Poche righe scritte molto, molto tempo fa.
Un momento di riflessione.
Parole per me ancora molto attuali, a distanza di tempo.

Sette note musicali vivono felici in un paese chiamato Pentagramma, con la loro amata Regina Chiave di Sol.
Ma una giorno qualcuno viene a bussare alla loro porta.
Ed è lì che questa avventura ha inizio...

La Luna è triste, non riesce a trovare il senso della sua esistenza.
Un'amica di passaggio l'aiuterà a prendere coscienza del proprio valore.

Nuvolandia è un paese oppresso dal perenne maltempo.
Un'originalissima partita a calcio sistemerà le cose.

Un'amica di penna, conosciuta nel lontanissimo 1993.
Anni passati a scriverci.
Ci conoscemmo, di persona.
Nacque una solida amicizia, la migliore che la vita mi ha concesso.
Me la rubò, spietata, crudele, come solo la vita sa essere.
Nel 2017 un infarto improvviso me l'ha portata via.
Queste righe furono scritte molti, molti anni fa, quando mai avrei pensato che tutto sarebbe finito così, nel vuoto, nella tragedia.
Questa amica speciale, una sorella, mi ha sempre spinta a scrivere.
Oggi dedico a lei questa pubblicazione.
So che la leggerà, so che mi sorriderà, ovunque ella sia.
E so che un giorno ci ritroveremo.
Sono grata alla vita per avermela regalata, per il tempo che Dio ha ritenuto opportuno.

Una giornata speciale, per scacciare via cupi pensieri.

Il Dolore.
Crudo, terribile, insopportabile a volte.
Ma solo lui fa crescere.

Il blocco dello scrittore.
Uno dei tanti che ho avuto.
Questa è la narrazione della mia felicità nel momento in cui ho ritrovato il coraggio di riprendere in mano la mia creatura, dopo incertezze, insicurezze, tremori delle dita e del cuore.
Scrivere è aria, respiro.
Non si vive senza aria.

Questa storia si ispira alla mia oneshot "Se solo" ed è dedicata ad Ardesis. E' stata lei, con la sua recensione, a concedermi ispirazione.
Dopo aver descritto un Generale pentito, ecco qui un Generale fiero e orgoglioso del lavoro compiuto.
Grazie ad Ardesis per l'idea, e a chi vorrà leggere.

Ho letto "Spine" di Madame Grandier, e "Poteva essere" di Red Drago.
Entrambi hanno scritto di spine.
Giocando con la parola, ho pensato di cambiare consonante.
Spire che si attorcigliano attorno a Oscar, senza concederle respiro, senza tregua, tremende, fatali.
Spire che l'avvolgono in un momento particolare della sua vita, un momento in cui dovrà fare i conti con se stessa, con amori non ricambiati, il suo per Fersen, prima, e quello di André per lei, poi.
Ho giocato con le parole.
Grazie a Madame Grandier e Red Drago per l'inconsapevole spunto.

Arthur.
Tornato in Australia, dove incontra di nuovo Georgie, con il piccolo Abel junior.
Ho immaginato i suoi pensieri, i pensieri di un fratello che tale non è mai stato, tuttora innamorato di lei, la sorella che tale non è mai stata. Arthur ha paura, ma vuole affrontare il futuro che lo attende, per lei e per quel nipote che lo chiama "papà".

Alain è rimasto solo. Diane e sua madre sono morte. Oscar e André, anche. La Rivoluzione imperversa e lui è stanco, talmente stanco che decide di andarsene.
Via.
Da tutto.
Questo Alain è OOC. Perdonate ma io l'ho visto così, in un mix tra Anime e Manga, desideroso di diventare contadino, innamorato di Oscar, un amore del quale ha sempre taciuto.
Il mio Alain, in una veste nuova.
La veste di chi ha molto sofferto e ha un disperato bisogno di ricominciare.

La disperazione di Oscar nell'attimo in cui André l'abbandona per sempre.
La sua angoscia, il suo tormento, il rimorso.
Qui c'è tutto.
E c'è anche il presentimento di ciò che sarà, perchè lei sa già che non potrà vivere senza di lui.
Semplicemente, non potrà.

Georgie corre in cella da Abel. Una corsa contro il tempo.
Mille pensieri si affollano nella sua testa.
Poi, si incontrano.
Finalmente.
Di nuovo.
Ed è il fuoco.

Diane. La sua scelta terribile. Ho immaginato i suoi pensieri, dopo essere stata abbandonata.