Non era successo... non poteva essere successo… questo non era reale… non era reale…

Trama
È il compleanno di Antonio e Lovino vuole festeggiare dimostrando tutto l'amore che prova per lui, facendogli ritrovare, al suo ritorno, un bel regalo sul divano… ~
Buon Compleanno Antonio e buon san Valentino!
Alexa_and_Francy

"[...], il giapponese gli afferra la nuca con la mano e fa coincidere le loro fronti insieme, sussurrando, cosicché solo loro due possano sentire: "Non ti azzardare a guardare indietro, tieni gli occhi solo su di me."
Song-fic, più o meno, ambientata durante il Banchetto di Gala della Finale del Grand Prix. Ho adorato scriverla e mi piacerebbe che possiate apprezzarla anche voi. Buona lettura!

-A...Astral- balbettó il ragazzo, in un sussurro, appoggiando la mano alla chiave, le lacrime che lentamente pizzicavano per uscire, gli occhi ormai lucidi.
Yuma lo vedeva svanire lentamente davanti ai suoi occhi, quasi stesse evaporando.
Percepiva un dolore sordo dentro al petto, che gli premeva il cuore fino a soffocarlo.
Lo feriva più di qualsiasi altra cosa.
Mai aveva sofferto così.
Astral stava sorridendo appena, in maniera quasi tirata, con le sue stesse lacrime che scendevano da quei bellissimi occhi che lo fissavano con dolcezza e con la sofferenza viva.
Un sentimento che pestava entrambi, che sembrava pronto a spazzarli via ogni attimo di più, rendendoli deboli e dispersi.
-Yuma...-

Loro erano opposti e in quanto tali erano destinati a scontrarsi e completarsi.

Per quanto la loro relazione fosse clandestina, Alfred Jones, quarterback, non si aspettava di certo un rifiuto da parte di Ivan Braginskij quando lo aveva invitato al prom scolastico; soprattutto dopo aver detto no a tutte le ragazze che gli avevano chiesto di accompagnarle, certo che il russo avrebbe accettato.
Anche se più che un rifiuto, quello era stato un jab da manuale che gli aveva quasi spaccato il labbro.
La rabbia di certo non sarebbe sparita in pochi giorni, ma Ivan avrebbe fatto di tutto per farsi perdonare quel gesto esagerato, anche regalare all'americano una delle serate più indimenticabili della sua vita.
[ AU! High School ]
[ Pairing principale: Russia x America; Accenni: Inghilterra x Fem! Francia, Canada x Fem! Prussia ]

Le coperte di raso bianco brillavano sotto la luce argentea della luna. Erano così fredde, e i corpi parevano così distanti.
Roderich se ne stava steso su un lato, con un braccio sotto il cuscino mentre la luna gli illuminava il profilo. Gilbert invece aveva la schiena posata contro la testiera un ferro battuto del letto, con lo sguardo rivolto verso l'alto.
Soffocante.
Il clima in quella grande e maestosa stanza da letto era decisamente  soffocante.

Aprile 1521, villaggio di Brunnbäcks qui la Svezia aveva fatto il primo passo verso la sua liberazione dal dominio danese.

Quella fu la notte in cui il Sole vegliò sulla Luna per proteggerlo dalla Morte…
Ma quella fu anche la notte in cui la Luna cominciò ad odiare il Sole.

– Non essere carino con me quando non sai niente di me, per favore ... stammi lontano. Non devi essere gentile con me. Puoi ignorarmi, evitarmi, persino arrabbiarti con me.
"Dio, questo non fa per me, questo sentimento ansioso."
– Sono stanco di sentirmi come se non fossi abbastanza.
– Il mio nemico peggiore, il mio più grande incubo? La memoria.
❝Ti amo.
Ti amo disperatamente, violentemente, ardentemente, completamente. Ti desidero in modi che potresti trovare scioccanti. Ma non meriti qualcuno come me, ho solo condotto una misera vita nell'oblio alla ricerca di una luce inesistente. Non ho nulla da darti, sono colmo di un vuoto interiore. Meriti una persona migliore di me, qualcuno che non è rotto quanto me, qualcuno che non devi consolare, qualcuno con cui vivere in modo tranquillo.
Non sono degno di tutto il bene che mi hai fatto fino ad ora, sei la prima persona nella mia vita che mi ha fatto sentire parte di questo mondo e nonostante tutto, te ne sono grato. ❞

L'amore è volgare.
Io sono semplicemente vissuto per te, mi avevano privato di tutto il resto.
Dagli occhi di un bambino, solo una banale verità poteva nascere dal male puro.
Egli era mio fratello, il resto l'ho scordato.
IN REVISIONE
ATTENZIONE
(Questa storia potrebbe urtare la sensibilità del lettore, in quanto tratta temi delicati tra cui: pedofilia , violenza fisica e psicologica, tematiche storiche e religiose).

[OS Creek]
Tweek è al locale dei suoi genitori, come tutte le sere, sistemando le ultime cose per la chiusura. Ad un certo punto, però, riceve una visita inaspettata. La visita di un ragazzo che non vedeva da troppo tempo. Riuscirà Craig a farsi perdonare gli errori del suo passato?
Dal testo:
"Tweek si concesse il tempo di osservarlo. Si perse nei suoi occhi scuri, più intensi nella semioscurità della sala. E per un attimo, solo per un attimo, fu come essere tornato a tre anni fa, quando si capivano con un solo sguardo, e le parole sembravano di troppo per qualsiasi cosa."

Crossover Tales from the Borderlands.
PA!Rhys, Badass!Rhys, Slow burn RhysxJack
"... alle 8:27 si sedette al suo cubicolo, pronto a condurre un'altra monotona giornata nella vita stabile e sicura che si era cucito addosso con tanta cura. [...]
Per un istante si immaginò di urlare a pieni polmoni, il silenzio esterrefatto che ne sarebbe conseguito. Non lo fece.
La noia era un sintomo di cui aveva tenuto conto fin dal principio, pericolosa e infida. Andava tenuta a bada come si teneva a bada uno skag a mani nude, dopo essersi lasciato accarezzare sotto le mentite spoglie di un cucciolo inoffensivo.
Non avrebbe ceduto alla pressione psicologica. Non avrebbe commesso uno stupido passo falso per scacciare la noia. Era più intelligente di così."

Il bad touch trio alle prese con i loro figli/fratelli... e loro credevano che cambiare i pannolini fosse la cosa più difficile.
[Non segue un ordine cronologico]

Yuma osservò i suoi occhi verde smeraldo, luminosi e dolci, che sembravano i prati in primavera, con quella lucentezza da bambino che si accendeva e si spegneva quasi subito, spesso rimossa dalla tristezza costante che sembrava celarsi in lui e pesargli addosso fino a schiacciarlo.
La malinconia, il dolore, la sofferenza, la mancanza di una vera famiglia a cui poter appoggiarsi invece di scivolare nel buio.
Forse era questo che sin dall' inizio l' aveva colpito di quel ragazzo dal viso innocente, quasi fosse una rosa sul punto di fiorire.
Avrebbe voluto abbracciarlo, stringerlo a sé, rassicurarlo e baciarlo.
Cacciare via quella tortura interiore che lo sconvolgeva, che lo distruggeva.
E gli si avvicinó lentamente, guardandolo con intensità tale da fare arrossire il ragazzino affianco senza pudore, macchiando le sue guance lattee, lisce e fragili come petali di rosa.
Il minore strinse la tazza di thè tra le mani, che presero involontariamente a tremargli.