Recensioni per
Nel nome del padre
di Dark Sider

Questa storia ha ottenuto 391 recensioni.
Positive : 391
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/01/20, ore 18:05
Cap. 4:

Ciao, tesoro bello!! 
Ma quanto mi era mancato approdare di nuovo in questi lidi?? Il fatto di poter poi riprendere la lettura di questa storia incredibile proprio da un capitolo del genere è poi una tale gioia <3 
Ma bando alle ciance perché come al solito ho fatto tardi, questo è in assoluto il capitolo che più ho amato finora, ed è tutto dire visto quanto avevo adorato gli altri e il POV di Rowen. Ci era stata poi data un’infarinatura iniziale sul figlio di Davian, sul suo essere stato allevato fino a mancare totalmente di umanità, ma vederlo così in pieno dell’azione è tutto un altro paio di maniche. Mano Insanguinata (che bello avere almeno un soprannome da appioppargli) è ciò che maggiormente brilla per tutto il capitolo. Hai creato un personaggio incredibilmente carismatico e il fatto che lo vediamo registrato da molteplici punti di vista rende questo suo carisma ancora più accentuato e interessante. Gli occhi di Golgoth sono forse quelli che se ne rendono maggiormente conto perché, nonostante il demone lo veda comunque come un umano e, pertanto, inferiore a quelli come lui, rimane in un certo senso spiazzato lui stesso dal fatto che di umano questo ragazzo abbia solo l’aspetto e il fascino. Per gli abitanti di Syrdin è il comandante altrettanto demoniaco di una legione di Balor sanguinari, eppure la sua apparenza inganna terribilmente, tanto da spiazzare quella povera ragazza. Una sempliciotta, forse, che si sorprende per un gesto apparentemente gentile mentre tu, lettore, sai perfettamente cosa l’aspetta eppure, al tempo stesso, non puoi fare altro che sperare che quell’uomo/non uomo mostri un briciolo di indulgenza nei confronti di qualcuno. Infine, ci sono i suoi pensieri, terribilmente intriganti: Mano Insanguinata è e non è al tempo stesso. Non prova nulla, amore no di certo, ma nemmeno odio (forse un tempo, nei confronti del padre), niente sentimenti di vendetta, rancore, nemmeno piacere o soddisfazione nell’uccidere. Non commette atti atroci per il gusto di farlo, il sorriso manipolatore sulle labbra prima di rompere l’osso del collo a una giovane è sì una maschera ma semplicemente un sorriso senza intenzioni. È vuoto, asettico, semplicemente una macchina formata da anni di abusi, violenze e terrore che lo hanno reso così -e adoro che non ci sia nessun vittimismo, nessun tentativo di giustificazione, forse nemmeno di comprensione. È successo così e basta e lui se n’è fatto una ragione, a discapito di chi deve sopravvivere sotto il suo pugno di ferro. 

Non so dirti se una parte di me sospettasse dal capitolo precedente che i maghi se la fossero già svignata da un bel po’ di tempo, eppure è stata una sorpresa. E ne sono arrabbiata, eppure non sorpresa: non c’è orgoglio nei maghi, dovrebbero camminare con la testa bassa dopo il fiasco con Davian, eppure si sono sempre premurati di continuare a illudere la popolazione che soffriva a spese loro. Certamente avevano le loro ragioni, certamente il ricettacolo di Kyr sta loro disperatamente alle calcagna -e credo che il motivo sia il deteriorarsi del corpo di Davian, totalmente incapace ormai di sopportare la presenza di un potente dio e bisognoso quindi di qualcos’altro, qualcosa che forse solo i maghi saranno in grado di dargli. 

Devo ammettere che Rowen mi è mancato, però devo anche dire che Mano Insaguinata mi fa un certo appeal perché ho un problema con gli psicopatici ovvero che mi eccitano. Quindi sì, spero di vederlo anche nel prossimo capitolo assfghjkl. 
Alla prossima cara, e scusa per il sempre immenso ritardo <3 Tra l’altro, la prossima settimana spero di recuperare un po’ di risposte alle recensioni. 
Un bacione enorme, a te e Rowen <3 

Lion. 

Recensore Veterano
08/01/20, ore 11:58
Cap. 7:

Ciao cara, eccomi per il nostro scambio libero del giardino. Non vedevo l’ora di proseguire la lettura per vedere se Rowen riuscisse a scappare e... mamma mia che ansia! Sono stata per buona parte del capitolo con un’inquietudine addosso che non ne hai idea, fra panico e paura per ciò che sarebbe accaduto o meno. Sei stata molto brava a tenermi sulle spine, prima col cane, poi con la forcina che cade (ecco, quello è stato un momento in cui ho detto “ok, gna fanno... peccato” ahaha, ma fortunatamente invece riescono nel loro piano.
Rowen e il suo egoismo atto a preservare se stesso, stavolta, ha toppato alla grande. Pensava di fare il furbo, di essere il primo a scappare, facendosi mille seghe mentali e premonizioni, finendo per dar per scontato la cosa più semplice e basilare di tutto: la paura del genere umano. È risaputo che quando la gente va nel panico può essere molto pericoloso, poiché è come una mandria impazzita capace di schiacciarti e, infatti, quelle poche persone miserabili hanno la capacità di sembrare molte di più. È stata una scena molto forte, che fa ragionare il lettore oltre la trama in sé.
Anche la fuga verso la foresta è stata ansia pura... le immagini che hai evocato con le parole, come la vegetazione che inghiotte in cacciatore, l’ho apprezzata tantissimo, ma ancora una volta Rowen pecca un po’ di superbia e si ritrova braccato dai Razziatori. Fortuna vuole che Luth lo salvi. Sai, non riesco ancora ad avere un’opinione su di lui... da un lato ce lo fai apparire come un buono, ma dall’altro lui stesso ci dice di aver agito per convenienza, quindi non ho ancora le idee chiare per avere un parere. Quel che è certo è che va ringraziato per l’intervento tempestivo.
Come sempre ti rinnovo i complimenti, sia per come scrivi e le peculiari tematiche che tratti, sia per riuscire sempre a tenere la mia attenzione alle stelle e, niente, adoro! Non vedo l’ora di tornare da Mano Insanguinata! Alla prossima!

Recensore Master
08/01/20, ore 11:04
Cap. 7:

Ciao ^^
Questo capitolo mi è piaciuto molto, è stato intenso e mi ha tenuta col fiato sospeso tutto il tempo. Hai ragione, finalmente hai dato una gioia a Rowen! Quando il Razziatore lo aveva raggiunto mi ero dispiaciuta molto per lui: avevano avuto fortuna ad essere riusciti ad uscire dalla gabbia ed essere ripreso così, appena aveva riassaporato un momento di libertà, sarebbe stato veramente brutto >.< . Per fortuna è arrivato Luth a salvare la situazione. Mi è piaciuto il loro scambio finale e penso che Luth sia stato sincero quando ha detto che ha salvato Rowen perché gli serve: mi piace Rowen, ma vedendo il suo scarso interesse nel proteggere gli altri, si dovrebbe essere dei santi per volerlo salvare senza secondi fini ^^" .
Comunque, adesso sono nella foresta e speriamo che per un po' non si mettano nei guai (anche se lo faranno, ma va be XD).
Aspetto con ansia il prossimo aggiornamento ^0^
Baci, pampa

Recensore Master
07/01/20, ore 22:22
Cap. 7:

Ma ciao Dark Sider!

Anche questo capitolo è stato succoso e interessante. Rowen prigioniero si presta a un numero infinito di considerazioni. Agisce per sé, ma in maniera diversa dagli altri. Anche Luth gli ribadisce che lo ha salvato perché gli sarà utile nella foresta, forse anche per ribattere a tono all’affermazione dell’altro, ma in Rowen c’è comunque un’alterità che lo isola dal resto dei prigionieri con cui non fa comunella. Il modo di vivere di coloro che vivono a Syrdin è più simile per certi versi a quello dei demoni del Ricettacolo di Kyr che alla gente che vive nel resto del continente e che continua ad avere delle esistenze più o meno normali.

Azzarderei, ma probabilmente è solo un’idea mia, che Rowen qui non ha solo la sfortuna di essere inseguito perché è il protagonista cui devono capitare le cose, ma perché la via della solitudine può portare solamente a questo e perché insieme si è più forti. Un concetto che il ricettacolo ha estirpato dalle menti degli abitanti di Syrdin (penso allo zio di Rowen e all’atteggiamento hobbesiano che caratterizza gli abitanti della città, isolati non solamente geograficamente, ma anche tagliati fuori dal resto del mondo e abbandonati dai maghi. Un’altra cosa che mi piace molto del capitolo è come Rowen non sia imbattibile: ha delle qualità, è un cacciatore e sa come muoversi, ma non è eccessivamente bravo e sarebbe morto senza l’intervento di Luth, così come non sarebbe stato in grado di liberarsi dalla prigionia.

Rowen non è un cattivo ragazzo, ma assieme a questi nuovi personaggi appare come un outsider, come una persona profondamente egoista e più crudele, anche se conoscendo le sue introspezioni noi sappiamo quanto ha fatto per sua madre, cosa ha sacrificato per proteggerla. Eppure c’è qualcosa di storto in lui, in come si approccia al resto dell’umanità oltre Syrdin e questo lo accomuna con l’altro umano-non-umano, Mano Insanguinata, che un nome neanche lo ha. Trovo che questa sia una bella, una bellissima connessione, sappilo <3
Un abbraccio, mia cara Dark Sider. Leggerti è sempre bellissimo **
Shilyss :)

Recensore Master
07/01/20, ore 18:50
Cap. 3:

Ciao!
Eccomi qua per lo scambio libero su Il giardino :)
Intanto, affrontiamo quella spinosa questione che riguarda lo stile: il tuo stile mi piace. Lo trovo pulito, scorrevole e corretto, privo di errori ortografici (forse c'è qualche svista, ma roba talmente da poco che la vedi solo se rileggi il capitolo, come me). Evocativo al punto giusto, non risulta ridondante né pesante né "troppo". Le descrizioni sono equilibrate: anche queste non risultano né troppo poco, impedendo al lettore di capire, né troppo, facendo venire al lettore il latte alle ginocchia per la pedanteria. Ottimo lavoro, quindi, per quanto riguarda la questione stilistica.
Per quanto riguarda invece la questione trama, leggendo l'avviso agli inizi del capitolo ti dico che hai fatto bene a separare le cose. Il capitolo già così risulta pieno di informazioni e stare dietro a Rowen non è sempre facile, perchè si muove, si muove e non sta mai fermo, neanche quando dovrebbe tirare un po' il fiato o obbedire agli ordini. Però è talmente coinvolgente quello che ho letto, che anche la velocità con cui si svolge il tutto risulta, alla fine, adatta e gradevole. Siamo in fuga, prima, e in battaglia poi, non ci si può aspettare calma e tranquillità!
Sinceramente per Nerya non mi dispiace per nulla. Non mi resta simpatica, non la compatisco. Essere pazzi non sempre giustifica tutto e sinceramente il suo comportamento con Rowen lo trovo proprio cattivo, inoltre, se davvero come dice Rowen "perché stava già scontando le pene di qualche errore passato" beh, per quello che ha fatto mi sembra il minimo! Cioè, come si può dare in pasto al male un bambino? Poteva proteggerli entrambi, crescerli entrambi come figli suoi, dannazione! No, Nerya proprio non mi piace u.u
Infine, questo arrivo del figlio di Davian me lo stai davvero facendo sudare. Agogno la sua presenza e la sua presentazione dal momento in cui mi sono approcciata alla tua storia, quindi spero con tutta me stessa che arrivi il prima possibile (non so perchè, ma ho l'impressione che lo adorerò!).
Rinnovo i complimenti a te e alla tua storia: leggerti è davvero un piacere immenso!
A presto
Baci Lagertha

Recensore Master
28/12/19, ore 12:19
Cap. 6:

Carissima Dark Sider!

Giungo in un ritardo mostruoso e non sono riuscita neanche a farti via recensione gli auguri di buon Natale, ma ne approfitto per farti almeno quelli di buon anno – che sia un 2020 spettacolare e pieno di nuove storie **. Questo cambio di prospettiva sul mondo che circonda Rowen è interessantissimo perché apre una parentesi su cosa noi stessi conosciamo del mondo. Sappiamo che esistono certi posti unicamente perché oggi i mezzi d’informazioni ci permettono di connetterci con luoghi lontani, ma cosa sappiamo realmente di come si vive in nazioni sperdute e lontane? Rowen pensava che il mondo fosse un’immensa rovina fumante e invece deve rapidamente rendersi conto che il ricettacolo di Kyr ha devastato solo Syrdin, la città dei maghi, e non il resto del mondo. Questo per almeno due buone ragioni, secondo me. La prima, che il ricettacolo ha un corpo mortale e la forza di un dio: si sta consumando e non sa cosa fare (cosa che si ricollega alla mia idea che il padre di Rowen aveva perfettamente ragione, quando andò da Devian tentando di riportarlo sulla retta via o, più verosimilmente, di risvegliare un lato umano ormai sopito e ucciso. La seconda, che per governare qualcosa devi averla, altrimenti tanto valeva non sbattersi neanche. Ovviamente questa svolta nella trama mi fa venire in mente anche tutti i possibili sviluppi circa queste città misteriose che si sono piegate. Cosa devono dare al ricettacolo? Beni materiali, persone? Piegarsi e giurare fedeltà non è mai un’azione neutrale.

L’altra cosa che mi è piaciuta molto è questa nuova compagnia di persone con cui Rowen si trova a dover condividere una possibile fuga. Le parole circa la madre del ragazzo e lo zio sono preziose e rappresentano una bellissima introspezione del personaggio, che si conclude con una rivalsa verso la verità nascosta e un bisogno di sapere e di capire le regole di un mondo che appare totalmente nuovo, ma la presenza di queste nuove persone spinge Rowen anche a interrogarsi sulla propria natura, trovandola infinitamente umana e… meschina, come penso chiunque in simili occasioni (sto leggendo “Cecità” di Saramago in questo periodo, quindi mi faccio un po’ influenzare anche da questa versione molto hobbesiana). D’altra parte nel nuovo nucleo di alleati, ché amici è qualcosa di troppo personalistico, c’è anche una figura femminile sveglia e accattivante e sono molto felice anche di questo, dato che la madre di Rowen era l’unico altro personaggio femminile della long fino a ora, quindi sono curiosa di vedere come la gestirai. Insomma, come sempre sono più che soddisfatta di questa lettura che è spettacolare e merita tutta l’attenzione e i complimenti di questo mondo.
Con sincera ammirazione,
Shilyss ^^

Recensore Master
27/12/19, ore 13:32
Cap. 7:

Cara **
perdona il ritardo incalcolabile, ma finalmente sono qui a leggerti, anzi, a recensirti! Che capitolo spettacolare! Non ti nascondo di aver avuto una certa ansia tutto il tempo. La parte del lucchetto è stato un vero e proprio susseguirsi di angoscia e paura, ma soprattutto mi hai tolto il fiato, quando la forcina è caduta a terra e quasi sono stati scoperti.
Rimango sempre profondamente ammaliata dal tuo modo di descrivere praticamente qualsiasi cosa con un realismo e una carica descrittiva assoluta. Il Razziatore che cerca per forza un pretesto per potersela prendere con uno di loro, perché ha il potere di farlo, perché loro sono lì inermi, disarmati e affamati, e lui ha mille e una possibilità di sfogare le sue frustrazioni e abusare del suo potere, con niente. Eppure un pretesto serve, un pretesto c'era – appunto la forcina, ma non la trova. Ho contato i secondi senza fiato, sia mio che loro... e ogni momento era una possibile minaccia contro la loro fortuna. Il nervosismo che aleggia, che fluttua, che allunga il tempo come un elastico, che frustra e allora ci si pongono delle domande: è davvero in grado di scassinar quel lucchetto, Wes? Lo è, ovvio e sarà la loro salvezza, ma è la loro unica speranza e se non ci riuscirà lui, nessun altro potrà e verranno venduti.
Per quello parlo di umanità, spesso, quando ti recensisco. Perché c'è, nelle sensazioni umani di chi ha tutto da perder e una sola speranza.
Un altro momento dove la tua umanità e capacità di scrittrice emerge, è quando Rowen si ritrova a dover scegliere se lasciare l'esca sotto al cane o se salvarlo... ma ha pensato a un'esca sin dall'inizio, soffermarsi significherà perdere la sua occasione, in quella che è la selezione naturale e vince il più forte, quello che ha una possibilità non solo di sopravviere mad di essere utile motivo per il quale Luth lo salva, quando è praticamente spacciato contro quel Razziatore... ancora una volta le scelte vanno prese subito, velocemente, cercando di portare tutto a proprio favore e quindi decidere chi rimane e chi può proseguire. Rowen a sempre dato modo di dimostrare le sue capacità e la sua durezza, ma soprattutto la sua acutezza e forza.
Per questo un personaggio stupendo che continuo ad amare e apprezzare ogni volta di più, anche quando deve decidere per la vita o per la morte di qualcuno e sì, Luth l'ha salvato e lui non avrebbe fatto lo stesso, ma appunto Luth non è Rowen. Non è utile come lo sarebbe lui, per tutti.
Mia cara, che dirti? Amo, adoro, questa storia, le introspezioni che fai, l'angoscia e ansia che riesci a trasmettere a attraverso dialoghi e descrizioni sempre coinvolgenti. È sempre un piacere tornare qui da te e scoprire man mano nuovi dettagli su questo mondo e sui tuoi personaggi!
Spero a prestissimo,
un abbraccio e buone feste, anche se passate♥
Miry

Recensore Master
25/12/19, ore 00:42
Cap. 2:

Ciao!
Eccomi qui per lo scambio libero su Il giardino di EFP.
Dunque, rinnovo l'interesse per questa storia, che trovo scritta molto bene e che mi tiene attaccata allo schermo (del telefono in questo preciso caso) dalla prima all'ultima riga, note dell'autrice comprese :)
Trovo la ricchezza di descrizioni molto molto adatta e ben fatta, perché permetti di entrare in questo mondo e di capire, di vedere, di sentire tutto quello di cui parli. Mi piave la cura con cui tratti ogni singolo aspetto - la ferita e il dolore che Nerya infligge a Rowen, il clima che governa la notte, la pazzia della donna - perchè anche questi ci permettono di entrare nella storia, cosa che non riuscirebbe se le descrizioni fossero più brevi o tirate via.
Nonostante solo le ultime righe coinvolgano il figlio di Davian, sono queste quelle che ho trovato più interessanti, quelle che hanno attirato maggiormente il mio interesse. Con questo non voglio dire che il resto l'ho trivato noioso, solo che Rowen lo sento meno, mentre le poche righe dedicate al ragazzo con la mano insanguinata sul viso mi hanno intrigata di pi.
Ti lascio quindi una recensione stra-positiva che mi manda a letto con la voglia di leggere altro (solo che non ne ho la forzaq) e con la promessa di tornare qui al più presto.
Colgo l'occasione, inoltre, per farti i miei più cari auguri di buone feste.
A presto,
Baci Lagertha

Recensore Master
24/12/19, ore 18:51
Cap. 7:

Eccomi qui, in tempo prima che la casa venga sommersa dai parenti per la vigilia!
Passiamo subito al capitolo, un vero e proprio concentrato di tensione e adrenalina dall'inizio alla fine.
Sul serio, il modo con cui hai descritto ogni scena nei più minuziosi dettagli, soffermandoti sia sui pensieri del protagonista che sugli eventi in pieno svolgimento, mi ha permesso di immaginarmi ogni singola scena come se stesse scorrendo davanti ai miei occhi al pari di un film.
Dico sul serio, tutto, dalla preparazione alla fuga all'azione vera è propria è stato reso in modo sublime, non solo per il realismo con cui hai presentato le reazioni dei vari personaggi, ma anche per l'uso di scene crude e decisamente forti, le quali hanno conferito al capitolo un'atmosfera ancora più concreta e spietata ( come piace a me ).
Rowen sta diventando man mano un protagonista sempre più complesso e intrigante, specialmente per il suo modo di agire e pensare molto pragmatico, anche se a volte si lascia sopraffare da convinzioni errate ( sembra quasi che gli sia difficile prevedere comportamenti umani irrazionali, come la fuga in massa dei prigionieri più disperati ).
E dopo uno scontro epico nella sua semplicità, ecco che si verifica un'evento decisamente inaspettato : Rowen viene salvato da una di quelle stesse persone che aveva intenzione di abbandonare, anche se non per le ragioni più nobili.
Si prospetta una svolta degli eventi molto interessante...

Recensore Master
24/12/19, ore 11:04
Cap. 7:

Ciao!

Ho vissuto questo capitolo pensando, con il cipiglio da Master, quale potevano essere stati i tiri sul mitico d20 fatti dai vari personaggi nel putiferio che è stata questa fuga!XD Direi che Wes ci abbia fatto un bel 1 nel test di scassinare, mortacci sua! Meno male che poi si è ripreso ma la fuga si è fatta frattanto comprensibilmente più difficile.
Rowen in questo frangente di storia è decisamente NE, sfrutta le difficoltà di un altro che potrebbe facilmente liberare per salvarsi la pellaccia e corre a perdifiato verso una foresta che sembra non voler arrivare mai: c'è un mastino innanzitutto a bloccarlo che riesce a tramortire con una pietra che si trova tra le mani (fortunello! Deve avere qualche feats che lo aiuti da questo punto di vista) , poi un Razziatore che sbaglia clamorosamente un attacco (altro 1 qui !) colpendo accidentalmente il suo cane e poiché non ci facciamo mancare nulla, un altro schiavista riesce a beccare il nostro cacciatore incattivito dalla vita riuscendo quasi a farlo svenire; ma ancora una folta la Fortuna di Rowen è in agguato ed ecco Luth ad aiutarlo. Ho apprezzato notevolmente la sua sincerità riguardo al fatto che non avrebbe fatto la stessa cosa per il suo salvatore; questo mi da conferma che dopotutto la sua cattiveria possa essere una fase soltanto temporanea (dopotutto quale vero malvagio ammetterebbe una cosa del genere? Piuttosto se ne approfitterebbe alla stragrande). Anche Luth non mi convince per niente con il suo ostentato opportunismo, semplicemente si è adattato a chi ha davanti. E con questo il vostro Master di fiducia vi saluta e vi da l'arrivederci alla prossima sessione! :D Ahahaha! Scherzi a parte, capitolo fantastico; la fuga è giustamente rocambolesca e quasi impossibile. Solo grazie alla sua volontà, al suo cinismo e ad un "mazzo" (più volgarmente definibile come cu*o) non indifferente Rowen si è salvato per il rotto della cuffia. Avvincente come non mai, sei stata proprio brava, anche più del solito!

A presto
Will D.

Recensore Master
23/12/19, ore 19:05
Cap. 7:

Carissima, che fuga meravigliosa ci hai regalato.
Prima che mi dimentico per via delle molte cose da dire: a dir poco stupendo l’attimo in cui Rowen afferra un sasso e ci sfascia il muso al segugio che vuole azzannarlo. Hai descritto quel singolo attimo con un ritmo pazzesco. Mi è piaciuto un casino.
Premesso questo, vado per ordine.
Devo dire che sono rimasta all’inizio col fiato sospeso anche io per quella benedetta serratura che non scattava. Non avevano detto di essere diventati veloci ad aprirla? :)
Quando poi il segugio sta per accorgersi del tentativo ma il razziatore lo rimette a dormire con una minaccia, ho sorriso. Non sempre sono scaltri gli avversari.
Poi, però, il lucchetto è saltato… ed il casino è iniziato! Hai saputo cogliere molto bene un aspetto degli esseri umani quando si scatena il panico: a meno di una preparazione particolare o, forse, una semplice predisposizione alla lucidità, si comportano come degli emeriti idioti, semplici bestie isteriche. Quando invece si hanno pochi attimi per sopravvivere, la lucidità appartiene a chi riesce a mantenere la calma.
Giustamente, qui Rowen brilla. Appare tutta la sua maestria di cacciatore: sa scegliere l’attimo esatto ed il percorso migliore per scappare: riesce a farla in barba a bestia (nel modo che mi hai fatto amare e padrone). E’ veloce, quel tanto che serve a raggiungere il silenzio sicuro della foresta.
Ce li hai fatti sospirare quei cento metri scarsi che mancavano, uno per uno, insieme a Rowen. Rowen è poi in grado di riflettere sul tempo: il suo valore relativo, il suo valore reale per ognuno di noi, quando non ne hai, in certe situazioni. Quando non puoi permetterti di perderlo per cercare di aiutare un altro. Questo in cui su muove è un mondo orrendo in cui non puoi permetterti di essere clemente, pena la perdita della propria vita.
Stupendo il fatto che, quando dopo tutti i casini, che il povero Rowen appare salvo, no! L’ultimo nemico, quello bastardo, che ti sorprende alle spalle. Ti annichilisce e ti riporta indietro. Non è giusto, davvero.
Per fortuna, ennesimo colpo di scena. Giunge Luth a salvargli la pellaccia. Ti dirò, credo che Rowen abbia ammesso che non avrebbe ricambiato il gesto sia in un impeto di sincerità ma pure di scarsa lucidità, per via della botta. Sbaglio? In certe situazioni, credo sia meglio mostrarsi il più utili (e lui già sappiamo che lo è, per stessa ammissione del suo salvatore) e devoti possibile. Che non guasta mai, anche se poi, magari, il tuo interlocutore non ci crede. Però, a provarci, persa per persa, che male ci sarebbe?
Capitolo stupendo, mia cara, davvero, un’azione martellante, un susseguirsi di colpi di scena, fino al sospiro finale. Davvero. Mancava l’aria prima di arrivarci. Un’adrenalina pazzesca. Davvero bravissima :)
Complimenti ed alla prossima, dopo Natale

Recensore Master
22/12/19, ore 20:48
Cap. 7:

Capitolo separato nettamente in un prima di calma piatta, di attesa, di minuti che sembrano ore, di immobilità, da una seconda parte in cui invece l'azione è rapidissima.
Mi piace molto questo stacco così netto.
Nella prima parte si percepisce questa sensazione di attesa snervante che logora tutti i prigionieri. Potrebbero essere ore o minuti, comunque ognuno di questi sembra eterno. Ugualmente, la preoccupazione che il ladro Wes non riesca ad aprire il lucchetto, non fa altro che aumentare la suspance di questo momento. Sei stata brava a gestirla, soprattutto in contrasto con tutto quello che avviene dopo.
Se nella prigione tutti i movimenti erano rallentati allo spasmo perchè non venissero notati, dopo cambia tutto e non si può fare altro che correre. In Rowan c'è un cambio netto in questo capitolo. E' diventato più freddo, più determinato. Gli importa solo di sè, tant'è che decide addirittura di lasciare alle prese con un mastino un altro prigioniero, condannandolo a morte probabilmente. Questa scena fa capire quanto in lui si sia radicato un modo diverso di pensare e di agire. Magari fino a qualche giorno prima si sarebbe fermato ad aiutare, e sarebbe morto o rimasto prigioniero dei razziatori. E' significativo come chi perde tutto e si trova di fronte a grossi sconvolgimenti poi si trovi a dover cambiare di rimando. E' lo spirito di sopravvivenza che emerge e lo aiuta a salvarsi.

Ho apprezzato la parte in cui in pochi istanti sceglie quale sia la strada migliore: è ovvio che è una persona pratica e che abbia fatto i suoi calcoli per darsi le migliori possibilità. sfortunatamente i razziatori sono più furbi e più allenati. E' solo fortuna e il fatto di aver dato l'impressione di essere uno a proprio agio nella foresta che lo salvano: se si fosse dimostrato inutile lo avrebbero lasciato lì, semplicemente.

Purtroppo in situazioni difficili non c'è spazio per le persone con poca o nulla abilità e capacità di sopravvivenza, e in questo modo lui si è guadagnato il passaggio per la speranza di libertà.

Non penso sarà un cammino facile, anche perchè il gruppo a cui si affianca non è certo affiatato. Penso ci saranno problemi, incomprensioni, magari litigi. Quando si scappa la tensione è forte e si rischia di cedere alla rabbia facilmente. Ma questo allo stesso tempo aiuta la maturazione, e credo che Rowen crescerà e maturerà ulteriormente: quello che era un ragazzo spaurito diventerà presto un uomo.

Recensore Master
22/12/19, ore 16:14
Cap. 7:

Ciao carissima, per una volta sono la prima a commentare! In questo capitolo hai continuato a narrare le vicende di Rowen e degli altri prigionieri: se nel primo capitolo si parlava di tentativo di fuga, adesso provano effettivamente a fuggire. Parlando appunto della fuga, devo dirti che secondo me l'hai gestita molto bene. La sequenza degli eventi è ben strutturata, i dettagli non sono lasciati al caso e ogni elemento inserito ben descritto. I personaggi (prigionieri, Razziatori, perfino il cane) sono seguiti tutti nelle loro azioni e, nel muoverne uno, hai prestato molta attenzione ai movimenti e alle reazioni degli altri. Ammiro molto la tua capacità di gestire più personaggi insieme e di dare credibilità alle scene di azione, in cui traspare sempre un momento introspettivo degno di nota. In particolare, la scena della calca dei prigionieri imprevista da Rowen, serve a sottolineare la sua ingenuità e anche forse il suo errato egocentrismo a credersi l'unico ad avere una forte volontà alla libertà; allo stesso modo, il momento in cui si scrolla di dosso il prigioniero a terra che gli afferra la caviglia indica proprio il forte istinto di sopravvivenza che lo porta, dopo un brevissimo momento di esitazione, all'egoismo. Quello che era stato un pensiero nel precedente capitolo, qui si mostra nel concreto: Rowen ha solo se stesso a cui badare e non è disposto a rischiare per nessuno. Per fortuna il karma non è pervenuto e Luth riesce all'ultimo a intervenire per salvarlo. La salvezza però avviene ancora secondo la logica della sopravvivenza: si è servito degli altri per fuggire, adesso sembra (stando alle parole di Luth) che lui può servire agli altri. Ti faccio i complimenti per i paragrafi in cui hai descritto la presunta perdita della forcina: sei stata davvero bravissima a creare la tensione, a descrivere le emozioni del momento e a dilatare il tempo. Un altro capitolo molto avvincente, non posso fare altro che sperare in un presto aggiornamento. Alla prossima!!

Recensore Veterano
19/12/19, ore 15:50
Cap. 6:

Ciao cara, intanto perdonami per l’immenso ritardo che ho fatto a sto giro... prendo sempre troppi scambi e poi mi intrippo, ma ci tengo sempre a leggere e proseguire con le storie che più sto amando, quindi non riesco a dire di no, ehehe!
Ma passiamo subito al capitolo... che svolta! Come tutti gli abitanti di Syrdin sono anche io “caduta dal pero” nell’apprendere che il ricettacolo di Kyr non ha messo in ginocchio tutto il mondo fuori, ma solo il limitato mondo di Rowen e, come lui, mi sono sentita pervadere da una marea di emozioni... rabbia, risentimento, tristezza per esser rimasti all’oscuro sulle verità e voglia di scoprire tutto quello che è stato celato e, soprattutto, i motivi di questo occultamento di realtà.
Le emozioni del protagonista arrivano sempre come una pugnalata al cuore... dallo sconforto della perdita, dell’esser solo al mondo e senza più legami, senza più un posto dove poter tornare, alla rabbia (per l’appunto) e la voglia di trovare un nuovo scopo per andare avanti.
La sfumatura oscura del suo carattere poi, la sto davvero adorando. Sia il suo essere silenzioso e poco incline ad essere socievole (tratto che, come ben saprai amo eheh) sia per i pensieri egoisti che fa poi: è umano, dopotutto, e ha ragione nel dire che siamo tutti dei mostri; chi più chi meno. Mi riporta alla scena iniziale di sua madre, quando non si fa scrupoli a dare il figlio del ricettacolo ai demoni. L’autoconservazione fa fare cose abbiette.
I nuovi personaggi poi, mi piacciono un sacco, specialmente Arys che è scaltra e sveglia. Il piano/non piano per fuggire sembra un po’ campato per aria, ma è anche vero è la loro unica possibilità, la loro ultima chance prima di arrivare nella città dove verranno venduti.
Che dire? Aspetto con ansia di sapere se ce la faranno o meno. Nel frattempo, ti rinnovo i miei più sinceri complimenti. Leggerti è sempre un grandissimo piacere!
Alla prossima! ♥

Recensore Master
18/12/19, ore 15:41
Cap. 6:

Ma ciao <3
Che piacere ritornare da queste parti, iniziava a mancarmi questa storia e avevo davvero bisogno di sapere come sarebbe andata avanti. La citazione di King, anche questa volta, calza a pennello con il capitolo ed è anche bellissima. 
Dunque, era da un po' che non avevamo notizie di Rowen e sono stata troppo contenta di rivederlo, anche se non è in condizioni ottime. Mi è piaciuta la confusione iniziale, lui che non capisce dove si trova e da quante persone sia circondato, potendone udire soltanto le voci al principio. Mi sono subito iniziata a chiedere se Mano insanguinata lo avesse già trovato - cosa che, lo ammetto, mi preoccupa alquanto. Io adoro Mano insanguinata, il problema è che amo anche Rowen, quindi sono combattuta perché normalmente tiferei per il villain, e invece tu mi stai facendo amare pure lui, soprattutto perché non è il solito personaggio che si tende a usare come protagonista: puro, casto, buono, che non s'è mai macchiato di sangue ma poi sconfigge tutto e tutti perché i buoni vincono sempre. No, qui non ci sono buoni e cattivi, e io adoro tutto ciò. Le sue introspezioni anche in questo capitolo sono meravigliose, le ho amate tutte, dalla prima all'ultima - e soprattutto non sono mai troppe, non sono pesanti, scavo nella mente dei tuoi personaggi sempre molto volentieri. Anyway, i compagni di viaggio di Rowen non sono aggressivi come avevo immaginato, anzi Luth (anche questa volta devo dirtelo, io adoro i nomi che scegli, non sono mai i soliti banalissimi che si leggono ovunque [ancora più di Luth ho adorato Arys]) è parecchio alla mano, è gentile. In generale i suoi compagni non sono poi così male, probabilmente poiché sono uniti dallo stesso tetro destino e vogliono mettere su questo piano di fuga.
E' davvero triste che Rowen sia cresciuto in mezzo alle menzogne, ma in tutto questo mare di angst, c'è una piccola gioia: proveranno tutti a scappare, e pare anche abbiano progettato un buon piano per riuscirci. Chissà, faccio il tifo per loro e sono davvero impaziente di sapere se riusciranno a cavarsela. 
Intanto, però, ci vuole un applauso per gli ultimi paragrafi del capitolo, li ho adorati, le riflessioni di Rowen sono talmente reali che mi hanno messo i brividi perché è vero, ognuno ha il suo lato oscuro, solo che alcuni hanno imparato a nasconderlo. 
Come al solito ho AMATO questo capitolo e ora non vedo l'ora di vedere come andrà la loro fuga, sono curiosissima **
Alla prossima <3
fumoemiele