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Danielle trascorre il viaggio quotidiano in autobus fissando il paesaggio sempre uguale, con poca voglia di tornare a una casa dove si sente solo ospite. Peter resta sempre in piedi vicino all’uscita, isolato da tutti e protetto dal cappuccio sempre alzato.
Sulla linea 97, il destino dà appuntamento a due vite all’apparenza diverse, ma gravate entrambe da troppi addii e sogni infranti.
Riusciranno a vedersi, pur avendo ormai rinunciato a guardare davvero il mondo, e ad arrendersi al bisogno disperato del calore di un abbraccio, per lenire anni di solitudine?
Questa non è solo una storia d’amore, è un inno alla speranza che non deve mai scomparire, alle seconde opportunità che la vita ci offre, perché l’autobus, presto o tardi, percorre la strada di ognuno di noi.

Quanto avrei voluto essere sul mio comodissimo divano a mangiare nutella guardando qualche vecchio film e invece ero in PALESTRA,io e la palestra non avremmo, e dico mai, potute andar d'accordo.

REVISIONE IN CORSO
Quando suo padre firma un accordo di pace con un regno nemico, obbligandolo a prendere moglie, Kauros accetta quell’ordine a malincuore. In passato l’ostinazione gli ha portato via un fratello, il tempo delle libertà si è esaurito, questa volta deve obbedire. La sua promessa sposa però è diversa dalle donne a cui è abituato: Irisha è piccola, minuta, ha i capelli rossi e un carattere tenace.
L'attrazione sarà fatale. I sentimenti però non lo salveranno quando gli errori del passato torneranno a bussare alla sua porta, esigendo un alto tributo. Lui o sua moglie, la bilancia non saprà decidere, e Kauros dovrà fare di tutto per sopravvivere.
cit. “Sono l’unica per te?” Domandò in un filo di voce.
“Che cosa hai detto?”
“Sono l’unica per te? Voglio dire, dopo questo tu andrai ancora con altre donne?”
La sua espressione confusa la mandò nel panico, così lei invertì la rotta pensando di aver fatto un passo falso. Forse lui non l’amava. “Scusami.”
“Credi che potrei farlo? Sei l’unica con cui voglio stare.”
Lei si emozionò. “Dillo ancora.”

“Come scusa?” Sussulto scioccata.
“Salta su.” Ripete con meno pazienza. Noto che tamburella con il pollice sul voltante.
“No! Non ti conosco nemmeno.” Una parte di me è indignata dalla sua sfacciataggine, ma l’altra è in ginocchio con le mani giunte che mi supplica di accettare.
“E se ti offrissi tre milioni di dollari?” Ribatte sicuro di sé.

Harry è innamorato di sua sorella da quando aveva 8 anni, ora ne ha 19 e lui e la sua famiglia stanno per partire in vacanza. Forse sarà l'occasione perfetta per dimostrare a Sara, sua sorella, quello che prova per lei.
*Sono presenti scene descritte di sesso, se disturba, non entrate*

La vita che non sappiamo come affrontarla..
Questa non è solo per voi, l'ho scritta per incoraggiare anche me stessa...
La vita non è un incubo, anche solo piccoli coraggi possono cambiartela..

Neve.
Neve.
Neve.
Possono succedere tante cose grazie alla neve.

-E io che faccio?- disse mettendosi accovacciato a terra come me.
-Prendi la scopa e inizi a scopare.- dissi indicandogli la scopa appoggiata allo stipite della porta.
-E chi dovrei scopare?- disse con una voce molto sexy e con un sorrisino malizioso.
-Perché chi vorresti scopare?- gli chiesi ridendo.
-Te!- no tu bello non mi scopi siamo chiari? Ti scopi il pavimento, okay? Okay. Io sono inscopabile (?)
-Se vuoi scopare così tanto fallo con il pavimento, pervertito.- dissi per poi andare a un banco e iniziare a strofinarci sopra con lo strofinaccio. Alzai lo sguardo e vidi Niall che puliva il pavimento. Bravo pampino (?)

Londra. Anni '80.
Tra il gli ultimi colpi del vero Rock, la scintilla di anarchismo del Punk e la follia degli Hooligans: C'è Lei: Elle, 23 anni, americana; e c'è Lui: Aaron, 26 anni, inglese.
Tratto dal primo capitolo: “Lasciai il sole prepotente di Jacksonville, per incontrare la sua versione timida, nascosta tra le nuvole grigie e spumose. Lasciai la luminosità accecante dell'oceano che si rifletteva sui grattaceli, per immergermi nelle strade fumose e più cupe di Londra. Lasciai quella parvenza di vita, per una vera. Una ventata d'aria fresca, elettrizzante, a tratti assurda e probabilmente un po' romanzata, ma era pur sempre vita e finalmente la sentivo davvero mia.
Tratto dal secondo capitolo: “«Perché le tue parole somigliano più ad una minaccia che ad un invito?» domandai, senza farmi problemi, dando il via libera ai miei pensieri.
«Perché non ho la faccia da bravo ragazzo.»
«Allora te ne rendi conto?»
Lui annuì. «E non è solo apparenza.»”
STORIA SOSPESA FINO A DATA DA DESTINARSI.