Ciao Abby!
Eccomi finalmente pronta a recensire questo capitolo che, da quello che mi hai detto ieri, è particolarmente autobiografico. Intanto spero che tu stia meglio e mi auguro di poterti rallegrare un po', visto che ho amato questo capitolo e come lo hai gestito, quindi immagino che mi esibirò in una serie di deliri misti a complimenti e altre cose, augurandomi che la recensione non venga troppo sconclusionata, ma sappi che è per via dei sentimenti XDD perciò perdonami da subito.
Avevamo lasciato il nostro caro, adorato Antonio febbricitante, abbattuto, triste e spento. Non solo ha preso tipo tutta l'acqua possibile che può cadere dal cielo di Firenze, ma ha subito una delle più grandi delusioni e sconfitte della storia. Almeno per lui.
Le parole di Jacopo sono state dure, dette con una gentilezza pari a zero. Accusatorio all'inverosimile, lo ha ferito tantissimo nell'anima e gli ha donato più dolore di quanto potrebbe la malattia. Se già la febbre in quei tempi duri era un male quasi mortale se non curato a dovere, il suo umore di certo non aiuta, ma almeno è riuscito a spiegare a Lorenzo e a un po' meno comprensivo Giuliano, quello che è successo, ricevendo parole di conforto e non. Non biasimo Giuliano. Jacopo è veramente stato pessimo con Antonio e non nego di avercela ancora un pochino con lui, per come si è permesso di trattarlo, dopo tutto quello che quel ragazzino adorabile ha fatto per lui... ha dimenticato tutte le belle cose, i fatto che gli abbia cambiato la vita, che il vuoto lasciato dalla sua solitudine dolorosa, è stato colmato dalla presenza frizzante e impossibile da non amare del giovane Orsini... però non me la sento di accusarlo totalmente. Jacopo è un personaggio estremamente vendicativo e orgoglioso. Il suo modo di agire è sempre freddo e calcolatore, ma è proprio nel momento del fallimento che si lascia prendere dalla rabbia, perde la ragione, e dice cose che non pensa, come è lui stesso ad ammettere quando si presenta a palazzo Medici. Jacopo ci ragiona su, e di questo gliene rendo atto, perché di sicuro in quel marasma di difetti caratteriali che si ritrova, c'è il pregio della lucidità che lo riporta sulla retta via e, di conseguenza,il cervello gli ricorda quanto in realtà Antonio sia importante, indispensabile nella sua vita. Penso che Jacopo abbia paura che la sua vita possa tornare buia come prima, per questo se la montagna non va da Maometto, è lui ad andare nella tana dei leoni (che poi la vera tana del leone è la sua ma tant'è... XD).
Ho amato come lui abbia cambiato idea e di come la notizia del male di Antonio lo abbia colpito. Hai descritto la confusione di quest'uomo per nulla abituato ad esser preso in contropiede o a provare preoccupazione La sua anima arida non provava certe cose da troppo e questo dimostra ancora una volta quanto Antonio sia importante per lui e quanto la paura di perderlo lo renda vulnerabile persino di fronte al nemico. Ed è questa vulnerabilità a convincere Lorenzo, Giuliano e Clarice che, probabilmente, non ha alcuna cattiva intenzione. Se Jacopo palesa sincerità, allora la sta dimostrando davvero... e per quanto siano convinti che la colpa del male di Antonio sia solo sua, sono altrettanto convinti che solo lui potrà aiutarlo a rialzarsi, a reagire, a cercare una soluzione per guarire e tornare a splendere. Anzi, la verità è che Antonio già splende un po' di nuovo, in questo capitolo. Alla vista di Jacopo il suo viso già si illumina, perché se lui è lì, significa che ci tiene, che non può stare senza lui, proprio come viceversa è per Antonio...
Jacopo ovviamente si dimostra come sempre possessivo e non si fa tanti problemi a reclamare ciò che è suo di fronte ai Medici... dopotutto Antonio vive con lui, è parte di lui, e lo sanno tutti. Sottolinearle quasi sembra tranquillizzarlo, sebbene la preoccupazione ci fa conoscere un nuovo lato di Jacopo: quello apprensivo. Rivuole Antonio con sé, a casa sua, convinto che questi possa guarire solo in quell'ambiente, con lui accanto. Molto da Jacopo, questa cosa, che ho apprezzato tantissimo. Riesci sempre a dare un tono ai tuoi personaggi, senza mai farli uscire dalle loro vesti. Possono anche comportarsi in modo diverso dal solito, ma rimangono loro, sono realistici. Pensi: cavolo, sono certa che in un'occasione simile avrebbe fatto proprio così, ed è vero.
Jacopo preoccupato è una novità, ma la sua fretta di riavere indietro il suo ragazzino è un sacco da lui, non si smentisce.
Insomma, Antonio dà segni di ripresa anche solo con quella stretta che Jacopo gli dà, con quelle parole che lo fanno sentire di nuovo parte dell'uomo, parte del suo cuore, perché Antonio ama ardentemente, ed è per questo che ci soffre così tanto. Antonio sa bene come è fatto Jacopo, per questo motivo accetta ogni suo comportamento, ma non per questo è suo succube, ed è questo che amo di questo ragazzino. Si fa valere e quando non può farlo non se ne va con la coda tra le gambe, ma accetta la cosa perché non può risolverla. Antonio demorde quando gli vengono chiuse le porte, ed è un atteggiamento così realistico da farmi emozionare ogni volta. Per questo lo amo tanto. E' dolce, okay. E' candido, puro, gentile, non perde mai le staffe ma si rispetta... anche se poi soffre (mi sto lasciando andare ma davvero, sto scrivendo a caldissimo).
Infine, almeno Jacopo capisce che far uscire Antonio da Palazzo Medici ora sarebbe un omicidio; un rischio che non può correre e mentre pensiamo che stia quasi andando tutto bene, il narratore, tu ci prepari ad un racconto nuovo, ad un nuovo problema, ad un nuovo piano che Jacopo sta elaborando per distruggere, finire, rovinare i medici ma c'è una novità: lo Jacopo dei primi capitoli dell'altra storia avrebbe ucciso senza tanti complimenti, qui spera addirittura di commutare l'omicidio, evitarlo. Lo fa per Antonio o perché Antonio lo ha cambiato così tanto da umanizzarlo quasi? E' difficile da dire, perché Jacopo è un personaggio complesso, che tu descrivi benissimo e che appunto ne lasci quel velo di mistero che ci fa un po' paura. Non sappiamo mai cosa realmente potrebbe fare, dove può arrivare. Sappiamo solo che Antonio per ora è la persona più importante che ha e non lo vuole perdere, ma allo stesso tempo, il potere rimane il suo obiettivo.
Vedremo, dunque, come si evolveranno le cose. Vedremo come si comporterà e quanto in là si spingerà. Ho quasi paura.
Nel frattempo io ti faccio i miei più sentiti complimenti per come gestisci tutto: storia, trama, stile, personaggi, relazioni, decisioni, colpi di scena... tutto. Come sempre leggerti sembra come vedere un film. Un film intenso che intrattiene e non cade mai nel banale.
Ti auguro poi di guarire prestissimo e che tu possa scrivere del tuo Antonio, ormai diventato parte del mio cuore, a cui è impossibile non voler bene così tanto. Riprenditi, mi raccomando!
Un abbraccio fortissimo,
a presto, davvero prestissimo,
Miry |