Fanfiction ispirata al passato, l'idea mi venne in mente chissà perché mentre dormivo stamattina. Cosa succederà in questa fic? Scopriterlo!!
[Personaggi: Adam Lambert; Tommy Joe Ratliff]

C’era un legame tra loro, un legame che non poteva più essere spezzato. Un legame che avevano cercato, vanamente, di ignorare per molto tempo, e che ora, aiutato da un piccolo errore ubriaco, si era manifestato. Cresciuto impulsivamente tra litigi, baci, comprensione, sostegno, battutine sarcastiche e passione. Un legame indissolubile che arrivato a questo punto doveva solo superare gli ostacoli più grandi della sua crescita ……
La massima punta d’orgoglio di un uomo insicuro, ancora incapace di accettare il sentimento che provava verso la persona che il suo cuore aveva già ammesso di amare, e il dolore di un uomo ferito, che stava donando tutto se stesso ad una persona che aveva arricchito la sua vita, ma che non era ancora abbastanza matura per sostenere le responsabilità portate da una relazione stabile, da un matrimonio pieno di doveri.
[ Adommy ]

Non fu l’estrema giovinezza di quel viso a rapirlo, né tantomeno l’acconciatura alternativa, con i lati del cranio rasati quasi a zero e il lunghissimo ciuffo biondo platino che gli ricadeva sul volto a ogni minimo movimento. No. Furono i suoi occhi.
Gli occhi di quel ragazzo, che secondo Adam non aveva neppure l’età giusta per accedere al “Wreckage”, figuriamoci al suo cocktail bar, erano di un nocciola intenso in cui risplendeva fervida l’inesauribile fiamma della riottosità adolescenziale.
Ricordava quegli occhi. Li aveva già visti, in passato. Vi si era già perso dentro.
- Tommy, sei proprio tu?

"La cosa peggiore era che sapeva perfettamente che se Adam avesse anche solo accennato a scusarsi lui sarebbe tornato a gettarsi tra le sue braccia come se non fosse successo nulla. Anche se continuava a fare male, anche se Adam avrebbe continuato a tradirlo ed a utilizzarlo come valvola di sfogo quando era nervoso, Tommy sarebbe stato lì a lasciarglielo fare, senza battere ciglio, perché non era capace di fare altrimenti."
Forse Adam meritava una persona che lo amasse all’inverosimile, ma Tommy meritava davvero una persona che lo trattasse in quel modo?
[Adam/Tommy; Adam/Sauli; Tommy/OMC; Isaac]

[Adam Lambert/Bill Kaulitz] Tutto nasce da una fotografia: un istante rubato alle ombre di un momento, alle inquietudini di una giornata come mille altre. Almeno in apparenza.
Cosa nascondono gli occhi bassi di Bill Kaulitz? Cosa, la notte di Los Angeles?
Il primo novembre duemiladieci Bill e Tom Kaulitz si ritrovano incatenati e costretti in una gabbia: è una prigionia fisica, che pure, di punto in bianco, li spinge a misurarsi con il carcere del silenzio e delle parole mai dette.

Guardò nei suoi occhi da cucciolo color nocciola. C'era qualcosa in quel momento che incrinava la dolcezza e la purezza dei suoi occhi:
Il desiderio. Quegli occhi che chiedevano, supplicavano qualcosa e Adam sapeva cosa e gliel'avrebbe data perché moriva... moriva dalla voglia.

Tommy odiava fare il bucato. Ma ancora di più odiava ricevere le attenzioni di Adam Lambert mentre tentava di fare il bucato.
----------------
- Non vorrai costringermi a dirlo.
- C-cosa?
- Che la vendetta è un piatto che va consumato freddo.

Tommy rimugina nel buio della sua stanza, ricordando momenti risalenti a un incontro che ha avuto con Adam poco prima.
Aveva davvero fatto la cosa giusta andando a incontrarlo?
[Adommy]

Una pagina del diario di Tommy, datata 15 Marzo 2012.
Flashfic semplice, senza alcuna pretesa.

Adam si voltò verso di lui per poterlo guardare in faccia.
- Da cosa stai scappando, TJ? Noi due ci siamo sempre detti tutto, perché questa volta parlarmi ti risulta così difficile?
Per una manciata di secondi Tommy non fece altro che perdersi negli occhi del suo ragazzo, che quel giorno e con quel sole splendente erano di un irresistibile color acquamarina, quindi li abbandonò per sistemarsi una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio, fissare l’oceano che avevano di fronte e confessare tutto in un mormorio che per un soffio non si perse nel vento.
- Perché stavolta riguarda te.
(Seguito di "I'm gonna make this place your home")

E' il 20 Novembre del 2010 e il concerto di Adam Lambert ad Amsterdam lascia il pubblico in completa estasi.
Due brevissimi capitoli che descrivono in chiave ironica le sensazioni del cantante (1° capitolo) e del bassista (2° capitolo) durante "Whole Lotta Love".

Domenica pomeriggio, nulla di interessante da fare Tommy è intento a suonare la chitarra in soggiorno e Adam si stava dedicando a innaffiare le sue piante. Quando...

“Oh, porca puttana!”
Mugugnò qualcosa tentando di capire cosa fosse accaduto. Strinse gli occhi a fessura per sforzarsi di vedere chiaramente, e fu lì che si rese conto di essere steso a terra. La prima cosa che catturò la sua attenzione furono due enormi, giganteschi occhi marroni spalancati sopra di lui.
“Oh, grazie a Dio” rantolò qualcuno con una voce da ragazzo, chinandosi ancora di più sulle ginocchia, che pur strette nella morsa delle dita sbiancate non trattenevano il tremore. “Dio, che ho fatto… signore, si sente bene? Riesce... riesce a vedermi?”
Adam provò a sollevare la testa ma la trovò incredibilmente pesante. “Gesù...” rantolò. “Si-signore?! Quanti anni credi che abbia?”. Abbandonò di nuovo la nuca sull'asfalto e fece vagare lo sguardo per ritrovare il senso delle cose.
Preso alla sprovvista, il ragazzo esitò, come se non sapesse se fosse meglio rispondere o meno. “N-non ne ho idea. Una trentina?” azzardò poi, ancora sotto shock.
Adam sospirò, sentendo la collera riprendere moto nel suo organismo prima ancora di qualunque funzione vitale. “Questo mi ha fatto ancora più male della botta...”
*******************************************
Adommy 4 mani scritta assieme a HeartBreath.

-Non hai sentito cosa ti ha detto? Sparisci.- Era calmo, non di certo in cerca di risse. Sembrava sapere come trattare con quel genere di persone. Infatti, senza rispondere, il ragazzo si girò e uscì dalla porta.
Solo dopo Adam si rese conto che la musica si era fermata e che quello che era venuto in suo aiuto era il chitarrista del gruppo.

1648 words - act I | Adommy!centric
_
. È passata la mezzanotte. Il cielo è sempre più blu, ci sono più stelle e il loro bagliore penetra dalla finestra sul salotto.
Perchè si sono ridotti così? Sono ubriachi, si conoscono appena. Perchè?
– Guarda quelle stelle lassù – Adam indica la finestra. – Sono così lontane da noi, ma riusciamo a vederle. E la loro luce è meravigliosa – è ubriaco. Si tocca la fronte, sorride. Tommy non ne segue i discorsi, però. – Già – dice, forse fingendo di star capendo.

-Ti sei fatto male?- disse il ragazzino dagli occhi color nocciola.
Quella frase colpì Adam. Non perchè fosse profonda ma,
perchè per la prima volta un suo coetaneo si interessasse a lui.
E sentiva il bisogno di legarsi a quel ragazzino così tanto da non poter più vivere senza.

e se fossimo in un futuro di qualche anno in avanti? e se parte di quelle che credevamo storie per bambini fossero reali? e se Adam avesse una figlia? e se si trovassero intrappolati e costretti a lottare fianco a fianco per vivere e salvare le persone che amano?
premetto è la mia prima storia su Adam e non lo conosco benissimo siate comprensive con me

Più in avanti nel corso delle nostre vite avremmo concordato nel dire che il nostro amore era stato come la pioggia. Si era consumato in fretta come uno di quei violenti temporali estivi, lasciando dietro di sé una scia di melanconia, ma almeno era stato tanto intenso da scuotere le pareti di casa e il cuore di entrambi.
(Prequel di "I'm gonna make this place your home")

La mia vita stava scorrendo al meglio fino a quando una frase cambiò la mia vita per sempre!

Adam qualche giorno fa ha lanciato un contest su twitter, ed ho pensato , ma un premio deve pur esserci no?? il premio è un viaggio a Los Angeles per partecipare al nuovo video, cosa succederà? per scoprirlo cominciate a leggere ...