Una tenera conversazione tra Ron ed Hermione, quando il medaglione non è ancora stato distrutto.
Dal testo...
"Credo che se non ci fosse stato Harry, però, non sarei stato tuo amico" le rispondo.
La vedo abbassare lo sguardo, il sorriso svanito.
"Ehi..." le sussurro. Sono un idiota.
"Tranquillo, già lo sapevo".
"Sapevi cosa?" le chiedo, stupito.
"Non mi sopportavi, ricordi?"

L'inizio della storia d'amore di Ron e Hermione dopo la seconda battaglia di Hogwarts...

Nascosti dietro l'architrave dell'accesso al quarto piano, Malfoy e gli altri si accasciarono in ginocchio in preda alle convulsioni. Un Weasley "romantico" era troppo per chiunque, specie considerata la nota fama di frigidità con cui la Granger era conosciuta in tutta Hogwarts, e la scena si presentava come un qualcosa senza precedenti.
Lasciando cadere i libri per la sorpresa, Hermione si ritrovò spalle al muro con un Ron insolitamente audace ( fin troppo! ). E mentre ancora cercava di darsi una qualche spiegazione logica, per giustificare in qualche modo il suo assurdo comportamento, Ron si sporse in avanti con tutta l'intenzione di baciarla...

Quando si riprese, dopo pochi istanti disse – Lo senti?-
-Che cosa dovrei sentire?-disse,con uno sguardo confuso in volto.
-Il mio cuore. Il mio cuore che batte per te. Solo per te.-

- E se…se mi dicesse di no?
-Per la barba di Merlino! Ma cosa ti viene in mente Hermione?!
Lo sai benissimo che per lui sei la persona più importante di tutto il mondo magico e non!

E' una semplice One Shot delle undici, di cui per la prima volta, vado fiera. Mi è piaciuto tanto scrivere questa storia. Ron ed Hermione, nel bel mezzo di Luglio, si fanno una bella chiacchierata sul loro futuro. Parla Ron.
Dal testo:
" D'un tratto, mi sento scosso dai miei pensieri, una figura piuttosto minuta si stende a fianco a me. La riconosco subito, non so se dai capelli, o dal viso, o dal profumo, o semplicemente dalla sua pelle, la più bella nella scala delle pelli. Hermione si gira verso di me, ed i nostri sguardi si incatenano, intenzionati a non lasciarsi. "Non riuscivi a dormire?" Mi chiede con quella vocina, intimidita da non so cosa. Le sorrido spontaneamente, notando subito il suo rilassamento conseguente. "No. Soliti incubi. Ma neanche tu avevi un sonno beato…Vero?" Le chiedo mentre le accarezzo una guancia ancora umida, con ovvio arrossamento zona orecchie. " Spero di avervi incuriosito, leggete e recensite, pleaseeee! :D :) xD :)

*Rose* Alla fine della canzone, il ragazzo strano parlò ancora: “E voi avete il vostro eroe? Chi è?”
Per Rose, quella domanda fu un’illuminazione.
I suoi genitori erano i suoi eroi. Non doveva nemmeno pensarci!
*Hugo* A Hugo piaceva suo padre.
Lo adorava.
Quando gli chiedevano cosa avesse voluto essere da grande, senza pensarci, rispondeva “Come papà!” e tutti ridevano.
Non capiva perché ridessero: lui voleva diventare come il suo papà perché era un eroe!
*Hermione* Sbuffò cercando di ricordare quante volte l’avesse salvata con un sorriso, con una battuta, con una litigata, sfidando un Troll o persino la morte.
Si sorprese a pensare per la prima volta che Ron era il suo eroe.
*Ronald* “Allora qualcosa di buono lo faccio ogni tanto, signorina devo-fare-tutto-in-un-giorno-solo-sennò-arrivano-i-dissennatori-e-mi-portano-ad-Azkaban?”
In cambiò ricevette un leggero pugno all’addome. “Sono una mamma è questo che devo fare!”
“No, sei un’eroina. La mia eroina. Qualche volta mi chiedo davvero come tu faccia a fare tutto!”
** Questa storia ha partecipato al contest: Disney & Songs di GiulyHermi96 classificandosi al sesto posto e vincendo il premio 'Miglior Personaggio Femminile' per Hermione Granger. **

Il volto di Hermione, dapprima pallido per lo stupore e la sorpresa, si illuminò di un sorriso e questa volta fu lei a cercare con le sue labbra quelle del ragazzo.
Un bacio vero, questa volta.
Intenso.
Desiderato.
Ronald accarezzò dolcemente il volto di lei, quasi temesse di perderlo, e tutto intorno a loro sembrava davvero favola.
Era la loro favola: un giovane mago e la sua principessa, uniti da un bacio, sotto le fronde romantiche di un grande albero protettore...

Il quarantaquattresimo giorno lo sentì dire:
“Miseriaccia, Hermione, che dovrei farci con questo tartello?”
Lei alzò gli occhi al cielo.
“Sì chiama martello, Ronald.”
“Va bene, ma a cosa serve?”
“Martello, chiodi, scala. Il quadro nuovo va appeso proprio lì: sopra il camino.”

-Davvero sei innamorato di me? Davvero provi questo per me?- disse Hermione con gli occhi lucidi.
-Si… Pensavo che l’avessi capito - rispose Ron incerto, guardando le sue scarpe.

“Papà, anche io posso abere la libella?”
“Libellula, tesoro. E certo che puoi, devi solo trovarne una.” sorrise Ron rimboccandole le coperte.
Rose ci pensò su, assumendo la medesima espressione concentrata della madre. “Dove la trovo?”
“Sono sicuro che qui intorno ce ne sono alcune che cercano un posto dove dormire..” le baciò la fronte “Ora dormi, piccola peste, domani andiamo dai nonni Weasley.”
La bambina sorrise contenta e gli diede un bacio sulla guancia. “Buonanotte, papà.”
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**Questa storia partecipa al Contest Of Monsters And Men di Krixia19.