Faceva freddo. Un freddo fottuto da tremare e battere i denti e la luna se ne stava lassù senza calore come un lampione fuori misura. Gli si stavano congelando le caviglie sotto alle calze a rete oltre alla punta del naso che cercava disperatamente di nascondere nel bavero della pelliccia. Emiliano decise che il lavoro poteva andare a farsi fottere quella sera. Si chinò per sfilarsi le tacco dodici e si avviò verso la tavola calda dietro l'angolo tenendole in mano. Non credeva di incontrarci un artista in quel posto desolato sotto le luci al neon. Incontrare un tipo che con un simile candore gli chiedesse di essere suo modello invece che suo amante.
Non credeva nella nascita di un qualcosa di così tanto profondo da andare a scavare nell'anima e coinvolgere il corpo in una folle corsa all'immortalità, una tela dopo l'altra. Pensava che incontri simili capitassero solo nei film.

Sembrava che suo Zio continuasse a divertirsi a comprargli schiavi, a prescindere da quanto lui si rifiutasse di portarseli a letto. Si chinò per entrare nella sua tenda con un sospiro rassegnato, pronto a far rivestire e dare una nuova mansione all’ultima bellezza che gli aveva procurato.
Ma quando posò lo sguardo sul ragazzo steso tra le pellicce, gli si fermò il respiro in gola.
Era spettacolarmente bello nella luce delle fiammelle. La gran quantità di candele che erano state aggiunte al solito numero che gli illuminava la tenda diffondevano bagliori scintillanti e ombre, tingendogli la pelle di un tono dorato quasi sovrannaturale.
Tutto ciò fu sufficiente a farlo esitare.
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Il regno governato dagli Hale è in guerra con gli Argent, famiglia reale delle terre vicine. Derek è il principe incaricato della campagna militare e Stiles è un suo schiavo.
[AU Sterek tradotta da LaGrenouille]

Sospirai. Malgrado la ferita mortale, restava comunque di una bellezza mozzafiato. Mi tolsi le scarpe e le calze, per non macchiarle del sangue che era ovunque sul pavimento e mi sedetti sul letto, accanto a lui. Scostai una ciocca di capelli neri che gli ricopriva la fronte, scoprendo una porzione di viso rimasta pulita; lasciava intravedere la pelle olivastra, molto abbronzata malgrado la stagione, tipica delle persone che passano molto tempo all'aperto. Mi avvicinai ancora, posandovi le labbra e dandogli un tenero bacio, ispirando l'odore di salsedine che, da quella distanza, riusciva a filtrare lievemente attraverso quello più forte e intenso del sangue.

Stefan Meier è deciso a fare di tutto pur di vincere la battaglia legale in cui è coinvolto per ottenere del piccolo nipotino... Peccato che il suo unico, possibile alleato in questa causa si Sua Emittenza Nick Fraiser, un affascinante e irresistibile playboy, proprietario di numerose reti televisive. Il problema per Stefan è accettare la proposta di Nick: nel loro caso il matrimonio è davvero l'unica carta vincente. Ma è una soluzione di natura solo utilitaristica?

Sono passati sei anni da quando Sariel è stato esiliato sulla terra.
Notte dopo notte continua la sua opera di redenzione, aiutando chiunque ne abbia bisogno.
La compagnia di Belial gli è di conforto e il loro rapporto sembra migliorato.
Una vecchia conoscenza del demonio però, con una proposta pericolosa, rischia di far crollare quel delicato equilibrio...
*Sequel di "Il frutto dell'Eden"*

La persona che gli ha rovinato la vita è lí, davanti ai suoi occhi. Ne può quasi sentire l'odore, ma non è di paura.
Se avrete voglia di intraprendere questa lunga strada sulle note della Sonata dell’Era della Luna, non fermatevi alle apparenze: così come i gufi di lynchiana memoria, nulla è ciò che sembra.
[Edizione revisionata]

Questa è una "What if?" sulla mia serie "La Tigre dagli occhi di giada".
Cosa sarebbe successo se il primo incontro di Michael fosse avvenuto con Chen e non con Feng Xiaolong? In questa breve one shot ho descritto come sarebbero potute iniziare le cose...
Che palle... pensò Chen osservando il lungo mare. Si stava annoiando, era da qualche tempo che non poteva divertirsi come voleva. «Niente massacri, Chen, niente stragi. Non dopo il casino che hai fatto con i messicani.» La voce del suo capo tornò a riecheggiargli nella testa, irritandolo. Non è stata colpa mia, sono loro che mi hanno fatto incazzare! Voglio tornare a Hong Kong... più carne umana da buttare al macello, più urla, più libertà d'azione... si passò un dito sul tatuaggio sulla sua tempia, il drago nero che copriva la lunga cicatrice inflittagli da un rasoio. Sospirò, aveva bisogno di distrarsi. Aveva bisogno di sangue. [...]

James è un giovane assistente universitario, Fancy balla in un locale. Hanno vite diverse, obiettivi diversi e interessi diversi. Eppure le loro strade s’incontrano.
Tra tacchi vertiginosi, colazioni al bar e seghe mentali (e non) si snoda la storia di un ragazzo che deve ancora scoprirsi e di chi lo aiuterà.

Una storia d'amore completamente diversa dal normale che vede come protagonisti un ragazzo apatico e svogliato che non trova un senso alla vita e un normalissimo ragazzo con un carattere solare come pochi.
I due si staranno antipatici fin da subito nonostante, per svariati motivi, si ritrovino a vivere insieme.
Ma sarà solo odio ciò che provano l'uno per l'altro? O si verrà a creare qualcosa di diverso? E lo riusciranno ad accettare entrambi questo nuovo sentimento?
Beh, spero di avervi incuriosito, buona lettura!

Il “Walton Institute for Gentlemen” era il suo luogo di redenzione e prigionia: si era convinto, con gli anni, di aver commesso nella sua vita passata dei peccati impronunciabili che gli erano valsi la reclusione forzata in uno dei collegi maschili più severi – e perciò noti – dell’intera Gran Bretagna. Non vi era nulla che non detestasse di quel luogo o della propria esistenza in generale: priva di libero arbitrio, costruita a tavolino in ogni minimo dettaglio. Egli, semplicemente, non viveva: esisteva e basta.
Ma se c’era una cosa che il destino sapeva fare bene era stupire.
E se comparisse un motivo per riprendere le redini della propria vita? E se quel motivo si trovasse proprio nell’istituto? E se quel motivo fosse un ragazzo?

"Allora ti decidi a muovere il culo o preferisci che venga lì a fartelo?"
La sua voce profonda mi fa correre un brivido lungo la schiena. Apro piano gli occhi e lo vedo appoggiato allo stipite della porta.
È splendido come sempre, ha appena fatto la doccia e indossa ancora solo dei calzoncini, non posso fare a meno di incantarmi…
"Se hai finito di sbavare puoi alzarti e andare a farti una doccia... non ho voglia di fare tardi per colpa tua"
La sua voce ironica mi riscuote dai miei pensieri, come ho fatto a ritrovarmi insieme ad uno stronzo del genere è ancora un mistero per me...
"È più facile che sbavi per un branco di lombrichi" dico indignato e mi giro dall'altra parte dandogli le spalle.
So che ha ragione, ma non voglio dargli la soddisfazione di fare ciò che mi dice neanche se ne andasse della mia stessa vita.
Per alcuni aspetti siamo esattamente come la prima volta che ci siamo incontrati, sempre pronti a litigare e ad urlarci contro per ogni sciocchezza...
se allora qualcuno mi avesse detto che avrei condiviso il mio letto con quello psicopatico di Kian Logan gli avrei riso in faccia.

[Fanfiction partecipante al contest "Love for a fee" indetto da Yuko_chan]
All’interno del Rugiada, uno dei bordelli più famosi della Slam City, era Océan: la puttana con gli occhi del colore del mare e l’ombretto blu scuro.
Era facile, in fondo: uno sguardo ammiccante, un sorriso seduttore e un balletto volgare.
Era tutta una recita e lui doveva essere un grande attore, visto quant’era desiderato.
In quei momenti doveva interpretare la puttana dagli occhi color del mare e far finta che lui, la vita che non era riuscito a salvare, non fosse mai esistito.
Jaime, in realtà, odiava davvero Océan.
*********
Una puttana dagli occhi color dell'oceano che nasconde mille segreti, uno più doloroso dell'altro, e un sognatore intrappolato in una vita che non desidera.
Un incontro di una notte che si trasformerà in qualcosa di più.
In una città annegata da lotte fra clan e peccati di ogni tipo, quanto riusciresti ad amare?

[Raccolta di drabble/flash-fic/one-shot - rating variabile]
Con più di quattrocento anni di vita Dimitri Romanov, mezzodemone di origini russe, non si aspettava minimamente che si sarebbe innamorato di Seth Aoki, un ragazzo semi-giapponese cieco con un padre incredibilmente stronzo e una sorella iperprotettiva.
E ora ne deve pagare le conseguenze.
Fra litigi, momenti di dolcezza, esseri soprannaturali e tipici problemi d'amore, questa strana coppia dovrà far fronte al proprio passato e ai propri sentimenti.

Basile Leclerc, all'apparenza, è un adolescente del tutto normale, come molti altri nella grande città di Parigi. La sua vita scorre lenta e monotona, e a lui va bene così, non si lamenta, anche perché non vuole essere ancora più "anormale" di quanto lui già si ritenga. Il suo unico desiderio è quello di essere accettato per quel che è, non vuole fingere, né nascondere il vero se stesso.
Ma, un giorno, tutto cambia. Intorno a Basile iniziano ad accadere cose strane: l'acqua nelle fontane si trasforma e diventa ghiaccio, gli alberi iniziano a cambiare forma e, cosa ancora più particolare, il ragazzo inizia ad avere delle visioni riguardanti Damide, un bambino che negli ultimi tempi tormenta i suoi sogni e che, come lui, è in grado di plasmare gli elementi a proprio piacimento. Quest'ultimo gli rivelerà la verità su sua madre, scomparsa anni prima in circostanze misteriose, catapultando Basile in un mondo nascosto sotto l'apparente realtà parigina.

Asmodiani ed Elisiani.
Un odio atavico, una guerra che dura da secoli.
A volte però, i nemici, possono diventare potenti alleati quando tradiscono tutto ciò in cui credono.
Draedan, daeva asmodiano, combatte per Elisyum da tempo immemore, contro la sua stessa gente. Assieme a lui Caranil, un asmodiano di cui nemmeno lo stregone conosce il passato, ma che lo segue senza fare domande, come un cagnolino fedele.
Ma chi è in realtà Caranil...?
- Diede uno strattone alla veste ma non riuscì a liberarsi, tanta era la forza con cui l’altro la stringeva.
Fissò quel poveraccio, che ricambiò lo sguardo con l’unico occhio che riusciva a tenere aperto. Quello sguardo diceva: “Non muoio così facilmente…”
Draedan fece un sospiro aspro. “Beh”, disse, abbassandosi per afferrargli un polso. “Suppongo che se hai ancora tutta questa forza, hai buone possibilità di sopravvivere…” -