Ciao cara!
Questo capitolo è stato una vera rivelazione, e l'ho adorato dall'inizio alla fine! Si è tinto di un’intensità che lo ha mantenuto ai livelli dei precedenti. La relazione tra Dean e Castiel sta andando a gonfie vele, si parla addirittura di fidanzato, sebbene i giorni effettivi trascorsi da quando si sono messi insieme si possono contare sulle dita di una mano sola.
Nel capitolo è evidente una dicotomia incredibile tra quello che possiamo definire il mondo di Cas e tutto quello che c’è al di fuori di esso. Il mondo di Cas è bello, incredibile, fatto di caffè a letto e labbra da baciare, e che si estende anche alla Porsche (ammetto di aver avuto un mancamento perché ho immaginato questa scena di lui alla guida e vabbè, ciao), nella quale Dean si sente così sicuro e protetto da dare corda solo al suo istinto di toccare Cas, di baciarlo, di sentirlo, dimenticandosi però che fuori dalla macchina c’è un altro mondo. E infatti la doccia fredda non tarda ad arrivare e ha il volto stupito di Charlie. La collega è sicuramente sorpresa, ma non in un senso negativo, anzi. Certo, forse è un po’ delusa per il fatto che Dean sia stato così riservato, ma nel complesso è comunque una persona comprensiva.
Solo che tutto questo per Dean arriva all’improvviso, lui non è preparato. Questo coming out non pianificato, non studiato nei dettagli, è capace di minare quel poco lavoro di autostima che era riuscito a guadagnare grazie a Cas e alle sue attenzioni, fisiche e verbali. Il colpo di grazia arriva nel momento in cui deve rispondere alle domande della collega. Già la perplessità della donna, circa i tre giorni, gli dà un piccolo scossone. E in tutto questo la metafora della scogliera è perfetta, perché Dean è sempre stato lì, sul bordo, indeciso se voler cadere o aver paura di farlo, un po’ come essere affascinati dal vuoto e temerlo contemporaneamente. Ed era questo quello che faceva al Dante: stare lì sul bordo e guardare in basso, verso le scogliere appuntite. Da quando ha conosciuto Cas invece, il suo sguardo ha potuto vagare, si è alzato, e questo gli ha permesso di osservare quello che c’è di fronte a sé: un paesaggio. E grazie al contabile tatuato, Dean ha compreso che stare sul bordo della scogliera non è solo una cosa negativa, ma può essere anche un posto che ti permette di godere di qualcosa che non aveva mai creduto di poter vedere.
E su questa metafora della scogliera si basa tutto l’attacco di panico che ha avuto alla tavola calda. Il coming out imprevisto, le domande di Charlie e l’assenza di Cas, e solo una minima parte il subdrop, sono come una folata di vento gelido che viene dalle scogliere e che lo fa vacillare, facendogli credere di cadere. In quel momento non è più sicuro di niente, né di quello che voleva (“no, no, sono stato io a dirgli di marchiarmi”) né di quello che non voleva (“non di farmi del male”). Ritornano prepotenti tutti i suoi dubbi (“credevo che Cas fosse diverso”) e le sue angosce (“ma che accadrebbe se non lo fosse”) e la sua autodenigrazione (“se fossi semplicemente spezzato”). Una scena degna di nota e scritta in modo esemplare, non c’è che dire. Immagino solo lontanamente la difficoltà nella traduzione, ma come sempre hai fatto un ottimo lavoro, e sei riuscita a renderla perfettamente in italiano.
Credo che la chiave di tutto questo sia quel “Cas. Ho bisogno di Cas”. Qui Dean manifesta una dipendenza dall’uomo considerevole, che, lo ammetto, mi ha un po’ spaventato, perché ho come l’impressione che Cas rischi di diventare una specie di “chiodo scaccia chiodo”, un sostituto del Dante e di tutto ciò che ne conseguiva, una specie di metadone che si dà ai tossicodipendenti per superare le crisi di astinenza…un surrogato. Sono sicura che Cas sia quello che ci vuole per Dean, al momento, ma vorrei anche che l’uomo imparasse ad amarsi un po’ di più, senza che ci sia qualcun altro che in continuazione gli dica “Sei bellissimo” o “Sei straordinario”. Perché solo così, secondo me, potrà godere appieno della relazione con quest’uomo, le cui capacità mi stupiscono sempre più. Il suo intervento è stato qualcosa che mi ha fatto tremare le ginocchia, bellissimo, mistico, quasi celestiale, e che mi ha portato a dire ad alta voce “voglio anche io un Cas così”.
Ah, questa storia sarà la mia tomba, me lo sento.
Ottimo lavoro come sempre!
Alla prossima!
Sara |