Lo capiva, forse, perchè anche lei aveva perso un genitore e sapeva come ci si sentiva.
Arrivava a capirlo in quel modo, dove neanche l'amore sorprendente di Ginny
ne l'intenso affetto di Hermione potevano arrivare.

In fondo, cosa mi avevano chiesto? Quale era stata la richiesta muta che avevo visto negli occhi di Harry
e nelle lacrime trattenute di Hermione?
"Resta con noi, Ron".

Mentre l'acqua cominciava a bollire, Hagrid pensò che avrebbe sempre visto Harry come quel ragazzino magro e sciupato che guardava ad occhi spalancati la torta che gli aveva portato per il suo compleanno.

Hermione sorrise un pò sarcastica e si alzò.
"Bene, voglio proprio vedere cosa sarai in grado di fare" disse "Si comincia fra cinque minuti".
"Saprò farti cadere ai miei piedi Granger... un'altra volta" disse Ron.
"Questo è tutto da vedere, Weasley" rispose lei, facendogli gli occhiacci.

Quel famoso sesto anno, quell'anno che sarebbe rimasto inciso nella memoria di Albus in tutte le sue sfaccettature, era stato diverso dai precedenti.
Lui e Rose non ridevano, non scherzavano come prima. Non cercavano più scuse per stare da soli a chiaccherare e confabulare. Erano cresciute ansie e tensioni di ogni tipo.

"Questa è Marlene McKinnon: è stata uccisa due settimane dopo che la foto è stata scattata,
hanno preso tutta la sua famiglia."

Eccolo li.
Con quella massa di capelli neri e informi, spettinati e disordinati.
Proprio come Potter.

Cinque minuti.
Doveva aspettare solo cinque minuti e poi avrebbe saputo.
Non capiva la ragione di quell'ansia, di quella paura. Era Hermione Granger. Aveva affrontato cose più pericolose di... questa.

A Rose piaceva Luna, benchè non ci avesse mai avuto molta confidenza. Era la madrina di Lily ed era la sua piccola cugina dai capelli rossi ad avere un forte attaccamento alla donna, credendo a tutto quello che le diceva. Fin da quando sapeva parlare, infatti, Lily non faceva altro che dire "Se lo dice Luna...".

Carissima me,
ti scrivo questa lettera perchè hai un'età importante adesso. Hai undici anni e hai scoperto la cosa più fantastica della tua vita: sei una strega.

Ci davi sicurezza James.
La davi a Peter, proteggendolo.
La davi a Sirius dandogli la famiglia che non aveva mai avuto.
La davi a me, quando guardavi pensieroso la luna, scrollavi le spalle e sorridevi ironico.

Devo, devo avere il brivido di trovare la mia foto che ammicca e poi scompare. Tutto molto casualmente, certo, altrimenti Hermione mi dirà di essere il solito psicopatico.
Levo la carta e la figurina mi cade in mano. Si, si, si... dai...
"Harry!!!!!!!!!" urlo incavolato al mio migliore amico, che in quel momneto si trova in un'altra stanza "Ho trovato la tua foto un'altra volta!".

Inconsciamente passo la mano fra i miei capelli: tra poco non ci saranno più, ormai l'ho deciso. Ho nella tasca della giacca la foto del taglio che voglio e niente e nessuno mi farà cambiare idea.
Cerco di non pensare a chi sono collegati quei capelli. Ma non ci riesco.
Hermione salta fuori nei miei pensieri come un colpo di bacchetta. Sorrido con tenerezza a questo sciocco pensiero.

Stupido ragazzino che non sapeva ancora nulla della vita e pensava a sproposito.
Stupido ragazzino che pensava solo al Quidditch e alle ragazze.
Stupido ragazzino che pensava che essere mollato da Ginny Weasley fosse la cosa più brutta del mondo.
Stupido ragazzino che pensava che Luna Lovegood fosse solo una sagoma sfumata che saltellava allegramente tra le mura di Hogwarts, incurante del giudizio degli altri, che non meritava la sua attenzione.

"Non è mai stata una favoletta a lieto fine. E' stata una storia dove accadono cose brutte a persone buone. Come succede nella vita vera. Forse è per questo che mi ha conquistato così tanto" mormoro.
Lui mi prende la mano in silenzio. E' così vera quella stretta. Così reale.
"Io lo so" bisbiglia "So tutto. Non devi dire niente".