Sei davvero brava, davvero tanto! Questa scena è perfetta. Per come hai delineato Karl, che è un giovane campione orgoglioso, ma anche un figlio che s'impegna affinché la sua famiglia si riunisca, perché come qualsiasi altro ragazzo, indipendentemente dalla sua passione sportiva, desidera la serenità di una casa. Qui però il calcio fa da collante con la vita del padre, mi è piaciuta la similitudine tra i due "fallimenti", il timore che una partita persa possa distruggere il sogno di famiglia unita. Traspare, oltre che la sensibilità, anche la giovane età del ragazzo, che intenerisce. Un chicca il finale con la piccola Marie, che mi ha fatto sorridere, come quell'ultima frase sulla sicurezza della famiglia ritrovata. Grazie a te quindi per questi piccoli stralci di vita, carichi di sentimenti e puri, nella loro semplicità. |
Mi si é appannato lo sguardo nel leggere questo capitolo . Ho rivisto mia madre . Per un prezioso , fugace attimo l'ho rivista . Anche lei era una sarta e spesso si addormentava sul lavoro, se si attardava . |
Elaborare un lutto è difficile. Tutti servono per riempire il vuoto, nessuno può farlo realmente. Perché non si colma e basta, rimane dentro di te, bisogna imparare a conviverci. Bisogna imparare a piangere. Perché altrimenti le emozioni che si portano dentro, implodono in un circolo vizioso senza fine. Questo capitolo mi ha toccata particolarmente e tu sei stata davvero brava e sensibile nel trattare un tema tanto delicato. Perché consolare non vuol dire cancellare il dolore altrui, ma aiutare a sostenerlo, indicare una strada per ripartire. Spero di cuore che tornerai presto a mettere mano a questa raccolta di emozioni, mi troverai sicuramente pronta a seguirti, per ora sono contenta di aver potuto portare a termine la lettura di quanto avevi già scritto. A presto speriamo e grazie ancora per questa storia! |
S'intravede e si sente davvero un clima austero tra le parete della villa. Anche il freddo di certe situazioni, così si comprendono certe scelte di vita. Un bel viaggio nei ricordi di questo Genzo, che ci mostra anche le sue debolezze, che poi sono diventati punti di forza per diventare il numero uno. Sotto sotto per non deludere nemmeno quel padre assente, ma esigente. L'incontro tra i due, nel finale mi ha sorpresa, non tanto per il gesto di stizza di Genzo, ma per come reagisce suo padre. Chinandosi a raccogliere la frutta, tagliando la mela, stringendo le fasce sui polsi. E la casa si riscalda un po' così. |
Perfettamente Ryo Ishizaki! Davvero hai saputo cogliere tutto di lui, la definizione di uomo spogliatoio è proprio calzante! Ho adorato questo capitolo perché è proprio come il suo protagonista, allegro. Perché secondo me lui è quel tipo di personaggio che deve essere presente in ogni storia, per allentare i toni drammatici ma anche per evidenziare una bella amicizia. Anche la sua mamma, caratterizzata da te è divertentissima. Hai creato una bella complicità tra i due, così simili, così uniti. Bravissima ancora una volta! |
La storia di Taro mi lascia sempre un retrogusto amaro, nel senso che percepisco sempre la sua solitudine e quell'attitudine a essere un bravo figlio, mosso dall'amore per il taciturno padre pittore. Forse perché anch'io nella mia vita ho dovuto traslocare per il lavoro del mio papà, proprio alla stessa età di Taro. Non è facile gestire le emozioni, in quei frangenti, Taro dal canto suo ha anche l'aggravante della separazione dei suoi, a complicare tutto... Probabilmente, mossa dai miei ricordi personali, non sto interpretando al meglio il tuo messaggio di estro, ma perdonami, ci sono delle cose più forti di me. Un altro bello spaccato genitore figlio, complimenti! |
Eh ma allora... Ho gli occhi a cuoricino! Bellissimo davvero il modo in cui hai descritto l'ambiente che circonda Hikaru! Il freddo, la neve, il buio e l'ululato dei lupi sembra di sentirli davvero, sembra di essere proprio lì, accanto a lui e quasi quasi, viene istintivo strofinarsi le mani e incassare il collo nelle spalle! Anche in questo racconto mi è piaciuto davvero tutto, in particolare la caratterizzazione della mamma di Hikaru (bella l'idea di un suo soggiorno studio in Italia, poi per me Firenze è un mondo a sé, fatto di ricordi e tante emozioni!)! Carina la trovata dei dolcetti "della malattia"e complicità pura nel finale, quel passaggio di cellulare con tanto di conta del fuso orario! Sei davvero brava, mi dispiace tanto non aver potuto seguire questi capitoli mentre aggiornavi! |
"Non hanno permesso all'ovvio di distruggere i loro sogni." |
Mi hai commossa! Ultimamente sto scoprendo il personaggio di Kojiro, o meglio, gli sto prestando più attenzione e tutto quello che mi sono immaginata su di lui e i suoi sentimenti, lo hai reso così bene! Anche questa volta, con tantissima sensibilità, hai trattato un personaggio che non è facile per niente! La devozione che mostra nei confronti della sua famiglia, di sua madre... la parte finale mi ha davvero colpita, perché alla ruvidità, se così la posso chiamare, di questo ragazzino che deve crescere troppo in fretta, accosti la dolcezza dei suoi anni, con quel volere la sua mamma tutta per sé. Complimenti davvero, mi hai emozionato! |
Avevo letto questo capitolo appena lo pubblicasti ma solo ora ho trovato il tempo di scriverti le mie impressioni più che positive! Innanzitutto perché qui parli del padre di Tsubasa, quindi indirettamente anche di lui. Ho sempre pensato che questo fosse un rapporto particolare e che Tsubasa abbia sviluppato una sorta di forte indipendenza, anche grazie all'esempio del padre. Di certo i due si sono mancati a vicenda, come è logico che sia, e in questo racconto lo hai espresso davvero bene. Il mare d'inverno è poi un ottimo sfondo per i sentimenti di quest'uomo, sempre lontano da chi ama, così come il tiepido raggio di sole è la speranza a cui si aggrappa, perché manca poco a tornare a casa. Davvero molto dolce e delicato, di grande sensibilità! Tanti complimenti! |
Molto bello questo capitolo.Genzo è il mio personaggio preferito e sono contenta di leggere che, sulla sua infanzia,la pensiamo allo stesso modo.Sono convinta anch'io infatti che,la solitudine;il continuo sentirsi dire di essere un privilegiato ed un ragazzo superiore agli altri perchè nato in una famiglia ricca e potente,abbiano influito tantissimo su di lui.Per fortuna però,l'arroganza e la superbia sono durate poco,ed in poco tempo,è venuto fuori il vero Genzo:un ragazzo eccezzionale. |
Che emozione leggere questo capitolo su Stephen e la sua mamma. Ho apprezzato davvero molto come hai ripercorso la vita di Levin dal giorno dell'incidente fino alla sua "redenzione". |
Grazie per questo bel ritratto di Levin e della sua mamma. Hai dipinto un momento molto forte e commovente, un omaggio meritato a quello che secondo me è il personaggio più violento e poetico creato dal maestro Takahashi! |
Che meraviglia *_* |
Mi è piaciuto molto questo viaggio nei ricordi di Genzo, in cui vengono ripercorse le tappe più importanti della sua vita e della sua carriera calcistica. |