Dopo la guerra, Draco Malfoy e suo padre finiscono rinchiusi ad Azkaban. Ma, mentre Lucius decide dopo un po' di togliersi la vita, Draco è costretto a scontare la sua pena in quell'angusta prigione.
I giorni sono monotoni e i Dissennatori rendono il tutto insopportabile, privandolo di ogni briciolo di felicità.
È disperato e sta per impazzire, se non fosse che Harry Potter un giorno non viene a trovarlo. Quella visita cambierà il resto della sua vita.

Sei una schiappa a calcio.
Sei innamorato da due anni di Simone, la star della squadra, che per te prova solo pietà. A complicare le cose c'è Claudio, il capitano bullo superfigo che ti tormenta chiudendoti negli armadietti dello spogliatoio.
Che cosa fai se all'improvviso una strega un po' stramba, con una strana fissazione per i cartoni animati, ti regala tre desideri? Ma attenzione, c'è una regola: non puoi usare i desideri per far innamorare qualcuno di te...

– Malfoy, le accuse a vostro carico sono gravi, fossi in te non opporrei resistenza. Non complicare le cose.
Il biondo lo studiò con attenzione – E sarebbe a dire?
− Siete imputati di uso improprio di Magia Nera e di... di aver tentato di portare in vita un nuovo Signore Oscuro.

[Harry/Draco | Nuovo Personaggio/Sorpresa! | Longfic. Molto long. MOMENTANEAMENTE IN HIATUS.]
Sono tre anni che Draco è chiuso nel suo Maniero, da solo, e aspetta che la solitudine lo uccida prima che lo faccia la guerra. Non si sarebbe mai aspettato che qualcuno, bussando alla sua porta, con i suoi urli e con i suoi pianti, lo avrebbe salvato.
Un passo, e poi due, e altri cinque a seguire. Raggiunse la porta e la spalancò. La figura incappucciata sobbalzò, e il lungo mantello scuro e gonfio svolazzò intorno a lui.
«Non dovresti essere qui.»
Una mano sporca di sangue abbassò di poco il cappuccio, e il viso del suo ospite spuntò fuori. Gli occhi verdi, riconoscibili ovunque, erano nascosti ancora da quelle stesse lenti che usava quando andavano a scuola, ma adesso erano rotte e sporche di fango e pioggia. E qualche goccia di sangue.
«Ti prego, aiutala.»

In un futuro alternativo in cui Lord Voldemort ha trionfato, tutti i maghi nati da babbani sono costretti a vivere in una condizione di violenta emarginazione. Insofferente alla vista del capovolgimento del suo mondo, Hermione Granger prende un'importante decisione: riportare in vita l’Ordine della Fenice. Il cammino per la realizzazione del terzo Ordine è irto di ostacoli, ma il tutto si complicherà quando, vittima di un agguato, verrà catturata da uno dei Mangiamorte più temibili: Draco Malfoy.

Hermione Granger è diventata un avvocato importante all'interno della comunità magica, e ora sta per affrontare il suo caso più delicato. Il suo cliente è nientemeno che Lucius Malfoy, accusato dell'omicidio della moglie Narcissa, trovata morta in circostanze misteriose nel maniero di famiglia. Hermione si occuperà della difesa di Malfoy con la professionalità e il senso di giustizia che hanno contraddistinto la sua giovane carriera, ma a stretto contatto con lui scoprirà come dalla Seconda Guerra Magica nessuno sia uscito illeso.
Hermione/Lucius

[ Modern!AU! | Sansa/Petyr | Sansa/Sandor ]
È come se la stessero strattonando:
Da una parte c’è Petyr Baelish, che Sansa accoglie come il salvatore, colui che l’ha portata via dal suo ex, Joffrey; dall’altra il Mastino, in una spirale di amore/odio.
In una città dove a regnare è l’azienda dei Lannister, Sansa sembra trovarsi al centro di un complotto.
Ma chi è il vero nemico?
Dal capitolo uno:
«Vieni con me» dice Petyr, facendole segno di salire in macchina.
Sansa non sa perché, ma obbedisce. È ciò che ha fatto per tutta la vita: obbedire. Sempre e comunque.
Dal capitolo due:
«Dove mi stai portando?»
È un sussurro, ma a lei sembra di averlo gridato.
Si chiede cosa ci sia oltre gli alberi, magari un luogo nascosto dove Petyr vuole farle del male.
Dal capitolo sei:
«Per favore…» sussurra ancora lei, spingendo la mano di Sandor con la sua.
È ruvida e fredda come il ghiaccio, eppure, nello sguardo di lui, Sansa riconosce qualcosa che è abituata a vedere da tutta una vita.
Desiderio.

Il matrimonio tra Harry e Ginny è finito e, con i figli a scuola, il lavoro sembra essere l'unica cosa rimasta al Capo del Dipartimento Auror. Il lavoro e un caso di omicidio da risolvere, le grane con un figlio maggiore ribelle e una vecchia dimora da trasformare in "casa". Rifarsi una vita sarebbe una sfida anche se la persona da cui è attratto non fosse Draco Malfoy. [Questa fanfiction è uno spin-off della serie "Imago Mundi", ma può essere letta anche singolarmente.]

Quando cala il sipario, ed il pubblico abbandona le poltroncine in velluto rosso, ed il brusio della gente si fa fioco, sempre più fioco, cosa succede dietro le quinte? Ad ormai quattro anni dall'uscita dell'ultimo libro, dall'ultima pagina voltata con emozione, aspettativa, malinconia, da quell'ultima frase che ha commosso tutti, nel bene e nel male. Il sipario è calato, il teatro è già stato ripulito, eppure no, non è finita qui.
Harry, Ron ed Hermione, ancora insieme si trovano ad affrontare la vita, quella vera, quella oltre le quinte di scena. E tanti cambiamenti si prospettano all'orizzonte. Scelte da prendere, scelte da rimandare, scelte in cui perdersi.

Dal primo capitolo:
"La pelle di suo marito contro la bocca era calda, emanava un dolce sentore di buono e abiti puliti.
Le piaceva la sensazione di averlo intorno a se, contro di se. Jon era sempre stato una fortezza di segreti, ma ora che l’aveva fatta entrare sapeva quanto valeva caro quel mondo inesplorato."
[Jonsa]

"Peter era l'alpha perfetto per Stiles.
C'era un'unica cosa di Peter Hale che infastidiva Stiles Stilinski.
Derek Hale".
Sterek, Omega Verse, AU
Stiles ha sempre odiato il rapporto di subordinanza tra alpha e omega.
Fortunatamente Peter, soldato abile e divertente, è un'Alpha fuori dal comune, che fa sentire Stiles semplicemente se stesso e non un omega.
L'unico problema di Stiles è il nipote di Peter, Derek Hale, che sembra odiarlo incomprensibilmente.
Ma quando una disgrazia si abbatte su Stiles e l'unico in grado di poterlo aiutare sembra essere Derek, tutto cambierà.
E le cose si faranno drammaticamente complicate.

Quando sei Hermione Granger e Draco Malfoy ti chiede aiuto, cosa fai? Beh, accetti. Specie se la richiesta avviene sotto forma di ricatto.

A diciotto anni non si sa mai esattamente cosa si voglia dalla vita, né chi si voglia diventare. Si passa il tempo a porsi domande accompagnate da porte in faccia, e rimaniamo indecisi fino all'ultimo. Leeroy invece è cresciuto con la convinzione di poter diventare esattamente ciò che vuole: un calciatore. Non ha mai voluto altro e non ha mai sognato altro. Gli studi non fanno per lui. La sua presunzione lo porta a distruggere i sogni della squadra del suo liceo proprio alla finale di campionato. Ha deluso soprattutto i compagni che stanno ormai per diplomarsi. Per loro non ci sarà un'altra possibilità, sono arrivati all'ultimo giro di giostra. Alla fine scenderanno da vincitori o da perdenti. Dipenderà tutto da Leeroy, che dovrà riuscire a mettere le redini al suo ego per andare d'accordo con il portiere. Secondo lui, Lance è la vera causa della loro sconfitta.Troppo calmo, troppo sicuro di sé. Ma il loro rapporto dovrà cambiare per permettere ad entrambi e al resto della squadra di guadagnarsi il titolo di campioni. { In corso }

What if?, Slash Sirius/Regulus incest. Dark!Regulus Negromancer!Regulus

Citazione del secondo capitolo.
«E’ solo un incubo, non è reale, non è reale, non è reale.» Continuò a ripetere disperatamente il bambino.
Serrò di scatto gli occhi quando sentì delle mani ossute poggiarsi delicatamente sulla sua spalla.
«Lasciami in pace, ti prego.» Supplicò Regulus in preda ad una crisi isterica.
«Vorrei farlo, umano, ma tu hai il dono.» Mormorò la figura con voce profonda.
L’urlo straziante di Regulus risuonò in tutta la villa, rimbombando lungo i corridoi rendendolo ancora più macabro.

Assumere un eccitante per via endovenosa non è certo una brillante idea. Lo so e pare non importarmi quanto dovrebbe. Potrebbero andare storte un bel po' di variabili, ma sento il bisogno di partire, di lasciare il freno e gettarmi.