Se Harry potesse vedere il suo Louis almeno una volta prima di morire è sicuro che poi potrebbe beffarsi degli angeli in Paradiso di aver visto già uno di loro in vita, che per uno strano segno del destino un giorno cadde dalle nuvole, ritrovandosi sulla Terra. Soltanto per lui.
Perchè per lui Louis è un angelo.
Il suo angelo.

«Mi scusi?» grida Liam perforandogli un timpano, Louis è costretto e mettersi una mano davanti l’orecchio e a mandargli un’occhiataccia, sono le undici di mattina e lui si è svegliato appena venti minuti fa per volere altrui, il suo corpo è ancora stordito. Si appoggia malamente al bancone e guarda in basso, assonnato, vorrebbe tanto un letto e una coperta.
Da una porta che sbatte ancora, esce un ragazzo con una maglia a maniche corte, sgualcita e sporca di cioccolata, Liam gli fa cenno con la mano alzandosi sulle punte e quello si avvicina con passo frettoloso verso di loro due.
«Posso esservi utile?» chiede più rivolto a Liam che al diretto interessato, poiché Louis ha ancora la testa appoggiata sul palmo e gli occhi bassi, quasi chiusi a perdersi nelle mattonelle bianche e sporche del pavimento del locale.
«Dovremmo ordinare una torta, per il ventiquattro dicembre» mentre parla, Liam, strattona il ragazzo che ha di fianco e lo costringe a rimettersi dritto sui proprio piedi. Ed è proprio in quel nano secondo in cui fa saettare lo sguardo prima sulla maglietta sporca e poi su una massa uniforme di capelli che Louis lo nota.

Harry e Niall vivono in un appartamento,che più di un appartamento sembra una topaia,Harry è un fattorino delle pizze (e una la sbatterebbe decisamente in faccia a Louis)
Louis e Zayn sono figli di uomini importanti di Londra,ricchi,viziati e Louis pensa che Harry dovrebbe proprio rivedere i suoi gusti di moda,o perlomeno buttare quell'orrendo cappello.
Liam si trova sempre in situazioni scomode,sempre nel luogo sbagliato al momento sbagliato,eppure per una volta pensa che sia andato bene così.
Anche se probabilmente quella sera,quando tutti scappavano dagli sbirri causa erba,nessuno la pensava così.
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Sentii una lieve pressione nella mia tasca anteriore e poi le sue parole.
-In questo momento hai quaranta grammi di erba nei pantaloni,quindi ci sei dentro!- Gridò. Aveva una voce nasale,chiara.
-Devo costruirti una rampa di scale? Salta cazzo!-
-Magari non ci riesco,idiota!- Poi prese due grandi respiri -Senti,non puoi capire,tuo padre non è uno dei senatori di Londra! A chi importerebbe se ti prendess...- In quel momento gli sbirri comparvero davanti al vicolo.
Mi piegai posando le ginocchia e i gomiti sull'asfalto
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• Larry
• Ziam
• [accenni Zouis]

FF Larry.
Non è scritta da me, io mi occupo di tradurla.

La vita di Louis William Tomlinson era piuttosto semplice: famiglia semplice, amici semplici, una casa semplice con un piccolo e semplice giardino in un paesino semplice, la piccola Doncaster. Era sempre stata così, assolutamente, noiosamente normale. Ma Louis non l’avrebbe cambiata per nulla al mondo. Perché se c’era qualcosa che lui detestava, erano proprio i cambiamenti. Lo spaventavano da morire. E fu per questo che quella mattina di metà giugno, si sentì come se gli fosse crollato il mondo addosso.
[Larry, what else?]

"Non so se si dedide di chi innamorarsi, chi finisce per prendersi un piccolo pezzo del tuo cuore con sè quando se ne và. Se qualcuno me lo avesse chiesto, non penso che avrei scelto Harry Styles, e non so se lui avrebbe scelto me. Ma stando qui, guardando indietro attraverso la lente cristallina del senno di poi, mi piacciono le mie scelte."
A fic based off The Fault In Our Stars, an absolutely lovely novel by John Green.
(Traduzione dell'omonima fic, "Catch me, I'm falling")

“Cosa gli è successo?” domanda in un sussurro.
“E' sopravvissuto in un incidente d'auto. E' solo al mondo ora, i suoi genitori sono morti e non ha parenti: sappiamo le sue informazioni grazie alle informazioni ricavate dalle ricerche basate sulla sua carta d'identità. Non ha parlato nemmeno una volta, troppo scosso dall'incidente.”
Louis annuisce, accarezzando con l'indice il dorso della mano bianca e sospira.
“Ti prego Louis, torna domani.” lo supplica la donna. “A quanto pare hai qualche effetto su di lui e vogliamo che stia bene questo povero ragazzo.” sussurra sconsolata.
“Per quanto tempo rimarrà?” domanda portando gli occhi in quelli della donna.
“Una settimana ancora.” risponde la dottoressa Smith sospirando. “E dopo?” domanda ancora.Silenzio. La donna fissa il ragazzino per poi abbassare lo sguardo.
“E dopo finirà in un orfanotrofio.” risponde con dell'amaro in bocca per poi uscire dalla stanza.
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“Torno domani per lui.” le sorride indossando il cappotto per poi incamminarsi verso le scale.
“Harry, si chiama Harry!” le urla dietro l'infermiera facendolo bloccare in corridoio.
“Harry..”

Harry e Louis sono migliori amici che vivono insieme. Hanno una casa, insieme.
Ecco, soltanto a questa notizia non vi vengono in mente tanti piccoli flash sulla loro vita quotidiana?
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“Andiamo a vivere insieme?” Aveva chiesto con voce roca, stupito dai suoi stessi pensieri.
“Perché?” Louis sorrise. Si accoccolò maggiormente sul petto di Harry e poi “Perché voglio dormire così bene come sono riuscito a fare soltanto questa notte” rispose, mentre sentiva il cuore dell’altro battere inquieto.
Harry aveva abbracciato Louis con entrambe le braccia e aveva sorriso, carico di dolcezza. “Approfittatore” soffiò tra i capelli dell’amico.
“Sei tu quello che mi ha obbligato a spogliarmi” Specificò, sarcastico, Louis.
“Harry?” Continuò Louis, poco dopo.
“Mh?” Mugugnò, socchiudendo gli occhi e respirando l’odore che Louis emanava e che sapeva terribilmente di buono.
“Lo prendo per un sì” Continuò, pacato.
“Mh, mh” Assentì, sorridendo sulla pelle di Louis.
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E allora Louis capisce.
Capisce che non è tanto un tetto a fare una casa, ma la persona che ti fa sentire a casa a esserlo.
E Harry è la casa di Louis.
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Fluff!Larry - 26k

Domani partirò,perciò vi sarà una stella in meno a brillare tra le vie di questo posto.
Statemi bene, abbiate cura di voi, io intanto seguo mantenendo vivo me stesso circondandomi di nuova luce.
“Dove vorresti andare, Louis?” Domandavo allora a me stesso di fronte ad ogni nuova partenza.

senza respiro, così si sente il nostro Harry Styles ogni volta che è con Louis, il suo Lou.
Darebbe ogni secondo, minuto, ora della sua vita per lui.
Lo porterebbe sulla luna se potesse, tutto per vedere quelle fossette.
Starebbe ore a fissare i suoi occhi, a baciarlo.
Ma il tempo non esiste.
[Harry,dopo aver girato il mondo, senza un soldo, trova dopo una sbronza e un incontro strano, lavoro nella 'fabric', una discoteca inglese gestita da quattro ragazzi.
PURAMENTE E SOLTANTO LARRY]

MOMENTANEAMENTE SOSPESA; LA RIPRENDEREMO IL PRIMA POSSIBILE
Harry Styles e Louis Tomlinson, due ragazzi innamorati e prossimi al matrimonio. Ma cosa potrebbe mai succedere se entrambi rimanessero coinvolti in un incidente d'auto?
Dal primo capitolo:
“[...]«Tutto questo profumo di vaniglia mi fa girare la testa, ci credi?» mi disse.
«Tua madre mi ha obbligato a spruzzare per tutta casa il profumo per ambienti che ci ha portato ieri. Ha detto che una casa profumata è una delle cose migliori al mondo». Lo sentii ridere leggermente, la bocca curvata in un sorriso stupendo e i capelli spettinati che delineavano il suo viso. «Dopo di te, ovviamente» aggiunsi.
[...] Partì senza alcuna fretta, dato che la nostra era l’unica macchina ferma a quel semaforo. Eravamo quasi arrivati al centro esatto dell’incrocio, quando sentì Harry urlare qualcosa che comprendeva la parola destra: mi voltai in quella direzione giusto in tempo per vedere una macchina rossa sempre più vicina a noi. [...]”

[Louis Tomlinson, ventitré anni, americano d'adozione, scrive articoli per Rolling Stones da un anno ormai, quando gli viene proposta l'occasione di seguire come membro intero il tour mondiale della Band più in voga del momento: i White Eskimo.]
"Le Rockstar non sono il mio genere" mi giustifico semplicemente, tralasciando il mio cuore infranto e sanguinante, dimenticando le mie patetiche teorie su quanto facesse schifo l'amore e mettendo da parte il mio bisogno disperato di avere qualcuno da amare.
"Bene – risponde conciso lui, perché Harry Styles non ha bisogno di limiti, ma solo di stimoli – abbiamo un intero tour per lavorarci"
ATTENZIONE: QUESTA STORIA CONTIENE HARRY/LOUIS PIU' ALTRE (B)ROMANCE.

«Boo! » esclama Harry, piazzandosi a gambe divaricate davanti alla poltrona in cui il suo ragazzo è accoccolato a sorseggiare del tè caldo. «Dobbiamo aiutare Niall e Zayn a mettersi insieme!»
Louis abbassa la tazza ed alza lo sguardo su Harry. Rimane in silenzio un secondo, prima di parlare. «Hazza… amore mio.. piccolo pasticcino alla crema.. non pensi che forse preferirebbero che non ci immischiassimo più del necessario?»
Harry spalanca la bocca, indignato. «Stai scherzando? Che razza di persona sei?» urla, ancora, buttando le braccia al cielo. «È un nostro preciso dovere, in quanto loro amici, quello di immischiarci più del necessario per un fine superiore!»
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Zayn sembra strozzarsi con la sua stessa saliva. Spalanca finalmente gli occhi e tossisce , sputtacchiando in giro sotto lo sguardo vagamente schifato di Louis. Irrigidisce tutti i muscoli ed infine scoppia in una risata stridula ed isterica. «Si, come no!» esclama. «Non mi farei sbattere contro nessun tavolo da te, neanche se fossi l‘ultimo essere umano rimasto sulla faccia del pianeta.»
Louis sorride di nuovo. «Oh, ma io infatti non mi riferivo a me stesso, quando pensavo a qualcuno che ti sbattesse su un tavolo.»
ATTENZIONE!! storia ad alto tasso di idiozia. Coppie: Larry/Ziall

Louis Tomlinson era l’individuo più detestabile che Harry Styles avesse mai incontrato prima d’ora. E di gente, lui, ne aveva incontrata eccome.
Nessuno era mai stato così egocentrico, narcisista e presuntuoso. Nessuno era come quel Louis. E la cosa peggiore, pensò Harry, era che tutta la scuola lo adorava. Aveva letteralmente tutto l’istituto ai piedi. Perché lui era definito divertente, simpatico e molto spiritoso.
Per lui invece era solamente un immaturo. Perché gli altri non se ne rendevano conto?
E non erano sempre le cose che più ti infastidivano a starti sempre attorno?
E se un giorno, dovessero casualmente rimanere bloccati - da soli - in ascensore, cosa succederebbe?
[Larry]