Il suo sorriso, quel sorriso che riusciva a farla arrossire ogni volta, lo stesso sorriso che le rivolgeva ora, era spietato, disarmante...bello.
Troppo bello. Ma lei era troppo orgogliosa per ammetterlo, per mostrarsi debole. Hermione Granger doveva avere sempre il controllo della situazione. Sempre!
- Attenta a giocare con il fuoco, Granger. E' pericoloso!-
- Perché?- rispose, alzando il mento - Potrei scottarmi?-
Di nuovo quel sorriso. - Sì, ma il problema è che..potrebbe piacerti!-
Tanti cari saluti al suo controllo e alla sua tempra morale. Come poteva resistere quando quegli occhi la guardavano in quel modo? Così profondi, così intensi..così perfetti! Valeva la pena lasciarsi andare. Valeva la pena affondare le mani in quel fuoco, nel fuoco dei suoi capelli. Valeva la pena scottarsi!
Infondo, ad essere sincera, non era poi così male perdere il controllo!

1° Capitolo della serie: "Tienimi le mani, non annegherai".
La Vigilia di Natale è un momento magico che inevitabilmente colpisce il cuore di ciascuno di noi. La Vigilia di Natale scandisce il passare del tempo: si contano le persone rimaste, quelle che sono andate avanti o rimaste indietro. Si ricordano volti gentili, mani amorevoli, ma anche momenti che avresti preferito non vivere, anni che avresti voluto non percorrere. Sebbene in questo periodo dell'anno ci venga imposto di essere felici, è un nostro sacrosanto diritto scivolare nell'inquietudine e nella malinconia, perché la Viglia è un tempo magico e se la magia praticata sia buona o cattiva spetta solo a noi determinarlo. Così accade anche a Hermione Granger nella notte di Natale del 1998, un anno terribile, pieno di dolore e perdite. All'inizio della nostra storia, Hermione non sa cosa farsene di quella magia: se ne sta seduta a contemplare la neve cadere. Tuttavia i ricordi di alcune vigilie passate la condurranno per mano verso...questo scopritelo da soli, scartando uno dopo l'altro i piccoli regali che vorrei dedicare a ciascuno di voi.

Questa storia partecipa al contest "Una crociata per la Dramione IC" indetto da BessieB sul forum di Efp
«Come stavo dicendo…il signor Malfoy qui sta seriamente rischiando la vita. Se qualcuno scoprisse cosa ci fa qui, potrebbe uccidere lui e la sua famiglia, seduta stante. Anche parlando con noi, si sottopone al pericolo che il Signore Oscuro possa leggergli la mente e scoprire tutto. »
Hermione alternava lo sguardo tra quello e Malfoy. L’aveva forse maledetto? Silente era sotto Imperio?
«Deve sapere, signorina Granger, che Malfoy è una nostra spia da quasi un anno. Dopo la morte di Cedric Diggory è venuto da noi, offrendosi di collaborare, raccontandoci tutto.

Ginny lasciò cadere il discorso, perdendosi ancora alla vista dei capelli di Hermione. Quest’ultima, che aveva all’inizio minimizzato il tutto con uno sbuffo scocciato, si sentì preda di quelle parole prima ancora che il suo cervello avesse realizzato l’enormità di quanto gli era appena stato detto.
Colore?
Le mani di Hermione scattarono sui propri capelli. Una ciocca blu elettrico penzolò di fronte alla sua vista orripilata; in pochi istanti fu in grado di collegare tutto quanto.
Malfoy.
Il ricatto.
Le lettere di Viktor.
Finta fidanzata.
Sentendosi mancare, Hermione si lasciò ricadere con un tonfo sul cuscino.
Non era stato un incubo. Era tutto vero.
Così maledettamente vero.
« E’ finita. » Mormorò tragicamente al soffitto. « La mia vita è finita ».

[Post Mockingjay, pre-epilogo] Colpa. Quel sentimento volgare, parassita, velenoso, in grado di distruggere ogni cosa. [...] Colpa di aver bisogno l’uno dell’altro nonostante la vicinanza non facesse che ricordare a entrambi tutto il male subito e inferto. Colpa di usarsi a vicenda per sopravvivere, impedendosi a vicenda di provare a… vivere. Ma vivere per cosa, poi? Per chi, ormai?

Fred Weasley era stato l’unico uomo della sua vita.
Non Ron, Fred.
Aveva pensato per anni di essere innamorata del suo rosso amico.
Invece, in pochissimo tempo, alla Tana e poi dappertutto, aveva scoperto l’amore di Fred.
Spiazzante.
Allegro, incontenibile, lussurioso, segreto.
Impaziente.
***
«Sai che, Theo? Ho deciso di farmi la Granger.»
«Davvero? Non ti importa più il suo sangue sporco?»
«Ho detto che voglio farmela, mica sposarla.»
«Penso che non dovresti.»
«E perché mai? È femmina, decente, in più c’è il piacere della sfida, dato che non sembra una tanto facile. Perché non dovrei?»
«Non so che dirti. Mi sembra una con cui non si scopa senza conseguenze.»
«Le conseguenze ci sarebbero se sbagliassi l’incantesimo contraccettivo. Vuol dire che ci starò attento.»

Lucius Malfoy giaceva ad Azkaban a scontare la sua pena, quando ricevette una lettera da sua moglie Narcissa, mentre leggeva il suo sguardo si incupiva sempre più.
- Draco! Come hai potuto? Aspetta solo che esca di qui...- Ruggì rabbioso.
Al manor Narcissa continuava a fissare l'arazzo di famiglia, aveva la fronte corrucciata e la testa piena di domande senza risposta. Il nome che il filo argentato aveva tessuto celava molto...
Draco era furioso, come aveva osato quella donna? L'avrebbe trovata, l'avrebbe pagata, gli avrebbe reso conto, chiunque essa fosse...

La grande battaglia di Hogwarts, la madre di tutte le battaglie, che ha spento la vita di centinaia di maghi e streghe, quell’orrida battaglia che non ha lasciato integra quasi nessuna famiglia, quella battaglia … non è servita a niente.
Nessuno ha vinto.
Nessuno ha perso davvero
Voldemort si è scontrato con il Prescelto.
Non lo ha ucciso.
Non ne è stato ucciso.
***
«Granger!»
Occhi spaesati, un brutto livido sulla guancia, sporco sotto le unghie, poi un sorriso luminoso
«Malfoy!»
Le braccia tese verso di lui, lo sguardo vacuo. Drogata, come il solito.
Almeno è maggiorenne. E tutto sommato forse sarà più soddisfacente del solito.
Scopare la Granger! Non l’avrebbe mai creduto.
Figuriamoci lei!

Settimo anno ad Hogwarts. Nuove e vecchie amicizie, e un amore inaspettato che in mezzo a mille difficoltà, due dei protagonisti sperano -inaspettatamente- di riuscire a far sbocciare...Hermione e Draco, un connubio di controsensi, almeno quante le emozioni che l'una suscita sull'altro.
E nel frattempo Harry, Ginny, Ron, Luna, Blaise, Pansy e gli altri...non faranno solo da contorno alla storia centrale!

Hermione ha un gran bisogno di soldi e decide di fare un colloquio per poter affittare il suo utero per i nove mesi di una gravidanza. Il problema? La persona a cui deve affittare il suo ventre per poter dare alla luce suo figlio è, nientemeno, che Draco Luciu Malfoy

Henley-on-Thames è una cittadina dell’Oxfordshire, placidamente adagiata sulle rive del Tamigi.
Dopo la guerra Draco Malfoy vi si trasferisce con la figlia Altair, conducendo un’esistenza tranquilla e riservata. Quando la piccola si affeziona a prima vista ad Hermione, trasferitasi da poco nel cottage accanto, tra lei e Draco nasce una strana e amichevole tregua, destinata a sfociare ben presto in qualcosa di più profondo e totalmente inaspettato.
Dal capitolo 1:
“-Granger?- domandò con una nota di disgusto nella voce.
-Malfoy.-
-E cosa ci faresti tu qui?-
-Sono venuta a riprendere il mio gatto.- rispose Hermione, con le sopracciglia aggrottate di chi non capisce cosa ci sia di difficile in una situazione tanto elementare.
-Non qui-qui, ma qui in questo paese.- specificò burbero.
-Non vedo come ti possa interessare.- commentò con distacco.
-Mi interessa nel momento in cui vieni qui per rovinarmi la vita e acquisire prestigio alle mie spalle. Sappi però, Granger, che non ti permetterò di sputtanarmi senza fare niente.- le sibilò, una sottile minaccia sussurrata a bassa voce per impedire ad Altair di sentire.
-Tu vaneggi, Malfoy.- rispose incredula Hermione –Non sono qui per te, anche se il tuo egocentrismo è così degenerato da farti credere il contrario.-“

Lui ha dovuto temere di perdere i suoi occhi per poter capire quanto davvero fossero importanti.
Lei ha dovuto smettere di guardarlo per iniziare, finalmente, a vederlo. [...]
Entrambi hanno avuto bisogno del buio dell’altro per scorgerne la luce.
Dopo anni, Draco ed Hermione si incontrano di nuovo.
Un incidente, l'oscurità che li avvolge entrambi (lui metaforicamente, lei per davvero), un paio di bambini molto perspicaci e due paia di occhi. I loro occhi.
Cinque capitoli, ognuno dedicato ad uno dei cinque sensi.

Anni dopo la fine della Grande Guerra una giornalista decide di scrivere una storia. La storia di chi è morto e non è potuto tornare indietro, la storia di chi è rimasto e vorrebbe raggiungere chi non c'è più. I racconti di Ron, Harry, Hermione, Ginny, Draco e tanti altri s'intrecceranno per portarci ancora una volta nel fantastico mondo di Hogwarts, dove una Grifondoro ed un Serpeverde tenteranno di cambiare il Mondo Magico.
(dal cap1)"Non feci nemmeno due passi che la vidi.
Era stesa supina sul pavimento, entrambi i piedi poggiati in alto sulle piastrelle giallastre di fianco ai lavandini, immobile come una statua.
Ci misi solo pochi istanti per constatare che non poteva sentirmi ma stava bene, dalle sue orecchie pendevano sottili fili neri che finivano dritti in uno di quegli strani oggetti Babbani che emettevano musica.
[...] -Vuoi togliermi dei punti per aver stregato il mio lettore Caposcuola Malfoy?-chiese.
Una specie di sorriso increspò le mie labbra.
-No Caposcuola Granger, la mia non era nient’altro che curiosità.- "

Ho temuto per anni di morire. Poi ho saputo. Sono stata sicura che sarei morta presto.
E ho smesso di avere paura, per quanto l’incertezza e la preoccupazione per la mia famiglia fossero sempre presenti come una sottile ansia che mi consumava.
Quando è successo, ho provato quasi sollievo.

Qualcuno dice che i bambini preferiscono il seno sinistro per sentire sulle labbra il cuore della madre.
Hermione seguì lo sguardo spiritato della signora Tonks: si perdeva sul pizzo di una collina, che sovrastava le nicchie e le tombe di marmo lucente.
Li aveva visti anche lei.
Ma Draco Malfoy e sua madre erano già scomparsi.