non sono quel genere di adolescente che pensate.
non sono quel ragazzo super figo che tutte le ragazze vorrebbero.
sono un povero ragazzo di provincia che studia per avere un futuro migliore.
sono un povero nerd che tutti prendono in giro, che tutti picchiano per essere lodati dai loro amici e rispettati.

Darcy sorrise, sentendo le lacrime che già le salivano agli occhi. “Grazie per tutto, Nialler...”
“Grazie a te” La interruppe lui. “Non voglio mettermi a piangere, D, perciò voglio solo dirti che per me sei tutto. Anche se non lo sai, hai fatto così tanto per me da quando ti ho conosciuta che non puoi nemmeno immaginartelo, come non puoi immaginare quanto mi faccia male lasciarti andare via, ma so che neanche legandoti riuscirei a fermarti.”
Darcy rise, fra le lacrime. “Vero” Sussurrò.
“Se lui ti fa soffrire, gli spacco la faccia” Obbiettò Niall, fissando Harry con uno sguardo, non di odio, o rabbia, semplicemente invidia. Invidia per qualcuno che è riuscito facilmente a volere quello che tu hai sempre voluto. Uno sguardo del tipo 'Come hai fatto, svelami il tuo segreto.'
Harry salì in macchina. “Andiamo, Darcy, perdiamo l'aereo.”
“Devo... Devo andare” Mormorò Darcy stringendosi nelle spalle.
“Lo so”
Darcy gli gettò le braccia al collo. “Ti voglio bene, Furby. Tornerò.”
Niall la strinse a sé. “Le ali sono fatte per volare. Spiegale. Buon viaggio, piccola D.”
Niall, di fianco a suo fratello, guardò quella macchina sfrecciare e sparire. Si sentì vuoto dentro.

"...Guardando i suoi occhi per una volta mi sentii a casa. Per una volta credetti veramente di essere importante per qualcuno, sentii di essere nel posto giusto. Pensai che non sarei mai più stata sola..."
Jessica vive in un orfanotrofio da quando ha cinque anni. E' cresciuta sotto l'occhio severo e premuroso di Tess, la sua migliore amica, con la quale ha intenzione di scappare non appena compiuti i diciotto anni. Nessuno si è mai curato di lei, a scuola è una continua derisione per quello che non ha, ma un incontro sul lavoro le cambierà radicalmente la vita. Tutto è innescato da delle coincidenze.
E' proprio vero: la vita è quell'entità che si pone tre te e i tuoi piani per il futuro.

Quando a Justin Bieber, uno dei criminali più ricercato in tutti gli Stati Uniti, lo convocheranno per rapire cinque ragazze milionarie a Las Vegas, non esiterà nemmeno un secondo ad accettare l'offerta.
Quello a cui non ha pensato è che... si sarebbe innamorato di una di loro.

Elysandra ha trascorso quasi due anni innamorata del suo professore del college, ma non ha il coraggio di confessare il suo amore.
Dopo un'interruzione sfortunata nella classe, si deve recare  nell'ufficio del professore per scoprire che, per fortuna, i sentimenti che ha non sono unilaterali.
Justin Bieber è un professore e aspetta solo che una delle sue studentesse finisca il college per farla entrare nel suo letto e farla sua.
Dopo averle fatto passare  un brutto momento in classe, le dice di andare nel suo ufficio per parlare.
Il problema è che non puà controllare i desideri del suo corpo verso di lei.

“Hai il mio telefono, devi riportarmelo o ti denuncio”
E questo chi diavolo era per rivolgersi a lei così?
Chi credeva che fosse? Un ladro?
“Prima faresti bene a ringraziare che l'ho trovato io e non qualche ladro”
“Senti, non ho idea di chi tu sia, ma quel telefono è troppo importante per me. Devo venire a prenderlo subito”
“La prossima volta, magari, impara a non rivolgerti così alle persone. Sicuramente ti ridaranno il tuo telefono subito come vuoi tu”
“Forse non sai chi sono io”
E questo cosa doveva essere? Un avvertimento?
Ma chi si credeva di essere?

Questa storia parla di un amore sbocciato in un modo molto strano.
Forse non ci starete capendo niente,riassumendo più semplicemente:
Kyle è un ragazzo problematico che non perde occasione di attacar
briga con chiunqye gli dia fastidio.
Invece Alex è una ragazza che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato,
la quasi espulsione ed un ricatto intreccerà la vita dei due giovani.
Misaki99

- Ti piace il tuo professore di matematica- sentenziò mentre mi andavo vestendo. -No!- esclamai forse con troppa enfasi senza neppure guardarla in faccia. -Tu non me la dai a bere ragazzina. E poi come darti torto? Non è messo per niente male- le lanciai una maglia -Vedi che lo dico a Francesco- dissi ridendo -Ha-ha ti ho beccato, non hai negato. Ad Alice piace Edoardo ad Alice piace Edoardo- si mise a canticchiare come una bambina. -Senti, non ti mettere nei guai e non mettere nei guai neppure lui. È il tuo professore!- disse ad un tratto tornando seria.
mi hanno detto che dal terzo capitolo migliora molto, quindi continuate a leggere!

''sei troppo piccola''.
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Maggie era solo una ragazzina dodicenne l'ultima volta che andò in vacanza a Santa Monica
e con i suoi amici cercava di evitare i ''più grandi'',
ma cosa succede se dopo tre anni di vita sulla costa atlantica torna e trova il suo vecchio gruppo,
forse troppo cresciuto, che pensa solo a spassarsela con Justin e i suoi amici conosciuti fino a tre anni
prima come ''i sedicenni da evitare''?
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''ma non mi interessa''.

Lui: Zayn Malik. È un ragazzo violento, aggressivo e pericoloso, dopo la morte dei genitori.
Lei: Harmony Spencer. È una ragazza solare, sorridente e intelligente, è amata da tutti, però è diversa.
È un angelo, che dovrà provare a cambiare Zayn.
Ci riuscirà?

diedi un'ultima occhiata al display del mio cellulare per contollare l'orario,3:25 a.m.,cazzo se era tardi,mi affrettai ad attraversare la strada stando attenta a non farmi investire,raggiunsi il muro della recinzione esterna,supplicai mentalmente i cani di non abbaiare,alzai il bordo della maglietta sopra i miei shorts in modo da rendere più semplice quella che era ormai diventata un'abitudine per me.

Era il 14 settembre 1968 quando ritrovarono il mio esile corpo immerso in una pozza di sangue. Avevo 24 anni, ricordo che i poliziotti erano venuti a setacciare ogni singolo angolo della mia vecchia casa, li osservavo attentamente mentre trasportarono quello che era rimasto del mio corpo su una barella per poi sigillare l’intera casa, ‘dobbiamo fare delle indagini’ dicevano. ‘dobbiamo scoprire se è stato omicidio volontario o doloso’ ribadirono. Ricordo di essere rimasta a osservare quello che ne stavano facendo della mia casa per interi mesi,ovviamente nessuno poteva vedermi, io ero un angelo.