Newtmas
Dal testo:
- Te l'ho già detto, non posso farlo - gli disse con tono calmo, ma era evidente che anche lui stesse iniziando ad spazientirsi.
- Ed io ti ripeto che non ne capisco il motivo! - disse il moro che proprio quel giorno si era messo in testa di risolvere la questione.
- Tommy, ti prego, sai bene che concordo sul fatto che dobbiamo dirglielo, ma davvero io non posso farlo, gli verrebbe un infarto ! - adesso il biondo era proprio esasperato.
- Ah si Newt, e secondo te a Minho non verrebbe comunque un infarto se a dirglielo fosse un'altra persona ? - ribatté acido l'altro.

Serie di OS rigorosamente Stony scritte per diversi Drabble Event su gruppi Facebook. Di volta in volta specificherò il nome del gruppo e la data dell'Event. Ratzinger ROSSO perché la maggior parte lo sono.

- Se adesso te ne vai anche tu, perdo il migliore amico che abbia mai avuto. Non puoi abbandonarmi.
- Non ti abbandono, Luke. Potranno dividerci mille galassie ma, se dovessi avere bisogno di me, io lo sentirò e correrò da te, come ho fatto questa volta.
***
Piccolo missing moment ambientato alla fine dell'Episodio IV, subito dopo la vittoria contro la Morte Nera. Han, pur essendo tornato in soccorso dell'amico, continua a sentirsi combattuto tra l'adesione alla causa di Skywalker e la propria vita errante da contrabbandiere; nel frattempo Luke, pur avendo cominciato a nutrire fiducia nella Forza che alberga nel suo animo, non si ritiene pronto ad affrontare le battaglie future senza Solo al suo fianco.
Due bicchieri di vino corelliano e una chiacchierata a bordo del Falcon li metteranno di fronte ai loro sentimenti, conducendoli a risvolti inaspettati per entrambi...

“Condividono Scott in maniera molto più simile di quello che pensino – e in un certo senso hanno in comune anche Allison, il suo ricordo o il suo fantasma, anche se per motivi diametralmente diversi. […] L'ultima cosa che aleggia fra loro, pesante quanto una cappa di strozzalupo, è il senso di colpa – generalizzato e affatto specifico, di odiare una morta e odiarsi a morte.”
L'avete amata entrambi e lei ha amato voi, solo in maniera diversa.
(Solo che il tempo è stato troppo poco.)

La prima volta in cui lo aveva visto, e lui gli aveva salvato la vita, e lo aveva tirato per un braccio, e il suo tocco era diventato incandescente. Non gli aveva dedicato che un’occhiata veloce, ma a Nico era bastato.
Quella volta in cui Percy era passato dietro di lui, velocemente, arruffandogli i capelli, distratto.
Quella, più recente, in cui le sue dita avevano indugiato, sfiorandogli una ciocca caduta sul collo, prima che Percy si riscuotesse e allontanasse la mano, quasi controvoglia.
Nel corso del tempo lo aveva sorpreso a fissarlo con aria persa. In quei casi distoglieva lo sguardo, si voltava, il cuore accelerava e non capiva perché.

|Newtmas|Ospedale psichiatrico AU|
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Non sapeva perché, ma Thomas indossava sempre delle fasce colorate. Insomma, aveva intuito qualcosa, dopotutto erano in un ospedale psichiatrico e se erano lì dentro, qualcosa dovevano aver pur fatto. Ma perché coprire quei segni, perché vergognarsene?
Ogni volta che Newt gli chiedeva di quelle fasce, Thomas le guardava, scrollava le spalle e diceva: “Non lo so, mi piacciono”

In cerca di popolarità Thomas farebbe di tutto, coinvolgendo anche il suo migliore amico Newt. Una sera, dopo essersi intrufolati in una festa organizzata da una delle ragazze più popolari dell'Accademia, Teresa, incontreranno Minho, ragazzo stravagante che piace eccellere in tutto e che deciderà di dare una mano a Thomas per poter raggiungere il suo obbiettivo in popolarità: costruendo una storia d'amore gay tra Thomas e Newt. La situazione degenera e in tanto Thomas, aiutato da Minho e da Newt, cercherà di fare colpo su Teresa. Ma se il suo migliore amico Newt iniziasse davvero a provare qualcosa per lui? Thomas prova veramente interesse per Teresa? Cosa succederebbe se di mezzo ci fosse un segreto che cambierebbe tutte le carte in gioco?
Ispirato alla serie televisiva Faking it!

Le maschere di indifferenza di Stiles e Derek, crollavano la notte come dei castelli di carte in balia del vento.
Solo rimanendo insieme, potevano accettare i dolori del proprio passato,e andare avanti.
Ambientata sicuramente dopo la 3B, Angst Sterek con fluff finale.
"Anche Stiles stringeva il cuscino, la notte.
Le dita affusolate affondavano nel tessuto freddo della federa, la stessa che soffocava i singhiozzi che il ragazzo provava ad ingoiare, perchè nemmeno il buio doveva assistere alla sua sofferenza. "

"Nonostante il nero che la circonda la Luna rimane li. Fiera. Luminosa. Vorrei essere come lei. Vorrei brillare. E chi se ne importa se è la luce di qualcun altro a farmi brillare. Fintanto che accade, a me sta bene così. Vorrei sovrastare tutta l’oscurità che ho intorno. Non mi importerebbe del gelo che ho dentro. Alla fine riuscirei a convincere, anche me stesso, che la luce appartiene a me. Riuscirei a fingere di non sentirmi morire ogni giorno di più. Riuscirei anche a credere di essere contento così."
Ziall, Larry, LiamAU

Stiles/Derek| futurefic!(more or less)| words: 490
"Hanno amato altre persone e si sono sempre portati nel cuore. Comicamente, ma nemmeno troppo, quando Stiles gli dato uno schiaffo seguito da una valanga di parole e un ti amo incastrato tra ti odio e Dio, finirò per ucciderti io, Derek ha capito che non doveva fare altro che allungare una mano e sfiorare il polso di quel petulante ragazzino per trovare la pace.
(Kate, Jennifer, Malia, Lydia sono solo nomi che hanno smesso di avere qualsiasi significato. Storie che nessuno vuole rivangare.)"

Stiles e Derek non si sopportano, ed ogni volta che si incrociano finiscono sempre per litigare perché troppo diversi fra loro, ma entrambi ugualmente orgogliosi per abbassare la testa di fronte all'altro. Che succederebbe però se il primo si svegliasse una mattina a letto con quest'ultimo, privo di vestiti e decisamente molto confuso sul da farsi? Forse, ricordare ciò che è successo potrebbe essere davvero la soluzione.
[Sterek | post stagione 2]

"Lydia, lo sai che in una stanza blu il cuore batte più lentamente?"
Non ci credo che ho scritto una [STYDIA]
Dio dello Sterek, se puoi, perdonami.

- Io me lo ricordo – sussurrò di spalle, prima di andarsene.
Haymitch corrugò le folte sopracciglia, soppesando quelle parole. - Che cosa? - chiese.
Quel giorno – mormorò ancora lei. - Il giorno in cui è iniziata la tua condanna.
L'uomo sentì un brivido lungo la schiena. - Il giorno della mia vittoria – disse in un soffio.
Effie rimase ancora ferma qualche istante, poi si chiuse la porta alle spalle.

Un cerchio imperfetto, incompleto.
L'uno vicino all'altro, Come se il contatto fisico potesse rafforzare quel legame già indissolubile.
Rimangono così distesi a lungo sul freddo pavimento di una stanza d'ospedale, in silenzio.
Solo i loro respiri, quasi in sincrono, riempiono quel silenzio assordante.