Tutti mi chiamano Biancaneve, ma non per il poetico motivo che pensate.
Capelli neri come la magia che mi scorre nelle vene. Labbra rosse come il sangue versato per gli incantesimi. Pelle bianca come i cadaveri che mi servono.
Il mio vero nome è Maria Sophia Margaretha Catharina Von Erthal, e sono una negromante.

Sognare,il modo più facile che possa esistere,si puo essere un faraone,un re,addirittura un imperatore,nei nostri sogni possiamo essere qualsiasi cosa vogliamo,almeno lì non saremo delusi,nei sogno siamo persone nuove,PERSONE FELICI

Violet è turbata dalla fastidiosa presenza di Edwin a tavola. Può davvero mangiare in pace con tutte quelle occhiatacce?

La storia che continuerò a postare si basa sul manga:"Inazuma Eleven" dove verranno aggiunti nuovi personaggi e una nuova squadra formata in via eccezionale da ragazze.
Coloro che creano la squadra stessa sono 4 ragazze di 16 anni,protagoniste del racconto.
Saranno coinvolti i personaggi di Inazuma e verranno applicate alcune modifiche sulla reale storia del manga.
E' principalmente uno Shonun perchè è sulla base di Inazuma Eleven ma ha qualche sfumatura tipica dello Shoujo dato dalla presenza delle ragazze che influenzeranno la storia.
Protagoniste:
Alexandra,Genny,Jessika e Karen.

13. "Credevo fossi morto tre anni fa, alla Cascata della Medusa". Mormora John, in piedi in mezzo al marciapiede di una strada qualsiasi, con persone qualsiasi a pochi passi da loro. "Come hai potuto - " (Come hai potuto farmi questo, Dottore?)
[Wholock]

Storia partecipante al contest "Di carta e di Inchiostro" di May_Z e arrivata nona.
La descrizione dei sentimenti di Dean quando Harry bacia Ginny dopo la vittoria dei Grifondoro. Perchè la disperazione può gelare anche il cuore più caldo.

Questo è un riassunto di Twilight, in chiave comica, e in dialetto Romano.
Tutto quello che troverete dentro è scritto unicamente per divertirsi, non ho intenzione di insultare nessuno.

Mi piace fermarmi a pensare, inizio a capire cosa voglio davvero, rifletto e rifletto finché non mi scoppia la testa.

Scusatemi, non me ne vogliate ma dovevo sfogarmi un po'...spero vi piaccia o anche no, non importa sentivo il bisogno estremo di urlare queste parole e sputarle su carta...

"How I learned not to stare into the sun."

Dialogo semiserio in un pomeriggio qualunque, sul finire dell'estate, quando si tirano le somme e si sommano gl'indizi, quasi mai gravi e concordanti.

"Chissà se Kurosaki e gli altri verranno a prendermi... mi mancano, ma venire qui è stato il mio volere: a costo di proteggerli ho gettato al vento la mia libertà. Mi chiedo se apprezzeranno questo mio gesto... o vorranno restituirmi ciò che mi è stato tolto. Ho rinunciato io stessa alla libertà ed in cambio ho ottenuto la grazia per le persone a me care... vi prego non cercate di salvarmi."

Se potete dedicate 2 minuti a questa storia dall'acuta demenzialità, magari vi strappa un sorriso...
"V'era una volta in un paese lontano lontano, ma qui affianco, un prode cavaliere.
Codesto cavaliere era da tutti decantato.
Egli era facilmente riconoscibile grazie alla sua possenza, alla sua eleganza, alla sua prestanza e alla sua folta chioma FULVA!!"

Un tempo c’erano tanti Piccoli Regni, infine ne rimase uno solo; esso si era salvato dalla catastrofe solo perché era isolato su una montagna.
Questa è la storia di come quel Piccolo Regno riuscì a salvare ciò che restava degli altri, e di come riportò a fiorire la civiltà.