Recensioni per
Hai tempo?
di Ciaoni
Ciao, manco da un po' ma ho recuperato tutti i capitoli di una storia che sto seguendo quindi dovrei avere tempo per recuperare anche questa, pian piano dato che leggo tanto ma quando riesco a passare lascio un segno di questo passaggio, quindi eccoci qui. Come sempre mi sono trovata un po' disorientata... lo so, faccio passare troppo tempo, poi ho collegato i pezzi, e non sono l'unica perché questa evoluzione dell interiorità di Kaede sembra prendere consapevolezza pian piano pensando al suo passato, a sua madre ma soprattutto a Hanamichi e a come lo ha trattato. |
Ciao, ho sentito la nostalgia di questa storia e sono venuta a leggermi un altro capitolo, anche se sono dal cellulare e quindi potrei fare casini con la recensione, ma un commento lo lascio sempre... come mio solito. Tra l'altro ho notato che non aggiorni da un po', mi avevi accennato al fatto che non avevi tanto tempo quindi penso sia per questo, stessa cosa per le mancate risposte alle recensioni. Magari con le feste in arrivo riuscirai a trovare tempo per il meraviglioso mondo delle fanfiction. Comunque, capitolo molto bello con momenti quasi poetici come quello relativo al contrasto tra Kaede e Hanamichi visti come antitesi, luce e buio... fuoco e ghiaccio, tutte noi del fandom sappiamo quanto questo sia vero, così come è vero che gli opposti si attraggono ;) |
All'inizio credevo che il dottore fosse quello di Kaede e già, dall'atteggiamento non proprio ottimista di Takeshi, pensavo al peggio. E invece era qualcuno a cui ha chiesto consulenza sul caso di Midori. Beh, comunque notizie tutt'altro che allegre, anzi. Takeshi fa tenerezza nel non voler far sapere alla moglie che ormai si è arrivati al punto di non ritorno e, insomma, lo capisco che l'ultima cosa che voglia è frantumare quel buon momento, allegro, felice, dopo giorni cupi in cui ha rischiato di perdere pure il figlio. Sempre più bello il personaggio di Ayumi! |
Sei stata brava a sviare la domanda su quanto tempo rimanesse a Minami, così da non dare un termine all'evento ma lasciando il lettore col dubbio che possa essere tra mesi o anni, così come anche giorni. Un evento che indubbiamente cambierà molte cose a livello relazionale, soprattutto in casa Rukawa. |
Boh, non so cosa pensare della madre di Hanamichi: sarà pro o contro questa relazione? Forse non la prenderà bene come Midori che appoggia in toto, ma non è neanche detto che sia sul fronte opposto del "no" categorico, sponda dove è ovvio si trovi invece Takeshi. Bei momenti tra Hanamichi e Rukawa comunque, di ritrovata tranquillità dopo parecchi capitoli in cui l'ansia l'ha fatta da padrone. Ciao e alla prossima! |
Molto bello che la prima parola che Rukawa riesce a dire sia "idiota" e la rivolga proprio ad Hanamichi. E per ben due volte! Comunque, ottimo come il cambiamento della madre e del padre di Rukawa sia evidente dai loro gesti, da come interagiscono con quel figlio che pensavano avrebbero perso. Poi, ovvio, quello che più di tutti è cambiato è Rukawa e non lo si capisce solo dalla risata che si fa all'esclamazione del rosso. Bel capitolo, continua così. Ciao e alla prossima! |
Ottimo capitolo anche questo. Mi è piaciuto molto il personaggio del bambino (con tutta probabilità, Rukawa da piccolo, anche se non c'è una effettiva conferma), così come l'idea del punteggio della partita che diminuisce invece di aumentare in base alla consapevolezza e accettazione di Rukawa. Piaciuta molto anche la scena finale del risveglio... e ora, chi sarà il primo che interagirà con lui? Alla prossima! |
Per me, questo è il miglior capitolo che tu abbia scritto... beh, almeno fino ad ora, in questa storia, ed è buffo pensando alla premessa che hai fatto. A parte la fantasia che hai avuto per trasformare la classica partita a scacchi con la morte in una particolare partita a basket con la Morte e compagnia (mica tanto) bella, il punto forte è il come l'hai scritto, con ottime descrizioni che comunque non sono messe a caso ma focalizzano l'ambiente, ciò che sta succedendo. L'ingresso di Sendoh al posto di Rukawa, il cui cuore fa da "palla", è stata la ciliegina su una torta che a tavola non ci è neanche arrivata, perché divorata appena tirata fuori dal forno, tanto era bella e buona. Beh, che altro dire? Complimenti vivissimi per questo capitolo e alla prossima! |
L'idea in sé del capitolo è ottima, quella del viaggio attraverso la coscienza di Rukawa, che ripercorre i punti cardini della sua vita, dalla famiglia alla malattia della madre, dall'amicizia dei compagni di squadra all'amore verso Hanamichi, con la domanda finale se sia davvero pronto a rinunciare a ciò che ha per il proprio sogno, l'America. Tuttavia, come probabilmente già immagini, la scelta della prima persona proprio non riesco ad apprezzarla - almeno su Rukawa, chissà, magari con un altro è diverso - anche se, stavolta, qualche passaggio sembra proprio suo. Purtroppo, a differenza dell'altro capitolo, dopo un inizio ottimo, il testo si fa un po' pesante e ripetitivo, abbastanza da farmi perdere il filo del discorso un paio di volte... eh si, è veramente un peccato. |
Il fatto che Rukawa sia cosciente nella sua incoscienza - che, detta così, fa storcere abbastanza il naso, ma sente e percepisce ciò che gli accade intorno - fa pensare che non avrà seri danni celebrali... tuttavia, finché non si sveglia non sapremo mai se hai preparato delle sorprese. Ad ogni modo, mi aspettavo che il padre di Rukawa lo invitasse a restare, meno che si iniziasse a fare domande sul rapporto tra Hanamichi e il figlio... |
Il fatto che gli dica, a fine capitolo, di sedersi, no, non è particolarmente incoraggiante, ma dubito tu possa essere più sadica di quanto tu non sia già stata con l'inizio di questo capitolo. Una scena in cui hai fatto di tutto per far credere che stesse parlando di Rukawa. A tradirti è stato il fatto che la donna fosse sola, senza né il marito, né soprattutto Hanamichi che non avrebbe abbandonato il posto accanto a Midori manco se stesse per morire lui. Ad ogni modo, oggi avrei voluto fermarmi qui con la lettura, ma mi vedo costretta a proseguire, almeno di un altro capitolo! |
Chissà cosa sarebbe successo se ad entrare non fosse stata l'infermiera ma il padre di Rukawa, considerando che la madre - visto la fine del capitolo - non avrebbe avuto nulla da ridire. Ad ogni modo, curiosa di sapere come evolverà la situazione clinica di Rukawa. Comunque, nell'attesa angosciante, Hanamichi ritrova un attimo di serenità con il benestare della madre di Rukawa a ciò che prova per il figlio. Molto bello e alla prossima! |
Chi non muore si rivede xD Pessima battuta di inizio recensione, lo so. Ma non mi vedi da una vita quindi devo dire che sembra strano anche me essere riuscita a leggere un capitolo in più. Maledico il tempo che ho fatto trascorrere perché la memoria è quel che è ma devi dire che un po' mi ci ritrovavo nella trama e nei personaggi quindi sono sicura di poter riprendere il ritmo, spero. |
Ammetto: il cambio di persona, dalla terza alla prima, mi ha fatto storcere un po' il naso. Ma non è tanto questo che, stavolta, mi ha fatto decidere di lasciarti una bandierina bianca piuttosto che verde. Il capitolo in sé non è scritto male, anzi, rispecchia pienamente il tuo stile che, capitolo dopo capitolo, è andato migliorando; si bilancia bene tra introspettivo e descrittivo e, ad esempio, l'insistenza di questa coperta che nessuno vuole dargli è uno di quei tocchi particolari che ti rimangono in testa e ti fanno apprezzare di più la lettura. Quindi perché? Beh, fatico ad associare questa impostazione di pensiero al personaggio di Kaede Rukawa, e non perché ciò che racconti non rispecchia il background del personaggio che hai creato fino a questo punto... è proprio il modo di pensare che, come dire, non lo trovo suo? Da qui la perplessità iniziale, perché l'aver scritto il capitolo in prima persona può aver accentuato questa mia difficoltà che, forse, con la terza, non avrei minimamente avuto. |
Ammetto che non me l'aspettavo che il padre di Rukawa prendesse l'iniziativa di richiamare Hanamichi... tuttavia posso immaginare che sentire il cellulare della moglie squillare all'infinito sia snervante in una simile situazione. Ad ogni modo, comprendo poco l'odio che Rukawa ha verso il padre per il suo modo di fare freddo e impostato, perché io invece capisco il cambio di atteggiamento che può aver avuto alla scoperta della malattia della moglie. Sono cose che segnano pesantemente, soprattutto quando puoi solo assistere inerme al procedere del tempo. Da Hanamichi, comunque, non mi aspettavo quasi nulla di diverso da come hai impostato nel capitolo... |