Euron "Occhio di Corvo" Greyjoy tona a Pyke dopo anni di esilio; al suo fianco c'è una giovane donna, poco più che una ragazza, con il cuore coraggioso della più prode delle spadaccine e la lingue affilata come la sciabola di cui porta il nome.
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Dal testo:
- Sembra che la storia sia destinata a ripetersi. -
- Cosa intendi dire? -
- Solo che è incredibile quanto la tua Erin assomigli alla mia Kitty. -
Euron agguantò il fratello per il bavero della cappa, traendolo a sé con violenza.
- Ti avverto, Victarion, tocca anche solo per sbaglio quella ragazza e la prossima volta che farò un bagno sarà in una vasca colma del tuo sangue. -
[Euron Greyjoy; Victarion Greyjoy; Erin Waves]
[Triangolo! Violenza! Lime! Lemon!]

La storia, con l'aggiunta di un personaggio originale, si propone di rivisitare in gran parte la saga di Harry Potter in particolare dando voce al ragazzo che c'è in Piton, che ha appena trent'anni e per assurdo, proprio mentre la sua vita è più ingarbugliata che mai, scopre qualcosa che gli dà motivo e soprattutto forza di desiderarne una diversa e gli ricorda quanto vivere, giusto un passo al di là della propria maschera, possa essere magnifico. Si tratta di una realtà parallela in cui spetta all'amore, di nuovo, rimettere in gioco la sorte di molti.
Lo scritto è suddiviso in diverse parti che riprendono i vari libri della saga. Al momento:
-Shattered;
-A drop in the ocean.
"Ella annuì, senza sprecare parole per rispondergli. Si avviò verso la porta.
- Dove stai andando? - chiese lui fra il burbero e il divertito. La afferrò al polso senza pensarci due volte e l'attirò a sé.[...] - Di qua - disse prendendola in giro.
Improvvisamente, la ragazza sentì uno strappo all'altezza dell'ombelico e si sentì catapultata in un altro luogo. Tenne gli occhi stretti finché quell'orribile sensazione di compressione non fu passata.
- Apri gli occhi, sciocca – [...] – siamo a Londra."

Tratto dal testo:
“Come hai fatto ad entrare? Che cos'hai in mano?” domando di getto, allarmata, riferendomi a quella specie di bastone dorato, dalla punta ricurva e in cui è stata incastonata una pietra celeste. Lui però non mi risponde, continua a fissarmi in modo strano, mantenendo il suo ghigno divertito. Peccato che io non mi stia divertendo per niente, anzi, ogni secondo che passa divento sempre più allarmata, per non dire spaventata. “Come ti chiami?” domando, non perdendo neanche uno dei suoi movimenti, perché adesso mi si sta avvicinando, piano, come se non volesse spaventarmi, ma lo ha già fatto, ponderando se rispondermi o meno. “Loki." mi risponde alla fine.

Dal testo:
"La figura incappucciata scese dalla carrozza e alzò lo sguardo sull'imponente fortezza che aveva davanti.
Moat Cailin.
Era da tempo che non ci metteva piede. Quand'era stata l'ultima volta?
Scosse la testa. Non riusciva a ricordare.
Sorrise. I suoi pensieri volarono a lui, e alla faccia che avrebbe fatto non appena l'avesse vista."

Dal testo: La sua schiena sfregava contro la colonna, seguendo il suo ritmo veloce ed incessante, decisamente non piacevole. “Ormai dovrebbe aver quasi finito” stava pensando Hermione, mentre Harry scaricava in lei tutta la sua frustrazione.
Non sapevano i due ragazzi di essere osservati. Nè poteva immaginare Hermione alle conseguenze che questo avrebbe portato.

E se la persona più normale del mondo all'improvviso scoprisse che, alla fine, tanto normale non lo è affatto?

[È UNA LONG-STORY, NON UNA RACCOLTA DI ONE-SHOT]
È triste passare le feste, quelle con la maiuscola, solo e lontano da casa?
Una parte di me grida un veemente sì. Eppure non posso fare l’ipocrita e dirmi che è un caso fortuito, una coincidenza inattesa. Ho scelto una strada luccicante, fatta di flash e lustrini, non dimentico quanto ciò sia un privilegio e mi renda felice. Tutto ha un prezzo a questo mondo. Ed almeno al momento, sto pagando a rate e in saldo.
È altrettanto vero che la consapevolezza non fa compagnia.
[Scritta e dedicata a Ninfetta]

Dal testo:
"Dunque, vulvetta lamentosa..." cominciò, sorridendo, ma Natasha lo interruppe subito:
"Perché non la facciamo finita e mi dici cosa vuoi?" gli disse, leggermente scocciata.
Il dio sorrise, e si avvicinò allo spesso vetro che li divideva.
"Ho cambiato idea su Barton. Tu mi lascerai andare e io lo lascerò libero. Posso fare a meno di lui" le disse, osservandola.
"Cosa mi garantisce che manterrai la tua parola?" chiese Natasha, cercando di non far trapelare alcuna emozione.
"Avanti, ci conosciamo già meglio di chiunque altro qui dentro" rispose Loki, cominciando a camminare nella sua prigione.

Chi meglio potrebbe descrivere Oberyn Martell se non le madri delle sue figlie? In questa storia, divisa in tanti capitoli quanti le figlie, capirete come appariva Oberyn alle sue varie concubine, e di come lui le abbia sedotte, una ad una, lasciandole tutte in dolce attesa...

Questa FF è iniziata nella mia testa dopo il settimo libro quando ancora non sapevo che esistessero le FF poi è stata messa nero su bianco e fatta a pezzi, come doveva essere, e ora eccola dopo l'ultima stesura che è ancora in corso d'opera.
Le ombre della guerra imminente si addensano su Hogwarts; ognuno deve fare la sua parte anche Camille piovuta quasi per caso nella scuola ha il suo ruolo e la sua storia si intreccia con quella di Severus cambiando per sempre il suo destino.
E' in corso di pubblicazione anche su Il Calderone di Severus.
Grazie ad Ale85LeoSign per il betaggio; A Ida59 per averla criticata e resa migliore; A Cheonefer86 per il sostegno morale e per tutto il resto.

"Io sono figlia del ghiaccio: pelle candida, capelli corvini e occhi di ghiaccio.
Il mio tocco può congelare la vita, preservarla o ucciderla.
Era un giorno qualsiasi della mia vita, quando tutto cambiò. Quando tutto si fece freddo e azzurro. [...]
Dicono che la vendetta non serve a niente. Si sbagliano, o almeno chi lo dice non ha mai passato un inferno come il mio. Non sanno che quando ti viene portato via tutto, la rabbia dentro di te cresce fino ad esplodere. Non sanno che quando si vede la paura, che si ha provato, riflettere negli occhi del vostro aguzzino, un brivido di euforia percorre il tuo corpo e ne nutre l’anima, lacerandola.
La vendetta serve a far capire chi ha vinto veramente."

Per tutta la sua vita, Soraya Baratheon era vissuta dietro ad una maschera; un drago rinchiuso in una gabbia d'oro.
Aveva cercato di essere la figlia perfetta, di rendere il padre orgoglioso di lei nonostante il sangue Targaryen nelle sue vene.
Mai si sarebbe aspettata che tutto potesse svanire, che l'amore e l'affetto non fossero in grado di vincere.
La sua famiglia, il suo mondo, la sua vita si stavano sgretolando di fronte ai suoi occhi.
Perché tutto stava cambiando, travolto dall'odio e dall'alienazione, in un turbinio di fuoco e sangue.
La morte porrà fine alla vita, ma fomenterà gli animi della guerra.
E quando i Corvi banchetteranno sui campi di battaglia, i Figli del Ghiaccio e del Fuoco urleranno Vendetta.
Revisionata fino al Capitolo 7.

Questo è un mio piccolo tentativo di far vedere che, nonostante alcune idee siano totalmente dei cliché, anche l'aggiunta di OC del genere possono risultare interessanti.
Questa fanfiction parla della storia di Kara Baratheon, figlia di Robert Baratheon e Cersei Lannister. Ovviamente è una What if? perché cambieranno moltissime cose della trama generale, anche se spero di riuscire a mantenere i personaggi più IC possibili.
Se siete almeno un po' curiosi, aprite e leggete!

Un mese. Da un mese alla lingua argentata non è permesso proferire suono
Un mese. Da un mese agli occhi smeraldini del principe non è permesso posarsi su qualcosa che non sia la sua carceriera.
Un mese. -Loki. La tue esecuzione avrà luogo domani.

Una it girl torna in città e prende tutti alla sprovvista
Dopo un annuncio di gossip girl i personaggi resteranno sbigottiti dall'avvenimento...