Ciao, Miry, giungo in tempi decenti stavolta.
E visto che l'hai segnalata come la più papabile, le ho dato volentieri una lettura, giusto per ridere di gusto sul finale. Sì, te lo anticipo subito, perché ho appena finito di leggere e sto ancora ridendo. Mi è piaciuto troppo come, più che dalla conversazione o dai riferimenti che fai attraverso il POV di Peter, è la battuta finale che caratterizza splendidamente Tony Stark, li dà proprio spessore. Ora, tu hai fatto un ottimo lavoro dall'inizio alla fine, ma sono questi dettagli, queste scene così ben studiate che sanno colpirmi più di tutto, perché esprimono tanto del personaggio pur dando informazioni di diverso stampo, come in questo caso il rifiuto di finanziare quel progetto. L'argomento è di stupore, di fascino scientifico, di spiegazione del macchinario, certo, però attraverso questo io ho potuto quasi vedere e ascoltare di persona tutta l'arroganza e quegli atteggiamenti disinteressati di Tony, che poi gli danno quell'aria un po' da "cado dalle nubi", quello stupore scioccato e incredulo che appare sul viso di (perché mi scordo il suo nome?! Robert Downey Jr... l'ho dovuto cercare, sono un caso perso). Probabilmente è stato qualcun altro a rifiutare quel progetto per lui, o ancora meglio lui non gli ha dato il giusto peso, magari cestinandolo subito o subito dopo aver visto che era un ragazzino di diciotto anni a mandarglielo. Insomma, ho trovato la conversazione finale geniale e originale, soprattutto perché non avevo minimamente capito dove volesse andare a parare tutto ciò: avevo pensato che la conoscenza di Peter circa il carattere del coinquilino fosse dovuta alla lettura di qualche rivista o perché lo conoscesse di fama, per i suoi modi in pubblico, mentre la sua era una definizione molto più personale e diretta; e mi è piaciuto scoprirlo pian piano lungo la narrazione, mi ha permesso di godermi la battuta finale ancora di più:)
Giuro, solo quando ho letto "Chi è il pazzo che ha rifiutato una cosa del genere?" ho avuto l'intuizione e ho risposto: "Tu! Ecco perché ti sopporta a stentoXD". Davvero bella... ok, ce la smetto perché sarei capace di ridere e scrivere su questo particolare ancora per molto tempo, come un idiota ahahahah Dico solo che sei stata molto brava a tenere i sottintesi ben celati e a far scoprire solo nel finale le reali dinamiche della sopportazione di Peter, il che la dice lunga su quanta pazienza costi questa convivenza al giovane Parker.
Ora che ho detto quello che più mi premeva, posso confessare il mio crimine: non ho mai visto un solo film di "The Avengers" o "Iron man" (a parte qualche scena del terzo, forseXD), quindi quello che dirò è completamente legato all'impressione che mi ha dato la tua storia, e non c'entra per niente con IC e conoscenze varie del fandom.
Ho trovato Tony Stark arrogante nei modi, soprattutto nel vedere come snobbava una conversazione alla quale doveva essere interessato, visto che è la sua branchia lavorativa, ma piuttosto che "perdere" tempo con un ragazzino ha preferito parlare del polpettone con zia May; e questo la dice lunga sul suo carattere arrogante, supponente e... posso definirlo snob? Molto di lui però ce lo dice il POV di Peter, quindi per esempio il loro primo incontro in salatto, dove vengono presentati, mi è piaciuto perché da un lato c'erano le risposte di circostanza e comunque educate di Tony, ma dall'altro lato c'era il focus di Peter che ha messo l'accento su particolari come il desiderio di Tony di mettere fine a quella conversazione e potersene stare un po' da solo.
Peter, invece, avrei dovuto poter dire qualcosina di più, ma la verità è che penso che il Peter Parker degli avengers sia diverso sia da quello interpretato da Tobey Maguire che da Andrew Garfield, perché il primo era molto più impacciato (e comunque questo ne conserva un po' l'atteggiamento di timidezza, se così vogliamo, anche se meno "secchione" nei modi e meno trasognato" nel parlare, ma comunque elementi che in piccola parte conserva e mostra in maniera leggermente differente) mentre il secondo io penso che fosse molto più angst e cupo, elettrico e scontroso nei modi, e questo si discosta completamente. Quindi, credo di poter dire che c'è un terzo spiderman. L'ho trovato, come già accennato, sempre riservato, molto affabile e affettuoso con gli zii, educato nei modi, uno che sa ingoiare il rospo e fare buon viso a cattivo gioco; in più, rispetto agli altri due, ho trovato quella capacità di fare ironia, quel sorrisetto che si prende le sue rivincite, come nel finale.
Questa storia è davvero molto interessante, soprattutto perché hai ragione: questi due personaggi hanno un grandissimo potenziale insieme.
Il titolo è ancora tutto da scoprire, eppure già mi fa ridere e mi piace la parola "fools", credo che ne vedremo delle belle.
Lo stile è piacevole come sempre, mi piace come inserisci piccoli dettagli dell'ambiente e poi ti concentri sulle scene, creando soprattutto un'atmosfera tra i personaggi. Il pov è gestito molto bene, ho solo trovato qualche errore di battitura.
l'Alfa 45 bolliva come un forno, in quella giornata estiva e umida, quasi impossibili da credere potesse essere solo giugno. -> Manca la maiuscola iniziale e "impossibile da credere che potesse essere".
Il vento per lo più, col calare del sole si rinfrescava -> manca una virgola dopo "sole"
non prima di aver tirato gli occhiali da sole sui capelli e rivelando l'abbronzatura -> rivelato (dev'essere coordinato con il tempo verbale della prima)
Risparmiare soldi era sempre stato una sorta di principio per lui -> qui ho un dubbio... il verbo non dovrebbe essere al femminile? "stata" perché coordinato con "sorta"?
Poggiò la fotocamera al davanzale -> sul davanzale
Il vento leggermente fresco di quel sabato pomeriggio tardo lo inondó e chiuse gli occhi -> "inondò"; inoltre c'è un cambio di soggetto quindi devi inserire il nuovo soggetto, o sembrerò che sia il vento a chiudere gli occhi
con un affascinante ma odioso sorrisi -> sorriso
Che cos'è questa diavolerie? -> diavoleria
Per ora mi fermo qui. Ancora brava.
A presto! |