Recensioni per
Nel ventre della Zebra
di Ita rb

Questa storia ha ottenuto 101 recensioni.
Positive : 101
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/05/14, ore 13:31

Questo capitolo mi ha decisamente colpito. È come se la realtà fosse toccata maggiormente con mano, e questo mi ha permesso di immedesimarmi ancora di più in Miska. Riesco a percepire come reale il mondo intorno a lui, riesco a vederci uno stralcio di concretezza, come se lui si fosse trovato a fare i conti con tutto ciò che lo circonda, dopo essersi risvegliato da una sorta di "sonno".
A proposito, questo Arko non mi piace per niente. Mi dà l'idea di un essere putrido e lurido, ormai col cuore marcio che ha solo male da offrire. Perché sai, sebbene la vita di Miska mi sembri contornata solo da situazioni tutt'altro che allegre, sento quasi che la parte più profonda di lui sia ancora intatta, che possa ancora rinascere per poter vivere una vita degna di essere chiamata così. La stessa sensazione non la ho certamente per Arko, mentre su Elia sono ancora indecisa. Non riesco a capire se sa tenere le redini della sua vita o se si fa solo risucchiare da essa... Penso che lo capirò più avanti nella lettura.
Sono molto felice di aver scoperto questa storia, piano piano mi sto abituando al tuo stile e al modo in cui comunichi ciò che non è immediato. Lo apprezzo molto, specialmente i momenti in cui sembra di sentire un po' di più la realtà.

Recensore Master
25/05/14, ore 12:19

Eccomi giunta anche al secondo capitolo!
Devo ammettere che l'ho trovato meno criptico del precedente, forse perché conoscevo già luoghi e situazioni, o forse perché mi sto abituando a questo tuo stile raffinato.
Finalmente scopriamo qualcosa di più su Miska ed Elia, su questo sentimento simile alla sottomissione che Miska prova per l'altro, che quasi appare una divinità. Mi è piaciuta molto la metafora del cane, perché davvero rende a pieno l'idea di fedeltà, l'idea di un rapporto che non può spezzarsi, che supera ogni situazione. Ma, al contempo, non è un rapporto alla pari, perché Miska è il cane ed Elia è il padrone, padrone dei sentimenti dell'altro. Non so, mi fai tornare in mente non-ricordo-quale-filosofo: sembra che il cane non possa vivere senza il padrone e non viceversa, eppure non sono convinta, perché sono certa che nemmeno il padrone, alla fine, possa stare senza il suo cane, perché lo fa sentire amato, perché è parte di lui. Non so se questi sentimenti rispecchino la coppia, ma è un piccolo pensiero che mi è venuto in mente leggendo.
Ammetto di non sapere bene cosa aspettarmi da questa storia, perché tutto sembra sempre così confuso e così chiaro allo stesso tempo, a volte sembra di viaggiare sui binari di questa terra, altre volte sembra di essere altrove, lontano da questo mondo.
Vado al prossimo capitolo, vediamo un po' cosa hai in serbo per noi lettori :)

Recensore Master
25/05/14, ore 11:34

Ciao!
Ti dico innanzitutto che, di questa storia, mi ha colpito soprattutto il titolo. È molto originale e mi ha incuriosito sul contenuto della storia, che sono felice di avere iniziato, nonostante sia sbarcata qui per uno stato recensioni.
Il tuo stile è molto particolare e a tratti ermetico, tanto che - ti confesso - spesso ho avuto qualche difficoltà nel capire cosa tu volessi realmente trasmettere, perché è uno stile che richiede impegno, sia per chi scrive, sia per chi legge. Nonostante questo, però, l'ho trovato molto evocativo, ci sono state un paio di immagini che ho trovato particolarmente azzeccate, come quella dell'origami. Sei riuscita a farmi immergere completamente in questa atmosfera quasi distaccata dal mondo, a tratti onirica, quindi non posso che complimentarmi con te.
L'ultima parte mi ha incuriosito, non vedo l'ora di conoscere meglio il protagonista e il mondo che lo circonda, perché ho come l'impressione che non sia niente di convenzionale :)
Al prossimo capitolo, allora, e tanti complimenti a te!

Recensore Veterano
24/05/14, ore 13:07

Ok, sono rimasta a pensare per un bel po' di minuti che diavolo scriverti in questa recensione e in realtà sono ancora qui con la mia sigaretta a pensare che cosa scriverti in questa recensione.
Sono colpita, davvero, l'introspezione di Miska è talmente profonda che questa sensazione che mi hai trasmesso si è amplificata ancora di più, dandomi un po' di confusione. In un certo senso mi identifico anche in Miska, diciamocelo, immagino la sua attesa, immagino lui che sente i passi di Elia... cosa c'è di meglio nel riconoscere i passi di una persona che ami e che stai aspettando con tanta impazienza? Nulla, direi nulla.
Elia è meraviglioso, un volantino, diavolo non potevi accomunarlo a nulla di migliore: un volantino che passa di mano in mano e che di conseguenza viene sempre più sgualcito, più rovinato, sino a quando non si riesce neanche più a leggere ciò che su di esso è impresso. Elia vuole solo la morte di Elia. Un individuo che va avanti per inerzia, sorretto da Miska, un animo pregno di significato ma sgualcito, schiacciato, strappato.
Hai creato due personaggi profondissimi, e anche qui,, davvero, complimenti.

Recensore Veterano
24/05/14, ore 12:51

E' strano, stranissimo poichè seppur Elia nella storia sia in un certo senso così sfuggente, proprio come un volantino che non riesci a prendere e trasportato dal vento, è a lui che mi sento vicinissima. Il modo in cui Miska ne parla è meraviglioso, rendendolo una sorta di divinità misteriosa e sfuggente che man mano si sta distruggendo. Me lo immagino come una statua di marmo, magnifica, ma che il tempo la sta sgretolando, la sta distruggendo.

Questo capitolo è toccante, come i primi in realtà ma questo maledettamente di più, mi ha lasciato sopra una sensazione stranissima, di vuoto, talmente strana che effettivamente non riesco a descrivere. Sarà che in un certo senso anche io mi sto sgretolando ma credimi, riesci perfettamente a trasmettere emozioni ed è magnifico il modo in cui lo fai proprio perchè il tuo stile è così maledettamente particolare e intrigante.

Io ti rinnovo i miei complimenti, te li meriti, cacchio.

Recensore Veterano
24/05/14, ore 12:37

Prima di iniziare ufficialmente questa recensione mi fustigo.
Ma mi fustigo seriamente per l'atroce ritardo in cui giungo da te, mi dispiace veramente tantissimo tesoro ._.

Detto questo passo direttamente al succo è.è
In realtà, avevo già letto questo tuo capitolo ma non mi spiego come mai non ti abbia lasciato una recensione ò.ò
Questo è il chiaro segno che sto ufficialmente a rincojonire, sì.

L'intro mi piace da impazzire, è scritto in maniera particolare, è una visione quasi onirica ma che viene trasmessa al lettore in maniera meravigliosa, lasciando trasparire in tal modo le emozioni e il "pensiero" del nostro protagonista.
Ma in realtà (sappi che io scrivo le recensioni mentre leggo e non alla fine xD) il seguito mi piace decisamente di più: finalmente entriamo prepotentemente nella testa del protagonista, cogliendo in tal modo la sua devozione, il suo amore, il suo quasi sottomettersi ad Elia. E ti dirò di più, mi piace molto il modo in cui Elia viene in un certo senso reso una sorta di divinità: logoro ma magnifico, depresso ma splendente, distaccato ma amorevole.

Non so cosa pensare di questa storia, non riesco a farmi un pensiero preciso ed è in realtà proprio questo il bello; il fatto che non riesca a fare previsioni ammetto che mi coinvolge molto ma molto di più.

Recensore Master
03/05/14, ore 18:43

La prima parte mi è piaciuta tanto. è stata scorrevole da leggere, ed è una cosa buona così non annoi il lettore. i frammenti del passato mi piacciono sempre molto perchè mostrano qualche particolare in più che nel presente può sfuggire o non si conosce o non si nota.
Le parole che hai scritto, man mano che si va in fondo alla lettura, danno emozioni a chi leggere e ognuno le apprende in maniera diversa a causa di come siamo fatti.
Miska ed Elia sono personaggi particolari. Miska sopratutto fa dei pensieri profondi che descrivi bene.
sempre di volata ti lascio.
Ciao e complimenti!
Sere Morgan

Recensore Master
03/05/14, ore 17:28

eccomi qui. questo non è il mio genere di storia ma ciò non toglie che è scritto bene.
Mi ha colpito la frase iniziale: Le storie hanno un inizio e una fine; eppure, questa è priva di entrambe.
C'è molta verità in queste parole se si ragiona sopra e te hai centrato il punto.
Il personaggio che hai ideato mi sembra che sia quasi indifferente a ciò che la vita ha da proporgli cioè se gli arriva qualcosa bene sennò pazienza! un pensiero un pò amaro ma gli da un tocco in più al personaggio.
Scusa per la recensione striminzita ma sono di fretta ma ho tempo solo ora per leggere e recensire i due capitoli.
By the way... sei brava a scrivere. per la grammatica non posso dire nulla perchè non mi ritengo adatta comunque sei brava nella narrazione.
Sere Morgan

Recensore Master
29/04/14, ore 01:38

Nessun rammarico, nessun ricordo, perché questa è la vita: non ha principio, quindi ieri è oggi e oggi sarà domani.

Voglio cominciare così, dicendoti intanto che mi sento piccola piccola con la mia storia, perchè quello che scrivi te è pura poesia e non capisco -non capisco davvero- come sia possibile che tu non sia riuscita a trovare qualcuno che abbia voluto pubblicare questa meraviglia. Ho letto solo il primo capitolo, pertanto non so come procede la storia, ma posso però provare ad azzardare che questo non è il Paese giusto per un racconto di questo livello. Non solo stilistico (decisamente troppo, TROPPO avanzato rispetto alla media italiana che legge solo roba pressochè banale) ma anche per le tematiche che va a toccare e per il modo in cui lo fa. Mi ha ricordato molto lo stile di Palahniuk (autore di cui sono follemente innamorata) per il cinismo e la durezza con cui Miska guarda il mondo, ma mescolato a uno stile tuo, delicato e d'impatto, che va a pizzicare le corde dell'animo umano e lascia incantati di fronte a tanta bellezza. Dico sul serio, non lo dico per elogiarti immotivatamente o per fare quella che arriva e lascia una recensione pretenziosa, ma perchè mi è davvero piaciuta, e perchè credo che meriterebbe di essere pubblicata, letta e apprezzata. Dal canto mio spero di avere il tempo per continuarla; intanto vola nelle preferite e nelle ricordate.
Ancora tantissimi complimenti,
a presto
Alys
P.S. Sono felice che la mia trecentesima recensione sia per questa storia ;)

Recensore Veterano
26/04/14, ore 22:38

Ciao!

Mi fa piacere che sei tornata a postare, molto meno per il fatto che non hanno accettato lo scritto (anche se boh, è così? D: non si è capito). Insomma, ero disposta ad aspettare per leggere la Zebra, se voleva dire averlo tra le mani pubblicato e sapere che avevi realizzato un tuo sogno. Ma comunque sia, sono qui a recensire.

L’unione tra Miska e Elia è qualcosa di spirituale. C’è questa fusione, attraverso quello che Elia subisce ogni volta e quello che anche Miska ha subito questa volta, che li rende una cosa sola. C’è un momento in cui si rende conto in cui Elia non ha affatto dormito, anche se avrebbe voluto che lo facesse, anche se si è fatto seviziare, letteralmente – da quel che poi racconta – perché lui risposasse. Non c’è però molta contraddizione nel suo desiderio di ribellione da parte di Elia, quando Miska si è offerto, anche se ora lui conosce il suo mondo orribile, e sapeva che Elia avrebbe dovuto fare di più per fermarlo, ma c’è un ribaltamento di ruoli, se così posso chiamarlo, che riporta la situazione a un’apparente stabilità. Per questo dico che c’è un’unione molto forte. Questa volta è stato Elia ad aspettare Miska, è Elia che lo consola, che cerca di farlo stare meglio. Non so se la mia interpretazione sia giusta, ma è quello che ho provato quando ho letto la scena del suo malessere fisico: è come se stesse vomitando anche la rabbia provata poco prima nei confronti di Elia stesso, oltre a tirare fuori tutto lo schifo che ha visto, che ha subito, tutto quello che gli è stato fatto. Anche il desiderio di lavarsi – dopo aver ribadito che in casa è tutto pulito, e sono loro a essere sporchi – non è solo un atto fine a se stesso, ha un significato. Come a togliersi di dosso l’odore di quelle persone, il tocco delle mani e di tutto il resto. Potrebbe sembrare una metafora “banale”, ma in verità a me piace molto, il concetto di fare qualcosa di molto ordinario, come lavarsi, per intendere qualcosa di più psicologico, che un solo bagno nella vasca in realtà non può risolvere, ma è una similitudine.
Quando Elia vuole sapere – pur non avendo mai raccontato niente – l’ho trovato davvero toccante. Sembra quasi che Elia abbia in qualche modo voluto proteggere Miska da tutto quello, non dicendo mai niente a riguardo, e che quando anche lui si è ritrovato in quella situazione allora ha voluto sapere. Alla fine credo quasi di capirlo, anche solo attraverso un racconto, una persona molto sensibile può soffrire, a volte l’empatia può essere un’arma a doppio taglio. Non so se le mie supposizioni sono giuste, mi limito a dire cos’ho provato.
La parte finale, è stata emozionante. È raro leggere di amore e di desiderio in un modo così puro. Perché nonostante questi due siano spezzati, sporchi, distrutti, hanno ancora la capacità di amare in modo dolce, forse una capacità che le persone “intere” non hanno, almeno non tutte o non questa intensità. Anche la questione del sesso, mi ha davvero coinvolta l’ambivalenza dei pensieri di Miska, che ha un desiderio fisico verso Elia, che desidera il sesso ma sa di non poterlo fare perché, togliendo i sentimenti, togliendo le emozioni e togliendo soprattutto il piacere – che è la cosa che di certo è mancata di più, sia a Elia che a Miska, quando sono stati abusati – resta un atto fisico quasi disgustoso, non diverso da quello che fanno quelli uomini. Quindi subentra un disgusto mentale e fisico verso qualcosa che, desiderato verso la persona che si ama, dovrebbe essere bellissimo. Comunque, per come l’ho vista io, sembra quasi che l’atto comunque ci sia, è mentale, non fisico, e le reazioni che scatena in Miska sono molto intense, è come se si sentisse alla stregua delle bestie che abusano di Elia, almeno questo è il modo in cui l’ho interpretato.
Veramente un capitolo bellissimo, ci sono delle frasi che restano impresse, che ho letto più e più volte, meravigliata da come tu riesca a creare similitudini e analogie con leggerezza estrema, comparazioni visive molto forti e vivide, come quella della “carta bagnata che galleggia”. Sei bravissima, non ho da dire altro.

Alla prossima.
Un baciotto.
Selene.

Recensore Junior
14/03/14, ore 21:03

Stupendo anche questo secondo capitolo. Il delirio di Miska mi ha confusa e al contempo ha reso chiari alcuni aspetti incerti del primo capitolo. Ora sappiamo (iniziamo a sapere) chi è questo Elia, il quale sembra essere una sorta di divinità per il nostro protagonista che vi è collegato in maniera indelebile.
Amo le tue descrizioni e il mondo in cui ci fai entrare nella testa, nell'introspezione di Miska. Sei fugace e minuziosamente dettagliata nel narrare. Lo so, è un ossimoro, ma tu ci riesci benissimo, riesci a far scorrere le parole con un ritmo del tutto particolare che io gradisco davvero molto.
Sono davvero curiosa, perché non so davvero cosa aspettarmi da questa perla dove nulla è scontato e tutto è possibile.
"Sfiorare il cielo non è impossibile, basta chiudere gli occhi e allungare le mani verso l’alto, verso la dimora disabitata del figlio degli uomini, cercando quel Dio dimenticato da tutti che ogni tanto fa capolino nella vita di un chi che sia" ho amato questa frase, ho amato tutti i contenuto che hai voluto lasciarci e che sono tanti piccoli frammenti di vita, di rimembranze del protagonista. Che lui veda o non veda realmente quel cielo è indifferente, l'importante è che ci sia, l'importante è che ne abbia parlato.
L'importante è che tu abbia scritto questa storia splendida.
Un bacione
Emide

Recensore Junior
14/03/14, ore 19:44

"Io sono un pezzo di carne come tanti altri, eppure so di essere una foglia, una splendida foglia di carne."
Inizio questa mia recensione con questa tua frase splendida... con una delle tue tante splendide metafore che mi hanno fatto amare la tua opera! Bella, bella davvero!
Il tuo stile, crudo e poetico al contempo colpisce dritto al punto giusto e ti lascia una sorta di inquietudine che è difficile scacciare anche a distanza di secondi, minuti, dalla fine del testo. Non so dirti bene cosa io abbia provato durante la lettura, ma so soltanto che sei stata grado di trasportarmi nel tuo mondo come se io fossi cieca e tu mi stessi tenendo per mano.
"Siamo solo ologrammi comatosi, siamo solo ologrammi."
Tremenda, forte, stupenda, intensa. Spero che con questo climax io abbia reso almeno una lontana idea di quanto io sia entusiasta di aver avuto l'occasione di leggerla.
Ti ringrazio per averla scritta.
Vado avanti col secondo capitolo, anche perché voglio saperne di più...voglio saperne di più!
Un bacio grande
Emide

Recensore Veterano
11/03/14, ore 23:19

La rabbia. È questo che ho sentito leggendo il capitolo. Non io personalmente, anche se c’è stato un certo coinvolgimento emotivo molto forte. La rabbia di Miska, l’hai descritta così bene che potevo sentire il suo tremore interno, la sua voglia reale di uccidere Asko, di annientarlo, eliminarlo, distruggerlo. Il suo odio è così palpabile da turbarmi. Non ho mai provato un odio del genere e leggerlo nero su bianco in modo così vivido fa quasi paura. Quando si offre al posto di Elia è uno smacco, ti trafigge il cuore, perché neanche tu lettore che leggi i suoi pensieri vorresti mai che andasse a fare certe cose. E qui riesci a percepire anche la rabbia di Elia, attraverso Miska. Non so se è delusione, non per la scelta di Miska, ma solo per il fatto che mai avrebbe voluto vederlo al posto suo, a subire una violenza del genere. Quella scena poi è descritta in modo surreale, molto coinvolgente, emotivamente parlando: la sua confusione mentale diventa la mia confusione mentale (come lettrice). Una scena così confusionaria e allo stesso tempo così ben descritta, per farti capire cosa sta accadendo ma attraverso la mente di qualcuno fatto, che quindi non può essere lucido.

Leggendo questa storia mi viene sempre in mente “Requiem for a dream” un film di Darren Aronofsky, che ti consiglio se non l’hai visto, non solo per le tematiche che sono simili, ma per il modo in cui il regista ha girato le scene, che come te voleva dare l’idea della storia vissuta attraverso la mente del tossicodipendente, quindi diventa una visione estremamente disturbante, sofferta, e per me è uno dei migliori film sulla droga mai fatti, perché è un pugno allo stomaco. In momenti come questi vorrei avere i soldi e studiare, essere una regista/sceneggiatrice per dare vita alle immagini che mi affollano la testa, sì, sto dicendo che se lo fossi vorrei girare un film con i tuoi protagonisti e la tua visione.

Anche la tua storia è un pugno allo stomaco, in senso positivo, perché fa male leggere, umanamente parlando, di persone che vivono una realtà del genere. La sofferenza finale di Miska che va verso Elia invece che verso se stesso mi ricorda il discorso della recensione scorsa sulla dipendenza tra esseri umani: lui è il suo cane, lo fa per lui, s’immola per lui, allo stesso tempo però lo fa soffrire, ma farebbe qualsiasi cosa per farlo stare meglio, in questo caso per farlo dormire. Può sembrare una cosa stupida, agli occhi di qualcun altro, ma per la persona che si ama (e che sia un amore “malato” cosa importa, non sono mai del tutto certa che l’amore di per sé sia un sentimento “sano”, aperta e chiusa parentesi), pur di farla star bene, si arriva anche ad annichilire se stessi, come ha fatto Miska.

Scusa se non ho iniziato la recensione col mio consueto “ciao!” ma proprio non me la sentivo. Capitolo bellissimo come gli altri, credo di aver finito le parole per farti i complimenti, la tua bravura è nero su bianco. Complimenti ancora.

Alla prossima.
Un baciotto.
Selene.

Recensore Junior
10/03/14, ore 21:24

Non so che dire dopo questo capitolo. I pensieri contorti di Miska che fanno sudare freddo, le immagini confusionarie e annebbiate di Elia e l'allegoria del cane. Cane fedele, sottomesso, amico, disposto a fare qualsiasi cosa. Miska vive per Elia e si sente un volantino disperso nel vento. La scia d'aria che Elia trascina dietro di sé quando cammina è la stessa che riesce a sollevare da terra Miska, proprio come un volantino. Non ho parlato del titolo della storia, ma ho una mia interpretazione personale per "il ventre della zebra" (giuro che sei libera di prendermi in giro e insultarmi): il ventre caldo, opprimente, quasi che toglie l'aria, il mondo in cui ci trascini con questa storia. Il mondo di Elia e Miska è un ventre umido che toglie il respiro. La zebra, il bianco e il nero, Elia e Miska. Coesistono ma sono differenti. Questa è la mia personalissima idea che ovviamente sei libera di distruggere quando vuoi, visto che la storia è la tua. 
Non mi hai delusa con questo secondo capitolo, ci avrei messo la mano sul fuoco.
Un abbraccio,
Paola

Recensore Junior
10/03/14, ore 21:11

Tu mi hai riempita di complimenti ed elogi per "il parallelismo alchemico", ma in confronto a questa storia la mia è veramente inferiore, sia dal punto di vista dello stile che narrativo. In chat mi hai scritto della tua paura per il rating e per le tematiche, eppure l'unica cosa di cui ho avuto veramente paura leggendo queste righe è l'angoscia che sentivo nel petto, il gusto amaro in bocca per queste parole che tu hai accostato in modo così sublime e perfetto. Per me questo non è un racconto noir, è il racconto noir. Ci sono poche storie che meritano così tanto di essere acclamate e la tua è una di queste: nascosta fra le tante altre storielle di Efp, c'è questa piccola perla che brilla in fondo ad un mare di melma (ho scritto melma per non essere volgare, in realtà volevo scrivere un'altra cosa). Non posso stare ferma a scrivere le solite scemenze che scrivo a tutti nelle recensioni, del tipo "scrittura fluida, stile buono, personaggi simpatici, non ci sono errori".
Il tuo stile non è fluido. E' dissacrante, quasi immorale, spezzettato, a zig-zag. Trascina dentro la storia, dentro un incubo. Gli accostamenti poetici si contrappongono al crudo, alle tematiche. Le metafore sono angoscianti ed opprimenti come opprimente è l'ambientazione.
Trovo questa storia veramente nelle mie corde, per questo finisce assolutamente fra i preferiti. E' difficile che in un programma recensioni io riesca a trovare qualcosa di così positivo, per questo voglio celebrare il momento. Seguirò questa storia fino alla fine e recensirò ogni capitolo, non posso lasciarmi scappare una perla simile.
Di solito non leggo le slash, come ho già ribadito, ma qui del tipo di coppia sinceramente mi interessa poco.
Complimenti vivissimi,
Paola