🌟Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it
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Sono venuta, hai visto? Quest’anno ho fatto in tempo, sono uscita di casa prima. Col vestito nero, senza trucco, il velo in mano, ma sono venuta.
Si vede che siamo ad Halloween, eh? Ci sono zucche ovunque, per la città, ma il nostro parco non è stato toccato. È bello vederlo senza decorazioni, rovinerebbe l’atmosfera. Non sono triste, ho smesso di esserlo come volevi tu, sento solo tanta nostalgia.

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“Allora, partendo dall’Addome Destro siamo andati ad ovest, quindi dobbiamo trovarci nella Zampa Posteriore Sinistra… eppure questa vegetazione somiglia alla Spalla Destra…” mormorò girando la mappa da tutte le angolazioni “Zitto un attimo, Rufy!” sbottò poi, allontanando con uno schiaffo la mano del ragazzo che le tirava da mezz’ora la manica del vestito.

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Gli orsetti erano disposti in un mucchietto ordinato all’interno del vassoio. Erano piccoli, gommoni al punto giusto e colorati. Megumi era in piedi dietro il tavolo, l’espressione tesa mentre Soma, piegato sul vassoio, osservava i dolci circospetto. Ne prese solo uno, rosso, e lo guardò in controluce.

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Lucy conosceva molto bene la festività di Halloween ed aveva sempre voluto poter partecipare anche lei ad un evento o anche semplicemente travestirsi. Si era confezionata il vestito da sola – giusto con un leggero aiuto da parte di Mira poiché sia lei che Levy e Erza erano negate con ago e filo – ed aveva scelto un tema abbastanza semplice: la strega; aveva sempre desiderato indossare l’abito nero e il cappello a punta.

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Si abbandonò contro lo schienale con un sospiro, aggiustando la coperta: erano le due passate, il 31 ottobre era finito da un pezzo lasciando finalmente il posto a novembre. Forse era per suggestione o perché era notte inoltrata, ma Nami sentiva un freddo surreale.
La serata era passata abbastanza tranquillamente, ricordava con un lieve sorriso la battaglia di dolci e la grossa zucca che era stata fatta cadere direttamente sulla testa di Lucci, mandando a farsi benedire lo splendido costume da Fantasma dell’Opera che aveva potuto sfoggiare per poche, brevi, gloriose ore. Avevano ballato, mangiato, fatto Dolcetto o Scherzetto… insomma, le classiche cose che si fanno la notte di Halloween!

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Era buio. La grande abitazione era immersa in un silenzio quasi spettrale, un silenzio che riecheggiava tra le spesse mura con un fracasso assordante quasi distruggendogli i timpani. Il completo elegante che indossava era sgualcito, il rosso vivo della striscia sulla sua camicia bianca quasi brillava alla luce lunare che filtrava tra le finestre mentre, seduto dietro l’isola della cucina, tentava di restare nascosto il più a lungo possibile.
Non si azzardava nemmeno a respirare, tanto era il terrore che lo attanagliava al pensiero che lei potesse trovarlo.

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Faceva molto caldo nella palestra della scuola, tutti quei corpi ammassati uno sull’altro intenti a saltare ovunque per seguire la musica non aiutavano e, dopo neanche un’ora in mezzo a loro, Rin era dovuta scappare ai margini della stanza. Sospirò stancamente mentre sperava che il cerone, applicato un po’ dappertutto, non si sciogliesse: solo lei sapeva quanto tempo ci aveva messo per prepararsi!
Aveva scelto un tema semplice, qualcosa di non troppo stereotipato ma originale e che non passasse mai di moda: la Dama Nera.

Aveva passato una bella serata con tutti i suoi compagni, avevano organizzato la festa per il suo compleanno con tanto impegno e lei, benché non se la sentisse di festeggiare, non era riuscita a deluderli.
Al centro dei suoi pensieri c’era sempre stato lui, in disparte nell’angolo più remoto della Gilda; aveva sentito i suoi occhi addosso per tutta la sera ma non aveva mai avuto il coraggio di incontrarli.
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La mia prima SongFic.
Enjoy❤

Piccola ripresa del capitolo 794, un omaggio da parte mia per i "Tre fratelli"... e (in ritardo) per il compleanno di Sabo :D

Se la sua fine era davvero vicina, se lui avesse dovuto morire quella notte stessa, l'unico desiderio che aveva era di rivedere i suoi studenti almeno un'ultima volta.
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[SPOILER del capitolo 170!]
Non è ancora stato tradotto in italiano, io l'ho letto in inglese ma l'ho trovato molto profondo. Tutto ciò che ho fatto è stato aggiungere i pensieri di Korosensei e alcuni ammonimenti di un "lettore esterno".
Spero vi piaccia ♡

Partecipante alla Challenge per le feste Natalizie indetta dal gruppo facebook "EFP - Fandom One Piece"
Piccola shot dedicata a questo magico periodo dell'anno
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1. Pandoro {"Perché non chiamarlo Pandolce, visto tutto lo zucchero che ci mettono sopra"}
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Enjoy ♡

"I rapporti d'amore sono più complessi di quelli di amicizia"
E' solo su questo indizio che Sai deve basare il suo primo appuntamento con Ino aiutato, ovviamente, da qualche figura esperta...
Dal testo:
{"Cosa fare durante un appuntamento? Mah, credo dovresti chiederle cosa le piace mangiare, quali sono i suoi hobby, i suoi progetti per il futuro... cose così" aveva consigliato Kiba "Ma non dire cose che potrebbero infastidirla, stiamo pur sempre parlando di donne... e di Ino"}

Dal testo:
"In effetti Doflamingo era un soggetto misterioso, sempre con un sadico sorriso sulle labbra o, in rari casi, stirate in un’espressione seria; non l’avevo mai visto triste o preoccupato perché quegli occhiali nascondevano l’unica parte di lui incapace di nascondere le emozioni, l’unica parte che si affacciava sulla sua anima: gli occhi."

{Lo guardo negli occhi, quei profondi occhi grigi che mi ipnotizzano.
Mi sono sempre chiesta cosa nascondessero: serenità, tristezza, paura, rabbia, soddisfazione?
No, niente di tutto ciò. Near è sempre stato un tipo freddo e distante... ma era pur sempre un essere umano.
"Non lo so" sussurro "Forse avevo paura" ammetto mentre la sua espressione non muta. Resta sempre impassibile e questo in un certo senso mi fa stare tranquilla, con Mello non sarei mai riuscita ad aprirmi così tanto, con i suoi modi di fare troppo bruschi persino la mia maschera di freddezza sarebbe andata a farsi benedire e, probabilmente, nel ricordare alcuni aspetti della mia vita, sarei anche potuta scoppiare a piangere.
In fondo, anche io sono un essere umano.}
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Una ragazza con un passato ddifficile si ritrova ad affrontare un presente ancor più complicato sperando, forse, in un futuro radioso...

"Erano semplici comparse nella sua vita che sparivano dopo un pò, come quei cittadini dei videogiochi più violenti che scappavano terrorrizati quando distruggervi le loro città o uccidevi qualcuno.
Quel Mello era stata una semplice comparsa per lui, né più né meno"
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Il primo incontro tra Matt e Mello alla Wammy's House, così come lo immagino...