Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_
Ho terminato da poco la lettura di questo capitolo che ho trovato davvero spettacolare. |
Beh, beh, beh, mia cara: che dire? |
Ben ritrovata, cara Agrifoglio, con questo capitolo dal carattere davvero epico: abbiamo avuto, come sempre, grazie alle tue preziose e precise descrizioni, il sentore delle battaglie che si stavano combattendo avendo, oltretutto, una perfetta visione d’insieme di quanto stesse avvenendo come se la potessimo vedere svolgersi su uno schermo cinematografico. |
Napoleone è stato un tiranno ed un criminale guerrafondaio, al pari di Hitler e Mussolini; come loro, è stato seguito all'inizio da masse di gente che, ignare delle sue reali intenzioni, speravano che lui potesse essere l'autore di un cambiamento in senso più democratico, e quando apparve una realtà totalmente diversa, era troppo tardi per evitare la tirannia guerrafondaia e la guerra mondiale. Almeno, Napoleone, nella realtà storica, aveva il pregio - anche solo apparente - di essere esportatore degli ideali rivoluzionari, quindi per lui si può capire meglio perché tanta gente lo acclamo' e gli giurò fedeltà. Ma parliamo della Storia reale, qui la Rivoluzione non c'è stata, quindi lui è soltanto un criminale esaltato! |
Come una grande clessidra che lascia scorrere i suoi granelli di sabbia verso il basso, questa storia si sta avvicinando alla conclusione e dal congresso di Vienna si passa rapidamente alla fuga del grande corso dall’isola d’Elba, provocando la paura e lo stupore in coloro che fino a quel momento si erano adagiati sugli allori ed attardati nei cavilli senza decidere praticamente nulla. |
Mi piace come sta venendo questa storia che ho ricominciato a leggere da poco e che mi sta appassionando. Si capisce come dici tu che siamo agli sgoccioli perché siamo arrivati al 1815, all’inizio dell’avventura fiammeggiante dei cento giorni e perché diverse storylines si stanno concludendo. |
Il marchese più tormentato del mondo in questo capitolo pare aver trovato una risposta ai suoi dolori grazie ad André ed alla visione di una statua che mai si sarebbe aspettato di trovare. |
Tanti ritorni a casa ci mostri in questo capitolo cara Agrifoglio! |
Questo possiamo dire che è il capitolo dell’illusione d’amore. |
Un altro splendido capitolo cara Agrifoglio che non ci mostra un protagonista assoluto ma tanti attori comprimari che si muovono sulla scena a loro più congeniale |
Ciao Agrifoglio. Eccomi finalmente a commentare questo capitolo. Giá dal titolo ho immaginato fosse stato impegnativo scriverlo. Mi dispiace per Kitty. Che emozione Oscar e André nonni e ho immaginato il Generale. Ho letto con interesse il drogarsi tra André e il Marchese de Saint Quentin. Mi ha colpita quanto abbia detto il primo. Sono contenta per Maria Luisa. Mi ha fatto piacere leggere di Canova. Che finale con la fuga di Napoleone. Apprezzo il tuo impegno riguardo nomi, date, posti e la presenza di personaggi realmente esistiti e non nell'intrecciare il tutto. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Buonasera Agrifoglio, |
Dare informazioni così accurate e inserirle in una fiction senza scadere nel didascalico è una virtù rara. Ebbene tu ci riesci riscrivendo la storia canonica con verosimiglianza. I nostri eroi non solo non sono morti giovani, ma sono nonni senza aver perso un'oncia della loro aura eroica. André ha affinato la propria sensibilità e riesce a consigliare il marchese senza risultare invadente. Il marchese arriverà da solo alla giusta prospettiva, ma ben consapevole di avere avuto il giusto suggerimento. Maria Antonietta torna a casa e conosce la nuora mancata, rendendosi conto che l'attuale regina consorte è stata la scelta migliore. Napoleone non è il tipo da arrendersi e fugge dall'esilio, vorrebbe rivedere la moglie, senza sapere che lei ha un nuovo amore, meno ingombrante di lui. Come sempre hai scritto un bellissimo capitolo. Un saluto e alla prossima. |
Sempre così interessanti e storicamente accurati i tuoi capitoli, anche se si prendono delle licenze poetiche. Oscar e André sono nonni! Un sogno che si realizza. Il generale novantenne arzillo e deciso è uno spettacolo. La regina Maria Antonietta realizza il desiderio di tornare in Austria e vi trova anche l'amata sorella ( in realtà morta, come Maria Antonietta stessa, ma nella tua ucronia tutto è possibile). Il marchese, finalmente, riesce a capire che la sua ossessione per Paolina era solo quello, un'ossessione vuota, mentre rivede il dolce volto di Bernadette e capisce cos'è il vero amore. Intanto, a causa della lentezza del Congresso, Napoleone riesce ad organizzare la propria fuga. Sono veramente curiosa di leggere l'epilogo di questa epopea estremamente coinvolgente. André sempre più saggio. Complimenti e a presto. |
La Storia avanza nel nuovo secolo e ritrovare Oscar e André al Congresso di Vienna ha un effetto un po' straniante ma nella tua versione alternativa, non poteva essere diversamente. E mentre il Congresso danza ma non cammina, anche Maria Antonietta torna a danzare, metaforicamente parlando, nella sua Schönbrunn con l'esperienza e la lungimiranza che in realtà non ha mai potuto (o voluto) dimostrare. E' bello questo suo ritorno nella terra natia che le hai regalato, chissà quante volte l'avrà sognato imbrigliata nel protocollo di Versailles! |