Harry Styles, 18 anni, è un solitario, frequenta la St. Hopes, lo chiamano solo per cognome, parla poco e passa la maggior parte del pomeriggio da solo in un bar a leggere o studiare, le persone non gli piacciono e lui ancora meno: fondamentalmente ha solo bisogno di esser amato.
Mabel Whittaker, 17 anni, per tutti May, è l'opposto di Harry: solare, scherzosa, divertente, ha molti amici e ama la compagnia, frequenta la St. Heart, non ha mai avuto un ragazzo e non si è mai innamorata, ha una bella famiglia composta da sua madre e suo padre; essendo figlia unica. Passa la maggior parte del pomeriggio, nello stesso bar di Harry, con gli amici però a differenza di quest'ultimo.
"Lascialo perdere May" le consigliò Liam, il ragazzo della sua migliore amica Madalene, nonchè suo amico.
Ma May era determinata ad essergli amica perchè, per qualche strano motivo, era incuriosita da lui e convinta che ci fosse del buono in quel suo lato irraggingibile e misterioso.
Dopotutto gli opposti si attraggono no?

Sapeva di essere diversa, sapeva di essere sbagliata, sapeva di non appartenere a niente, sapeva di no avere un posto nel mondo e sapeva che nessuno l'avrebbe mai liberata.
A volte basta uno sguardo per spezzare una catena, ma mai avrebbe immaginato che quel ragazzo, che tanto odiava, l'avrebbe salvata.
Prima FF in assoluto, non uccidetemi!! Grazie :D

La ragazza percorreva veloce il corridoio della scuola, si sentiva l'essere più inutile e insigificante del mondo, non era mai stata con un ragazzo, eppure aveva molte qualità: era bella, mora,magra,alta,simpatica, e sapeva sopratutto cantare. Nessuno l' aveva mai degnato uno sguardo... In quella scuola se non sei una cheerleader o fai parte di qualche gruppo popolare non ti notano, resti sempre la solita sfigata.
Un giorno però un ragazzo l'aveva notata, un ragazzo dagli occhi color oceano.

“Malik!” Mark pronuncia il suo cognome con disprezzo facendoci risvegliare dallo stato di trans in cui ci trovavamo entrambi. “Robinson!” cazzo questi due devono proprio odiarsi a morte…si guardano come se volessero vedere l’altro sotto un treno o appeso con una corda ad un albero. “Ronnie!” Zayn dice anche il mio nome con odio…e io non ne capisco il motivo. Troppo ferita non rispondo..mi volto e cerco di allontanarmi, ma vengo fermata dalla manona di Mark che mi afferra con forza il polso. “Noi due dobbiamo finire un discorso!” mi dice guardandomi malizioso e furioso allo stesso tempo. “NOI – dico con disprezzo – non abbiamo più niente da dirci, e ora lasciami!” dico cercando di non far percepire il tremito nella mia voce. Cerco di divincolarmi ma la sua presa è forte, troppo. Mi strattona facendomi avvicinare a lui un po’ di più. Sta per tirarmi ancora di più a se quando una mano si posa con decisione sul mio braccio, poco più su rispetto alla sua stretta. E’ Zayn.La sua stretta è più delicata di quella di Mark ma è comunque più forte rispetto al solito.“Lasciala immediatamente!” Mark sposta lo sguardo su Zayn. Si guardano ancora peggio ..

La fan gridano con tutta la loro voce, e a me scappa un sorriso. Il primo che faccio da quando sono salita sul palco.

/Flashback/
Sono in macchina,ho otto anni,sono felice,mio padre guida mentre mia mamma sgrida mia sorella per non aver detto niente sulla sua uscita della sera prima,ma tanto Mariah non la sente,ha le cuffiette nelle orecchie e ascolta Michael Jackson,’come sono difficili le sedicenni’ ho pensato prima di sentire un rumore di ruote,un camion ci stava venendo addosso dalla parte sinistra dell’auto,io ero nella parte destra,dopo ci fu lo scontro,la luce bianca e poi il buio … non ho più una famiglia.
/Fine flashback/

Ashley Paolucci è una ragazza di 16 anni che vive nel Sud d'Italia, con precisione a Bari. L'anno scorso, nel secondo superiore del liceo scientifico, uscì con una media del 9.8.
A Luglio fu chiamata dal preside per congratularsi con lei e la sua media altissima, concedendole una borsa di studio e proponendole uno scambio culturale di 1 anno. I paesi a disposizione erano: Canada, Inghilterra e Irlanda.
[...]
In seguito fu tirato il sorteggio e il suo scambio era verso il Canada, in una piccola cittadina chiamata Stratford, ospitata in una famiglia benestante, ma ancora poteva sapere chi era questa gente che l'avrebbe accolta...

TRATTO DALLA STORIA
-Fin da quando ero piccola ero costretta a subire abusi e violenze...-mi girai verso di lui: mi stava guardando. Aveva la mascella serrata e gli occhi lucidi... Mi maledii averglielo detto...

DAL CAPITOLO 13.
“Hai paura di me Christine?” mi chiese addolcendo la voce e reclinando la testa lateralmente.
“Non mi fai paura” mentii “Lasciami il polso, mi stai facendo male” cercai di mantenere un tono duro per nascondere il reale dolore che provavo al polso. Non gli avrei dato quella soddisfazione.
Qualche secondo dopo mollò la presa e prima che potessi allontanarmi da lui, posò una mano sulla base della mia schiena e a pochi centimetri dal mio viso mi disse:
“Non finisce qui, avrò ciò che voglio…e voglio te”
Inghiottii rumorosamente e lui sorrise beffardo prima di allontanarsi da me. Mi diede le spalle e girò il capo ancora una volta in mia direzione salutandomi aprendo e chiudendo la mano come un bambino, che di innocente aveva ben poco. Non riuscii a muovere un muscolo, restando lì sul marciapiede a guardarlo mentre entrava in macchina e sfrecciava via. Quel ragazzo mi terrorizzava, soprattutto perché non potevo prevedere la sua prossima mossa. Era pericoloso e se volevo continuare a vivere in pace dovevo stargli lontana.

Per una coincidenza, in metropolitana, Allyson incontrerà Harry, il protagonista del film di cui non è riuscita a vedere il finale, ma quando scoprirà che il film non esiste, capirà che il limite tra realtà e finzione è davvero sottile!

Se vi ho incuriosito, entrate :)
Attenzione: non fermatevi al prologo, il bello arriva dopo!

Quando mi nascosi vidi quel ragazzo, entrò, si guardava in giro, come se stesse cercando qualcosa o come se avesse perso qualcosa. Dopo due minuti lui uscì con un viso triste, così decisi di uscire anche io.
Appena uscì me lo trovai davanti agli occhi.

Oramai erano due anni che avevo lasciato la mia amata città, Milano, lì vivono ancora i miei genitori, la mia famiglia, i miei "amici", tutte le persone a cui tenevo.
Ho lasciato tutto per ricominciare, per partire da zero in questa città... Londra, sin da quando andavo alle medie desideravo vivere lì e ora anche se ho avuto tante difficoltà eccomi qui a passeggiare tra le vie del mio sogno...
Qui, all'inizio, si è presentato tutto molto complicato, la scuola, la famiglia che mi ospita, gli amici, ma ora mi sono ambientata e mi sento una "londinese"!
Mi chiamo Chaterine, ma per tutti sono Cat, ho 16 anni e non sono quel genere di ragazza che adora essere al centro dell'attenzione o farsi notare dagli altri, mi descrivo come una in mezzo a un milione...

diciamolo, anche se lo odio, chi non avrebbe bisogno di Austin Mahone?

Camminavo, o meglio correvo. In quel momento non ci facevo caso, seguivo solo le mie gambe. Gli occhi mi bruciavano dal piangere, mi girava la testa. Come aveva potuto? Non ci potevo credere. Poche ore prima mi sentivo quello che non ero mai stata, felice. Pochi secondi dopo mi ritrovai davanti alla sua porta, ero sicura che mi avrebbe aiutato. Bussai. Mi venne ad aprire lui, con il suo solito sorriso che sparì, appena mi vide in quelle condizioni. Non chiese niente, mi abbracciò. Volevo fare lo stesso ma non avevo le forze per farlo.
Quello che pochi minuti prima i miei occhi avevano visto continuava a ripetersi in testa, come un film senza fine.
Avevo perso la cosa più bella che la vita mi aveva donato.

Come ogni domenica che si rispetti avremmo pranzato dai genitori di mio padre per poi passare a prendere il caffè dai genitori di mia madre.
La cosa che differenziava questa domenica dalle altre era che avrebbe celebrato un nuovo frate, arrivato in parrocchia da poco: Harold Edward Styles ma che era chiamato dai parrocchiani Harry.
Personalmente non avevo ancora avuto occasione di vederlo, ma i miei genitori si e tenevano molto a farmelo conoscere...l'amore segreto e proibito...questo sarà l'argomento centrale di questa FF.
Buona lettura