I Wayright sono una famiglia grande quanto disomogenea, affari in sospeso e antichi rancori hanno fatto sì che i suoi membri si siano allontanati progressivamente fino a sembrare dei perfetti sconosciuti. Ma cosa accadrebbe se un evento tragico quanto inaspettato li riportasse tutti sotto lo stesso tetto ancora una volta? La morte inaspettata di un parente sconvolgerà la routine dei Wayright costringendoli necessariamente ad un confronto tutt'altro che piacevole. Ma niente è ciò che appare e spesso la situazione finisce per scaldarsi. Fra segreti, intrighi, amori pericolosi, i Wayright dovranno fare i conti con un'eredità tutt’altro che semplice da riscattare.
Buona lettura per chi deciderà di darci una possibilità!

Fabio Licardi racconta storie da tutta una vita, ma non del tipo che diventano libri di successo, e riesce sempre nella straordinaria impresa di fare la cosa sbagliata. Ha un fratello con cui non parla, un amante con cui è in rotta, la promessa di una carriera accademica che però si rivela un inganno. E poi c'è Theo, uno stravagante scultore con cui stipula un misterioso patto. In una Roma infuocata dalla calura estiva, fatta di baroni dell'archeologia, sedicenti artisti e arrivisti di ogni risma l'amore costringerà i protagonisti a calare la maschera e ad accettarsi per quello che sono.

Crow ha bramato, lottato, sperato, sofferto, gioito.. Tutto per amore.
Un amore che, letteralmente, è riuscito a condurlo in manicomio. Dentro le mura del St. Jimmy's Asylum, Crow non ricorda più nulla del suo passato, né dell'amore che lo ha condotto con tanta forza verso la follia, tutto è stato cancellato dai farmaci e dalle sedute di elettroshock.
Ma forse, qualcuno ha voluto fargli dimenticare tutto.
Qualcuno per cui, il misterioso passato di Crow, è una realtà fin troppo scomoda.
Ma il passato si rifiuta di stare a guardare, e quando una nuova paziente entrerà nell'istituto, tutti i misteri nascosti torneranno a galla, e come in una partita a scacchi, ogni mossa verrà ben calibrata fino a condurre all' inevitabile epilogo.
Basta solo seguire il coniglio bianco.

Può il Destino sconfiggere una Maledizione, dettata da una gelosia morbosa?
Può il Destino sconfiggere una Maledizione, che impedisce a due anime gemelle di ritrovarsi?
Questa è la storia di due ragazzi, cresciuti insieme fin da bambini, che ignorano cosa li ha fatti incontrare.
Questa è la storia di un amore contrastato.
La storia del vero Amore con la A maiuscola, quello che sconfigge il Male.
La storia di due amanti separati da una Maledizione oscura che il destino aiuterà a far riunire.
Una storia tra passato e presente. Tra magia e realtà dove l’Amore sarà messo alla prova e dovrà lottare per vincere.
Questa è la storia di Alex e Nate, due ragazzi uniti sin dall'infanzia da un filo invisibile proveniente dal passato.
Un legame indissolubile che li unisce oltre la loro immaginazione.
Magia e Destino hanno messo in campo le loro pedine, ed ora spetta solo ai protagonisti fare le loro mosse.

Aprì gli occhi. Intorno a lui c’era solo una landa desolata; un deserto fatto di rocce, cenere e fango. Una luce crepuscolare illuminava parzialmente il paesaggio, rendendolo ancora più tetro. Più avanti, dinanzi a lui, vide alcuni arbusti scheletrici intorno a quella che sembrava una polla d’acqua e decise di avvicinarcisi.
Alla fine ho deciso di ripubblicare questa mia prima storia. Spero che questa seconda stesura contenga meno errori della precedente ^^

[NOTA: questa ff è nata come parodia di Twilight stile yaoi e contraria alla trama ma poi ha preso una piega diversa e quindi la storia, nei capitoli successivi al 2, non seguirà più il libro della S.Meyer, per questo non ho voluto metterlo nella sezione "Twilight"]
Uriah Crow è il nuovo ragazzo arrivato a Death Spoon, l'incontro con Quarter Lane e Tame White lo porterà ai limiti dell'impossibile e al disagio di dover confessare la sua vera natura in un mondo cullato da una instabile pace tra bene e male.
Io ero perfetto ai suoi occhi.
"Non piangere, Tier... non piangere mai più."
nell'esatto secondo in cui finì quella frase, mi bloccai e rimasi in silenzio nell'ascoltare le sue parole:
"Non sopporterei vederti piangere ancora."
sentii le sue braccia stringermi...
(Cap.17)

«Che cosa stai facendo, ragazzino? Entri nella mia testa, mi confondi con questi capelli. Non riesco più a essere lucido. Mi provochi, lo fai in continuazione. Giochi con il fuoco.» [...]
«Perché io Sonny? Che cosa te ne farai di queste briciole?»
«Non ci ho mai pensato.»
Sonny Jones ha diciassette anni, tanti ricci a proteggerlo come una coperta di Linus e un modo poco cerebrale di vivere la vita. Sonny sa chi è, chi vuole nella sua vita e quali parole scegliere per comunicare col mondo. In una calda sera d'estate, senza i suoi film in bianco e nero a tenerlo compagnia, incontra per la prima volta Jared. Il migliore amico di suo fratello. Quella persona rigida e disciplinata che si veste sempre di nero e con la pelle dorata. Occhi d'argento che scombussoleranno la vita di Sonny, scavando nel suo cuore, fino a creare la forma perfetta di un'anima. Fino a fargli conoscere l'amore.
Eppure non basta uno sguardo a cambiare un cuore, non è necessario lottare. Per amare si deve essere pronti. Jared sarà disposto a fermare la sua corsa, a gettare via ogni regola morale, a rischiare per Sonny?

Quando Midgar, principe dei demoni, riesce a sfuggire dalla prigione in cui lui ed il suo popolo sono segregati da secoli, non riesce quasi a credere alla fortuna.
Dovrà ricredersi quando si troverà di fronte Soifhe, il regnante degli angeli.
Quell'inquietante sovrano si rivelerà tutto meno che angelico...
Gli occhi color acquamarina non trasmettevano nulla. Erano vuoti, completamente vuoti. Come specchi su un abisso senza fondo...

Mi guardai in giro stranito essendo sicuro che quel brivido era causato da qualcuno lì presente così feci dietro front, addentrandomi maggiormente nel locale.
Per quanto pessimo fosse il bar, c'era una valanga di gente. Molte sedute intorno ad un singolo tavolo, altre in piedi e dedussi che proprio da qualcuno di quel tavolo proveniva l'insolito sentimento che provavo da quando avevo messo piede li dentro. Infatti più mi ci avvicinavo e più forte si facevano sentire i battiti del cuore in gola.
Avanzando, notai che tutti erano presi da un sola persona.
Quasi risplendeva in tutta quella marea di gente, era quasi fuori posto per quanto carisma emanava e fui molto sorpreso nel notare che era un ragazzo sui vent'anni, poco più giovane di me.
E' la storia principale della serie Doubles.
[Rating rosso e Mpreg per capitoli futuri]

Quando il passato prende il sopravvento, quando i dolori non riescono a farsi da parte e quando due mondi, apparentemente così diversi, si incrociano, sapete cosa accade?
Nasce una storia che rompe i muri, che va al di là dei soliti schemi e dei soliti sentimentalismi, una storia che spolvera l'adolescenza facendo emergere la dura realtà che spesso la caratterizza e che si nasconde sotto atteggiamenti aggressivi o fin troppo tranquilli. Due adolescenti, Gabriel e Seth, due modi di guardare la realtà, due modi di amare, due modi di vivere. Li ritroverete in queste pagine messi uno difronte all'altro, un mix di: competizione, sfida, odio, inconsapevolezza, paura, intrigo, passione.

Osservai l’auto fare retromarcia e poi mi voltai verso la scuola. Prima di entrare, però, lanciai un’occhiata verso l’alto: il moro non c’era più ma il biondino sì e continuava a fissarmi come se fossi stato la promessa vittima di un film horror.
Quando Mathieu decide di rivelare al padre la sua omosessualità spera in un aiuto per risolvere la confusione e la paura nella sua testa, nonostante i suoi non ci siano mai stati per lui. L'ultima cosa che il ragazzo si aspetta è di essere cacciato per questo e iscritto alla Chess Academy, una scuola maschile molto esclusiva in Inghilterra.
Ma è qui che arriva il peggio, perché nella scuola esistono due soli colori, o bianco o nero, e le vie di mezzo vengono brutalmente soppresse.
Mathieu non vuole questo, non vuole essere un sovversivo e non vuole lottare, certo non vuole l'oppressione che sente addosso e spesso pensa di chinare la testa e smettere di resistere.
Sarebbe facile, quindi perché non farlo? Semplice: perché gli occhi di Gregory, ragazzo spigliato e decisamente ribelle, sono troppo azzurri.

Vivere per inerzia può essere una scocciatura quanto una benedizione.
Chi vive per inerzia non causa alcun tipo di problema, disturbo o contrattempo a coloro con cui entra in contatto. E’ come se, invece di inciampare su un difetto dell’asfalto e rovinare su un passante, inciampi e cadi giusto accanto a lui: non gli causi alcun tipo di danno, ma intanto sei caduto e, anche se ti sei fatto male, quasi non lo senti, perché sei abituato a vivere per inerzia. E allora ti alzi, ti spolveri, e vai avanti, ed è come se non fosse successo nulla.
Poi arriva il momento in cui semplicemente non puoi più far finta di nulla. Proprio non ci riesci. E il tuo mondo costruito per inerzia sembra crollare come un castello di carte.
[...]
«Io sono gay.»
«No che non lo sei, hai solo bevuto troppo.»
«Ho una cotta per te.»
«Non sai di cosa parli. Adesso va' a dormire, basta vaneggiare.»

Finalmente era arrivata la notte. Non vedevo l'ora che calasse il silenzio. Quello era il mio momento preferito. Non solo perchè finalmente potevo isolarmi dai suoni della città caotica in cui abitavo, piena di rumori, luci e gente frenetica, ma anche perchè potevo finalmente uscire.
Attesi pazientemente, fissando l'orologio luminoso sul mio comodino, sdraiato sotto le coperte, in pigiama, pronto per andarmene.

Il Predator che muore alla fine di Predators in realtà sopravvive, salvato da qualcosa di inaspettato.
" Si sentì come un pesce d'acquario, il cui habitat naturale perfettamente riprodotto non nasconde aldilà del vetro la terribile realtà delle cose. "

"Fatemi capire bene. Sono stato dimesso dal servizio per motivi di incapacità fisica per una cavolo di granata che mi ha quasi preso in una delle vostre missioni. E ora mi ripescate per fare da balia a questo gigante di un marine Americano?".
"Sì, in parole povere". Mi giro a fulminare l'uomo in divisa blu al mio fianco, silenzioso come se la discussione non lo riguardasse. E' ufficiale: lo odio da morire.