Le luci rosse lampeggiavano e le turbolenze non volevano proprio smettere, quindi si aggrappò alla prima maniglia che trovò per non finire da una parte all’altra della sala comandi ed aspettò che tutto si calmasse, il che arrivò solo dopo molto tempo. Quando tutto fu tornato normale, si decise ad alzarsi e ad andare allo schermo della console a vedere dove fosse finito e cosa fosse successo, ma niente: lo schermo era nero ed i comandi del TARDIS non rispondevano, come se la nave si fosse spenta, solo che non riusciva a spiegarsi il perché.

“Hai altre domande, prima che io abbassi questa bellissima leva?”
“Sì.”
“Spara.”
Questa è la domanda più strana che abbia mai posto a qualcuno “Dottore chi?”
Lui sorride senza rispondere e, abbassata la leva, il rotore inizia ad oscillare su è giù. Nella sala riecheggia uno strano cigolio ansimante e iniziamo ad aggrapparci ai corrimano, per quanto gli scossoni sono forti.
Qualcuno mi dica che è tutto un sogno.

"Non era giusto morire per uno sconosciuto. E poi non era giusto, anzi, era proprio contro le leggi della natura, che accadesse tutte quelle volte."
OneShot! Recensite, chiedo solo una piccola recensione, anche critica. Vi prego, mi fareste felice.
-L

Aveva imparato a sopportare che lo lasciassero? A sopportare di perderli? No. Ma il Dottore, con il tempo, aveva imparato a nascondere il dolore.

4x12 “Perché non glielo chiedi tu stesso?”
Le parole di Donna restarono come sospese nell’aria mentre il Dottore faticava a coglierne il significato. Non era possibile che Rose fosse lì, non era possibile che avesse trovato un modo per lasciare l’universo parallelo e tornare in questo mondo.

[ Prima classificata al contest "Pensieri in 100 parole - Special Edition" indetto da B e l l e sul forum di EFP ]
I pensieri di Rose in seguito ad un sogno in cui un vecchio Dottore è tornato a farle visita nell'universo parallelo in cui è stata costretta a vivere.

"E allora saliremo sopra il cielo
a piedi nudi, mano nella mano
andiamo dritti fino al paradiso e un po' più su
dove tutto intorno esplode l'universo
e io che vedo solo il tuo sorriso
che fa sembrare tutto straordinario
come te"
-Straordinario, Chiara-

Uno squarcio dei pensieri del Dottore dopo aver lasciato Rose nell'universo parallelo, alla fine di "Doomsday".
(3° classificata al contest "Pensieri in 100 parole - Special edition" indetto da B e l l e)

|Drabble|Donna Noble|Introspettivo|
Donna Noble non ricorda di essere speciale, di aver salvato il mondo insieme al Dottore.
Non ricorda più nulla, se non di essere una precaria fra tante. Niente di speciale.
[Drabble partecipante al contest "Pensieri in 100 parole- Special Edition" indetto da B e l l e]

E se il libri che leggiamo non fossero solo il frutto della fantasia di uno scrittore, ma fossero fatti accaduti realmente?
Non tutti i libri che leggiamo per divertimento sono solo inventati, alcuni potrebbero contenere un fondo di verità, non trovate?
Infatti questa storia è incentrata su un libro, un racconto appassionante che travolgerà i nostri eroi
AVVERTIMENTI: Essendo la mia prima storia in questo fandom, spero di non mandare i personaggi in OC, in tal caso avvertitemi e modificherò il capitolo al più presto

Visto che non ce l'hanno mai fatto vedere chiaramente, ho provato ad immaginare l'addio tra River Song e il Dottore ed è uscito fuori questo One Shot.
Sapete, credo di non aver mai pianto o di non essermi mai emozionato per qualcosa che ho scritto io, e potrà sembrare quasi egocentrico e/o da stupidi, ma credo che l'addio giusto tra il Dottore e River sia proprio come quello che ho scritto col cuore, pensando al Signore del tempo e a colei che più ha amato.
Non sono molto bravo nei discorsi "diretti", quindi spero soltanto che vi piaccia ciò che il mio cuore e il mio amore per questi due personaggi ha partorito, buona lettura^^

Partecipa al terzo turno della Fandom League di MaridiChallenge.
- Intro:
"Rose Tyler, ti presento una mia vecchia conoscenza, Ford Prefect, da Beltegeuse e... Ford, chi è il tuo amico?"
"Arthur Dent, dalla Terra." spiegò Ford.
"Oh, anche io!" Rose tese la mano verso di lui.
Arthur la fissò come se avesse visto un fantasma. La sua bocca si aprì in una O di stupore, gli occhi sbarrati che si muovevano freneticamente dal suo viso alla sua mano tesa. Anche Ford sembrava vagamente sorpreso.
"Anche... Anche tu?"
"Sì, che c'è di così strano?" chiese Rose, squadrandolo.
"Dalla Terra?"
"Sì."
"Da pianeta Terra nel quadrante ZZ..." annaspò nel tentativo di ricordare il seguito.
"Settore ZZ9 Plurale Z Alpha." gli giunse in aiuto Ford.
"Io..." Rose non ne aveva la minima idea. Guardò il Dottore in cerca di aiuto.
"Sì, lei viene da lì." rassicurò il Dottore.
Arthur e Ford si scambiarono svariate occhiate di stupore in una conversazione mentale che poteva come poteva non essere del tutto razionale.
"Cosa c'è che non va?" sbottò alla fine Rose.
"Ecco... Io..." cercò di spiegare Arthur.
"La Terra è stata spazzata via, non ci aspettavamo di vedere altri terrestri." lo interruppe Ford.

Breve estratto dall'infanzia di una Donna Noble sempre stata parecchio sognante.

“Vuoi prendere un caffè o delle patatine o qualcos’altro? O patatine e caffè?”
I cuori accelerano mentre pronunci quella semplice parola “patatine” e i ricordi tornano nitidi come non lo erano da anni. Non sai ancora bene che uomo sarai adesso ma di certo non vuoi più essere l’uomo che ha scelto di dimenticare.

Ho deciso di partecipare alla 15 words challenge, e questo è il risultato.
Dieci protagonisti, dodici piccoli momenti, plausibili e non.
Demenza, nosense, crossover, angst...non vi resta che osservare.