Recensioni per
Nel nome del padre
di Dark Sider
Ciao! |
Ciao, tesoro! |
Eccomi qui. |
Capitolo molto interessante, anche se forse una sorta di intermezzo con quello che accadrà, anche perchè Rowan non è nominato. |
Cara Dark Sider, eccomi a leggere il secondo capitolo di questo sequel! Sono stata sorpresa di trovare Rowen come personaggio centrale e mi ha fatto piacere scoprire qualcosa in più su di lui e Nerya. Si tratta di un ragazzo che in un certo senso è cresciuto in fretta, facendosi carico di una madre profondamente segnata dal passato: è infatti lui a procurarsi il cibo e a combattere per difenderla. La scena in cui Nerya morde l'orecchio al figlio è cupa ma soprattutto molto drammatica, dove emerge una paura così forte da parte della donna da arrivare a fare del male alla persona a cui tiene di più al mondo e per cui è arrivata a cedere un altro bambino al Male. Ma anche dopo quel gesto, Rowen continua a voler cercare la madre e a desiderare di proteggerla e riportarla indietro. Voglio soffermarmi su questo passaggio perchè la descrizione che fai della ricerca è molto particolareggiata, sia dal punto di vista di narrazione che di emozione. Non ti limiti a dire che va a cercarla, ma racconti ogni sua singola mossa e non ho potuto fare a meno di apprezzare questa precisione perchè mi ha coinvolto all'interno della storia: mi sono sentita in un certo senso anche io dentro il testo a cercare Nerya e anche io ho provato la disperazione di trovarla quasi morta e il sollievo di scorprila invece viva. Hai reso la ricerca viva, credibile e anche razionale: punto per punto è così che agisce e si sente una persona che ne deve cercare un'altra, quindi ti faccio i complimenti per come sei riuscita a rendere il momento. Un capitolo interessante. Aspetto adesso di sapere di più su Rowen ma anche di continuare a conoscere il figlio di Devian e la sua evoluzione soprattutto in rapporto al modello paterno. Complimenti come sempre per la trama e lo stile, che mi piace davvero molto. Alla prossima:) |
Mi dispiace per Rowen. Un ragazzo che non ha fatto nulla di male se non il voler proteggere la madre ad ogni costo. Negli ultimi due capitoli lo vedo correre ovunque alla sua ricerca, ferito, esausto nel cuore e nel fisico, eppure non la abbandona mai. E' ovvio che alla fine sia esusto al punto di non avere quasi alcuna reazione. In poco tempo ha perso tutto: la casa, la madre, forse anche se stesso. Spero che la sorte giri. |
Non è facile creare mondi. |
Ma ciao Dark Sider! |
Cara, |
Ciao! Eccomi qui per l'ormai consueto scambio ** E che dire? Questo capitolo si tinge di colori decisamente cupi e tristi, i protagonisti cambiano e finalmente capiamo perchè c'era terrore nei Razziatori nel capitolo prcedente. |
Ciao carissima, già dall’inizio il tuo capitolo mi ha conquistata, viste le note con cui lo introduci, scatenando la mia curiosità. Tra l’altro, complimenti anche per la scelta della frase di Orwell :) |
Eccomi qui! |
Buongiorno <3 |
Ciao! |
Ciao Dark Sider! Da tonta quale sono, non avevo capito che questa storia si pone come sequel di "Il richiamo del mare". Ho adorato quella longfic come sai, quindi ho letto questo primo capitolo proprio con interesse! La storia precedente si chiudeva con delle questioni aperte, è vero, tuttavia per la natura in sè dark e misteriosa della vicenda non l'ho colta come una mancanza: in sè è coerente, organica e ben definita. È dunque da parte tua un'ottima mossa qula di rispondere a quegli interrogativi non concentrandosi più su Devian, la cui evoluzione era stata trattatata davvero brillantemente, ma sul figlio. Non avevamo visto il modo in cui effettivamente Devian se ne impadronisce ed è quasi straziante la versione che tu hai proposto: Nerya compie una scelta consapevole, sceglie di salvare il proprio figlio e lo consegna, rimanendo sorda e cieca alle sue proteste. È qualcosa che avrebbe fatto chiunque al posto suo, è questo ciò che lei si ripete di continuo, ma è evidente che quell'abbandono è stato un trauma .. Almeno quanto forse lo è stato per il bambino ormai cresciuto. Per certi versi mi ha ricordato un po' il libro "La scelta di Sophie" rispetto all'impossibilità di scegliere tra due esseri indifesi da sacrificare. Ho apprezzato particolarmente il parallelismo sottile tra padre e figlio all'inizio della storia: Devian era infatti cresciuto in un ambiente positivo con un uomo che lo amava come un padre e un fratello a cui era molto legato, eppure aveva dentro di sè "il richiamo del male"; qui vediamo invece suo figlio crescere in un ambiente molto oscuro e negativo, anche se di partenza era un bambino innocente. Forse il finale si può intuire dal titolo come era successo per la vita di Devian? Come lui aveva scelto alla fine di soccombere al "richiamo del male", magari il tuo nuovo protagonista ora ripercorrerà gli stessi passi proprio "nel nome del padre"... Okay, sto correndo troppo e sto facendo voli pindarici. Sono curiosa di scoprire questa nuova long, con calma la recupererò e mi metterò in pari. Un caro saluto! |