EFP Fanfiction, storie preferite di Letsneko

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Letsneko_chan

Membro dal: 05/12/13
Nuovo recensore (47 recensioni)

Link alla richiesta per diventare giudice sul forum di EFP: http://freeforumzone.leonardo.it/d/11072391/Letsneko-chan-/discussione.aspx

In genere, prendo una penna in mano e inizio a scrivere. Ma quando si tratta di fare una descrizione di qualunque tipo ho il classico problema della schermata bianca.
Non so bene come descrivermi.
Raramente mi va bene ciò che scrivo (un grazie speciale va a chi sopporta i miei scleri giornalieri e mi supporta da tempo ormai) e sono una maniaca del rivedere la storia finchè non mi sembra perfetta. Ma tranquilli (si fa per dire), ho questo vizio dai tempi dei temi delle elementari.
Ho tante storie in sospeso e prima o poi ne finirò una (si spera).
Che altro dire?
Studio al classico (ma ogni tanto qualche errore mi sfugge) e quest'anno ho sviluppato un'insana (?) passione per la letteratura latina e greca. Amo questi periodi storici e ogni tanto infilo qualche frase in latino o greco nelle storie.
Il tempo (poco, durante il periodo scolastico) che mi rimane spesso lo passo a leggere o a disegnare.
Ho iniziato con le fanfiction anche se ultimamente preferisco scrivere storie originali: i personaggi che creo in qualche modo rispecchiano o me o ciò che vorrei essere. Una delle cose che mi fa star più male è dover mettere IL punto finale a una storia a cui mi sono particolarmente affezionata mentre la scrivevo.
I generi che più amo sono l'angst e il fluff; odio il romanticismo sdolcinato e preferisco una battaglia in cui scorra un po' di sangue.
In fatto di coppie non disdegno niente, anche se ho una (leggera) predilezione per lo slash/yaoi/shonen-ai che dir si voglia
Be', penso che questo possa bastare: in fondo, preferisco che siano le storie a raccontare ciò che sono veramente.

happy ever after.

[ double flashfic // reunion!fic ]
«Preferiresti per caso essere un vampiro, Yuu-chan?»
warning: contenuto alquanto non serio e mikayuu gratuito.

un voto alla mia vita

- Ultimo capitolo

Jack è un ragazzo solo. Ha scelto di non avere amici e tenersi stretto i suoi famigliari. Il suo rifugio è il gioco virtuale "Bloodsword", dove finge di essere un vero guerriero.
Derek invece è un soldato. Ha deciso di allearsi all'esercito, ma si è accorto troppo tardi che quella non era la sua strada.
E se, per uno scherzo del destino, i due iniziassero a videochattare e conoscersi?
----
Il sole è alto, ma non troppo caldo.
La brezza del mare mi solletica il viso. Inspiro l’aria profondamente, godendomi quel sapore salino.
Il cellulare che ho in tasca inizia a vibrare.
Sorrido, rispondendo.
- Sono arrivato. -
- Sì? Bene: fammi un favore. -
- Sì… -
- Scatta una foto. Ma non chiudere la chiamata. Non so se la rete reggerà ancora per molto. -
- Okay. -
Mi sfilo lo zaino dalle spalle e lo poso a terra.
Immortalo il paesaggio in alcune fotografie e ripongo la macchina dentro lo zaino.
- Jack… hai finito? – mi domanda.
- Sì. -
- Okay. Fammi un altro favore. -
- Dimmi. -
La linea cade.
O meglio, così pare a me.
Osservo incredulo lo schermo.
Chiamata terminata.
No. No. No. No.
Non ora, ti prego.
E poi rabbrividisco.
Rabbrividisco quando, alle mie spalle, una voce non troppo lontana dice: - Voltati. -

Abisso

- Ultimo capitolo

Aprì gli occhi. Intorno a lui c’era solo una landa desolata; un deserto fatto di rocce, cenere e fango. Una luce crepuscolare illuminava parzialmente il paesaggio, rendendolo ancora più tetro. Più avanti, dinanzi a lui, vide alcuni arbusti scheletrici intorno a quella che sembrava una polla d’acqua e decise di avvicinarcisi.
Alla fine ho deciso di ripubblicare questa mia prima storia. Spero che questa seconda stesura contenga meno errori della precedente ^^

Fejl - Kalmarunionen.

Le mani affondarono nella neve, così come le ginocchia. Il bianco si tinse di rosso.
La vista sfocata cercò Norvegia, allungò una mano sulla figura di Islanda, ancora così piccolo, così lontano, così sconvolto.
Norvegia gli coprì gli occhi.
«Maledetti, molemmat.»
«Fin.»
«Maledetti voi, maledetta Kalmar.»
"Secondo te, una farfalla, quanti battiti d'ali riesce a fare prima di morire?"

Harem Tales

- Ultimo capitolo

{Arabian!AU; Sousuke x Rin, principalmente}
“Sai dirmi che cosa sta succedendo?” gli chiedo.
“Cosa?”
Forse per lui è qualcosa di scontato, ma per me non lo è. Mantengo la calma e gli riformulo la domanda. “Il Sultano mi ha affidato a te, ma non so cosa abbia in serbo per me. Potresti spiegarmelo?”
“Be’, semplicemente, il Sultano ti ha scelto per diventare uno dei suoi amanti dell’harem.”
Harem? Ne ho sentito parlare. Dicono che sia un posto dove il Sultano ha raccolto i giovani più belli di tutto il regno e li usi come giocattoli per soddisfare i suoi piaceri. Ma io? Cosa c’entro con tutto ciò?

Love In A Rainy Night

Aidan odiava la pioggia. Soprattutto quando lavorava. Non era comodo stare ore su un marciapiede con un ombrello, o nel peggiore dei casi sotto un balcone, aspettando che qualche cliente passi per portarti al caldo della sua macchina o di un letto.
Quella notte stava accucciato sotto una tettoia, la guancia appoggiata alla mano e lo sguardo perso a osservare la pioggia, aspettando il prossimo cliente.

Je suis Charlie.

Quel giorno, quando tornò nel suo appartamento, Francis lo trovò invaso di fiori, rose rosse per la precisione, erano così tante che il loro profumo gli dava quasi la nausea.
Che fosse realmente colpa delle rose?
Eppure... Eppure era da quel mattino che non lo abbandonavano né il senso di nausea né la voglia di accasciarsi e dormire.
"Je suis Charlie. Oui, méme, moi."

Love of mine, someday you will die

Dante muore.
Virgilio sento il suo grido fin nel Limbo.
Beatrice muove terra e cieli perchè i due possano avere un ultimo incontro.
(Perché Virgilio e Dante si amano e Beatrice non è solo bella, ma, ogni tanto, è anche utile.)
"Questa volta toccò a Gemma scuotere la testa.
-Non chiama noi. Non chiama noi- continuò a ripetere, come in una cantilena, mentre il marito, Dante, gridava e urlava contro la morte, invocando il nome dell’unico che credeva lo avrebbe potuto salvare.
-VIRGILIO!-"

I want your blood

- Ultimo capitolo

- V-vi prego, lasciatemi andare…è tardi!- Francis gli accarezzò con mano leggera il collo posandola poi sulla stoffa dello yukata per scostarlo dalla spalla insieme al mantello; Kiku si agitò ulteriormente tentando con maggiore forza di scappare dai due, ma l’americano lo strinse ulteriormente tenendolo fermo, mentre il compagno si chinava sulla spalla, l’asiatico mugolò quando avvertì sulla pelle la lingua del francese accarezzarlo languida, alzò la mano tentando di spostargli la testa, ma Alfred gli chiuse i polsi dietro la schiena con una mano.

Un'anima in due corpi

- Ultimo capitolo

Un prologo, interludi, movimenti e un epilogo. Siamo ad Ecbàtana, in Persia, nel 324 a.C. – Efestione, sul letto di morte, ci racconta in prima persona il dramma di attendere il compagno della sua anima. Alessandro sta giungendo da Babilonia, ma nell’attesa i minuti che gli restano sembrano lunghi come ore, sebbene gliene rimangano pochi. È così che si aggrappa caparbiamente alla vita, immergendosi nella lotta come ha fatto durante l’intero corso della sua esistenza, scorrendo in rassegna gli avvenimenti che l’hanno portato fino a quel momento…per valutarli alla luce del più sincero dei modi: l’ultimo respiro. Dalla prima persona dell’interludio si passerà, in un costante intrecciarsi, alla terza persona dei movimenti, dove si delineeranno, attraverso dei flashback, la figura di Alessandro e i motivi della nascita di un rapporto così saldo, a partire dal primo incontro tra i due, avvenuto durante l’infanzia. Una storia che narra di un sogno di gloria, su uno sfondo di guerra e di sangue, retto da un’amicizia che trova la sua vera dimensione nell’amore…un sentimento e un'impresa racchiusi nella definizione di "un’anima in due corpi".

L'unica ragione

- Ultimo capitolo

{Spamano}
Mentre guardava di fronte a sé, la sua attenzione venne catturata da una figura eccentrica che camminava di fronte alla fila di schiavi: si trattava di un ragazzo sulla ventina che indossava una casacca di velluto rossa orlata da della passamaneria dorata.
Dove la giacca era lasciata aperta si poteva scorgere una camicia abbastanza larga, chiusa sul petto con dei lacci. Lasciava scoperta parte della pelle abbronzata del ragazzo e non era difficile scorgere anche le linee dei pettorali.
Sui fianchi, i pantaloni nero pece erano coperti da una fascia di seta rossa che riprendeva la tonalità della casacca.
Ai piedi calzava degli stivali marroni in cuoio alti fino al ginocchio, portati con un risvolto verso il basso. Quel particolare tipo di giacca slanciava ulteriormente il ragazzo, come se non fosse già abbastanza alto.
Indossava due collane piuttosto appariscenti e giurò di aver visto anche un paio di orecchini camuffati tra i capelli castani abbastanza lunghi, che ricadevano sulla spalla con una coda lenta.
Si dimenticò di tutto quell’aspetto quando vide gli occhi verdi smeraldo dell’uomo. Era chiaro che di tutta la gente presente su quel molo, stesse fissando proprio lui.

Daily Life -l'asilo delle nazioni-

- Ultimo capitolo

[Raccolta di flashfic][Verde][Slice of Life, Generale, Fluff][AU][Non ci sono espliciti riferimenti alle pair perché sono bimbi, però inevitabilmente degli spunti ci sono.]
hola, è da un sacco che non pubblico in questo fandom, e teoricamente non dovrei pubblicare cose nuove ma io amo le raccolte quindi eccone qui una nuova~
spero vi piaccia~
{ Camy }
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“Bambini fate i bravi.” Nonno Roma li guardò uno ad uno, esibendo un gran bel sorriso. “Cercate di non fare guai.”
“Certo nonno!” rispose Italia, sorridendo innocentemente.
L’asilo andò a fuoco, molti oggetti si persero e si fece un gran fracasso.
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(Non so se qualcuno ha già scritto una fic del genere, nel caso, se qualcosa non gli andasse bene, può benissimo contattarmi c:)

Zentrale

Il tedesco spinse Feliciano sotto la scrivania, chiusa su tutti e tre i lati, e gli fece cenno di fare silenzio poi, con una voce dura diede il permesso al soldato di entrare nell'ufficio.
- Signore, ho bisogno di quei documenti che il Generale Rosburgh le ha dato ieri, poi ci sarebbe da firmare questi documenti che andranno direttamente al F... signore? Si sente bene?
Il tedesco, che era stato impettito davanti alla scrivania per tutto il tempo, si chinò preoccupato verso il superiore che, con la faccia contratta in una smorfia e le guance rosse, aveva sbattuto una mano sulla scrivania così forte da far sussultare un pesante fermacarte a forma di aquila, simbolo della Germania all'epoca.
- S-aehm-i, si, tutto bene, sono solo un po' stan-ahh-co, sono stanco e... mi fa-ah male la testa.
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ATTENZIONE!! Nazi!Germany!!

10 cose irreversibili dopo aver visto hetalia

10 frasi significative che ti rimarranno in mente dopo ave visto hetalia

La rosa cinerea impiccata nel giardino delle tombe.

{ Evil Saga | Rin/Len incest, no lime/lemon; Rin Kagamine centric | introspettivo; angst; malinconico/nostalgico; triste | tuutta tutta dedicata ai Kagamine Twins, piccoli Peccatori della Evil Saga, dalla prima parola all'ultima ♥ }
— E lei la disperazione voleva eliminarla trasmettendola agli altri, ma comportandosi così non faceva altro che farla diventare ancora più sua. Non voleva la sua compagnia, ma ogni notte arrivava e insieme ad essa sogni inquieti […] Era come vivere ogni volta in un cimitero e sentire la terra pizzicarle gli occhi, era come essere sotterrata viva ed annegare nell'humus dimenticata da tutto e tutti - e la speranza in un giardino di margherite non arrivava, mai. ×
In questa valle di lacrime non c'è nulla, neppure una margherita; solo una rosa gialla che finge di non vivere in un'Illusione decretando di essere la Regina della Disperazione germogliata fra le sue spine.
Era solo una povera rosa illusa di poter raggiungere una margherita fra i monocromatici fili d'erba.

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