Una raccolta di one shot sul mondo materno e paterno di Once Upon a Time.
Dato che secondo me, le fiabe parlano soprattutto del rapporto genitori-figli ho pensato di raccontare le esperienze di alcune madri e padri della serie tv come le ho immaginate io, cercando di non inventare proprio tutto ... ed è la prima volta che mi cimento in questo fandom, siate clementi.
1 - Regina ( Ninna nanna di tutte le mamma - Peter Pan)
2 - Biancaneve ( Bimbo mio - Dumbo)
3 - Cora ( La mia ninna nanna - Il re leone 2)
4 - Emma (Ninna nanna di Tesoro - Lilli e il Vagabondo )
5 - David ( Unica realtà - Il re leone 2)

SWANQUEEN Ambientata dopo la 2x22.
Emma e Regina passano la notte sulla nave di Hook. Dalla storia:
“Qualunque sia la causa, dovresti fare come me...smettila di guardare al passato, Regina, guarda al futuro! Tu sei cambiata, non sei piu' quella donna...e anche se rimando da diverso tempo...io ti devo delle scuse...”
“Scuse?” ripete' Regina.
“Si...sapevo benissimo che non eri stata tu a uccidere Archie, sapevo che eri stata incastrata...eppure mi sono lasciata trascinare dalle prove evidenti che si manifestavano una dopo l'altra...e quando ho avuto la certezza che tu non c'entravi nulla...ho passato notti a piangere, a pensare a come dovevi esserti sentita, quando ti abbiamo accusata di qualcosa che non avevi fatto...” la bionda guardo' il vuoto.
“Hai...pianto?”
Non riusciva a credere che Emma Swan avesse pianto per lei.
Gli occhi verdi di Emma incontrarono quelli scuri della donna.
“Perdonami, Regina... ti chiedo scusa”
Regina senti' il suo cuore battere all'impazzata, sorpresa da quel fiume di parole. Non si aspettava niente di tutto cio', tanto meno di sentirsi cosi' emozionata, nel ricevere quelle scuse.

Ballare sotto le gocce pesanti di pioggia e stringere una Emma bagnata fino all'osso, fu il momento più bello che Regina riuscisse a ricordare, subito dopo quello in cui aveva preso, per la prima volta, Henry tra le sue braccia.
[Traduzione]

“Non ho ancora capito che cosa ci faccio io qui.”
“Mamma è una sorpresa per il compleanno di ma, considerala l’operazione Emma.” Le ridisse Henry con un sorriso che non avrebbe mai avuto una fine.
E Regina non sapeva resistere a quel sorriso, le avrebbe fatto fare di tutto. Anche se ciò avesse voluto dire ‘dover intrattenere la bionda per tutta la giornata’ lasciando che suo figlio, i babbei e la loro mascotte pirata organizzassero tutto il necessario per la sua festa.

Seguito di "I cattivi non hanno mai un lieto fine, ma Regina ha Emma."
TRATTO DAL TESTO:
«Vuole il tuo cuore, Emma».
«Non mi importa» rispose la bionda, con fermezza. «Non ti lascerò andare da sola».
Regina fece un passo verso di lei, trovandosi a pochi centimetri dal suo viso.
«Emma, ascolta...»
«No» la interruppe, alzando le mani in un gesto deciso. «Non mi importa, qualsiasi cosa dirai ho preso la mia decisione. Avevo promesso a Henry che mi sarei presa cura di te. Che ti avrei protetta. Ed è quello che ho intenzione di fare. Io sono la Salvatrice!»
«Emma» disse Regina, in tono grave. «A volte... anche la Salvatrice deve essere salvata».

Oggi è il mio compleanno quindi ho deciso di scrivere qualcosa di tenero e dolce riguardo le mie amare SwanQueen, come auto regalo di compleanno.
Spero vi piaccia e buona lettura

Questa storia Morrilla a rating rosso è stata scritta per una mia amica, come regalo di compleanno.
E' rating rosso, quindi se potrebbe darvi fastidio visto che sono personaggi realmente esistenti, non leggetela.
Detto questo buona lettura.
[Jennifer Morrison - Lana Parrilla]

Una storia SwanQueen ambientata nell'orribile tragedia delle torri gemelle.
Dal capitolo 1:Quando i miei occhi ritornarono sulla strada mi trovai davanti una donna, frenai subito facendo così stridere i freni sull'asfalto, ma non fu sufficiente perché anche se pur con minore velocità colpì la donna che sbalzò a pochi metri di distanza.

SWANQUEEN
. - L'hai vista, Emma? - Chiese eccitata Regina, indicando il cielo.
- Si, esprimi un desiderio,Regina - quest'ultima pensò a Daniel.
Post 4A. Periodo di calma e pace dove la SwanMills impara ad essere una vera famiglia.

Non ha importanza, chi tu sia ebrea. Non ha importanza quanta forza risieda nel tuo corpo. Chi giunge qui, non ha salvezza alcuna.
Poso di nuovo il mio sguardo sulle lettere battute.
Benvenuti ad Auschwitz, bestie.

C’era il sangue di Regina sulle mie mani e sui miei vestiti.
E c’era il sangue di Regina a formare una macchia scura e viscida sul pavimento, allargandosi a vista d’occhio come se la Terra non aspettasse altro che quello da secoli, come se la Terra reclamasse il sangue di Regina per mondare i miei peccati.
Ed era tutta colpa mia, ogni volta era stata colpa mia.
Ero stata io ad uccidere Regina.
E amavo Regina, avevo sempre amato Regina, anche prima di conoscere il suo nome.
Avevo amato Regina dal giorno in cui ero venuta al mondo, senza nemmeno sapere della sua esistenza, e per questo l’avrei amata per il tutto il tempo a venire, anche se Regina aveva cessato di esistere.
Ma c’era il sangue di Regina a imbrattare le mie mani e la mia anima.
[Fanfiction partecipante al Reindeer Challenge con evelyn_cla | Reindeer: donner]. [AU, no magic].

La storia è ambientata dopo il ritorno di Marian. Emma sta cercando un modo per rimediare, la colpa che la devasta.
Dal testo: "Sono cambiate molte cose da allora: la porta non è più la stessa, i vestiti nemmeno, così come le persone, i ricordi, le sicurezze, le constatazioni, gli affetti. Così com'è cambiato il ragazzino davanti a me. Così come sono cambiata io. Così com'è cambiata lei. "

Quanto può resistere una persona prima di esplodere? Prima che anni di desideri sbriciolino anche l'ultimo bastione di sanità mentale e trascinino chi li prova fino al punto di non ritorno? Emma e Regina sono ad un passo dal capirlo.

{ SwanQueen.
E' passato un anno da quando Emma ha portato via Henry da Storybrooke subito dopo la scomparsa della Regina delle Nevi, tutto questo all'insaputa di Regina, che adesso si ritrova completamente da sola.
“Cosa voglio?” chiese ancora una volta Malefica, affondando i polpastrelli nella mascella di Regina, stringendola talmente forte da provocare la fuoriuscita di un gemito di dolore dalle labbra rosee di quest’ultima “Voglio vedere te stesa a terra che ti contorci dal dolore ed implori pietà, mentre io ti strappo da sotto le mani la cosa che tu più ami.”
“Tu sei p-pazza.” riuscì a sibilare Regina, provando –con l’unica mano libera- ad allontanare la mano di Malefica dal proprio viso. Ma senza un minimo di successo.
[STORIA MOMENTANEAMENTE FERMA, RIPARTIRA' A SETTEMBRE]

[Seguito di Quattro volte in cui Emma e Regina furono felici e la quinta in cui non lo furono e Quando un cuore si spezza.]
«Io e Regina abbiamo un figlio da proteggere. Pensavamo sarebbe stato meglio andarcene, tornare a Storybrooke, se questo fosse stato ciò che Henry desiderava. Dopo quello che abbiamo saputo non lo lasceremo in un mondo pericoloso come questo, senza di noi. Ma quando non ci sarà più motivo di temere della sua vita, sarà lui a decidere se ci vorrà accanto o meno» rispose Emma.
Regina sospirò e chiuse gli occhi. Emma aveva ragione, ma non c’era motivo di parlarne in quel momento.
«Ma questo è il tuo mondo, tesoro, è la tua casa» rispose Biancaneve con un filo di voce.
Emma scosse la testa.
In quel momento, il grido di una donna squarciò l’aria.