L’idea di Jacopo, però, non era solo quella di sfoggiare i gioielli di famiglia (e non pensate male, voi!)
Carissima Abby,
ho esordito citando quella frase perché mi sono letteralmente rigirata dal ridere XDDD Io non lo so mica, come fai! Tu riesci a mischiare ironia e drammaticità primo in modo non volgare e poi con un equilibrio che mi affascina, per questo è anche così bello leggerti. I tuoi capitoli hanno tutto ciò che serve al lettore per immedesimarsi, ma anche per divertirsi e scoprire cosa IL NARRATORE ha da dire, ovvero tu. Non sono solo i personaggi, ma anche la tua visione scritta nella narrazione, che dà quel tocco in più a qualcosa che già di per sé funziona da sola. Insomma, se non si era capito, non amo solo Antonio, ma anche il modo in cui scrivi di lui e delle sue avventure. Detto questo, passiamo al capitolo o mi dilungherò fin troppo.
Insomma, Jacopo non vedeva l'ora di riprendersi in casa Antonio, e lo fa quando questi è quasi guarito. Non riesce a restare troppo tempo senza il suo ragazzino, specie di notte, ed è un'immagine bellissima e sai perché? Perché Jacopo fino a prima di conoscere Antonio era un uomo solo, che non aveva nessuno a riempire la sua anima e il suo letto. Ora, la presenza del giovane Orsini, ha cambiato tante cose, una tra queste il modo di vivere la giornata. È orribile spezzare una routine, quando questa è tanto confortevole e per Jacopo è ormai la vita perfetta.
Ovviamente Giuliano e Lorenzo sono sempre così felici di vederlo a palazzo Medici XD dopotutto nemmeno li saluta o interagisce con lui XD in pratica palazzo Medici è la succursale di Palazzo Pazzi, dove Antonio ogni tanto è costretto ad andare, e Jacopo non è tanto d'accordo. Insomma Antonio unisce tutti, ma quando Jacopo, Giuliano e Lorenzo sono nella stessa stanza, direi che in guerra fredda c'era un clima meno ostile XD Io adoro quando scrivi d loro che parlano di Jacopo, ti giuro mi sbudello dal ridere XDDD
E insomma, Jacopo e Antonio arrivano a Palazzo, ma siccome le disgrazie non vengono mai da sole, ad attenderli ci sono il simpaticissimo Salviati, che Antonio tollera come tollererebbe un'orticaria e un viscido e losco Conte Riario, rassicurante come un boia, alla propria esecuzione.
Quello che dice Jacopo dopo è vero, però. Gliene rendo atto: non piace nemmeno a lui, quell'uomo, ma il lavoro implica il dover fare buon viso cattivo gioco anche con chi non ci piace. Altrimenti non si fa grana, anche se Jacopo ha ben altri piani in mente che, però, penso proprio che andando avanti col tempo metterà da parte o vacillerà nel renderli reali. Perché?
Beh, l'anello che dà ad Antonio è un simbolo importante, ma ha doppio significato a mio parere. Il primo è l'appartenenza. Jacopo ha bisogno che Antonio sia suo e quell'anello è un vincolo, come il matrimonio. Gli serve per essere certo che il giovane non lo abbandoni mai, perché non vuole che accada, è più forte di lui anche solo immaginare una vita senza il giovane Orsini. Il secondo motivo per cui importante, è che appunto Jacopo Pazzi, così, dimostra di avere un cuore. Un cuore caldo, che vacilla contro la violenza, che ha già cambiato modo di vedere le vendette, le rende meno crude, non vuole spargere sangue, non più e questo è davvero un cambiamento enorme di cui ci rendiamo conto solo ora ma che in realtà è già iniziato ad avvenire nei capitoli precedenti, nella storia precedente. Ripeto, il percorso che hai fatto fare a Jacopo è meraviglioso. Lo hai cambiato, eppure resta lui. Fermo, crudo e affamato, ma almeno ama. E' di nuovo in grado di farlo.
Jacopo vacilla e ha quasi paura delle conseguenze, e ora? Ora la strada è piena di ostacoli: il potere è davvero ancora così importante, per l'uomo? Vedremo, vedremo! Io intanto sono spaventosamente ammaliata da tutto ciò; ogni capitolo rendi questa storia sempre più interessante, storicamente esatta, ma che ha il tuo tocco magico che salva tutti sì, ma non in modo scontato. Li fai penare, e questo è ciò che adoro delle tue trame. Tu scrivi quel che poteva essere, ed è dannatamente realistico.
Insomma Abby, grazie per il lavoro che stai facendo. Storie come questa arricchiscono, come lo farebbe un buon libro letto sotto una coperta.
Quindi augurandoti una felice santa Pasqua, e dandoti appuntamento a prestissimo, ti mando un abbraccio forte forte.
Goditi l'esplosione del carro in tv, anche per me, e non smettere di sognare!
Miry |