[1] "Quella mattina il cielo era illuminato da caldi raggi di sole e il vento faceva ondeggiare dolcemente le foglie [...] Fu quello che Itachi vide quando Shisui lo bloccò [...]"
[2] "Itachi ricordava nitidamente la sensazione della stoffa dello yukata che gli soffocava la pelle [...] La sua anima rotta faceva un po’ più male."
[3] "Improvvisamente l’entrata di casa di Shisui si aprì [...] Avvertì la neve ricadere dal tetto dell'abitazione e il ghiaccio rompersi sotto delle scarpe."
[4] "Aveva una figura sociale solida, il più giovane tra gli Uchiha a ottenere riconoscimenti importanti. Il suo incidente [...] un ricordo lontano, come se Madara avesse cancellato ogni malalingua."
[5] "«Fin dove sei disposto a spingerti, Shisui?» chiese nuovamente, eludendo gli occhi del cugino."
[6] "Un colore d’iride impresso nella vita di Itachi come se fosse il sole."
[7] "Shisui aveva il terrore di cosa l’attendeva al varco del mondo dei sogni, una volta invischiato in quella realtà fittizia e incontrollabile."
[8] "C’erano notti in cui Sasuke sognava di uccidere Itachi [...]".
[9] "Lui stesso ferito dalla sua onnipotenza, ora in procinto di morire non sperava di poter essere in grado di provare alcuna emozione [...]."

Se si potesse ripercorrere a tappe la propria vita, e scoprire uno ad uno tutti gli errori che si sono commessi, cosa si dovrebbe fare?
Accettarli, o cercare di rimediare anche quando sembra troppo tardi per farlo?
-
"Riuscì solo a pensare che un tempo, Sasuke avrebbe voluto questo.
E che lo avrebbe voluto anche lui. "
[NaruSasu ; ambientata nell'arco temporale di "Boruto" (unico motivo per il quale sono citate le altre ship)]

1651 d.C. - Giappone del Periodo Edo.
Una raccolta in cui si intrecciano le storie di vari personaggi sullo sfondo di un Giappone feudale. Quella di Shisui, un ronin che protegge un villaggio di pescatori, di Itachi, un onnagata - un attore che interpreta ruoli di donna - nel teatro kabuki; ma anche di Sakura, una kunoichi addestrata da Madara, ninja al servizio del Daimyō servito dall'onorevole samurai Hashirama.
Accenni nostalgici, malinconici, di guerra e d'amore.
- Diverse misure d'amore Shisui e Itachi [ShiIta] one-shot; “Tu non sai quanto io ti ami, Itachi.”

Può bastare un solo attimo a spezzare un legame che si riteneva fosse eterno e indistruttibile? Shun di Andromeda ne è convinto ... infatti, è bastato meno di un secondo per perdere irrimediabilmente colui cui tiene sopra ogni cosa.
Ma a volte, non tutto è come sembra ... e una fuga può essere soltanto un mezzo per proteggere la persona che si ama, anche dal proprio sentimento..
*Il titolo della storia è tratto da un brano della rock band Indica; in finlandese significa "la ragione della felicità"
*nota: questa fiction s'inserisce nell'arco temporale di "Nemesis".

Itachi non seppe resistere; non aveva molto tempo, ma un’ultima volta poteva concedersela. Chiuse gli occhi, rilassandosi, autoinfliggendosi quella dolce tortura: irretì la sua stessa mente in un genjutsu, quello in cui si crogiolava da anni cercando sempre di mantenere il controllo necessario per non smarrirsi e non restarvi intrappolato.
Chiuse gli occhi: l’unico modo che ormai aveva per vedere davvero.
*
-Sei in pessima forma.- sentenziò Shisui, puntandogli contro uno sguardo severo e soppesandolo dalla testa ai piedi.
-Non guardarmi così. Io sarò in pessima forma, ma tu sei morto.-
-E ho comunque una cera decisamente più bella della tua. Questo la dice lunga, amico.-
Itachi si sporse con uno scatto del busto, afferrò il viso di Shisui tirandolo a sé, ringraziando il potere di quel genjutsu che gli permetteva anche di sentire sui polpastrelli la sericità di quella pelle liscia, gli catturò la bocca rosata in un bacio rapido e urgente.
-Non sono tuo amico.- gli sussurrò sulle labbra, allusivo, ebbro del sapore dell’altro.
-No, hai ragione, sei il mio cuginetto sodomizzato.-

Shun e Hyoga, amici da una vita. Si conoscono da sempre e da sempre sono convinti di sapere tutto l'uno dell'altro: gioie, dolori, malinconie e assenze: della madre per uno, il fratello maggiore per l'altro. Tra loro non esistono segreti ... o almeno, è questo che credono.
Ma le stelle che ad occhio nudo sembrano così vicine, a volte, sono infinitamente distanti ...

…Dreams are my reality…
Chi non ricorda almeno il ritornello della famosa canzone “Reality” di Richard Sanderson che fu colonna sonora del film del 1980 “Il tempo delle Mele”?
Bene, la citazione è voluta perché è proprio di questo che parla questa storia: l’amore tra adolescenti.
Inutile dire che si colloca temporalmente come prequel di “The Eye of the Tiger”
Vista l’età dei protagonisti, anche il rating è cambiato… da “Rosso” ad un più tenue “Arancione”. Tutto molto più soft… ma non per questo meno intenso.
Grazie fin da ora a tutti coloro che mi daranno di nuovo fiducia, leggendo ciò che scrivo.

Shun e June: un'amicizia sbocciata nell'infernale isola di Andromeda, un'intesa ormai maturata in un legame più ardente e profondo. Dopo i tifoni che hanno travolto il Grande Tempio, il ghiacciato Asgard e il Regno di Poseidone, i due giovani decidono di amarsi oltre le incognite che infestano gli orizzonti futuri.

No, non ho scuse ufficiali: non mi ero buttata dal 10° piano credendo di essere la Guerriera di Plutone, né avevo bevuto dalle provette del Dott. Tomoe!
Sto solo portando alla luce un terrificante esperimento preistorico di cross-over tra Sailor Moon, i Cavalieri dello Zodiaco e Lady Oscar!
In questa storia, tutti i tipi di "paladini della giustizia" si ritrovano in un simpatico aldilà con le sue regole comiche e meno comiche...
Che dire? Siete fan sfegatati del demenziale?
Vi addormentate davanti alle Soap-opera perchè il loro contenuto sociologico, filosofico, psicologico e di analisi dei problemi del mondo è troppo impegnativo?
Volete vendicarvi di qualcuno suggerendogli di leggere?
Siete nel posto giusto!!!!
Buon divertimento...
che i Poteri Sailor siano con voi!!!
baci, Setsuna ^^

“I ninja sono solo armi dalle sembianze umane e i sentimenti sono il pretesto per poter uccidere gli altri.”
Due giovani Anbu, apparentemente freddi e distaccati, riscoprono quanto sia difficile controllare il disgusto e il senso di colpa quando scende la sera.
Doveva esserci un altro modo per lenire le ferite, oltre che bere e vomitare...
[fanfic che non vuole essere una yaoi stereotipata, non troverete uke dolciosi e coccolosi o uomini che si comportano come donne, sappiatelo]
[KakashixYamato, YamatoxKakashi - the first one :D][Altri pg: Izumo Kamizuki, Kotetsu Hagane, Hayate Gekko, Ibiki Morino]

Siete dei fan sfegatati di Seiya? Lo adorate al punto che gli avete eretto un altare? Amate le sue esibizioni e la capacità di sconfiggere ogni nemico dopo averle prese per tre puntate? Allora questa fic non fa per voi. Questa è la parodia di tutto l'anime, episodio per episodio, dalla guerra galattica in poi! Questo è Idiot Seiya!
Come sempre, avvisatemi se dovessi commettere inavvertitamente dei plagi.
La storia è in stile copione.

One-shot ambientata nell'universo di Endless Odyssey, alla fine della grande battaglia.
"Troppe cose occupano ancora la mia mente. Ma ce n'è una in particolare che mi tiene sveglio. Una cosa che non sono ancora riuscito a dirle e voglio farlo adesso. O non lo farò mai più".

Il biondo sollevò un sopracciglio, ma non disse nulla; in una nota a se stesso, anzi, si premurò di aggiungere film sui vampiri alla lista to do. Shun gli era praticamente appiccicato addosso.
In casa da soli, davanti a un film, Hyoga e Shun scoprono nuovi giochi. Coatto fu il divano. Complice, la torta.

Una donna che ha sacrificato la sua vita per vendicare il suo uomo... la sua vita mascherata e tormentata, alla ricerca della propria identità, accompagnata dai suoi tre fidati amici.