Un finale dopo il finale. Lui, l'altro, l'uovo.
(SPOILER per il finale del manga. L'ho scritta per il lol. E anche per non dare in escandescenze.)

“Stupida purosangue?” Mentre ripeteva quelle parole, Isla si sentì arrossire. Se per la vergogna o per la rabbia, non avrebbe saputo dirlo. “Pensi che sia questo?”
“Perché mi tratti come se non ti importasse chi sono? Quelli come te pensano che i Babbani siano utili solo come zerbini” Le labbra di Bob si contrassero in una smorfia di disgusto.
[Personaggi: Isla Black e Bob Hitchens]
Quarta classificata e vincitrice del premio originalità al contest "Albero genealogico" di MedusaNoir, sul forum di EFP.

Caroline, una delusione sentimentale e il più improbabile dei consolatori, con tanto di Scotch e considerazioni filosofiche.
Il divano dei Salvatore può essere un rifugio inaspettato...specialmente col cuscino giusto.

[...] Ogni volta che succedeva, Damon sentiva i suoi violenti accessi di tosse e il suo ansimare frenetico attraverso il muro che separava le loro camere da letto. Ascoltava l'aria entrare a stento nella gola di Stefan e per ognuno di quei respiri faticosi anche lui tratteneva il fiato come se stesse soffocando a sua volta.
Damon, il fratello maggiore.

[Damon/Katherine - post 2x15]; [dedicata a Ecate]
“Vattene” mormora Damon, incolore.
Katherine fa schioccare la lingua contro il palato, inclinando appena il capo, deliziata.
“Damon, Damon. Sii più gentile” ordina, sfiorandogli le labbra con la punta delle dita.
Certe cose non cambiano mai.
Questo è il bello dell'eternità.
“Chiedimelo con le buone maniere, e lo farò. Promesso” conclude giocosamente.
Damon rimane immobile, assurdamente imperscrutabile – un'altra cosa a cui Katherine non è abituata - , e quando lei si china un poco, non incontrando alcuna resistenza, il compiacimento le trabocca dalle labbra insieme col bacio, mischiandosi al respiro affannoso del vampiro.
Per un attimo, sembra che tutto sia ritornato al proprio posto – i loro ruoli, i movimenti, gli odori, la complicità del passato - , ma un paio di secondi dopo Katherine capisce che non è affatto così, che c'è qualcosa di incrinato. È un contatto totalmente nuovo, lontano anni luce da quelli che si sono scambiati l'ultima volta - una melodia familiare che ritorna ad avvolgerli, ma sulle note sbagliate.

"Cosa hai scoperto, Damon?"
"Niente." le rispondo.
Mi guarda e capisco che non mi ha creduto, neanche per un istante.
Post 2x04.
Seconda classificata al contest "Magic Stone" indetto da ForgottenSnow e portato a termine da Marta86.

Un piccolo racconto "telefonico"... perchè è san Valentino e non c'è giornata più adatta per "spruzzarsi" addosso un pò di romantico rosa!

Fanfiction partecipante all'iniziativa 2010: a year together indetta dal collection of Starlight.
Quello sarebbe stato il suo ultimo anno e poi avrebbe salutato per sempre quel branco di uomini involuti -Darwin si sarebbe ricreduto sulle sue teorie se li avesse visti!- che abitavano in quella dannatissima città iperreligiosa del Texas.

Chi da bambino non si è sentito chiedere almeno una volta questa domanda: "Che lavoro fa tuo padre?"
E se non si sapesse rispondere?

Curiosità: la reazione tipica di una persona che vede qualcosa per la prima volta. E nessuna parola, riferendosi a lei, era mai stata più appropriata.

D’improvviso, si ritrova a rispecchiarsi nelle sue iridi azzurre, l’espressione di sorpresa di lui mista a confusione.
"Che ci fai qui?" riesce a sussurrare, quando mette a fuoco i contorni del suo viso.
Lei è presa dal panico, ma mantiene lo sguardo fermo nel suo ancora annebbiato dal sonno; tenta di sottrarsi dalla presa, i polpastrelli della mano ora bagnati del veleno.
"Mi davi già per morto, non è vero?" domanda Arthur, trattenendola al contrario in una morsa senza vie di fughe, nel frattanto che le torce il braccio e gli occhi individuano la boccetta stretta fra le dita ancora gocciolante. Il suo sguardo s’indurisce.
~[Arthur/Morgana][Spoiler!, terza stagione]

“Stefan non c’è.”
Damon si domanda quante volte una bugia può essere ripetuta prima di risultare abusata, scontata, banale.