Londra, tre anni dopo.
Draco Malfoy vive nella Londra Babbana per scappare dal suo passato e dai suoi fantasmi.
Harry Potter lo guarda dall'altro lato della strada, chiedendosi se sia il caso di avvicinarsi.
"Draco cominciò lentamente a togliergli la camicia.
- Dovresti essere un fantasma, Potter.
- Che vuol dire che dovrei essere un fantasma, Draco?
- Che non dovrei riuscire a toccarti, Harry.
La camicia cadde ai loro piedi.
- Mi stai toccando, Draco?
Harry lo guardò e Draco si sentì affogare."

Theo ha inseguito il sogno della perfezione così a lungo, anni e anni, si è fatto letteralmente impiantare il cuore di sua sorella pur di diventare il male perfetto che i Dread Doctors sognavano, e tutto quello che lo attira ora, che lo attira davvero, a un livello istintivo e viscerale, è quanto di più lontano ci sia dalla perfezione. È l’inusuale, è il dettaglio fuori posto, sono gli stivali infangati sotto la gonna di Cappuccetto Rosso.
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L’altra cosa che Liam può fare è, beh, non pensare, che è poi quello che Liam sceglie di fare la maggior parte del tempo.
Fa freddo e Theo è bagnato e mezzo nudo di fronte a lui e continua a ridere spensierato e per Liam non è davvero una scelta difficile. Il suo braccio si stringe più forte attorno alla vita dell’altro, mentre appoggia il viso contro la sua spalla nuda, chiudendo gli occhi e inspirando piano.
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E il fatto è, Theo non ha chissà quale metodo per calmare Liam, una tattica astuta e ponderata, a volte lo prende a pugni, altre tira fuori commenti fuori luogo, altre volte si lancia in dettagliate fantasie di corpi da smembrare e seppellire e altre ancora si limita a ripetere il suo nome, e non c’è un vero schema o un fattore comune che possa essere individuato come l’elemento calmante, perché altre volte Theo si limita ad esserci e il punto non è cosa Theo dica o faccia, il punto è, contro ogni logica, Theo stesso.
La vita di Liam è degenerata ad un livello tale che l’unica cosa che riesce a calmarlo è quello squilibrato di Theo Raeken e la cosa più grave è che Liam non è stupito nemmeno la metà di quanto dovrebbe.
“Theo.”
“Sì?”
“Credo che tu sia la mia ancora.”
Theo spalanca gli occhi e Liam anche, perché non aveva pianificato di dirlo.
E poi va nel panico e fa la prima cosa che gli viene in mente per distrarre l’altro da quello che ha appena detto.
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Liam gli ha appena detto che è la sua ancora e poi gli ha dato un pugno sul naso e Theo è così confuso ora.
Quello che lo confonde di più, poi, è che Liam pensi che lui non lo sapesse già.
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[THIAM - accenni Sterek]
[Pidgeon]

[Spin-off di “ Una pista che scotta”]
Dopo l'estate più torrida che New York City ricordi da decenni la neve era scesa giusto in tempo per Natale.
Tra le strade piene di ritardatari, luminarie, vetrine colorate e neve sciolta qualcuno assapora una tranquillità che per troppo tempo gli era stata negata, dimentico per un attimo di ciò che aveva passato e di ciò che l'avrebbe aspettato in un futuro imminente.
O almeno finché non squilla il telefono.
L'ansia e la frenesia pre-festiva che assale tutti o più semplicemente Magnus, Alec, le troppe decorazioni natalizie del primo, le sue domande indiscrete ed imbarazzanti, le sue idee geniali e la solita sfiga, le stupide imposizioni mediche e forse anche un pizzico di felicità del secondo.
Un normale Natale come nessuno prima d'allora.
Forse come molti in seguito.

[ AU!Police| Detective!Alec| Doctor!Simon| Criminal!Magnus]
Alexander Lightwood è un detective della Omicidi di New York City famoso per la sua pazienza e la sua calma imperturbabile.
Non trova strano, quindi, che il Capo Bureau Blackthorn chiami proprio lui per risolvere il caso di un contrabbandiere di merci rare ed opere d'arte che è stato trovato morto nella sua villa, completamente a soqquadro. Così come non lo sorprende la sfortuna che pare inseguirlo per tutte le indagini.
Un caso di omicidio che lentamente prende contorni più definiti e si colora di cupe tinte, storie vecchie quasi trent'anni che tornano alla ribalta, una scia di morti che culminano proprio sull'intreccio di fili che si tende nel tempo, personaggi scomparsi dalla scena e altri che mai l'hanno lasciata, cambiando solo ruolo. Sullo sfondo dell'estate più torrida che New York City ricordi nell'ultimo secolo la legge dovrà convincere il crimine a collaborare per riuscire ad arrivare alla conclusione e mettere definitivamente il punto ad una storia che è in replica sulla scena da fin troppo.

Stiles era un abile osservatore.
E poteva vantare il fatto, di riuscire a giungere spesso alla conclusione dei fatti – anche se complicati.
A volte, era lui stesso a complicarli, con i suoi ragionamenti che seguivano fili intrecciati a modo loro.
Dunque, Stiles era un abile osservatore.
Sempre impegnato con i suoi modi confusionali di fare, con le sue braccia e gamba lunghe – pronto a gettarsi nella mischia per i suoi amici – per il suo branco. Perché ci teneva a sottolinearlo, lui faceva parte del branco quanto loro, anche se solo un essere umano. Ed anche quest’ultima cosa la sottolineava con gran ardore.
Poi c’era Derek.
Per lui, Derek era… Derek. Solito musone, con le sopracciglia che facevano discorsi più lunghi della sua bocca. E quella barba folta, che lo immusoniva maggiormente facendolo sembrare ancora più lupo.
Però, Stiles, lo adorava. Sì, adorava Derek.
...
- Stiles, ti va di uscire stasera? –
Gli cadde la penna dalle mani, che rotolò sul pavimento. Mentre lui restava seduto sul divano del lupo.
- Io e te? –
- Sì. – annuì il lupo, restando poggiato contro la colonna al centro della stanza. – Io e te. –

Magnus aveva la terribile abitudine di non memorizzare i numeri in rubrica.
Non se ne era mai preoccupato più di tanto, liquidando sempre la faccenda con una scrollata di spalle fin troppo teatrale.
Un giorno però sbaglia numero di telefono e si imbatte in uno sconosciuto dall'aria interessante.
Cosa succede quando una telefonata – apparentemente – sbagliata si rivela essere quella che state aspettando da tutta la vita?
Magnus sta per scoprirlo.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO:
Magnus rimase di nuovo in silenzio "allora chi sei?" indagò
"Alec" gli rispose genuinamente
L'uomo - non tanto più - sconosciuto trattenne il respiro "quello era davvero il tuo nome?"
"Così dice il mio certificato di nascita"

La prima volta fu un incidente. La seconda furono costretti. La terza avvenne, ma non proprio. La quarta fu una sorpresa, ma non veramente. La quinta fu un andare oltre. La sesta l'inizio di molto altro.

Stiles e Derek si scambiano un sacco di sms, anche se non sembra.
Qui, per voi, qualche loro conversazione nascosta, di quelle che non ci raccontano in video.
- Stai sorridendo. Dio, lo so che stai sorridendo.
[Sterek!Messages]

Dopo tre anni dalla sua scomparsa Harry Potter torna a Londra con il suo bellissimo e affascinante fidanzato norvegese pronto a convolare a nozze. A causa di imprevisti Harry si ritroverà a doversi affidare ad un wedding planner alquanto misterioso che riporterà alla luce ricordi ormai sepolti.
Wedding Planner!Draco

Sterek ~ 3973 parole.
Derek e Stiles stavano insieme ormai da un po', ma il più grande continuava a volte a comportarsi come il solito sourwolf di sempre anche con l'altro, che dunque negli ultimi tempi si era messo a studiarlo.
Cosa lo faceva arrabbiare?
Cosa lo faceva cedere?
Beh, ora Stiles lo sapeva: se quando lo aveva preso, però, qualcuno gli avesse dato anche le istruzioni per l'uso, avrebbe risparmiato un sacco di tempo.
Ma - sinceramente - il modo in cui era arrivato a certe conclusioni, non gli aveva procurato altro che piacere.

Tony e Ziva si scambiano un sacco di sms, anche se non sembra.
Qui, per voi, qualche loro conversazione nascosta, di quelle che non ci raccontano in video.
- Piccola ninja, facciamo colazione insieme?
[Tiva!messages]

AU | No lupi mannari | College fic.
Derek è uno studente modello, tutto lavoro e nessun divertimento. La sua vita attentamente pianificata viene scombussolata quando il suo solito barista viene sostituito da uno nuovo. Sterek | Fluffiness | Slow-burn. Il Rating potrebbe cambiare nei prossimi capitoli.
N.d.T.: Il rating è, ovviamente, diventato rosso nell'ultimo capitolo.

Si era dimenticata il fucile.
Prima aveva attentato alla sua fertilità con quel coso e poi lo aveva pure mollato sul fogliame.
In effetti non c’era da sorprendersi se con una spalla lussata il suo primo pensiero non fosse stato il fucile, ma la cosa scocciava ugualmente Derek.
Proiettili da paintball: forse non erano stati una grande idea. Facevano un male della miseria, figurarsi se si veniva colpiti fra le gambe.
ATTENZIONE: fem!Stiles

Qualcosa di assurdo era successo.
Per quanto Stiles fosse oramai avvezzo a considerare l’assurdo la sua quotidianità, quello era troppo anche per lui.