«Frank, mi sa che non hai ben chiara la cosa» osservò premurosamente, «Questa è un'idea a dir poco rivoluzionaria, e se andrà in porto ci farò un fracco di soldi».
«Gerard, sei in una band di successo, hai palate di soldi» gli feci notare. Lui tacque e mi guardò, imperturbabile.
«Tutto finisce. I cincillà che fanno il caffè no».

-Perché la gente non parla mai di sesso?- Quando Gerard disse una cosa del genere, Frank dovette lottare contro lo stupore che per poco non gli fece sputare via tutta l'acqua che stava bevendo. Già, forse era proprio per quello che la gente normale non ne parlava. Perché Gerard era davvero tutto, meno che una persona normale. Questo lo aveva sempre saputo Frank, lo aveva sempre saputo Ray, lo aveva sempre saputo Bob, e, non che gli facesse piacere (in molti casi), ma lo aveva sempre saputo anche Mikey. Certo, non era difficile notarlo; una persona che ti fa una domanda del genere come se fosse facile quanto respirare, non lo era di certo.

Andava a finire sempre così.
Sempre. Non c’era stata una volta che fosse una dove le cose fossero finite bene per Frank.
Lui era sempre stato la ruota di scorta, la seconda scelta, o peggio ancora, quello invisibile al resto del mondo.
(…)
Una bella persona non può rimanere tale per sempre.
~
[frerard, slash, tratta temi non proprio delicati, raiting rosso!]

A Frank manca Gerard. Cavolo, se gli manca. Non è che è quella nostalgia che ti fa il solletico alla bocca dello stomaco e semplicemente di infastidisce, no, questa nostalgia è quella che ti prende alla gola e ti impedisce di respirare. Questa nostalgia è quella che riporta ogni singolo pensiero di Frank alla voce di Gerard, al suo volto, alle parole che dice più spesso, e così via.
~
Hope you like it!

-Ti prego..- si, Gerard stava praticamente supplicando l'amico inseguendolo per la libreria.
-Ma Gerard!- cercava di replicare l'altro raccogliendo le riviste lasciate in disordine su un tavolino di vetro nell'aria lettura.
-Frank ti pago!- cercò di corromperlo Gerard, -Faccio i tuoi turni!- alzò la voce per farsi ascoltare, la libreria era sempre vuota ad ora di pranzo.
-Ma se abbiamo praticamente gli stessi orari!- rispose Frank ridendo per l'espressione stressata di Gerard mentre con un gesto nervoso si passava una mano fra i capelli.
-Che ti costa?- chiese esausto Gerard.
-E' una cosa ridicola!- rispose Frank gesticolando.
Gerard aveva chiesto a Frank di "sostituire" Matt.
[#1]
Storia molto "old school"
Frerard

“Gerard aspettava, tutte le notti, di sentire i passi di Frank dirigersi verso la sua stanza d’hotel, verso la sua cuccetta sul tourbus, verso il pianerottolo del suo appartamento nel New Jersey.” I pensieri di Gerard, del suo amore per Frank. Di un Gerard che non può fare altro che aspettare il suo dolce cucciolo.
[Frerard- Desolation Row]

"Ti manca casa tua, il tuo mondo?" Domandò, a voce bassa.
Il più grande fissò il soffitto sopra le loro teste e ci mise un pò a trovare le parole.
"Sì. Beh, ho Mikey qui e questo mi è di aiuto." Disse, con un mezzo sorriso. "Mi mancano i colori." Mormorò, in tono malinconico.

Frank odiava il freddo. Davvero non lo sopportava. Odiava doversi imbacuccare tutto, indossare dieci strati di maglie, magliette e felpe, gli sembrava di essere un pupazzo da vestire e svestire. A lui piaceva l’estate, lui adorava andare in giro con addosso soltanto un paio di pantaloni leggeri e una canottiera, non con maglia, felpa, giacca e quant’altro. Ma forse, per una volta avrebbe dovuto ringraziare il fatto che odiava indossare troppa roba.
Frank e Gerard non si conoscono, come si incontreranno? Cosa nascerà dal loro incontro? Riusciranno a stare insieme? Per scoprirlo, leggete qui u_u
[FRERARD, scena lemon a RATING ROSSO!!!]

- … Che succede? – chiese titubante al rosso seduto di fronte a lui che, in risposta gli lanciò una serie di occhiatacce.
- Che devi andare a fare con Pedi? – domandò Gerard con tono scazzato.
- Andiamo in palestra ad allenarci, non te l’avevo detto? –
- … No.-
- Bhe, ora lo sai! Ah, devo prepararmi che mi aspetta. Ah, stasera puoi venirmi a prendere in palestra che Pedi non può riaccompagnarmi? – si avvicinò al maggiore e gli poggiò le mani sulle gambe, sorridendogli.
- Devi proprio andarci in palestra? – Gerard spostò lo sguardo, sapeva che quel suo sorriso l’avrebbe fatto sciogliere in mezzo secondo.
- Sì, devo proprio andarci. Che c’è, sei geloso, Gee? –
Frerard con accenni di Fredicone (Frank/Mike Pedicone) ma niente di che. Enjoy. (Y)

Frank. Gerard. Un risveglio. Un Caffè.
"Sentire il sapore di Frank e quello del caffè che si mischiavano e si completavano, il dolce e l'amaro, mi fece venire voglia di mandare all'aria tutto e rimanere per sempre lì."

ATTENZIONE!!!! Avevo già pubblicato questa storia qualche giorno fa ma l'ho subito cancellata perchè mancavano i dialoghi XD quindi se qualcuno l'ha letta prima, la rilegga ora, che se no non si capisce nulla XD okay, spero di essermi spiegata...
Quello che è successo non è normale, dopo tutto. Non è propriamente normale che due amici si bacino davanti a milioni di persone, o per lo meno non è una cosa che accade tutti i giorni.
Ho paura.
[FRERARD!] Frank POV.

Da quando si erano rinchiusi alla Paramour Mansion tutto aveva cominciato ad andare a puttane.

[Songfic: Summertime]
" - Questa canzone ti piace.- disse dopo Gerard sentendo quello che arrivava dal palco. Si era completamente dimenticato di dov’era, di suo fratello e delle persone che incuranti gli davano le spalle.
- Non mi interessa. Tutto è rumore adesso.- rispose Frank spingendo la nuca di Gerard verso il suo viso e unendo quelle labbra tanto sognate con le sue. Un lieve bacio. - E solo tu fermi il rumore. Solo tu.- detto questo Frank tornò a baciare Gerard perdendosi tra le sue braccia e incontrando la sua lingua chissà dove nell’aldilà."
Frank e Gerard si erano separati per cose sciocche e futili, cose che avevano reso entrambi deboli senza l'aiuto dell'altro. Un incontro casuale fa riaffiorare i sentimenti celati in questi due anni di lontananza. Rancore sovrastato dall'amore..

Ecco una differenza sostanziale tra lui e Gee. Gee era un uomo, maturo, adulto, che ragionava come tale. Frank invece era al primo anno, era ancora un ragazzino infantile che non sapeva da che parte girava il mondo, che aveva ancora paura del giudizio degli altri. Che aveva ancora paura di essere guardato come se non fosse all’altezza di niente.
E forse era vero.
Io ti...