«Tutto bene?» gli chiese sottovoce. Akaashi annuì, e insieme attraversarono la strada quando il semaforo divenne verde. Iniziarono a cadere alcuni fiocchi di neve, e osservò il suo amico alzare il capo verso il cielo e socchiudere gli occhi. Sembrava rilassato in apparenza, ma lui lo sapeva che in realtà era malinconico. La cosa lo sorprese.
«Hai mai avuto la sensazione di aver trovato la persona della tua vita? Quella di cui non ti stanchi mai, di cui vuoi sempre sapere di più anche se la conosci a menadito. Dimmi, Keiji, ti sei mai innamorato tanto da pensare che quella persona l’avresti voluta accanto tutta la tua vita?»
[BokuAka Week day 1: confessions]

Aziraphale ha una missione di tutto rispetto: è determinato, anche se in fondo sa che non ce la potrà mai fare con le sue sole forze.
Ma sa anche che c’è qualcuno al quale chiedere aiuto… un certo demone da coinvolgere nel suo piccolo personale piano… ineffabile.

[UshiTen] [Omegaverse]
***
Poggiò le mani sul metallo freddo della balaustra di sicurezza ed inspirò a pieni polmoni cercando di calmarsi e contenere la nausea.
Cercò di ricordare se avesse mangiato qualcosa che poteva avergli fatto male il giorno prima, ma non gli venne in mente niente. Solo pasti salutari comuni che le domestiche gli avevano rifilato mille volte.
“Hai una faccia orribile, lasciatelo dire amico!” Una voce alle sue spalle lo sorprese facendolo sobbalzare. Si voltò di scatto e i suoi occhi intercettarono subito il ragazzo scompostamente sdraiato a terra con la voce cantilenante e fastidiosa che lo aveva importunato.
“Sto bene.” Si sentì in dovere di specificare Wakatoshi sistemandosi la divisa scolastica.
Il ragazzo dai capelli di un improbabile rosso scarlatto lo guardò più intensamente, assottigliando quei suoi occhietti vispi e ampliando quel suo sorriso che sapeva fin troppo di derisione.
“Se devi vomitare, vomita di sotto dal tetto e ti prego di centrare in pieno il preside.”

John non sapeva che cosa ci facesse lì. Davvero, si era limitato a fare un tentativo a metà tra lo scherzo e la disperazione, cucinando una dozzina di cupcakes al limone e cocco, ripieni di nocciole e con un cuore caldo al cioccolato fondente e ricoperti di scaglie di datteri essiccati credendo che nessuno, a parte lui, avrebbe apprezzato quella combinazione.
Ma Sherlock Holmes non si era rivelato dello stesso avviso.
[BakeOff!AU] [Judge!Sherlock] [Concurrent!John]

A Tobio piace pensare di essere un adulto calmo e posato, ormai, ben lontano dai suoi giorni da teen dove tutto era un susseguirsi di drammi. Ovviamente si sbaglia. Complice l'idiozia condivisa e il disagio dilagante, si trova a mettere in piedi il più classico dei cliché da commedia. Le cose prendono però una piega inaspettata quando un paio d'inimmaginabili impiccioni mettono il naso negli affari che non li riguardano.
[KageHina, fake/pretend relationship, side!Iwaoi]

Raccolta di varie one shots che partecipano all'Ineffable Husbands Bingo indetto su tumblr, il rating varia da storia a storia.
(per sicurezza, vi chiedo di vedere l'introduzione di volta in volta, dove inserirò il tema trattato e il rating, così se qualcosa vi dà fastidio non troverete sorprese sgradite ^^)
God is an ineffable shipper, Soulmate!Au, Verde
You light my morning sky with burning love, Smut, Arancione
It's our Paradise and we don't lose it, Body Swap, Verde/Giallo

La vita in Inghilterra trascorreva tranquilla dopo l’Apocalisse non avvenuta; uragani, incendi autostradali e motociclisti demoniaci erano ormai un lontano, ma neanche tanto ricordo.
Nessuno si ricordava di quei due giorni concitati e paradossali che avevano quasi causato lo sterminio dell’intero genere umano, a parte una manciata di persone che si contavano sulle dita delle mani…
- Ehi angelo, senti. Se questa libreria è frutto di un miracolo, puoi spiegarmi questo libro?

John trascina Sherlock alla festa in maschera che Scotland Yard ha organizzato per Halloween, ma tra gelosie e fraintendimenti, nessuno dei due si godrà i festeggiamenti.

Crowley e Azraphel si erano trovati a metà strada fra il buio e la luce, nel confine dove entrambi potevano coesistere. E poi era successo. Era successo che la luna si era innamorata del calore del sole e che il giorno aveva ceduto alla bellezza della notte. Nel momento in cui entrambi lo aveva realizzato, avevano anche capito che un grave peccato era stato commesso. Aleggiava sulle loro teste la disperazione, ma la consapevolezza non era bastata. Sapevano che prima o poi sarebbero stati separati.
Cap 2:
Come faceva la luce ad esistere nel buio? Demoni ed angeli erano rispettivamente cattivi e buoni, senza eccezioni. Ma Azraphel sapeva che come in Crowley esisteva uno spiraglio di luce, in lui esisteva una punta di oscurità. L’aveva capito nel momento in cui si erano incontrati. Forse loro erano l’eccezione. Forse erano la frase sbagliata scritta nella storia del mondo, che qualcuno avrebbe poi cercato di cancellare.

"Se dovesse fare una lista di tutto ciò che ama di più delle loro vite, non saprebbe da dove iniziare.
Prima di tutto, le notti piovose."
Una lettera per un sentimento, una storia, un momento. Dalla A alla Z.
[Aziraphale/Crowley]

Storia scritta per l'evento "Il tempo passa, la Johnlock resta" indetto dal gruppo fb "Johnlock is the way... and Freebatch of course!"
Il mondo è in bianco e nero fino a che non si incontra la propria anima gemella. Prima che ciò accada gli unici oggetti colorati sono quelli toccati dalla propria soulbond. Il che significa che se la tua anima gemella è dall’altra parte del mondo a cercare di farsi uccidere in guerra sei condannato a una triste versione in scala di grigi. Fino al giorno in cui i primi sprazzi di colore fanno capolino nel mondo, il che significa che la propria anima gemella è finalmente vicina.
#Soulmatemagic #Johnlock #Mystrade #Happyend

[UshiTen]
***
Tratto dalla storia:
La madre e la nonna gli avevano caldamente raccomandato di prendere la macchina e farsi accompagnare dall’autista, ma lui aveva prontamente rifiutato pensando che una camminata e l’aria tiepida del mattino lo avrebbero aiutato a svegliarsi un po’. O quantomeno a riattivare il cervello prima che la campana suonasse annunciando l’inizio delle lezioni.
E poi, a dirla tutta, se fosse andato in macchina, l’autista non avrebbe mai allungato la strada per passare davanti al fornaio vicino alla stazione dove solitamente Satori Tendo comprava il pane prima di andare a scuola.
Ormai, da qualche giorno a quella parte, Wakatoshi cambiava volutamente strada, partiva prima da casa per arrivare comunque puntuale a scuola e nel frattempo fingeva di aver incontrato Tendo per caso passando di lì.
Non aveva ancora ragionato bene sul perché continuasse a fare quello strano percorso e a favorire i carboidrati piuttosto che una bella corsa mattutina.
Era una persona d’istinto, Wakatoshi. Semplice e diretta. In seguito andava chiedendosi i motivi dietro le sue azioni, ma sul momento agiva secondo bisogno.
E il suo bisogno principale in quel momento era vedere Satori Tendo.

Sequel della storia "Sono un demone e sono innamorato" quindi vi consiglio di leggere prima "Sono un angelo e ho peccato" e "Sono un demone e sono innamorato" per capire bene la storia...detto questo buona lettura! :D

Perché a volte quello che sogna uno può essere la più grande paura dell’altro…
Sequel di 'Pic(nic)k me up!'
Questa storia partecipa all’iniziativa de ‘Il Giardino di EFP ‘Angst vs Fluff, The War’ … e io ovviamente sono per #TeamFluff. Prompt 20: " Guardare l'altro mentre dorme " (anche se è la seconda parte della storia a rispettare il prompt)

-Perché mi stai evitando, Kageyama?-.
Il setter indietreggiò appena, cercando un modo per sfuggirgli e non dirgli nulla di ciò che aveva compreso in quelle svariate settimane. Shouyou buttò a terra la stampella e usò le braccia per bloccargli l'unica uscita, senza smettere di fissarlo acutamente negli occhi.
-Non ti sto evitando, boge!- soffiò, distogliendo lo sguardo.
-Non mi guardi neanche in faccia! So che sei arrabbiato perché non possiamo allenarci insieme e mi dispiace...! Dimmi, però, perché mi stai evitando!- attaccò Hinata, con collera e leggera disperazione.
Tobio trovò il coraggio di guardarlo negli occhi e sospirò, preferendo studiarsi le scarpe corvine e rifiutandosi di parlare.
KageHina