Fem!Tony HighSchoolAU Tony stava percorrendo il corridoio della scuola con il cuore in gola. Da due anni faceva quella strada quasi ogni giorno per poi trovarsi davanti alla porta del professor Rogers, insegnante di storia dell’arte e disegno artistico dell’istituto privato Shield, un liceo d’élite per figli di papà come lei. La scusa ufficiale per quegli incontri era che il professor Rogers aveva intrapreso l’onorevole missione di inculcarle in quella testolina, fin troppo dedita alla scienza a suo dire, un minimo di senso artistico e di cultura nelle materie umanistiche che lei odiava tanto. Ovviamente gli altri professori gli avevano dato del pazzo e in un certo senso avevano ragione. Se solo avessero saputo la torbida verità di quello che accadeva in quello studio…

Movierse.
Stony.
" Mi guardava ferito.
Nel sogno, non ho cercato neanche di bloccare l'emorragia.
Restavo lì, seduto sopra di lui, a godermi la scena, con un sogghigno che non era mio.
un sogghigno che mi ha spaventato. "

Una normale e tranquilla giornata al supermercato...
In pieno Steve & Tony style.

Il Kwami sentì una nota triste nella voce dell’uomo: l’aveva già udita tante volte, nei precedenti Chat Noir, e sapeva che era il preludio dell’addio.

-Cos… Cosa diavolo stai facendo?!?-
Otsubo sferruzza, e Miyaji cerca di calamrsi
[Otsubo - Miyaji]

«Ricordi sbiaditi, luci soffuse, amori spezzati e ombre evanescenti. Il tempo si porta via tutto: anche le nostre storie.» — Dal Capitolo IV
Sono passati alcuni mesi dalla fine delle scuole superiori, e ogni membro dell'ex Generazione dei Miracoli ha ormai intrapreso una strada diversa.
Kuroko è rimasto solo, non fa altro che pensare ai chilometri di distanza fra lui e Kagami, tornato negli Stati Uniti.
Tuttavia, incontrato uno dei suoi vecchi compagni di squadra della Teiko, Kuroko comincia una crociata per poter ripristinare la vecchia Gerazione dei Miracoli, con l'aggiunta di nuovi membri, scoprendo, attraverso un lungo e tortuoso percorso, realtà diverse e impensabili.
«La Zone era uno spazio riservato solo ai giocatori più portentosi e agli amanti più sinceri del basket, era, in poche parole, la Hall of Fame dei Miracoli.» — Dal Capitolo VII
[Coppie: KagaKuro; AoKise; MuraHimu; MidoTaka; NijiAka; MomoRiko; forse se ne aggiungeranno altre nel corso della fanfiction.
Accenni: AkaKuro; KiseKuro; MiyaTaka; KiMomo; KuroMomo; KagaHimu.
Il rating potrebbe salire.]

Gradino dopo gradino, Ryouta sale la lunga scalinata della metropolitana fino a ritrovarsi inglobato totalmente dal buio della notte – i lampioni sulla banchina del primo binario smorzano con difficoltà il limite del territorio dell'ombra, creando invece macchie di chiaro come bolle circondate dal nulla.
Si sentono soltanto i suoi passi contro il pavimento di cemento che lo portano alla prima delle panchine libere disponibili. Quella è la prima volta che rimane davvero solo, dopo un'esistenza di troppo chiasso e di troppa attenzione: il rumore del suo respiro prende troppa importanza, è quasi fastidioso.
[PMMM!Au, Kise centric // no AoKise]

Non era esattamente ciò che si aspettava di ricevere, cioccolata nel giorno di San Valentino.
{Un po' di ImaHana perché male non fa} {Buon San Valentino ~}

Dal testo:
Il punto, pensa Draco, è che le persone cercano in tutti i modi di salvarlo, di mostrargli una via di fuga dalla sua vita, dalla sua realtà. Quello che però non capiscono, è che lui non vuole cambiare.

Draco sorrise ascoltandolo, mentre in quel pomeriggio di fine agosto erano stesi sull'erba ad osservare un cielo particolarmente terso.
-Io ti guardo come il tramonto rosso di Londra dopo una giornata di pioggia- gli aveva detto incastrando i suoi occhi grigi negli altri verdi.
-Mi guardi come qualcosa di freddo e umidiccio?-.
-Ti guardo come se fossi la più bella cosa del mondo-.

-Io sono assolu...-
Merda.
Akashi non deve neppure voltarsi, per sapere cosa sta avvenendo alle sue spalle. Può sentirla benissimo, la risatina di Takao che rimbomba nella palestra, tra il cigolio di una trentina abbondante di scarpe sul linoleum e il ritmico rimbalzare di una buona decina di palloni. E non ha bisogno di vedere il suo ghigno di vittoria, o il brillare convulso dei suoi occhi alla notizia che Akashi Seijuro ha appena perso la scommessa.
Merda.
Takao sfida Akashi a stare un'intera giornata senza dire "io sono assoluto". Akashi perde, e Takao ne approfitta biecamente
[TakaAka NC17 come da prompt]

"Forse è sbagliato definire tutto questo “amore”, è più “simpatia”. Un decidere di provare emozioni simili ad un'altra persona (come la gioia, la sofferenza, l’attrazione sessuale) per il puro gusto di vederla accennare un sorriso o saperla più serena. In fondo, Takao le stava veramente simpatica. Adorava quel modo buffo di esprimersi, il suo regalarle così tante attenzioni, i suoi regali e i sorrisi che donava a fine di un incontro di basket."
[ Fem!MidoTaka ]

LA FIC DEV'ESSERE ANCORA BETATA PER SCARSITA' DI TEMPO, SARA' REVISIONATA IL PRIMA POSSIBILE
{AU, leggera shounen ai - violenze implicite, molestie, abusi, cattiva genitorialità, autolesionismo, tentato suicidio e linguaggio forte}
Ringrazio Raiden Amour per avermi permesso di tradurre la sua storia.
Mia madre mi odiava, Xemnas mi usava senza il mio consenso, e, cavolo, anche Rikku accettava le mie parole che tutto andava bene anche quando volevo che lei vedesse oltre le mie bugie.
Ma il motivo per cui sedevo sul pavimento del bagno e avevo un rasoio premuto sul mio polso era colpa mia.
Avevo incasinato ogni possibilità che si presentava di rendere la mia vita migliore, il tutto mentre pensavo che essa non fosse abbastanza accettabile per me...sono stato uno stupido.

Un amore non corrisposto.
Una gelosia irruenta.
Un'amicizia in pericolo.
Cosa può accadere quando vediamo l'oggetto dei nostri desideri allontanarsi?
Otsubo si ritroverà a doversi scontrare con sè stesso, nel nome di un sentimento che tiene nascosto e che, adesso, non può più celare.

Nel silenzio della stanza, la cosa che più si sentiva erano i gemiti e gli ansimi che Reim cercava di trattenere, ma che venivano fuori comunque come suoni alti ed acuti, talvolta strozzati, quasi come colpi di tosse improvvisi. Ad ogni gemito di Reim, se ne sentiva uno di Break altrettanto acuto, che l'albino emetteva in corrispondenza delle orecchie del compagno, come per incitarlo a continuare.