso un altro essere umano, in senso buono e cattivo.
Il desiderio di Miska di veder Asko morto credo sia naturale, ma da un certo punto di vista spaventa anche, perché credo che sarebbe capace di farlo, in fondo. Odiare così tanto una persona da desiderarne la morte deve essere un sentimento dilaniante, deve fare male quasi quanto amare fortemente.

Il tuo modo di scrivere trascina davvero, non ho conoscenze "tecniche" per farti complimenti che ti meriteresti da questo punto di vista, so soltanto che riesci a scandire bene ogni scena, ogni pensiero, da farlo diventare reale.

Ancora complimenti >< ci sentiamo presto per il prossimo capitolo.

Un baciotto.
Selene.

Recensore Veterano
06/03/14, ore 22:50

Ciao Ita.
Ritorno.
Ogni volta che ti leggo mi sento come svuotata, è una brutta sensazione e un buon segno per te, perché la tua storia mi strugge da morire.
La figura di Asko è inevitabilmente odiosa, ma quando leggo la storia di Miska e di Elia, mi chiedo se lo stesso Asko non abbia iniziato così, come loro due. Quindi rimando l'odio a qualche altro capitolo.
Elia è andato a lavorare, se lavoro si può chiamare.
Sento come se la vita stia prendendo strato per strato i pezzi della loro esistenza e la rassegnazione di entrambi fa da padrona a questo stato di cose.
Mi chiedo cosa li abbia portati a questa vita, penso che lo scoprirò più in là, no?
Elia, ancora, nonostante nei tuoi capitoli si parli spesso di lui, perché Miska non ha occhi per nessun altro, ancora mi sfugge, ma allo stesso tempo mi sento attaccata a lui. Oserei dire che di riflesso, lo sto amando attraverso gli occhi di Miska, anche se lui considera Elia il suo padrone mentre lui è il cane fedele. Qualcosa mi dice che la realtà delle cose non è questa e questo rapporto complesso di dipendenza reciproca, se vogliamo, mi lascia incollata con i pensieri a loro. Dopo che ti leggo ci metto un po' a ritrovare la giusta attenzione per altro. Il tuo modo di scrivere è sempre molto intenso, anche se a volte un po' ridondante, ma credo che calzi bene all'interno di una storia del genere. Ci sta perfettamente questo riproporsi continuo di similitudini e di parole nella mente di Miska.
E scrivo sempre recensioni indegne, soprattutto quando si tratta di questa storia mi sento così sciapa -.-
Meglio se smetto di scrivere stronzate.
Continuerò la tua storia molto più velocemente, perché dopo la lettura di quest'altro capitolo ci sono troppo dentro :)
Un abbraccio.
Bloom

Recensore Junior
03/03/14, ore 21:25

Ciao :) Ho letto questa storia tutta d'un fiato, senza potermi fermare. Devo ammettere che le lunghissime note al primo capitolo un po' mi avevano scoraggiata - non sono una fan di note e disclaimer - ma andando avanti mi sono innamorata. Devo dire che prima di leggerti pensavo di sapere cosa fosse l'angst, bene, mi sono ricreduta XD Nelle tue parole ho trovato l'eco di autori che ho molto amato in vari momenti della mia vita, primo di tutti Allen Ginsberg e il suo "Urlo". Anche questa storia è un urlo, senza alcun dubbio. 
Il termini che usi, il modo in cui distribuisci le frasi, tutto sta lì per farti cadere in una spirale di angoscia che pare senza fine. Mi sono sentita strangolata dal climax di ansia e dolore e perdizione che hai creato, si arriva alla fine di questo capitolo quattro veramente senza respiro. Merito di questo, temi e pg a parte, è sicuramente il tuo stile, che è come una lama un tempo affilata, ma ora arrugginita. Non per questo, però, meno dolorosa sulla pelle. 
Miska e i suoi latrati di disperazione si fanno spazio nella mente in maniera prepotente, lasciandoci entrare solo di sbieco in un mondo abietto e minuscolo, fatto di tormento, di aguzzini e di dipendenza. E d'amore, perché è così, anche nella turpitudine più profonda, nel baratro più vero, c'è posto per l'amore. E Miska, nella sua vita, sembra quell'anima che riesce a mantenere puri i suoi sentimenti nonostante tutto. 
Il tema della tossicodipendenza mi sta a cuore per tutta una serie di motivi e apprezzo molto quando qualcuno riesce a descriverlo così bene. Perché nella sporcizia, nell'ottudindimento dei sensi e nella loro più profonda esaltazione si trova questo baratro. Grazie per averlo descritto così bene, per le immagini che dai, per le ferite che ci sono in queste parole. Per le belle metafore, anche quando sono tremende, per la loro poetica storta. 
È una storia che rimane, questa. 
babyjenks

Recensore Master
01/03/14, ore 19:26

Ciao,
sono pessima, ho lasciato indietro un capitolo, ma ho veramente un sacco di cose da fare e per leggere la tua storia mi ci vuole concentrazione, non posso darle una letta veloce e andare avanti, hai un tipo di scrittura decisamente complesso e quindi devo stare con la mente libera per seguirla.
Però non pensare che smetta di leggerla, tutt’altro, piano piano arrivo sempre a commentare e a lasciare un pensierino.
Miska è un personaggio che mi affascina e al tempo stesso mi fa pena, è completamente in balia dei suoi pensieri e di Elia, il suo è una sorta di amore malato, ma anche di dipendenza. È geloso di questo ragazzo, si aggrappa a lui come se fosse la sua unica ancora di salvezza, ma sarebbe disposto anche ad affondare con lui e per lui.
Si considera un cane, e forse ora con questo terzo capitolo inizio a comprenderne il motivo, ubbidisce e sottostà ad ogni volere di Elia, come ho detto è completamente in sua balia. Si aggrappa a lui, si preoccupa per lui e tutto questo, questi pensieri lo portano a delirare a creare discorsi frenetici, paragoni strani come se fosse catapultato in un altro mondo, in una strana dimensione parallela.
Miska sembra una trottola impazzita, vive in un mondo fuori dalle righe, dove tutto è pericoloso. Lui ed Elia fanno un lavoro pericoloso e frequentano persone pericolose, lo stesso Asko lo è. Una persona pericolosa che lo disprezza che lo considera nulla, solo un cane.
Miska è geloso e al tempo stesso soffre per quello che Elia fa, non vorrebbe, lui stesso si rifiuta di farlo, ma le parole di Asko lo colpiscono, lo feriscono “lui lavora per due”, eppure Miska non vorrebbe che lo facesse, perché sa che questo gli fa male, lo riduce in pezzi.
In questo capitolo ho anche compreso che Miska ha molto più carattere di quel che credevo, ubbidisce a Elia, sottostà a quello che gli dice e non si rivolta ad Asko, eppure lo odia e non ha paura di morire né di essere ucciso da lui. Quello che lo terrorizza è veder morire Elia, ma se stesso non gli interessa.
 
Eccomi a leggere l’ultimo capitolo, come avrai notato li commento assieme, sono pigra <3.
Dunque, Elia è tornato a casa, è rientrato e ha trovato Miska a terra e si è preoccupato per lui, eppure anche se lo ha trovato delirante, con la febbre e con il volto tumefatto dalle botte; anche se è preoccupato per lui e si mette lì a curarlo, Miska sa perfettamente che Elia non smetterà mai di fare quello che fa.
 
Ed ora passiamo a Elia, che fino all’inizio di questo capitolo abbiamo visto solo tramite gli occhi di Miska. Pensavo che fosse un ragazzo forte, pronto a difendere l’altro, ma credo che fra i due sia il più fragile.
Fa quel che fa, desidera che Miska lo attenda a casa, ma al tempo stesso a modo suo si sta lasciando andare, desidera morire e smettere di soffrire.
 
Sai, io di solito rifuggo le storie angst, o meglio lo dico sempre che non voglio leggere storie tristi, drammatiche con tematiche delicate, poi non so bene il perché quando ne inizio una nuova mi ritrovo in tutto questo, e anche se poi mi ritrovo a piangere come una fontana, a piangere e provare pena per i personaggi non posso fare a meno di continuare a leggere.
Ti faccio veramente tutti i miei complimenti per la storia, come ho detto ci metto un po’ ad arrivare, ma alla fine leggo tutto.
Sei veramente bravissima.
 
-Yuko-

Recensore Veterano
25/02/14, ore 23:19

Ciao!

Eccomi qui u.u fingi che non sia in ritardo.

In questo capitolo fa la sua comparsa Asko, di cui mi avevi già parlato. Se era discusto quello che volevi che provassi a leggere di lui, ci sei riuscita. Come si rivolge a Miska, quello che gli dice, che gli fa, il modo in cui sfrutta lui e Elia. Anche qui la metafora del cane riaffiora e mi vengono in mente, appunto, le parole usate nella precedente recensione, parole che hai usato anche tu. Il cane che è talmente legato al suo padrone da stargli vicino nonostante le botte. Perché il cane (come anche gli esseri umani) sviluppano una vera e propria dipendenza dal padrone e non riescono a concepire come vivere lontano da lui. Asko mi fa rabbrividire, tanto bene l'hai descritto, è così reale, visto attraverso gli occhi Miska che con parole forti descrive quest'uomo. È percepibile, palpabile il ribrezzo che prova per lui, la descrizione del suo aspetto, del suo odore, è visibile, davvero crudo.
Non sono brava con le recensioni, vorrei davvero riuscire a descrivere le sensazioni provate in questo capitolo. La preoccupazione di Miska verso Elia, il disprezzo che prova per Asko, è tutto molto reale, anche se raccontato in modo molto particolare, come ti ho già detto, visionario.

Ti faccio i miei più sentiti complimenti anche questa volta!

Alla prossima.

Un baciottone.
Selene.