Dal testo
"Lei trema un attimo, poi prende il pennello e lo poggia sulle strisce di colore che avevo già fatto. Con una mano le cingo il fianco e l’altra la chiudo nella sua mentre guido i suoi movimenti sulla tela. Continuiamo per diversi minuti, e il suo profumo invade le mie narici facendomi sussultare. Dei brividi mi percorrono, quando sento il suo corpo avvicinarsi sempre di più al mio. Ma penso davvero di perdere il controllo quando poggia l’altra su mano sulla mia che le cinge il fianco, mentre continuiamo a dipingere il cielo stellato della notte sulla spiaggia. Ti voglio, Katniss. Ti voglio così tanto che vorrei poterlo fare qui, adesso. Il tuo profumo è come droga per me e il mio corpo non risponde più ai miei comandi. Ti amo, Katniss. Ti voglio baciare, Katniss. Smettila di guardarmi in quel modo, perché le nostre labbra sono troppo vicine, troppo. Invece lei alza il pennello e lo passa sul mio naso, riempiendolo di tempera. E ride. Katniss ride. E inizio a ridere anche io e senza farmi vedere, con le mani prendo del colore e le sporco tutta la guancia sinistra mentre lei continua a ridere"

Ricordati che le i taxi a Londra sono neri, Bells. Non gialli. Neri. La raccomandazione di Charlie fa scattare una lampadina nel mio cervello, mentre porto una mano alla mia bocca.
Non ci posso credere.
Sono entrata in macchina di uno sconosciuto.

ATTENZIONE: fic in aggiornamento - rieditati i primi 3 capitoli.
Estratto dal cap. II: In ginocchio sul suo pavimento di marmo, legata al muro da catene magiche che le costringevano le braccia in alto e con il bel corpo flessuoso teso in una posizione che nulla lasciava all'immaginazione, c'era l'unica mezzosangue che fosse mai stata in grado di farlo impazzire: Hermione Jean Granger.
Forse, dopotutto, se la sarebbe presa quella dolce schiava Mezzosangue.

Mi facevo il mio sonno in dieci minuti a botta durante il giorno, anche se, perfino allora tendevo a respingerlo. Era una cosa difficile da fare, e passavo i miei giorni in una nebbia letargica, ma era sempre meglio che sognare. Sogni pieni di colpi e graffi, urla e nascondigli, lividi e lacrime, e mostri che si nascondevano nel mio armadio aspettando il momento giusto. E questi erano quelli più piacevoli. Quelli della mia mamma, Renee, erano i peggiori. Il suo corpo flaccido e freddo sul divano in una pozza del suo stesso sangue. E i suoi occhi…
...
Proprio in quel momento, Brandon e il suo passeggero scesero dalla macchina e si avviarono verso l’edificio. Non riuscii a vedere la faccia del passeggero perché era nascosta dietro lunghi capelli castani che spuntavano dal cappuccio nero di una felpa. Immaginai che fosse la Cugina Pazza, o Ragazza Nuova. Sembrava trascinare i piedi pigramente mentre camminava verso la scuola.
Stavo per fare altre domande a Jasper sulla ovvia instabilità mentale della Ragazza Nuova, ma la sua attenzione era completamente fissata su Brandon. Sospirai e scesi dalla macchina, avviandomi a scuola.

Chiusero i fantasmi del passato all’interno di cassette di sicurezza. Non l’aprirono per molto tempo, cercarono sempre di scordare, dimenticare, andare avanti. Era difficile, ma ogni giorno quelle immagini si allontanavano, permettendogli di sorridere un po’ di più. Solo la notte restava il momento della giornata peggiore, il buio faceva da cornice perfetta a quei sogni carichi di rimpianti e paure. E anche il destino, che a volte si diverte a giocare e a fare male, prese di mira quel passato che volevano lasciarsi alle spalle. Tutte le cose, allora, si fecero difficili.
La cassetta di sicurezza si aprì, le emozioni esplosero e tornarono quegli incubi tremendi.
E mentre un uomo e una donna cercavano disperatamente di andare avanti con la loro vita, correvano, si agitavano, dimenavano le braccia e le gambe, quelle catene li tenevano lì, legati a quel passato, incatenati a immagini nere e paurose. E, come i fulmini che squarciano il cielo, tornarono anche le grida a spaccare i timpani, nel silenzio di una stanza buia.

Strinsi le labbra quando vidi chi stava entrando dalla porta.
Era Edward Cullen, che aveva un ranch per cavalli sulla Route 101. Era un tipo silenzioso che non si perdeva in chiacchiere. Sua moglie era morta qualche anno prima in un orribile incidente. Nell’ufficio sul retro c’erano delle foto di lui prima dell’incidente. Erano foto di gruppo prese al Ballo annuale dei Ranchers; me lo ricordo vicino alla sua bella moglie, sorridente.
Lo guardai camminare verso di me, mentre osservava gli scaffali ai suoi lati. Sembrava un uomo diverso.
Via gli abiti stravaganti e le fibbie lucide. Erano stati rimpiazzati da vecchi jeans e giacche a quadri. I costosi stivali di vernice che brillavano, perfino nelle foto, erano stati rimpiazzati da logori stivali da lavoro. La mascella una volta pulita e rasata era nascosta dalla barba incolta e i capelli erano arruffati, e gli scendevano sulle orecchie da sotto il suo vecchio Stetson.

La terza indagine del Detective Rutger Reinhardt.
Trama: Manhattan, Maggio 1983.
Dopo i tanti eventi del passato sembra che tutto proceda a gonfie vele fra il detective Rutger Reinhardt e Samantha Bennett, ma il passato è dietro alla porta, pronto a sfondarla.
E quando il padre di Samantha, Bruce Bennett (con cui ha un rapporto drammatico) viene ucciso da quello che le viene presentato come suo fratello illegittimo, la donna verrà messa di fronte ad una dura prova.
Le accuse sul giovane presentano delle crepe e Samantha farà anche l'impossibile per salvare il fratello dalla prigione e soprattutto per costruire con lui un rapporto solido, anche a costo di minare quello con Rutger.
Ma cosa nasconde realmente l'omicidio di Bruce Bennett?
Rutger teme che la sua compagna possa fare qualche mossa avventata ed è impotente di fronte all'istituzione locale di Hamlin, la città d'origine della donna, ma quando il suo peggior incubo si presenta nelle loro vite cosa sarà in grado di fare per far uscire tutti sani e salvi?
Avvertimenti: La storia contiene scene violente e rapporti sessuali descritti nei dettagli. Il racconto non è adatto ai minori o a persone particolarmente sensibili.

In questa storia non ci saranno vampiri, licantropi e nessun'altra creatura sovrannaturale.
Edward è un ragazzo normale che si è appena trasferito a Forks con i suoi genitori, Esme e Carlise, la sua gemella Alice e la sorella maggiore Rosalie.
Appena arrivati, avranno qualche difficoltà, soprattutto Edward, da superare ed una famiglia curiosa che abita nella villa accanto alla loro.

Mi chiamo Alessandra, ho 22 anni e frequento la facoltà di giurisprudenza.
Ritardataria di professione ed aspirante giurista per hobby, il mio sogno è quello di fare il magistrato.
Tutto filava liscio, fino a quando non incontrai lui: Marco Ferraro, l'assistente più stronzo che avessi mai conosciuto, quello che speri di non avere mai, quello con cui non vorresti mai capitare all'esame, quello per cui preghi affinché non accada; quello che da un po' di tempo a questa parte, mi sta rendendo la vita impossibile.
La mia aspirazione nel breve periodo è laurearmi nei tempi, quella nel lungo periodo, fare il pubblico ministero.
Ah, dimenticavo.
Ho una laurea ad honorem in figure di merda.
Sì, proprio così, perché è proprio da una figura di merda, che ha avuto inizio il mio inferno personale.
***
Mie care lettrici, deontologicamente scorretto diventa SOCIAL!
Per tutti gli aggiornamenti, novità e curiosità, potete mettere mi piace alla pagina di Facebook ed essere sempre informati su questo delirio.
Il link è: https://www.facebook.com/Deontologicamente-scorretto-112830619148012/
Vi aspetto! Vostra siuri1

Edward ha 30 anni, capo della Cullen Media Group, è un uomo presuntuoso, egoista e viziato.
Isabella ha 28 anni, direttrice di una delle Gallerie d'arte più famose di New York, è in cerca dell'uomo della sua vita.
Che cosa li accomunerà per il resto delle loro vite?

Tratto dal primo capitolo:
Eppure ora era diverso. O forse erano i miei occhi ad essere cambiati. Quel bosco mi intimoriva e mi affascinava in ugual misura. Perchè ora quelle stesse fronde, quegli stessi colossi silenziosi, avevano per me un altro significato. Io sapevo. Sapevo cosa potevano nascondere, io sapevo cosa potevano raccontare se fosse stato concesso loro il dono della parola, io sapevo i loro segreti. E loro conoscevano i miei. E mi aiutavano a custodirli. A loro avevo sussurrato il mio amore, il mio cuore e la mia gioia e avevo gridato il mio dolore, il mio tormento, il mio castigo.
Sospirai.
«Sei pronta?»
Sobbalzai, voltandomi verso la porta. Due lucenti occhi color ambra mi guardavano sereni, cercando di nascondere la ruga di apprensione che si stava formando al centro della stessa fronte del volto dal quale mi osservavano.

Bella è una ragazza che torna a Forks per cercare un pò di fortuna. Da Seattle, dove viveva con suo figlio è dovuta andarsene e si ritrova sola e senza soldi alla ricerca di un lavoro. Ad aiutarla è Alice che prova a farla assumere dal fratello Edward. Lui però è un uomo burbero e solo, non accetterà la presenza di Bella e tanto meno quella di suo figlio. Bella non comprende il motivo di tanto astio ma per amore di suo figlio accetterà dei compromessi.

Salve a tutti, rieccomi qui!
Questo è il sequel di "La vita è come l'acqua, scorre" quindi vi consiglio di leggere prima quella!
In questa nuova ff ci ritroviamo esattamente sei anni dopo la morte di Sophia e la partenza di Edward! Ovviamente anche qui non mancheranno amori, passioni, litigi, emozioni positive ma come sempre anche negative perchè la vita non è tutta rose e fiori e questo l'abbiamo visto nella prima ff!
TRATTO DAL CAPITOLO 7:
Mentre uscivamo dal ristorante mi voltai e lo vidi, mi stava fissando con i suoi occhi smeraldo e mi sentii per un attimo persa...non era ad una cena di lavoro, era con la stessa ragazza della sfilata! Sentii il mio cuore andare in pezzi prima di voltarmi ed andarmene definitivamente dal quel posto maledetto.
Durante il viaggio di ritorno stetti nel silenzio più assoluto e lui per fortuna non mi fece domande.
Appena arrivammo a casa mi misi nel letto, Garrett si posizionò accanto a me abbracciandomi e lacrime silenziose sgorgarono dai miei occhi.
Perché mi hai fatto questo Edward?
***
Spero di avervi incuriosito e che mi seguiate!
Fannyy24

-Cosa succede Gwen?- chiese Arabel, stranita dal mio comportamento.
-Mi continua a fissare.- sbottai ,incredula, continuando a guardare in mezzo alla folla.
-Ma chi?- chiese l’amica lanciandole uno sguardo confuso e guardando nella sua stessa direzione.
-Quel tizio! Non la smette di fissarmi.- le spiegai con calma.
-Per quel tizio, intendi quel gran figo che ti sta letteralmente spogliando con gli occhi?- mi domandò con occhi sbarrati. Distolgo un attimo lo sguardo e lo rivolgo alla mia amica.
-Si , mi da fastidio!- le dico con stizza. Fece una smorfia terribile e mi guardò stralunata.
-Ma sei normale?-

Gloria Perri, una ventitreenne che si trasferisce a New York dall'Italia. Una ragazza insicura che riesce a ritrovare un po' di sicurezza grazie all'amica Candice. Una ragazza con dei problemi dovuti ad un passato insistente e pesante. Una ragazza che senza saperlo diventerà un ossessione per Lui.
Bradley Lays, multimiliardario di fama mondiale. Possiede un attico nell'Upper East Side e un casinò a Las Vegas. Un uomo abituato a mantenere il controllo su tutto quello che lo circonda. Un uomo che tutti definiscono "Bello e Impossibile". Un uomo a cui difficilmente si può dire di no.
Questa è la storia di un amore avvolgente.
Un amore carnale, che porterà la nostra protagonista a sconvolgere completamente quello che conosceva prima di Lui.
Una storia che farà innamorare.
Diciamocelo ragazze... Ognuna di noi vorrebbe un Mr. Lays nella sua vita!
TRAILER--> https://www.youtube.com/watch?v=ktJsJKZ8aWE&list=UUSS-sqmw6wGG1nnmHxz2gDw