-Parlami di questa tua Emily- gli diedi una gomitata -Be'…io e lei ci conosciamo da un po', tutto qui- amavo il modo in cui arrossiva. Era raro vedere un ragazzo arrossire per qualcosa. Era raro vedere un ragazzo con la stessa sensibilità di Justin.
-Scommetto che è bella-
-Sì…lo è molto- la sua espressione sognante mi colpì -Allora, se ti piace che cosa stai aspettando a conquistarla?-
-Non credo che sia molto interessata ad un ragazzo come me-
-Ascoltami, tu puoi conquistare qualsiasi ragazza!-
[...]
-Beth…cosa, cosa stai facendo- si ritirò sentendo la mia presenza troppo vicina.
-Voglio aiutarti- esclamai convinta -Cosa? E…e come faresti-
-In un modo o nell'altro farò, il problema sta solo nel trovare la chiave giusta- mi guardò come se fossi pazza. -Ad Emily io non interesso, non sono ''quel tipo'' di ragazzo che piace a lei-
-In vece le piacerai-
Ridacchiò -Sei una brava incantatrice-
-Perché diavolo sei così cinico, me lo spieghi-
-Non sono cinico, accetto la realtà-

Can you take my virginity ?.
-Puoi prendere la mia verginità?. La guardai stupito, anzi sorpreso, aveva fatto quella domanda così, senza pensare.
-Quindi tu vieni qui, nel posto più pericoloso di questa città a chiedere a uno sconosciuto di prendere la tua verginità?. Chiesi di soppiatto.
Fece spallucce.-Lily. E mi porse la mano.
Gliela strinsi.-Justin.

Amelia Hogan aveva un solo obiettivo nella vita: essere qualcuno. Avrebbe fatto di tutto pur di non rimanere nell’ombra a condurre una vita qualunque. Era ambiziosa, forse troppo, ma aveva deciso che avrebbero smesso di dipingerla con l’indaco. Né viola né blu, un colore a metà, una via di mezzo. Ad Amelia le vie di mezzo non piacevano, ma era proprio di una di queste che aveva paura: Ashton Irwin, un ragazzo a metà, una via di mezzo. Diviso tra due mondi, proprio come lo era l’indaco tra due colori.
Dalla storia:
« Tu vuoi bene a qualcuno, Ashton? »
Lui esitò per un momento, abbassò lo sguardo a terra e per un breve istante mi sembrò innocuo e indifeso. Quando rialzò il capo, l’ombra di quel sorrisetto divertito che gli avevo visto prima era sparita del tutto, e il suo volto adesso era di nuovo una pagina bianca, senza emozioni disegnate sopra. Nemmeno un velo di tristezza, nostalgia o ricordo. Niente di niente.
Ma dopotutto, cosa mi aspettavo? Che Ashton Irwin avesse dei sentimenti?

“Puoi entrare quando vuoi, ma non te ne potrai mai andare.”
Lessi più volte quella scritta, soffermandomi sulle ultime sei parole e non capendone a pieno il significato, ma una cosa fu certa, non mi lasciarono indifferente.
Jiley fanfiction
Trailer (made by drewsfaith): http://www.youtube.com/watch?v=s3mK81xsDMk
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'

Era perfetto.
Aveva la carnagione così chiara che non riuscivo a capire come non si fosse abbronzato nemmeno un pochino durante le vacanze. Il naso piccolino e all’insù. Le labbra erano rosse e visibilmente carnose. ‘Secondo me sono morbidissime.’ Pensai.
Indossava dei jeans scoloriti a vita bassa. Quando si sedeva, come ora, uscivano tutti i boxer di fuori. Portava inutilmente una cinta scura che andava in contrasto con i boxer bianchi. Poi aveva una t-shirt grigia come il cappello e una giacchetta di pelle del colore della cintura. Ai piedi invece portava un paio di supra bianche che si abbinavano perfettamente con il suo intimo. ‘L’ha fatto a posta?’ Mi chiesi.
Sarebbe stato il ragazzo perfetto se non fosse stato per il suo brutto caratteraccio.
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Questo pezzo della storia è tratto dal primo capitolo. Che dire? Se volete saperne di più, leggete la mia storia!

Abigail, per tutti Abby, a sedici anni si rese conto che il mondo non l'amava. E, a sua volta, lei smise d'amare il mondo. Di notte non riesce a dormire, la mattina non riesce a svegliarsi. E poi arriva lui. Bello come pochi, solo come tanti. Una sigaretta in una mano e la sua nell'altra. Un amore fatto di sguardi pieni di parole e baci sussurati.

C'era solo un pensiero che mi gironzolava nella testa, che mi rifiutavo di ammettere pur sapendo che aveva ragione. Io ero come Chaz. Un mostro. E un mostro non può cambiare.
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Dal capitolo 16:
Sentii il suo tocco leggero e caldo sulle mie palpebre mentre le chiudevo delicatamente.
«Resta ferma.» Sussurrò sulla mia pelle, dopodiché mi baciò dolcemente la fronte con le sue labbra morbide.
«Non voglio che niente o nessuno rovini questo momento.»
Era così fermamente vero ma allo stesso tempo sbagliato. Niente avrebbe potuto rovinare quel momento, per me, se lui fosse rimasto, ma mi accorsi presto quando le mie palpebre si riaprirono che lui non c’era più.

'O mio Dio, è morto.. L'ho ucciso! Ho ucciso un uomo!'
'Hey.. hey piccola! Calmati.. cerca di calmarti..'
'Come faccio? è morto! ..che facciamo ora!?'
Mi guarda con uno sguardo confuso.. poi mi prende la mano e deciso, ci dirigiamo verso la porta.
'Scappiamo da qui.'

"Usa On Line!" - "On Line?"- "Si quel nuovo Social Network, lei lo usa spesso..."- " pensi che sia una buona idea?" - "Ne hai una migliore?"- "... facciamolo..."

Harry Styles, un ragazzo di ventitré anni, ormai preso dal successo. Non è più il ragazzo che ricordiamo nel 2010. Per lui adesso nessuno è alla sua altezza. Il successo lo ha reso ingestibile.
Arriverà una ragazza.
E no, non riuscirà a cambiarlo. Lo farà solo peggiorare.
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Non sono brava con l'introduzione. E' la mia prima fanfict, vorrei vedere che cosa ne pensa il pubblico a casa. Fateci un salto e recensite se volete, mi farebbe davvero tanto piacere. (:

Dal XII capitolo:
"Harry, vaffanculo." Borbottai, voltandomi per andarmene.
"Ci andrei, ma ci vai spesso tu. Mi toccherebbe condividere con te anche quel posto."
Ora gli spacco la faccia.
*
" Mi stai toccando il sedere, Styles? " Domandai, scostando violentemente la sua mano.
" Io posso. "
" Ah, sì? E chi lo dice? " Incrociai le braccia al petto, aspettandomi una risposta esauriente.
" Questo. " Sussurrò, indicando il segno rosso sul collo.

"Sorridi perché è solo un brutto giorno, non una brutta vita."

"Essa é l'oriente e Giulietta é il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei. Non servirla, se essa ti invidia; la sua veste virginale é di un colore verde scialbo che piace solo agli stupidi."
"Che cos'altro é l'amore, se non una pazzia molto discreta, una amarezza che soffoca, e una dolcezza che fa bene?"
Questa é una storia ispirata a Romeo e Giulietta, con un lieto fine leggermente diverso (nessuno muore!)

"Se la prossima volta vieni con il costume, ti faccio guidare la vela." Si passa una mano fra i capelli e mi guarda con la solita aria solare.
"Sono una frana."
"Perché dici questo se non ci hai mai provato?"
"Perché sono una frana in tutto." Abbasso il capo, grattandomi la nuca con aria imbarazzata.
Cala il silenzio per qualche secondo, momento in cui spero che smetta di guardarmi o che cambi discorso.
"Cosa intendi con 'tutto'?"
"A partire dalle relazioni con gli altri essere umani di questo pianeta e a finire con ogni tipo di sport." Sorrido debolmente.
"Nah, sei solo un po' acida!" Ride.
"Gentile, Shelley." Lo schizzo leggermente, allungando la mano e facendola arrivare oltre la tavola da surf.
Lo vedo bloccarsi di colpo e guardarmi come se fossi un'aliena. D'istinto mi giro per vedere cosa ci sia dietro di me, ma dalla sua affermazione capisco.
"Non mi hai chiamato più 'Coso'!" Esclama.
"Non farci l'abitudine."

la mia stori tratta di una ragazza con una doppia vita, che al inizio non sopporta i one direction, ma poi si innamorerà di uno di loro.