Recensioni per
La scelta
di Old Fashioned
No ok questa è l'ultima recensione che ti lascio per ora, lo giuro. Quanti ne ho letti? Quindici? Potrei andare avanti fino a stasera e non stancarmi mai, dico davvero. Non trovo mai una cosa fuori posto, sia nello stile che nei contenuti. E ora mi hai ovviamente fatto voglia di continuare a leggere e non credo che sarò in grado di staccarmi veramente dallo schermo e da questa storia. Maledetto te, sei troppo bravo. |
Parliamoci chiaro: non puoi fare queste cose. Io sono qua che leggo in ansia per sapere come andrà a finire tra Iasay e Ehrenold e tu mi fai un capitolo su queste pappette molli. Che poi per la prima volta qualcuno di loro mi sembra meno inetto degli altri, ma alla fine sempre di un vile tramare alle spalle si tratta. Mannaggia a te, mi tocca leggere un altro capitolo. |
Ok, sarà come dici tu, la compostezza di Kjarr paragonata all'incapacità di questi esalta entrambe le cose, ma io non li sopporto più. Non riesco a non leggerci un paragone col mondo reale, attuale, in cui anche noi riceviamo una mano e chiediamo il braccio e mi dà fastidio, mi do fastidio da sola. Adesso non mi resta che correre al prossimo capitolo, di nuovo, per vedere se questo essere insignificante ha davvero il coraggio di provare a uccidere l'unica persona che alla fine ha il potere per proteggerlo lì dentro. |
Niente, come non detto, sono ancora qui. So che devo staccarmi ma non voglio, sto leggendo alla velocità della luce perché voglio sapere tutto. Adoro l'idea di un Ehrenold un po' più debole di come me lo aspettassi e devo assolutamente sapere cosa l'ha reso così. Quindi, anche se so che dovrei avere una dignità e fermarmi e fare il mio dovere prima di qualsiasi altra cosa, al contrario di un soldato di Kjarr me ne frego e corro al prossimo capitolo. |
Mi piace che piano piano sto imparando tutti i loro usi e costumi, che effettivamente nell'altra storia non erano così chiari. Mi dispiace un po' per la famiglia di Iasay, che non può rivedere il piccoletto, ma alla fine li stai dipingendo dal punto di vista dei soldati e, come già detto, questo li fa apparire degli stupidi e smidollati. Sono curiosissima, vorrei non dovermi mai staccare dalla storia perché mi sta prendendo in maniera assurda. Allo stesso tempo non voglio finirla in una giornata perché poi non mi resterebbe quasi niente. |
AH! L'avevo capito subito che era una fregatura quella del nascondiglio! Povero Iasay, che si lascia abbindolare così. Però sono curiosa di sapere cos'è successo poi, dopo quel "fai il bravo e non ti farò male". Non intendo tutte le volte dopo ma precisamente nei momenti dopo. Iasay si è fidato? Oppure non ha avuto scelta? |
Ho letto tre capitoli tutti d'un fiato e non mi sono lasciata nemmeno il tempo per recensirli da quanto ero presa, quindi lo faccio adesso. |
Rieccomi qua e fuck yes, che ritorno di fiamma. Non vedo l'ora di continuare, mi stai facendo rinunciare a Netflix pur di leggerti e questa è una cosa molto grave (ma buona). Non perdo altro tempo per dirti cose tipo "è stupenda" e corro al prossimo capitolo. |
Ciao,ho scoperto le tue storie non da molto e ne ho letto ancora poche. Quelle che ho letto mi sono piaciute molto, scusa se fino ad ora non ho recensito nulla. Questa piu' di tutte, ben scritta e ben strutturata, molto avvincente e con i colpi di scena nei punti giusti. Mi e' piaciuto anche il fatto che tu abbia cambiato anche il modo di guardare il comportamento dei soldati di Kyarr e del loro generale di pari passo al modo di guardarli di Iasay. La trama non e' originalissima, ma non mi lamento perche' e' un genere che a me piace molto. Non vedo l'ora di leggere le altre tue storie, continua cosi' che vai forte |
Ma... Ma no... Non ci credo che questo è lo stesso Ehrenold dell'altra storia... I suoi soldati non rubano nemmeno una pagnotta, e lui fa rapire un ragazzino per abusarne? Va bene che ha perso il suo amato, ma scendere così in basso? |
Ciao^^ |
Ciao, Old. |
Mi fermo qui un istante solo per sottolineare queste parole: " se vuoi una cosa, devi combattere per averla". Sono parole di grande valore, perchè molto spesso si è portati a pensare che se realizzare un sogno richiede una lotta accesa e tanta fatica, e tanto sacrificio, allora quel sogno non è per noi. Spesso realizzare un sogno richiede anche saper rinunciare a qualcos'altro - ma la cosa curiosa, e che ho notato spesso, è che in molti casi questo "altro" da lasciare sono trucioli di nessun valore, cose per cui non vale assolutamente la pena - potranno avere valore per altri, ma non più per noi - e soprattutto, insieme ai trucioli, ci sono anche molte paure. Direi anzi che sono soprattutto le paure a trattenere chi si trova sulla soglia di un sogno. A quel punto si tratta di decidere a quale voce interna dare retta: nel caso di Iasay, ora non c'è più dubbio. E' chiaro che la vita di prima, con le sue modalità e addirittura con i volti che gli erano stati familiari, non risponde più ai suoi più intimi e profondi desideri. Quello che può sembrare desiderabile per molti (e anche a molti tra noi lettori), come una vita benvoluta e agiata, la protezione dei genitori e la compagnia della moglie (chissà perchè mi viene da pensare, in questo caso, a una moglie scelta dalla famiglia), non appaiono più desiderabili, perchè la luce del desiderio brilla altrove. Spesso capita, nella vita, che i nostri processi di crescita sortiscano degli esiti inaspetti, inimmaginabili all'inizio: nonostante le premesse di un certo tipo, si arriva a volte a scegliere l'opposto, e non per puro spirito infantile di contaddizione o per plagio, ma in quanto ciò che si sceglie corrisponde maggiormente alla nostra identità più profonda. In questo caso, come in innumerevoli casi, assistiamo a un processo di crescita innescato dall'incontro di Iasay con una nuova realtà che via via si dimostra maggiormente corrispondente a ciò che Iasay sente di essere. L'amore in questo ha certo una sua parte, ma quando si compie una "scelta" si sceglie se stessi, sempre. |
Rieccomi☆☆ |
Ciao ^^, ♡ |