Un motel… un temporale minaccioso e i nostri piccoli bross che devono contare solo su stessi. Molta dolcezza e bromance :)

Tre figli dei Tre Pezzi Grossi.
"Dalla nascita non si sono mai incontrati, e mai dovranno farlo" dice la profezia.
Eppure dice anche "i loro cammini si incroceranno solo in un caso di pura emergenza."
E quando per colpa della riunione di tre dee, e una strana scatoletta dal contenuto misterioso, il mondo va verso la sua fine, può essere considerato un caso di emergenza?

ero leggermento sotto overdose di "Saiyuki Reload Gunlcok e degli OAV di "Slam Dunk" e ciliegina sulla torta erano le 2 di notte. buona lettura!

Eravamo inseparabili, come il fulmine e la pioggia, la luna e le stelle durante la notte. Per quanto la prima possa essere piccola e quasi invisibile, ci sono sempre gli astri luminosi con lei ad illuminare il cielo. Eravamo come il cuore e la mente. Non poteva funzionare l’uno senza l’altro. I sentimenti hanno bisogno di razionalità, e quest’ultima ha bisogno di emozioni per distrarsi un po’ dalla routine quotidiana.
---------------------------------------------------------------------------------------------------
Ambientata dopo la 3x03. I pensieri di John dopo quello che è successo.

Ciò che vedi morto, impara che è perduto. Ci sono stati giorni splendidi, nel sole.
E andavi dove lei ti conduceva, l'amata come non sarà nessuna, e avvenivano cose deliziose che tu volevi e lei non disvoleva.
Davvero giorni splendidi nel sole. [Catullo] Flashfic. Nessun pairing in particolare, anche se scrivendola pensavo ad una Draco/Ginny.

Chi mi avesse osservato ieri pomeriggio, avrebbe scorto una visione assai peculiare, per non dire incongrua. Mi avrebbe colto sdraiato su un prato, indifferente alla splendida vista sulle montagne che mi stava dietro, la pipa in bocca e un libro di poesia tra le mani.
Il mio era in effetti in tutto e per tutto un deliberato tentativo di essere sentimentale.

Continuavo a moderare il taglio, cercavo di non entrare più a fondo di quanto già non avessi fatto, ma Bill insisteva, era il suo passatempo preferito incitarmi a farmi del male, amava vedermi soffrire, vedermi adottare smorfie di dolore, mentre lui se ne stava seduto davanti a me, con le braccia conserte, in attesa che lo implorassi di smettere.

Era nata come un'unica one-shot...ma visto che le idee mi vengono quando meno mel lo aspetto, ecco la raccolta (sotto suggerimento), per non sembrare troppo monotona...cambiato il titolo...prima era Itami...riferito al chappy...ora meglio così...un commentino? please!!!

L'uomo è fatto di acqua, l'uomo è acqua.

Il risveglio nel mattino, la tazzina di caffè come compagna

Edward e Lucrezia, incarnazioni demoniache di Ira e Gola, troveranno inaspettatamente un alleato l'uno nell'altra. E questo, grazie ad una sigaretta di troppo.

Edward e Lucrezia, incarnazioni demoniache di Ira e Gola, troveranno inaspettatamente un alleato l'uno nell'altra. E questo, grazie ad una sigaretta di troppo.

L'alcol è il peggior nemico dell'uomo.
Lo è perché porta a galla desideri che dovrebbero restare nascosti.
A ben vedere, quindi, è proprio l'uomo il peggior nemico di se stesso.
E dentro di te sai che quello è un atteggiamento che non avrebbe mai, da sobrio. Lo sai, ma non ti allontani né poni fine a quel gioco che sta diventando decisamente pericoloso.
Forse, in fondo, sei ubriaco anche tu.
Ma dopotutto non ti importa. Non stasera.
Attenzione: la storia ha subito notevoli modifiche al fine di eliminare l'OOC.

Si dice che la notte porta consiglio, ma a volte è proprio la notte a porti domande a cui non vorresti rispondere.
Perchè, per certe domande, non esiste una risposta "giusta": puoi soltanto scegliere il male minore.
Sempre che tu riesca a riconoscerlo.
«Devo parlarti, Shika.» Gli dici quindi, sfruttando il più banale degli incipit di circostanza.
Lo vedi ghignare appena – probabilmente se l’aspettava – prima di sollevarsi a sedere.
«Lo immaginavo.» Ti risponde infatti, voltandosi a guardarti.
La luce del sole gli illumina il viso, rendendo evidenti i segni di una probabile notte in bianco: colorito pallido, occhiaie scure e una pesante stanchezza negli occhi.
E nonostante tutto questo è bello da togliere il fiato.
Attenzione: questa storia è il diretto seguito di Fumare fa male (riveduto e corretto)

- Ma guarda. Sembra che tu sia caduto vittima delle tue stesse tecniche... - constatò sottovoce Kiyama, seppur in parte stordito a sua volta.
- S-spengo gli incensi e le candele! - balbettò Ryuuji in tono stanco, prima di chinarsi appena verso destra e allungare il braccio per prendere una stecca color mogano.
Hiroto gli afferrò il polso, dovendo a causa del movimento inarcare appena la schiena e far aderire il petto contro quello dell'altro.
- No, lasciale bruciare - mormorò, senza staccargli gli occhi di dosso.
[HiroMido - AU, lievi accenni di tematiche delicate]