Jacopo, nato e cresciuto nella Milano bene, non riesce a far convivere nella stessa casa la propria famiglia e la propria omosessualità; costretto ad andarsene, con la retta della Bocconi da pagare e una certa propensione a passare da un letto all'altro, riesce a trovare un lavoro abbastanza redditizio da consentirgli di saziare la sua sete di firme e feste.
Ovviamente, lì incontra qualcuno d'importante, ma l'introduzione si ferma qui... :D

Senza fiato, strozzato e senza forze riuscirò lo stesso a odiarti
o almeno senza parlare
per poterti vomitare in faccia tutto il mio dolore.
« Hai deciso che non vuoi più rivolgermi la parola, Albus? » e per un attimo tornò il ragazzo biondo che tanto aveva amato. Questa cosa gli fermò il cuore, e allo stesso tempo ne fece accelerare il ritmo. Il suo corpo e la sua mente stavano cedendo.
« Da quanto non pronunciavi il mio nome, Gellert? » e la voce questa volta è solo un soffio. Un sospiro, soffocato dall’orgoglio.

"Frank stava già col pugno sollevato in aria che la porta scattò da sola, dischiudendosi lentamente come nei migliori film dell’orrore. Sbirciò titubante all’interno ma vide solo un buio che sembrava solido. Si morse il labbro inferiore mentre nella sua testa iniziavano a susseguirsi inquadrature di B-movie in cui lo sprovveduto giovanotto di turno - casualmente identico a lui - veniva inseguito da una dozzina di zombie sbavanti e semidecomposti, concupito da una fascinosa biondona slava che si rivelava sul finale vampira necrofila, e rapito da un viscido mostro della laguna emerso dal water. Tutto contemporaneamente."
Sapete dove è nato Three Cheers?

"Per amore della mia sanità mentale, rispondi a questa lettera, Albus. Fingi che non sia successo nulla, e rispondimi come faresti ad un vecchio amico un po' molesto, che dopo tanti anni ti importuna ancora con la sua sgradita presenza.
Ma rispondi."
La conversazione tra Albus Dumbledore e Gellert Grindelwald non è mai davvero finita.
Spoiler per HP 7.

« È andata via la luce? »
(...)« Volevo farti una sorpresa. »

[Panic At The Disco - Jon Walker/Spencer Smith] - Con Jon è diverso, invece. Diverso dalle dita sempre fredde di Ryan e dalle sue braccia quasi scheletriche, diverso dagli abbracci un po’ troppo appassionati di Brendon e dalle sue animate dimostrazioni d’affetto. C’è sempre qualcosa che Jon non gli sta dicendo con le parole, ma con il suo corpo.

"Attento a non svegliarlo, sposto una mano all’indietro, sfiorandogli appena le cosce nude, e poi gli tocco le mani. Le mani per me sono il biglietto da visita di una persona. Sono la prima cosa che guardo in una ragazza, in un prof, in un avversario a calcio… in un amico. «Luca...» bisbiglio contro l’ombra, un po’ perché quel contatto me lo ha fatto venire in mente, un po’ perché il suo viso è l’unica immagine che possa portare un filo di luce in questa stanza. La persona dietro di me infila piano una gamba in mezzo alle mie. «Come stai?» mi domanda, lentamente. Sorrido da solo. Sapevo che quelle mani non potevano che essere sue."
La prima Fanfiction della mia vita, scritta quasi tre anni fa e mai pubblicata... ora mi sono decisa, per quanto lo stile sia evidentemente infantile, mi sono affezionata così tanto ai personaggi che non potevo buttarla via! Una storia che parla di amore e di amicizia, ma anche di quanto, a volte, si possano scoprire lati inaspettati in chi ci sta intorno.

"No, intendo." William si solleva in ginocchio sul materasso. "Io e te. Siamo sempre stati bravi, io e te insieme."
Gabe gli sorride lentamente, divertito. "…Per questo dovremmo conquistare il mondo?" [Gabe/William]

Si baciano di continuo, in pubblico, sul palco, nonostante siano entrambi sposati. Beh, Frank era quasi sposato prima, ma ora è ufficiale.

Negli occhi di Bonnie 'sei il migliore amico di uno stronzo' è scritto a lettere talmente chiare che non si preoccupa nemmeno più di nasconderlo.

"Vieni come sei, come eri
Come voglio che tu sia
Come un amico, come un amico
Come un vecchio nemico"
[ I ]
"Specchio"
Delle due facce che vedo nello specchio..
Riesco a riconoscere solo la tua.
[ Raccolta L x Light ]

[ Cancella e Riscrivi. Un'iperillusione inutile ]
La vita è fatta di scelte con risultati incogniti.
Un mazzo di carte da cui puoi aspettarti tutto.
Il Croupier mischia le carte, solo alcune possibilità in mano da giocare.
( Ma l'importante non è giocare )
Ma il saper giocare le carte è determinante.
...lo sai Sirius che non sono mai stato un buon giocatore, no?

Pete non è del tutto sicuro di cosa pensava che sarebbe accaduto, quando ha scritto G.I.N.A.S.F.S., ma decisamente pensava che sarebbe stato più spettacolare di così. [Pete/Patrick]

"Non hai ancora imparato a startene nel tuo letto?"

*Storia vincitrice del premio "BEST SLASH" per l'Italian POrn Fest di fanfic_italia.* Il pairing può risultare inconsulto – e lo è – ma abbiate pazienza.
Non sempre “casa” è un posto. A volte “casa” è una persona, e James Potter se ne accorge nel momento in cui comincia a perderla.