SwanQueen/ Emma's POV
Pertecipa all'iniziativa del gruppo fb "Maybe I need you...", ispirata alla canzone Animals.
"Piccola, ti sto dando la caccia stanotte. Ti bracco, ti mangio viva, proprio come animali.
Nella silenziosa immensità della strada buia e deserta cerco te, nei passi spinti da un bisogno oltre il mio controllo, quella fame bestiale che solo tu puoi provocare e solo tu sai saziare."

"Dire che eravamo uscite una dalla vita dell’altra non era possibile, eravamo madri insieme e per forza di cose questo ci avrebbe legate comunque, ma da qualche anno avevamo preso a telefonare ogni tanto, solo per esser sicure che andasse tutto bene e c’eravamo trovate a sentirci tutti i giorni, senza vederci mai.
Era ridicolo questo, Rosewood era diventata ancora più piccola, ci incrociavamo continuamente, a scuola, per strada e l’appartamento che avevo affittato era a circa sette minuti da casa nostra, tua.
Centottantasette passi, li avevo contati una brutta sera di pioggia ubriaca fradicia qualche manciata di anni prima."

Regina sentì le proprie budella contorcersi nel suo ventre e, solo per un momento, pensò che forse avrebbe avuto il bisogno anche lei di accovacciarsi in ginocchio davanti al wc.
"Sei incinta?" Sussurrò con un tono di voce cupo.
Per tutta risposta Emma si voltò e riprese di nuovo a vomitare nel water.

Come molte altre situazioni compromettenti in cui si è trovata coinvolta, tutto inizia a causa di un bicchiere di troppo.
O Lena Luthor si ritrova a fare affari a National City il giorno in cui Supergirl assorbe la kryptonite rossa.
[one-shot SuperCorp]

Storybrooke non è mai stata tranquilla e pacifica come in quei mesi e la signorina Swan, sceriffo di quell’amena cittadina, si annoia terribilmente, notte e giorno. La sua unica, vera, gratificante distrazione è, naturalmente, Regina Mills. Già, perché Emma non può fare a meno di torturare il sindaco con programmatici ritardi nella consegna dei documenti della stazione di polizia e assurde richieste, come quella di una sedia superergonomica, cinque rotelle, seduta reclinabile, poggiatesta e poggiapiedi estraibile, acquistabile in ben sette colori differenti.
Ma è solo quando la signorina Swan invia erroneamente un messaggio a Regina, un messaggio vietato ai minori e niente di meno, che le cose iniziano a farsi davvero interessanti.
[In breve: SwanQueen ft. sexting]

Dalla storia.
Kara aveva paura.
Seriamente, era terrorizzata.
No, questa volta non si trattava di alieni, non c'erano vite in ballo.
Quello sarebbe stato semplice, un po' di calci qua e la e se la sarebbe cavata.
Questo era peggio, molto peggio.
O la storia dove Kara ha fatto qualcosa a Lena la quale decide di fargliela pagare.

[SwanQueen]
- Presentarsi a casa mia senza avvisare non è un buon biglietto da visita, signorina Swan. – disse Regina, con quel tono di voce arrogante.
Il sindaco le si avvicinò, un movimento impercettibile, ma quel tanto che bastava per permettere ad Emma di sentire il calore del suo corpo.
Emma sorrise. Se ne stava comodamente appoggiata alla ringhiera, davanti alla porta d’ingresso della villa di Regina. – Dovrebbe esserci abituata, sindaco.

Cosa c'è di più banale di un viaggio in treno per andare a lavoro? Questa era la vita quotidiana di Emma Swan, ma cosa succede quando una sconosciuta sconvolge le vostre abitudini e fa crollare le vostre certezze?

Regina Mills è lo sceriffo di Storybrooke, ligia al dovere e spietata nei confronti di chi viola la legge. Emma Swan è una ladra che non esita a difendere i più deboli e che si diverte a dare del filo da torcere allo sceriffo. Tra le due non corre buon sangue, passano il tempo a litigare e non si sopportano, colpi bassi e arresti sono all'ordine del giorno. Ma un destino comune le porterà a dover intraprendere un viaggio insieme nel corso del quale avranno modo di parlare, confrontarsi e comprendersi. La storia è ambientata nel far west, tra pistole, baci, inseguimenti a cavallo e molte avventure, con un finale tutto a sorpresa, perché forse niente è come sembra.

Emma scivola fuori dal letto di fortuna sul pavimento facendo attenzione a non svegliare la mora che le dorme accanto. Raccoglie i suoi vestiti sparsi qua e la e si riveste in silenzio. Prende infine la sua giacca di pelle rossa e si avvicina alla porta per uscire. Indugia un momento e si volta a guardarla. I suoi capelli scuri contrastano con la coperta bianca. La sua schiena è scoperta e s’intravede un seno tra il pavimento e il braccio. La luce delle fiamme del camino danzano su di lei inondandola di riflessi caldi. Emma può sentire ancora il suo profumo, ma ora è misto all’odore muschiato e un po’ agrodolce del sesso. Per un istante gli sovviene il suono della sua voce ansimante che la chiama. E’ diversa dalla voce del sindaco. E’ dolce. E’ calda. E’ solo per lei. Sospira profondamente, come in rassegnazione, si volta e esce dalla stanza senza fare rumore. Nell’attimo in cui la porta si chiude, gli occhi di Regina si aprono guardando lo spazio vuoto accanto a lei e una lacrima le riga il viso.

SWANQUEEN Ambientata dopo la 2x22.
Emma e Regina passano la notte sulla nave di Hook. Dalla storia:
“Qualunque sia la causa, dovresti fare come me...smettila di guardare al passato, Regina, guarda al futuro! Tu sei cambiata, non sei piu' quella donna...e anche se rimando da diverso tempo...io ti devo delle scuse...”
“Scuse?” ripete' Regina.
“Si...sapevo benissimo che non eri stata tu a uccidere Archie, sapevo che eri stata incastrata...eppure mi sono lasciata trascinare dalle prove evidenti che si manifestavano una dopo l'altra...e quando ho avuto la certezza che tu non c'entravi nulla...ho passato notti a piangere, a pensare a come dovevi esserti sentita, quando ti abbiamo accusata di qualcosa che non avevi fatto...” la bionda guardo' il vuoto.
“Hai...pianto?”
Non riusciva a credere che Emma Swan avesse pianto per lei.
Gli occhi verdi di Emma incontrarono quelli scuri della donna.
“Perdonami, Regina... ti chiedo scusa”
Regina senti' il suo cuore battere all'impazzata, sorpresa da quel fiume di parole. Non si aspettava niente di tutto cio', tanto meno di sentirsi cosi' emozionata, nel ricevere quelle scuse.

Lei era la Salvatrice.
Lei doveva spezzare la maledizione.
Lei doveva sconfiggere la Regina Cattiva.
Sconfiggerla. Non desiderarla.
[Swan Queen | 3x21/3x22]

Lucia è timida, magra, veste sempre retrò e parla poco. In compenso, ha grandi occhi scuri che parlano molto bene. Elisa, invece, è tutto quello che Lucia non è: ha un corpo piacente che attira i ragazzi, molte storie - già finite, tuttavia - e una vita sociale attiva, piena di persone che vanno e vengono. Eppure, Elisa non è felice, mentre Lucia lo è, in qualche modo. Ed è proprio quando si incontrano, un giorno, che entrambe capiscono d'essere arrivate a un punto cruciale delle loro vite. Le loro ricerche sembrano giunte a una conclusione. Lucia ne è sicura, nonostante il proprio passato e gli antichi dolori. Il mondo, però, le mette duramente alla prova. Elisa saprà saltare nel vuoto, rischiando ogni cosa, in nome di ciò che le unisce?
"L'intimità di due amanti aveva un peso ridicolo, si disse, era leggera come l'aria, e così l'amore; erano il giudizio altrui, l'indiscrezione, la mancanza di rispetto a pesare come elefanti." (dal cap. 38) [WARNING! Oltre a quanto indicato negli Avvertimenti, in questa storia si trovano frequentemente parolacce, violenza e scene non-con. Lettore avvisato mezzo (o forse tutto) salvato!]