Il rapporto che lega Harlock e Meeme è un mistero pieno di fascino. Yuki ne è incuriosita e forse un po' gelosa e Yama a sua volta vorrebbe capire di più sulla natura dei suoi attuali compagni di vita.
Harlock dovrà affrontare una strana battaglia con sé stesso che non avrebbe mai immaginato.
Quali profondi cambiamenti nei loro sentimenti avverranno e cosa il futuro riserverà a tutti loro?

Ora, Meeme, vorrei svuotare la mente da tutto ciò e concentrarmi solo su noi due, su questo momento che stiamo per vivere insieme, finalmente...

Meeme è saggia ed antica, parla con lo sguardo e ride col cuore, e nella sua mente è custodito tutto il sapere di una razza vecchia quasi quanto l’universo. Eppure ora non riesce a dare un nome a ciò che prova. La felicità è solo uno spento riflesso delle emozioni che sente di fronte all’immagine dell’uomo che ama, seduto sul suo scranno incoronato di stelle e con il figlio tra le braccia. Forse sarebbe bello se il tempo si fermasse e se congelasse quell’istante nella sua eternità.

Arso dalla sete di te divoro la bellezza delle tue forme, mi nutro del tuo sapore e respiro il tuo profumo … non conosco nulla che gli somigli e nessuna parola per poterlo definire … è il tuo profumo, solo questo, e mina la mia ragione.

In fondo le nostre vite sono come le note della grande arpa. Nasciamo, forgiamo la melodia del nostro tempo e poi moriamo, perché altre note devono seguire e la melodia deve cambiare.

"Aus dunklem Wein und tausend Rosen" è un verso dell'Alfiere di R.M.Rilke. Come mi sia venuto in mente di associarlo ad Harlock non lo so, forse per il vino e le rose o forse per la mia mente malata. In ogni caso è romantico da fare schifo, vi avviso.
Ah, c'è anche la shower scene, ma non andate in fibrillazione, non succede (quasi) niente!

Eravamo Dei per voi. Ora siamo ricordi. Presto saremo oblio.

Ora non sono il capitano, sono solo l’uomo, e voglio illudermi per una notte soltanto che ci sia un futuro, domani, per noi.

"Kenran contrasse i muscoli, pronto a balzare in avanti dal suo nascondiglio, ma qualcosa lo bloccò.
Era più che istinto, era… un legame.
Perché sentiva d’un tratto di essere simile a quella strana umana che danzava in quel cerchio di terra? Perché ora gli sembrava che avesse pelo, corna e zoccoli, e stesse correndo libera?"
Flashfic complementare alla mia precedente, "Il respiro del cervo".
5a classificata al Pagan Flash Contest: Sai lanciare un incantesimo? indetto da Aleyiah.

Spesso il più grande nemico di un uomo è sé stesso.

Dove i più nobili ideali incontrano le più profonde emozioni, anche i più grandi uomini possono commettere gli errori peggiori.

Due visitatori, un pianeta che rinasce alla luce di una stella rossa e morente e la voglia di credere ancora in un possibile domani.

un'altra versione della notte del 13 luglio 1789. ho immaginato una Oscar un pochino impacciata, in fondo per lei era la prima volta...