E si sembra che la serpe a causa dei lavori domestici alla babana si sia si distratta , ma anche stancata ed ora si sveglia appena in tempo per il suo appuntamento ma per fortuna aveva già tutto pre fortuna. Il primo appuntamento sembra andare rose e fiori e i due sembrano una copia bellissima . e l’appuntamento finisce con un invito a far continuare la loro frequentazione . L’uomo si sistemò sul fianco e guardò Daphne, con una mano a sorreggergli la testa.
“Vorresti finirla qui?”
Lei si limitò a fissarlo negli occhi e a negare col capo. La prospettiva che per lui fosse stata solo l’avventura di una notte le aveva smorzato la voce in gola.
“Allora non è finita qui.” – rispose lui.
Intanto una certa serpe si sente in paradiso poiche la donna che ama lo sta baciando realizzando cosi un suo vecchio sogno scoprire quanto morbide fossero le sue labbra
Che finalmente qualcuno nell’alto dei cieli si fosse reso conto che aveva avuto una vita difficile e che era giunto il momento di ripagarlo per tutte le sofferenze patite? Draco si rispose di sì, perché altrimenti non riusciva a darsi una spiegazione razionale del fatto che Hermione gli fosse ancora addosso e che cercasse di sua spontanea volontà la sua bocca.
Cosa che lo riempie di goia è lei ad aver fatto il passo
Sembrava si stesse esercitando con lui per imparare la sottile arte del bacio per poi metterla in pratica con qualcun altro. Il pensiero che ne seguì fu un patetico “va bene lo stesso”, cosa che gli fece toccare il fondo prima del tempo. Poi, però, pensò che non era da lei un comportamento simile: non era così meschina da usarlo per i propri scopi e poi c’era da tener conto dell’esperienza avuta con Weasley, che l’aveva segnata più di quanto non avesse immaginato. Quindi l’unica conclusione alla quale aveva voluto arrivare fu che lo stava baciando perchè… lo voleva lei.
Quella piccola bugia, che però non era mai tanto vicina alla realtà, lo aiutò a lasciarsi andare completamente a lei.
Ma era ovvio che quel momento avrebbe avuto una fine.
Dra sembra sorpreso e teme che lei lo stia usando per imparare a come mandare un uomo fuori di testa con l’uso del solo bacio, anche se sembrava impossibile che lei deridesse ed usasse le altre persone , anche se forse l’idiota del rosso ha fatto più danni del previsto, ma forse aveva voluto sperare che fosse stata proprio lei a volerlo
Ma si sa anche la felicità ad un certo punto finisce e come reagirà al suo stesso comportamento la leonessa si sarebbe sentita colpevole o avrebbe solo gustato la situazione senza pensieri?
Quando Hermione si staccò, cercò gli occhi di Draco. Pensava che sarebbe arrossita, che si sarebbe staccata alla velocità della luce, balbettando scuse a metà di una qualche sorta di temporanea infermità mentale e iniziando a giustificare il proprio comportamento compromettente.Ma così non fu.Le labbra di Draco, umide e rosse per i baci stavano mettendo a dura prova la sua resistenza. Non le importava nemmeno della posizione compromettente in cui si trovavano.
Per la prima volta, dopo otto anni di torpore, il desiderio sessuale di Hermione Granger era tornato ad accendersi.
Solo Ginny era a conoscenza di quella cosa: Hermione avrebbe voluto avere la sua prima volta con Viktor che, al contrario di ciò che potevano dire i suoi natali, aveva messo in quel poco che si erano conosciuti, una dolcezza e una delicatezza che l’avevano fatta sentire speciale per davvero, ma non aveva mai fatto quel passo perché col pensiero andava sempre a Ron.
E si bloccava.Non aveva mai negato a se stessa che Hogwarts fosse frequentata da bei ragazzi sui quali aveva fatto dei pensierini che mai si sarebbero addetti alla ligia CapoScuola Granger Ogni tanto flirtava molto sottilmente con certi suoi compagni e la cosa la stuzzicava parecchio, ma quando incrociava lo sguardo del rosso, la sua libido si spegneva, Poi, era accaduto l’impensabile.
Aveva permesso a Ron di avere il proprio corpo a suo piacimento, facendola sentire come la peggiore delle puttane.
e si e l’idiota di ron che crede di esser stato il primo vero amore della riccia! La ragazza con un cervello funzionante aveva però puntato gli occhi sul apparente rozzo , ma dolce krum . io preferisco sempre la serpe , ma mi sarei accontentata anche del bulgaro , solo per fare un dispetto all’idiota!e ti pareva che anche col pensiero andava a romper le scatole infatti si mosrrava geloso e faceva scenate con chiunque si avvicinasse o a chiunque lei lasciasse venire vicino risultato qualsisi mezza idea svaniva , risultato finale il rosso è riuscito la dove altri avevano fallito solo perché lei aveva permesso che la sua idea , o meglio la sua fantasia su e di ron rovinasse ogni tentativo
Poi, di nuovo l’impensabile.Draco Malfoy entra nella sua vita, facendosi spazio in essa in punta di piedi, seminando mollichine di pane che l’avevano condotta direttamente a lui. Si era cibata di quelle mollichine con avidità fino a rimanere intrappolata in quegli occhi freddi come il ghiaccio, ma che con lei si scioglievano come burro sul fuoco.
L’attrazione che provava per lui era palpabile. Erano come due calamite che si attraevano e che quando erano distanti, si cercavano con il pensiero.E la cosa, sinceramente, un po’ la spaventava.Non aveva mai provato una cosa del genere e non sapeva come gestirla. L’unica cosa che però sapeva in quel momento era che voleva continuare a torturare quelle labbra, a sentire quella barba solleticarle la bocca e lasciare la fantasia libera di galoppare.
E si sembra che dra sia riuscito a risvegliare la herm donna che non ha mai provato nulla di simile con nessuno anche se lontani si cercavano per poi non riuscire a liberare i loro occhi sembrava dipendere dalla presenza del biondo e questo un po la sgomenta poiche non sa come gestire la cosa
In quel momento le tornò alla mente la sua proposta.“Vieni al Manor con me.”
Sarebbe stata davvero una buona idea?
Che sarebbe successo una volta là, loro due soli? Sarebbero riusciti a trattenersi o avrebbero dato fondo ai loro bassi istinti? E lei sarebbe stata in grado di dargli ciò che la situazione avrebbe richiesto?Scosse il capo da sola. Si stava fasciando la testa ancora prima di rompersela. Brava sarebbe successo quello che deve succeder quando due persone si innamorano
Ci avrebbe pensato una volta in mezzo alla situazione: avrebbe seguito i segnali che le dava il suo corpo – con Ron li aveva bellamente ignorati e quella era la fine che aveva fatto – e se necessario avrebbe messo prima le cose in chiaro. Di certo non cè bisogno di allarmarsi dra è un gentelmen e non farebbe niente contro il suo volere
Si ridestò dai suoi pensieri quando sentì la mano di Draco acconciarle un ricciolo dietro l’orecchio. Di nuovo, lo sguardo venne catturato da quelle labbra occultate leggermente dalla barba.
“Ti sei pentita, vero?” – chiese, amaro. Dra ha preso il silenzio di lei come segno di pentimento ,come se avesse sbagliato a seguire l’impulso
Si era pentita? Buon Dio, no! Per la prima volta si era sentita a posto con se stessa, e la sua coscienza scrollarsi di dosso tutta la sporcizia che l’aveva ricoperta fino a quel momento E tutto questo solo con un bacio!Hermione ebbe solo la forza di negare col capo
. Di certo non è pentita ma è insicura si era sentita a casa al sicuro come se con un bacio dra fosse riuscito a ripulirla dal lordume di ron , ma non sa cosa e come chiamare la sensazione che prova
Draco sbatté le palpebre per qualche secondo.“Ma non lo rifaresti.” – suggerì, quasi sondando il terreno.
Si parlavano a pochi centimetri dalle labbra dell’altro, quasi a sfidarsi anche in quel momento. Hermione lo guardò, seria, decisa, determinata
. E si dra sembra rassegnato a dovers accontentare dopo aver avuto un assaggio del paradiso , ma,la riccia vuole stupire lui e forse ancor prima se stessa
“Voglio baciarti. Posso baciarti Draco?” – sussurrò lei.Evidentemente aveva parlato troppo a bassa voce, perché l’unica spiegazione era che avesse capito male.
“Come?” – chiese, conscio che se avesse veramente capito male non si sarebbe mai più ripreso da quella batosta.
Gli sorrise, e finalmente quel sorriso le arrivò agli occhi.“Posso baciarti Draco?”
“Beh, sì…” – disse lui, dandosi dello stupido l’attimo successivo.Ma ciò che lo lasciò totalmente sgomento fu sentire di nuovo le sue labbra sulle proprie.Sotto i fumi dell’istinto, Hermione strusciò il proprio corpo su quello dell’uomi. Non avrebbe mai pensato di sapere come comportarsi in certe situazioni, se fino a quel momento le aveva sempre evitate.
Per lo strofinamento, un po’ voluto e un po’ istintivo, Draco contrasse la mascella, spiazzato e lei sorrise.
Draco, da buon Serpeverde per nulla propenso ad accettare quella sconfitta, ribaltò le posizioni e la portò sotto di sé.
Sì, decisamente qualcuno si era accorto che era ora di premiarlo per ciò che aveva passato…
“Non provocare Grifondordo…”Quella preghiera fu camuffata dal tono roco della voce.
E si sembra che la riccia sia piu che intenzionata anche se inconsciamente a cancellare la brutta esperienza e permetter che questo cambiamento sia fatto dall’unico uomo che sembra riuscire a capirla consolarla, e farla sentire al sicuro . la serpe non ama le sconfitte etanto meno adesso che sembra aver quasi raggiunto l’obiettivo
Forse era solo attrazione fisica, pensò Hermione con il respiro corto, ma in quel momento era una cosa che la stava facendo sentire bene con se stessa e, dopo averne assaggiato un pezzettino, sarebbe stato difficile tornare ad essere la vecchia Hermione Granger. Voleva vivere anche per solo per pochi istanti.Non sopravvivere.
Per tutta risposta, Hermione gli prese il volto tra le mani.Anche nei suoi occhi c’era una muta preghiera.
“Granger…” – sussurrò a denti stretti.
La riccia avvicinò il volto di Draco al proprio, prendendo per la terza volta consecutiva l’iniziativa di baciarlo.
L’ex-Serpeverde si fiondò sulle sue labbra, aggredendole. Per una frazione di secondo, si pentì di tutta quella foga, così l’attimo successivo diminuì la pressione sulle sue labbra per permetterle di seguire un ritmo più calmo, ma non meno passionale.
Be dato il trauma ha imparato a fidarsi di dra e adesso deve compire il secondo passaggio ossia accettare quell’attrazione che li lega e non vederla come un pericolo di certo poi riuscirà a donae il suo cuore alla serpe che è gia quasi l’unico padrone di esso
Ma perche non ti godi quello che arriva ? per domandarsi il tempo cè sempre !
Ma qualcosa non andava e Draco lo sapeva, lo sentiva. Perché voleva baciarlo?
Non che si aspettasse una dichiarazione d’amore improvvisa, ma nemmeno che lei lo baciasse per far passare il tempo.
Continuava a dirsi “questo è l’ultimo, adesso mi stacco” ma continuava a baciarla.
Poi però si staccò e fece perno sulle proprie braccia, la guardò negli occhi, cercando di non concentrarsi sulle labbra. C’erano troppe cose da risolvere prima di giungere a quel passo: voleva sapere ogni cosa avvenuta con Weasley, voleva sapere di Potter e Ginevra e lei doveva ancora scoprire perché aveva comprato Hogwarts. No, decisamente era meglio frenare e aspettare tempi migliori.
certo un po di spiegazioni non sono male , ma lei adesso e molto scossa e dra dovrebbe sapere che è difficile spiegarsi quando mente, cuore e anima non parlano la stessa lingua
Lo sguardo di Draco non le piaceva proprio per niente.Hermione iniziò a sudare freddo, a credere di aver commesso un imperdonabile errore Lo sguardo di Draco era diverso da quello lussurioso di pochi istanti prima e, da quel che vedeva, stava cercando di prendere le distanze da lei. Male dra dovrebbe imparare controllare meglio i suoi occhi!
Dio, ma che si aspettava? Che bastasse un vestitino, la matita sugli occhi e i capelli sciolti per essere al centro della sua attenzione? All’improvviso, si sentì nuda, esposta.Vulnerabile.infatti herm non sembra pronta per il cambiamento repentino del ragazzo e si trova sperduta senza le sue braccia , e sta cedendo ancora al rischio della depressione
Hermione aveva fatto il passo più lungo della gamba e ora doveva pagare il prezzo della vergogna.
Chiuse gli occhi, vergognandosi di se stessa.Alcune lacrime andarono a morire all’attaccatura dei capelli.
Draco sbarrò gli occhi. Che diavolo era successo? Perché quelle lacrime?“Granger…”
Ma perché è cosi lento di comprendonio! È ovio che lei ha frainteso il suo sguardo e ora crede di esser stata usata
Hermione portò le mani a coprirsi il volto. Perché era stata così stupida?
Ecco cosa succedeva a seguire le emozioni: si fraintendevano i segnali e le figure di merda erano assicurate.
“Va via…” – sussurrò.
Nonostante la bocca nascosta dalle mani, Draco comprese perfettamente. Tentò di tirarle via le mani dalla faccia, ma lei non voleva essere toccata.
Preferì non insistere, così la lasciò.
“Scusami.” – disse, prima di alzarsi da sopra di lei.
Hermione sentì i cuscini del divano sollevarsi. La cosa le fece doppiamente male perché, unita a quel “scusami” le aveva fatto capire che non era lei quella che si era pentita.Ma lui.
Aspettò di sentire la porta chiudersi, per poi girarsi a pancia in giù e scoppiare a piangere sul divano.
come sempre la serpe sembra aver deciso il momento sbagliato per allontanara !
Draco sentì lo scoppio del suo pianto e si girò verso la porta ormai chiusa. Alzò di scatto le braccia per sfondare la porta e rientrare, ma all’ultimo le appoggiò delicatamente sulla lastra di legno. Poggiò la fronte contro la porta e inspirò profondamente.
Che diavolo aveva fatto?
e si solo ora la serpe si domanda cosa abbia mai fatto ,sembra aver capito di aver sbagliato ma non dove!
Sembrava fosse passato un uragano.. Non c’era nulla che si fosse salvato dalla sua furia devastatrice.
Draco sembrava posseduto.Mai nella sua vita aveva perso il controllo in quel modo e tutto per quella che lui aveva ritenuto essere un’incomprensione. “Scusami.”Merlino!… nemmeno Voldemort sarebbe stato così idiota!
E poi aveva levato le tende. Prendersi a pugni da solo sarebbe stato il minimo. Con tutto quello che lei aveva dovuto subire a causa di quel rosso maledetto, ci si doveva mettere pure lui a fare il coglione!
“Scusami.”Continuava a ripetersi nella mente. Alla fine, cos’aveva fatto di diverso da Weasley? L’aveva baciata, aveva preso quello che da anni aveva agognato e poi se ne era andato.
Fu quello a bruciare più di tutto: il fatto di non essersi rivelato tanto diverso da colui che l’aveva fatta soffrire per tutti quegli anni. Assomigliare a Weasley era forse l’onta peggiore che difficilmente avrebbe saputo lavare via.
“Scusami.”
e si alt non sarà mai come il rosso! Be forse avrebbe dovuta cercare di parlarle senza allontanarla cosi bruscamente , ma deve rammentare che è stata lei ad iniziare
Perché non aveva pensato prima di agire? Perché sembrava destinato a dover scontare errori che non gli appartenevano?
Osservò il camino e un’idea gli balenò nella mente. Perché non ci aveva pensato prima? E si sembra che ora piu che mai dra abbia bisogno delle parole e della comprensione del suo padre adottivo
Prese della polvere e il volto amico gli apparve subito.
“Draco!, che piacere… ma è la tua camera quella?” – chiese basito, l’uomo.“Ora calmati e raccontami tutto dal principio.”e si che si preoccupa!
“Ci siamo baciati.”
La faccia nel camino sollevò un sopracciglio.“E non è un bene? No, non è un bene.” – si rispose l’uomo da solo, vedendo l’atteggiamento disfattista del biondo. Insomma aveva creduto che essre riuscito a realizzare uno dei suoi sogni dovesse render il figlio felice e non certo disperato come appariva
“Sì ma… lei ha passato un periodo nero a causa di un suo ex.” – disse, sputando quel suffisso con un evidente disprezzo.
“Draco non puoi indignarti perché lei è stata con un altro. In quel momento ha valutato che farlo con lui era una buona scelta. Non puoi tornare indietro e modificare tutto ciò che non ti aggrada.”
Si sentì rimproverato.
Certo, l’atteggiamento del fidanzato ferito non gli si addiceva, perché lui era per Hermione tutto tranne un fidanzato e forse dopo quanto accaduto, nemmeno più un amico. Be si è strano vederlo nei panni del geloso ma è cosi tenero!
Ma Draco avrebbe di gran lunga preferito sapere che aveva scelto Krum come sua prima volta piuttosto del rosso, perché tutti, in quel momento, gli sembravano meglio di Ron Weasley. concordo con lui!
“Va avanti.” – disse il volto nel camino.
“E io invece di aiutarla ho approfittato della situazione. Ho preso quello che lei mi poteva dare in quel momento e me ne sono andato con uno “scusami”. Merlino… non so neanche da dove mi sia uscita!” – disse, ancora disgustato dal solo suono della parola stessa.
“E non le hai detto altro?” – chiese, perplesso.
“Te l’ho detto! Le ho chiesto scusa e me ne sono andato! Non voglio neanche sapere quello che sta pensando di me adesso!” – sbottò, passandosi una mano sulla fronte, scoprendola piena di rughe dovute alla preoccupazione. – “Volevo essere diverso da Weasley! Volevo che lei mi vedesse come la persona giusta per starle accanto e invece… mi dici perché sono così idiota?”
“La questione richiederebbe una tempistica che noi non abbiamo, Draco.” – disse serio l’uomo, che provocò in Draco un moto di stizza.
“Era una domanda retorica la mia.” – disse il biondo, laconico.
“La mia risposta no.” – fu la stoccata dell’altro.
Draco preferì non insistere.
“Che devo fare?”
“Sii sincero con lei, Draco.
”e si la verita e la sincerita sono sempre le scelte migliori soparatutto in un rapporto come il loro in cui il passato non è certo di aiuto
Il biondo uomo guardò confuso il volto dell’altro uomo nel camino.“Dille che ti sei scusato perché pensavi di aver esagerato, che temevi di esserti spinto oltre ciò che lei in quel momento poteva veramente darti.”
Draco rifletté.“E se lei…”
“Cosa ti ho sempre detto sui “se”, Draco? Non portano da nessuna parte, se non a generare maggior confusione. Credi che non apprezzerebbe questo tuo tentativo di chiarirti con lei? Di darle delle spiegazioni? Se preferisci vivere con il dubbio fa pure, ma sarà proprio così che tu le dimostrerai di essere stato uguale a questo Weasley. E poi, non credi che Hermione, come a ogni altra donna su questo mondo, non faccia piacere essere cercata?”
Con quella battuta finale, Paulho Cortéz riuscì a infondere un po’ di tranquillità e fiducia in Draco.
E si ora lei deve ritrovare il suo senso di esse donna che ron ha distrutto , piu che mai dra dovra fare gesti anche semlici ma spontanei dovrà ridarle la fiducia sul suo aspetto e sul suo lato di donna , se fossi dra seguirei il consiglio e farebbe veramente bene
Quando si erano conosciuti, Paulho si era trovato davanti un ragazzo privo di interesse, quasi morto e indisponente, certe volte. Chiacchierando con lui erano emersi ricordi del suo passato, parole e atteggiamenti che avevano plasmato il suo carattere in ciò che era stato quel ragazzino.
Ora aveva davanti un uomo e si sentì orgoglioso di avere parte del merito nell’aver contribuito a rendere Draco la persona fantastica che era diventato.
Una volta raggiunto un equilibrio e capito come prendere quel ragazzo, erano saltate fuori vere e proprie confessioni al chiaro di luna, seduti in veranda, uno sul dondolo e l’altro sulla palizzata. Draco gli raccontava pezzi – in senso letterario del termine – della sua vita con la pacatezza di chi crede che ciò che ha passato sia una cosa normale, gli spiegava per filo e per segno ciò che aveva provato in un determinato momento e poi, il giorno dopo, nessuno dei due ne faceva parola con l’altro fino all’arrivo della notte successiva, come una sorta di tacito accordo. Sembrava che solo al calar del sole Draco trovasse il coraggio di aprirsi con qualcuno.
Tante volte nella sua tenuta in Portogallo, Paulho sentiva il cuore piangere per tutte le sofferenze che quel ragazzo aveva dovuto subire, mentre immaginava un bambino di cinque anni seduto a terra con il volto rosso e rigato dalle lacrime che nessuno doveva asciugargli.L’aveva preso sotto la sua ala e aveva sostituito quel padre che non aveva avuto e diventandole a sua volta, poiché la sua Carmen non aveva potuto donargli questa gioia.
E si paulo è stato veramente un padre per lui lo ha capito , a rispettato i tempi di dra affinché lui potesse fidarsi e decidersi alla fine a parlare , e ora è più che orgoglioso di come suo figlio è diventato . si è come se con lui dra fosse rinato a nuova vita avesse mutato pelle !
“Prova ad avere un po’ più di fiducia in te, Draco. Da come me l’hai descritta a suo tempo, questa Hermione è una persona molto intelligente e capirà. Ma non è questo che ti preoccupa…” – concluse, comprendendo solo in quel momento che non era per Hermione che era preoccupato. Non del tutto, almeno.
Draco sorrise tiratamente e Paulho comprese.“Hai paura?” – gli chiese.
Draco arricciò le labbra, forse stizzito che Paulho avesse compreso veramente il suo stato d’animo.
“E’ che… non voglio che tutti i passi avanti fatti fino a oggi vengano spazzati via con una mia parola sbagliata.” – disse, confermando, seppur indirettamente, la deduzione del suo mentore.
“Siamo sempre lì, Draco. Se non farai il primo passo, non potrai mai saperlo. Ora devo andare. La prossima volta che mi chiamerai via camino voglio solo sentirti dire che ci hai parlato, sono stato chiaro?”
E si in amore vince chi tenta chi si mette in gioco , chi fa il primo passo e non chi sta fermo per paura
“Sì papà.”
Il colore acceso delle fiamme non lo permise, ma Paulho era arrossito di compiacenza.
Draco aveva imparato, quando era suo ospite in casa sua, che sentirsi chiamare con quell’epiteto, seppur in maniera scherzosa o ironica, piaceva all’uomo, poiché non aveva avuto figli durante la sua vita.
E Draco, a sua volta, era felice di poter chiamare un uomo “papà” e non “padre” senza il timore di essere punito, ma addirittura quasi premiato per averlo fatto.
“Buona fortuna Draco.”
“Grazie. Papà.”
Quando il contatto fu interrotto, Draco continuò a guardare la bocca del camino, intristito di aver parlato con l’uomo solo per sobbarcarlo dei propri problemi. E, ora che ci pensava… ogni volta che si contattavano era perché Draco aveva qualche consiglio da chiedergli e mai una notizia allegra da dargli.
Paulho, scusa il disturbo. Volevo dirti che Hermione ha accettato di sposarmi.
Un giorno, sarebbe arrivato a dirgli anche questo.
e si dra ha potuto finalmente usare la parola papa che per i purosangue sembra esser un offesa , ma che invece sottolinea la forza l’amore e la normalità che dovrebbe aver l rapporto con i propri genitori
altra stanza Hermione aveva smesso di piangere.Più che essere triste perché Draco si era staccato da lei, era imbarazzata dalla situazione che lei stessa aveva creato. Si guardò il vestito, chiedendosi come aveva solamente potuto pensare che quel… sacco potesse essere lontanamente attraente da catturare l’attenzione di un uomo così lontano anni luce da lei. Si sentì una stupida ragazzina che si veste alla moda, ma che ha unghie sporche d’inchiostro, che sorride a destra e a manca, ma porta l’apparecchio per i denti. Si sentì come a scuola, quando aveva iniziato a capire la mentalità di quelli come Malfoy e che per dimostrare di non essere da meno s’impegnava con tutta se stessa per arrivare al loro livello.
Cosa che mai sarebbe successa.
Povera piccola se solo sapesse che dra si è staccato solo perché non era certo di riuscire a trattenersi, si è belli per come si è dentro e poco conta l’aspetto esteriore e la cura di esso , anzi la troppa cura è un eccesso che rende ogni cosa , anche il gesto piu semplice come qualcosa di artificiale a costruito anche con un sacco agli occhi di dra sarebbe stata bellissima
Draco l’aveva fatta sentire nuda, vulnerabile e ancora una volta si chiese quando quell’uomo era riuscito ad avere tutto quel potere su di lei. Sbatté i piedi sul divano, capricciosa, perché l’idea di avergli dato l’impressione di essere una facile – quando in realtà non lo era – le rimescolava le budella e le incendiava il sangue.
“Ma perché tutte a me?…” – mugugnò. L’ultima cosa che dra puo pensare è che è una facile
Da quando era successo tutto quel casino con Ron aveva smesso di frequentare gli uomini e quando le capitava di accettare un appuntamento, già alla prima uscita si ritrovava sdraiata su una superficie piana e quando chiedeva di aspettare si sentiva dire “ehi, mica ce l’hai solo tu!”.Quella cosa la faceva soffrire tanto, non perché fosse una casta donna, ma era una di quelle che preferiva prendere le cose con calma, frequentarsi, conoscersi, cenare insieme o prendere un aperitivo, passeggiare al chiaro di luna e coronare una di queste serate con un bacio. Forse era un tipo eccessivamente romantico, ma non era più disposta a svendere i propri ideali per permettere ad un uomo fare i propri comodi con lei.
No non sbaglia affatto è normale per ogni donna con un po di sana stima in se stessa desiderare conoscere bene colui a cui farà dono di se stessa !
Aveva fatto capire a Draco che non le era indifferente e chissà ora che stava facendo?
Se la stava ridendo alle sue spalle?
ma che idea pessima ha della serpe? Non è piu ne il ragazzino ne tanto meno ron!
In camera sua Hermione aveva passato il tempo a piangersi addosso. Aveva ripercorso a mente ogni singolo gesto, ogni singola parola da quando Draco era entrato in camera sua a quando ne era uscito.
Ogni tanto scuoteva la testa e infossava il volto nel cuscino, mormorando e piagnucolando frasi senza senso sulla propria stupidità, su quanto fosse stato presuntuoso da parte sua credere che un semplice vestitino potesse impressionare l’uomo.
basta piangere deve affrontare la cosa
Alzò lo sguardo dal cuscino, confusa e perplessa.Ecco che ci ricascava. Perché mai avrebbe dovuto far colpo su Draco quando si era ripromessa la massima discrezione per non far trapelare ciò che provava veramente per lui?
L’attimo successivo tornò a infossare il volto nel cuscino e frignare perché si ricordò che – momentaneamente col cervello fuori uso – aveva chiesto a Draco se poteva baciarlo ancora. Cosa penserà di me, adesso? Che impressione avrà avuto?
A cosa diavolo pensavo in quel momento?“Col cavolo che vado a casa sua…” – borbottò Hermione, sgomenta da se stessa.
il suo cuore nonostante la ferita sembra aver trovato il suo dottore e la sua medicina e sta cercando e spingendo il corpo e soprattutto il cervello di lei verso la cura che a sua volta teme di aver corso troppo
Il giorno successivo, Hermione non ebbe il coraggio di scendere in Sala Grande per fare colazione.
Avrebbe di gran lunga preferito resuscitare il Signore Oscuro e dover ricominciare tutto daccapo pur di evitare lo sguardo di Draco.
Eppure era cosciente che non avrebbe potuto evitarlo per sempre, avrebbe dovuto affrontarlo e con esso la consapevolezza di essere stata un piacevole (?) passatempo.
La scena della sera prima era stata marchiata a fuoco nella sua mente e più ci pensava, più sentiva l’impellente desiderio di correre nel Lago Nero e finire sul fondo.
Non riusciva a stare ferma un minuto, così indossò il mantello e uscì dalla propria stanza e mentre lei girò l’angolo, Draco apparve lungo il corridoio…
il nuovo girno vede la serpe intenta a studiarsi il discorso forse piu importante della sua vita , ma ogni tentativo sembra deluderlo Ciao, scusa se ti disturbo…, perfetto. Io volevo solo dirti una cosa… per ieri sera io… non mi sono comportato molto meglio di Wea… no, meglio evitare di parlare del rosso.
Draco stava organizzando, o almeno ci stava provando, un discorso nella propria mente da affrontare con Hermione per motivare il suo atteggiamento – deprecabile – della sera prima.
. Poche volte, Draco Malfoy, aveva avuto paura nella sua vita. Aveva avuto paura per la propria famiglia, aveva avuto paura di uccidere Silente e ora aveva paura di sentirsi dire di dimenticare tutto ciò che c’era stato tra lui e Hermione fino a quel momento.E tutto perché invece di ragionare con la testa sul collo aveva preferito usare quella che stava più sotto…
Chiuse gli occhi, prese un enorme respiro e bussò.
l’importante è aver capito lo sbaglio e chiede scusa è questo che dimostra la sua diversità dal rosso!
la tana non sembra piu la stessa da un po , molly sta guardando e studiando gli album di famiglia sta cercando di notare qello che fino a quel momento le è sfuggito , la vera essenza del figlio che ha scoperto ben diverso da come aveva sempre creduto che fosse
Seduta all’enorme tavolo da cucina, Molly Weasley sfogliava alcuni album fotografici.
Era partita con quello del suo matrimonio in cui lei e Arthur sorridevano felici all’obiettivo. Le foto si susseguivano veloci..
E di nuovo, tante fotografie, tanti ricordi, tanti fermo-immagine di una vita che non sarebbe mai tornata, ma che era sempre presente nella sua mente e nel suo cuore, indelebile fino al suo ultimo respiro.
Poi erano iniziate le foto al bambino.
C’erano la bellezza di una trentina di album fotografici sul tavolo. Presa da un momentaneo bisogno di ricordare, Molly li aveva tirati fuori tutti. Ce n’erano cinque dedicati a lei e Arthur e poi il resto erano uno per i propri figli e poi uno con scritto “Famiglia”, dove i genitori avevano raccolto tutte le fotografie in cui tutti erano presenti.
Non fu per sminuire nessuno, ma Molly aveva bisogno di sfogliare quello di Ron.
E fu lì che se ne accorse con grande, grande rammarico.In ogni foto, fosse essa solo per Ron o con l’intera famiglia, il bambino era sempre al margine, o nascosto dietro i suoi fratelli che invece sgomitavano per essere in primo piano. In una addirittura, si vedeva solo il braccio di Ron, perché non ci stava nell’obiettivo.
E il suo sguardo era finto, il suo sorriso era finto. Sorrideva per proforma, più che per reale voglia di farlo.
In alcune, credendo di essere nascosto dall’obiettivo, Ron guardava accigliato i suoi fratelli che non lo prendevano in considerazione. Sfogliò febbrilmente le pagine e quel volto sempre corrucciato era sempre lì presente.. Non riuscì a non piangere per non essersi accorta prima del disagio del proprio figlio, si incolpò di tutto.
Anche del fallimento del matrimonio di sua figlia, perché se fosse stata più attenta, se si fosse accorta dei segnali che Ron le inviava a quest’ora Ginny sarebbe in quella località babbana a festeggiare la sua luna di miele.
certo è brutto scoprire che forse non ha capito bene i segnali di un figlio le sue esigenze , ma se uno non parla è difficile fare qualcosa
bil sembra piu che mai deciso a cancellare i dubbi dal cuore della madre
“Non sono stata una buona madre…” – mormorò la donna tra le lacrime.
“Non dire stupidaggini.” – disse l’uomo, sedendosi accanto a lei e prendendo l’album di Ron.
Era sempre impacciato quando si trattava di rassicurare sua madre e le indiscutibili capacità nel crescere i figli che Merlino le aveva donato. Però poi si ricordò di come lei fosse stata sempre presente per tutti loro, di come li aveva sempre incoraggiati a seguire i loro sogni, a non mollare mai, perché anche se fosse successo qualcosa, lei sarebbe sempre stata lì pronta ad aiutarli a rialzarsi.Glielo doveva.Così mise da parte l’imbarazzo e l’affrontò
.e si è ora che i figli dimostrino di essre cresciuti ed inizino a comportarsi da genitori dei dolo genitori a sostenerli e rassicurali .
“Invece sì.” – esclamò la donna, togliendo di mano l’album al figlio per aprirlo e fargli vedere in cosa i suoi mancamenti fossero consistiti. – “Guarda!” – aprì l’album e mostrò a Bill le foto in cui Ron era sempre arrabbiato. – “Guarda questa foto… e questa… e questa!” – disse, sfogliando velocemente l’album senza dare il tempo materiale al figlio di guardare ciò che lei voleva mostrargli. – “Guarda! È sempre arrabbiato!”
È vero che avolte vediamo quello che vogliamo vedere
Bill le prese l’album dalle mani, per calmarla e per vedere effettivamente quelle foto. Le sfogliò con calma, sotto lo sguardo ansioso di Molly che aspettava solo la conferma alla propria inettitudine.“Io vedo un bambino capriccioso, che crede che tutto gli sia dovuto, che pretende che gli altri gli lascino uno spazio invece di combattere con le proprie forze per ottenerlo.”
“Non vedo un bambino sopraffatto dalla violenza. Ci hai sempre insegnato che alle volte è necessario tirare fuori le unghie per ottenere ciò che si desidera e mordere, se necessario, per tenerselo stretto.” “Personalmente non me la sento di compatirlo. E non dovresti farlo nemmeno tu.”bravo e molly nin sa ancora del casino che ha combinato!
“Bill… sei genitore anche tu. Non puoi chiedermi di cancellarlo dalla mia vita.”
“Non è quello che ti sto chiedendo. Ti sto solo dicendo che devi smetterla di dargliele sempre tutte vinte.” – il tono si fece sempre più accalorato. – “Quante volte hai negato a me o agli altri un giocattolo nuovo ma lo hai sempre concesso a Ron?”
Molly sgranò gli occhi. Aveva davvero fatto questa distinzione?
“Quanti giochi credi che abbiano dovuto vendere Fred e George per comprarsene uno nuovo? Quante volte non sono potuto uscire con i miei amici a Hogsmeade perché tu e papà non potevate permettervelo?” – si fermò, conscio di aver esagerato. – “Eppure siamo qui, sono qui, a dirti che ti voglio bene ma che con Ron… non lo so… hai sempre usato la corsia preferenziale. E quando ha iniziato a capire che per avere ciò che voleva doveva darsi da fare, quando tu e papà avete iniziato a dirgli di “no”, ecco che ha iniziato a tirare fuori la scusa del bambino incompreso. Tu ci hai sempre detto che nessuno nella vita ci faciliterà le cose, che sarà necessario combattere. Ron non è un combattente ma non per questo te ne devi assumere la colpa.”
E si anche senza volerlo forse ron è stato coccolato ed ora che ha cominciato a veder dei cambiamenti non ha saputo affrontarli e quindi ha assunto il ruolo di vittima
“Dovevo insegnarglielo io.” – si ostinò la donna.
“E’ vero, dovevi insegnargli tu. Ma c’è anche da dire che la cosa deve essere reciproca: tu insegni a me e io apprendo da te. Smettila di rimproverarti su ciò che potevi fare o potevi evitare. Ad assumersi le colpe degli altri si finisce che questi non imparano mai dai propri errori.”
Molly rifletté attentamente su quelle parole. Certo, da un punto di vista logico il discorso di Bill non faceva una piega, ma allora perché la sua coscienza si stava ribellando?
“A cosa pensi?” – chiese Bill.
“Che la mia mente è d’accordo, ma non il mio cuore.”
“Lo credo bene. A volte razionalità e sentimenti non vanno d’accordo. Tu sai che ho ragione.” – disse, rincarando la dose. – “E so anche che ti è difficile non assumerti le responsabilità dei tuoi figli ma mamma… cosa credi che imparerà Ron se continui a parargli le spalle? Non hai sempre detto che ci volevi forti e indipendenti, in modo da non contare mai sull’aiuto di estranei?”
“Sì, ma io…”
“Mamma ti prego!” – le disse, accovacciandosi di fronte a lei. – “Sei una donna meravigliosa e una madre che solo noi abbiamo avuto la fortuna di avere!”
Molly gli sorrise tra le lacrime, riconoscente.
Eccoli lì, eccoli lì tutti i suoi sforzi, ecco il suo premio per aver dedicato la sua vita ai suoi figli.
“Non… non darti colpe oltre il necessario!”
E si se continua a vizziare ron quell’asino non crescerà mai , perche non ha interesse ha crescere a far fatica quando sa che a casa è ben accolto qualunque cosa faccia , qualunque danno , possa mai commetter
Quelle parole placarono, anche se di poco, il tumulto nel cuore della donna. Abbracciò il figlio, imbarazzata per essersi lasciata andare in quel modo di fronte a lui. Non perché non lo ritenesse in grado di aiutarla, ma perché era lei il genitore, non Bill, lei doveva essere sempre quella forte, l’ancora di salvataggio, quella cui i suoi figli si dovevano rivolgere per una parola gentile o una carezza d’incoraggiamento.
I ruoli si erano invertiti per una volta.
“Coraggio, andiamo. Ti porto in camera.”
Bill alzò sua madre e l’aiutò a fronteggiare le scale che l’avrebbero condotta in camera da letto. Era notte fonda e un po’ di riposo le avrebbe sicuramente giovato.
Ginny aveva bisogno di lei.
e si i genitori non sono ne infallibili ne immuni alle crisi di dubbi e sta ai figli a volte divenare le ancore e le spinte dei prpori genitori
altra casa altra copia o meglio un altro maschietto che sta cercando di venire a patti con i l sbagli o meglio con il loro pessimo senso di tempistica
Il letto era enorme senza di lei. Il letto era freddo senza di lei. La camera era spoglia senza di lei. La vita era inutile senza di lei.
Da quando era andato in camera, Harry non aveva chiuso occhio. Continuava a fissare la parte di letto che avrebbe dovuto occupare Ginny, quasi quell’insistenza avesse potuto farla apparire lì, magicamente.
Ma Harry sapeva che anche alla magia c’era un limite. Il mondo lo riteneva un eroe, ma che razza di eroe è, una persona, che non lo è per chi conta?
e si harry di false tempistiche ne ha un sacco da farsi perdonare e ora sa che a lui conta solo quello che la sua ormai ex pensava di lui , e di certo non era lusinghiero e assai lontano dall’essre l’eroe , ma solo uno che sa fuggire a gambe levate se si tratta di affrontare l’amore e che nelle scuse del passato e della guerra ha sempre tenuto lontana lei che invece avrebbe voluto decider del suo destino e discuter con lui il suo ruolo nella sua vita |