Ciao, sono Francesca e sto scrivendo la recensione di questo capitolo dal mio personale coma!
‘Muovo i bulbi oculari come impazzita…Forse non ho ancora aperto gli occhi’. Non è un’immagine difficile da visualizzare, vederle muovere gli occhi ma senza che riesca ad aprirli; oggettivamente è un po’ inquietante come cosa forse perché credo mi succeda la stessa cosa durante il sonno. Diciamo che ultimamente me ne succedono spesso, purtroppo!
‘Quel buio non mi fa paura, anzi mi culla dolcemente…’. Anche questa sensazione che prova Emma, non dico che mi sia famigliare però posso capirla, non so spiegare il perché ma a volte si, può accadere che certe circostanze, che per persone estranee possono sembrare brutte e pericolose, per te risultino invece come una situazione di sicurezza e protezione.
‘Oddio sembra grave, di chi stanno parlando?’. Annoto questo appunto di Emma come il primo di una lunga serie che nonostante la tragicità della situazione, mi ha fatto sorridere.
‘Aiutatemi!’. Ecco forse da questo momento ho iniziato a sentire il mio cuore ribellarsi. Diciamo che da adesso inizia il mix di…Beh un mix di tutto!
‘…inaspettata arriva la tosse…inarrestabile, stizzosa…, per favore toglietemelo!’. Di questa sensazione che Emma gentilmente e sofferentemente mi descrive, quello che mi ha colpito come un pugno in un occhio o come un fottuto moscerino che si infila nell’occhio a tradimento, è senz’altro il termine “stizzosa”. Veramente una scelta azzeccata e originale. Il modo in cui hai descritto l’impotenza della bionda era già di per se perfetto ma con questa parola hai reso tutto più vero a mio modesto parere.
‘In quel momento sono certa che le vomiterò addosso..’ Sarebbe un’originalissima dichiarazione d’amore. So che Emma sta patendo le pene dell’inferno (grazie a te che mi stai guidando in un modo e in un mondo a me sconosciuto salve qualche nozione da seri tv) ma non ho potuto fare a meno di farmi uscire di bocca una piccola risata il che mi fa sentire tremendamente in colpa visto la situazione attuale. Io posso ridere e lei a malapena riesce a deglutire. Sono proprio una brutta persona!
‘..mia madre e Regina parlano di me e io non posso intervenire, diamine’. Non oso immaginare quanto le stia costando dover rimanere zitta e muta! Conoscendola sarebbe intervenuta come una furia o forse no ma di sicuro avrebbe espresso una sua opinione visto che è la diretta interessata.
‘Stavolta non voglio agitarmi. Voglio sentire cosa dicono..’. Ti sembrerà strana l’idea che ti vado ad esporre ma appena letta mi sono immaginata come se Emma fosse ad un determinato livello di un gioco e dopo essere caduta ripetutamente in diverse trappole, ha finalmente capito il meccanismo per non ricominciare da capo e per evitare tutti gli ostacoli. Il fatto di aver capito di non doversi agitare per poter riuscire a capire le informazioni che le occorre sapere beh…a me ha fatto venire in mente questa cosa.
“Si, Marian, l’amante di Robin, ricordi?” ci mancava solo che alla descrizione venisse aggiunto questo:
“Si, Marian culo flaccido, l’amante di Robin, ricordi?” era giusto per dare tante info alla bionda in modo che potesse ricordare bene bene la figura disturbata della donna! Perché mi sia uscito “culo flaccido”? Boh..ricordi del film La morte di fa bella (che anche in questo caso mi sembra un paragone assai fuori luogo).
‘Io lo ammazzo quando mi sveglio, lo ammazzo di certo’. Tranquilla faccio segnare a Regina un post it da attaccare in ogni dove così una volta guarita potrai compiere la tua azione, Swan oppure ti può restituire il favore Regina!
‘…farmi sparare…potevo lanciarle addosso una sedia…O potevamo semplicemente scappare, tentare’. Primo..con i se e con i ma non si va da nessuna parte, secondo…se mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stata una carriola (giusto per far capire che quando le cose nascono in un certo modo, non si possono cambiare), terzo…non è da Emma Swan..Magari in passato si, magari se la sarebbe data a gambe levate ma non ora, ora che Regina è entrata in gioco.
Devo dire una cosa inquietante…Quando Emma dice di sentirsi stanca, di sentirsi su una nuvola e di lasciarsi cullare dal vento e dalla morbidezza del suddetto “cirro” beh mi sono sentita contagiata..Anche io mi sono sentita rilassata a leggere il suo stato fisico e mi sono pure io immaginata di fluttuare. Ora..Il problema è mio o è tuo che hai scritto questo?
‘Deve essere questa la sensazione di uno che si è “fatto”…’ Vedi…come posso non ridere a questa cosa che ha appena detto? Sembra una vecchietta che cerca di usare uno “slang” giovanile…Anch’io in effetti mi sento alquanto ridicola a scrivere ciò. Ma a proposito di cielo, nuvole e varie condizioni atmosferiche…mi chiedo se nella nuvola accanto non ci fosse un unicorno a tenerle compagnia!
‘…oddio sono nuda e loro mi guardano. Mi staranno ricrescendo i peli sulle gambe?...L’importante è che Regina non sia lì’. La gravità di questo dubbio sta nel fatto che la bionda non ha detto “Oddio non ci devo pensare, devo sforzarmi di non agitarmi” no la sua più grande paura e che Regina le vedesse i peli delle gambe! A questo punto mi è pure difficile rimanere seria! Boh il capitolo è iniziato in modo triste, quasi, quasi volevo abbandonarlo perché mi stavo rattristando troppo e poi…improvvisamente un paio di righe dopo è come se mi ritrovassi a leggere una cosa quasi demenziale!! Dio però se ci sta!
E ora stop…un momento di silenzio e sincronizziamo tutte le nostre macchinette per il cuore o facciamo un flash mob per queste parole di Regina….
“Fai calmare il tuo cuore, Emma”. Anche adesso che la sto rileggendo mi sono venuti i brividi. Non voglio dilungarmi in inutili e prolissi discorsi; ti basti pensare che a metà capitolo mi sono dovuta fermare e ritornare a leggere questo preciso momento. Qui urge un grassetto sottolineato. Non immaginavo proprio che il giorno dopo mi facesse ancora un effetto così forte.
‘Si rende conto che così non posso che agitarmi di più?’. In effetti Emma dovrebbe risvegliarsi solo per dirle questo e poi ricadere in coma!
‘…senza accorgermene il bip…scompare…’ Però…non avrei mai detto che sarebbe stata così ubbidiente come non avrei mai detto che si sarebbe soffermata a rimproverare il medico!
‘Mi ha definita sua amica. Non so se esserne felice. Non so cosa siamo’. E’ vero, in effetti non so se possa sentirsi ritenersi delusa o altro a me personalmente un po’ di fastidio e di delusione lo ha dato. Potrei stare qui mezza giornata, rischiando di impantanarmi con concetti noiosi e pesanti quindi eviterò ma ribadisco ciò che ho provato…questa frase mi ha un pochino contrariata..Puoi dirmi e spiegarmi però io l’ho ricevuta così.
‘La questione sta diventando…preoccupante, non vorrei aver perso l’uso delle man. Cioè, a me le mani servono e non poco. Potrei rinunciare alle gambe ma alle mani no, non se ne parla’. Sai che questo è un bel dilemma? Io avrei detto che Emma non sarebbe stata disposta a rinunciare a niente. Le mani beh non serve molto a capire il perché ci tenga tanto ma pensavo che se dovesse fare una scelta obbligata non avrebbe scelto affatto perché mi immagino come potrebbe fare senza le gambe a correre insieme ai suoi adorati cani.
Certo però leggendo le righe successive capisco pienamente cosa vorrebbe dire per lei non provare più nulla nello stringere Regina e tutti quelli che ama. Che situazione assurda. Forse il mio pensiero è stato un po’ troppo scontato, forse perché molto spesso quando si parla di incidenti (stradali e non) le probabilità di una paralisi alle gambe è sempre quella più “gettonata” e anche perché confesso…colpa delle tante serie tv, sta di fatto che questa è un’opzione diversa dal solito perciò risulta ancor migliore ai fini della storia.
Emma secondo me si è pure un pochino allarmata e avrà pensato a quante cose le sue mani sono in grado di fare e quante cose ancora devono esplorare (no…non sto pensando a nulla di sessuale altrimenti lo avrei scritto subito!).
“Però dice solo mamma…dicendomi che Henry voleva parlarmi…A quanto pare vuole parlare con me in tua presenza”. Il ragazzino, nonostante le avversità sta chiaramente rispettando la promessa fatta a se stesso e ad Emma ma mi sorprendo molto che dopo aver chiamato Regina “mamma” non si sia esposto di più. Il loro pianto a dirotto, il loro modo di abbracciarsi nel precedente capitolo mi aveva fatto pensare che potesse fare un altro passettino anche da solo. Sia chiaro, questo è un passo da gigante, un passo che non si può quantificare, non è che posso pretendere che in ventiquattro ore mi faccia dei monologhi però confesso che potesse battere il ferro finchè era caldo. Certo ma che dico…al suo posto avrai fatto la stessa identica cosa, se avessi dovuto pronunciare “mamma” una seconda volta a distanza di ore mi sarebbe risultato difficile. Se dovessi paragonare Henry ad un animale, in questo istante lo vedrei come una lumachina che lentamente esce dalla sua casa ma appena gli si toccano le antenne (non si chiameranno di sicuro così ma io non sono una zoologa anche se potrei tranquillamente imbrogliare) si ritrae e per farla uscire di nuovo ci vuole del tempo.
Non ti dico l’ansia da attesa quando Mary Margareth è uscita e soprattutto quando la sedia striscia vicino al letto di Emma. Ci siamo..Ora non si può più scappare (ennesima trovata infelice visto che Emma è praticamente inchiodata al letto). E come ben mi ha fatto notare la bionda…dico anche io che siamo al termine di questa sofferenza; o la và o la spacca!
‘Forza ragazzino, parla a tua madre’. Secondo me lo sta spingendo con la forza del pensiero.
“Mamma questo è tuo”. Boom Regina presa alla sprovvista, beccati questo diario a ciel sereno!
‘Non so cosa stia facendo Henry ma so cosa sta facendo Regina. Sicuramente ha iniziato a piangere’. Il fatto che Emma la conosca così bene senza il bisogno di vederla riempie il mio cuore di una gioia infinita e sono pure fiera di Emma! Certo che…ammetto che mi sembra di assistere ad una telecronaca; stai descrivendo tutto così accuratamente che ti ripeto mi sembra di ascoltare la radio che mi da tutte le informazioni necessarie con l’unica differenza che leggere come scrivi e maledettamente meglio!
‘No Regina, non interromperlo, Ci siamo preparati per settimane…’ Ok la cosa sta diventando imbarazzante…Emma mezza incapace di intendere e di volere che fa da motivatrice sia al ragazzino che a Regina. Adoro!!! E si, scommetto che a casa di Emma hanno fatto decine di prove con tanto di fogli tutti segnati con la matita rossa.
‘Perché non posso vederli…Maledetto coma..’. A chi lo dici Emma…non sei la sola che non può vederli.
‘In effetti a lei ho detto che la amo…’ in effetti sarebbe il caso non dire e non fare altri danni che poi danni non sono, anzi; diciamo che per ora hai fatto abbastanza Swan.
‘Finalmente prendi in mano la situazione…’. Emma Swan fiera di Regina, fiera di Henry e io fiera di tutti. La festa della “fierezza”.
‘D’istinto stringo le dita intorno alle sue’. Dio no…non ci credo! Non ci credo che è stato il ragazzino a farle fare lo sforzo di muovere la mano! Perché sono così schifosamente scontata a pensare che sarebbe stata Regina? Ovvio che così è decisamente meglio e…diamine anche se non può parlare si è fatta sentire lo stesso; in queste settimane avrà perso qualche discorso ma quelli importanti li ha sentiti tutti.
‘Posso…mangiare da sola, lavarmi…Cucinare, farmi la ceretta da sola..’ Da notare che la ceretta è inserita nelle sue priorità della lista!
I miei occhi sono leggermente sfocati dalle lacrime perché vedere Emma piangere e vedere la premura e la prontezza di Regina nell’asciugarle, mi lascia letteralmente senza fiato e con un piccolo e fastidioso prurito alla gola.
‘Mi sento stremata, come se mi avessero sparato’. Stendo uno spessissimo velo pietoso su questa sottospecie di battuta che non fa ridere nemmeno se mi incatenano e usano foglie di palma per solleticarmi i piedi! Battuta di serie z, Swan! Come se poi la colpa fosse realmente della bionda!
Quindi tecnicamente ciò che i miei occhi stanno leggendo sono confessioni d’amore quelle che sta pronunciando Regina o sono semplicemente parole che la mora sente la necessità di riferire alla bionda?
Forse la seconda ipotesi è più plausibile, forse Regina sta andando con un determinato ordine..Le sta confessando cosa le è successo prima, durante e dopo il passaggio dell’uragano Swan.
‘…Posa le labbra sul dorso della mia mano. Mi dimentico come si respira…le macchine lo segnalano. Maledette, non posso nascondere quanto sono emozionata…’. Tana per Emma. In effetti è un metodo infallibile per capire cosa prova.
“…poi si è trasformata in disperazione quasi abissale, perché quel vuoto…lo stavi riempiendo tu. Per questo ti ho baciata…per questo ho voluto fare l’amore con te….guardarti volermi così, era per me come un regalo…che scarti e sorridi perché hai tra le mani finalmente quello che vuoi…avevo solo il desiderio di ascoltare il tuo respiro,…dovevo ridarti i giorni che stai perdendo in questo letto.’. Ammazza che scippatrice di frasi che sono! Però l’istinto ha avuto come sempre il sopravvento; decisamente questa è una prova per una dichiarazione come si deve; “disperazione abissale” una cosa più forte e di impatto non potevi mettere. Diciamo che in questo in questo abisso quasi ci sono sprofondata ed è un bene? Beh dico che hai i suoi lati negativi ma anche positivi.
‘Forse dovrei smettere di respirare per ascoltarla meglio’. Oh mio Dio a volte per captare meglio io lo trattengo ma in questo caso meglio evitare che poi le macchine ricominciano a fare casino e la tua concentrazione giustamente va al fatto che ti manca l’aria e quindi verrebbe vanificato tutto il lavoro di Regina.
“…tu ci sei arrivata così in fretta che mi hai spaventata. Mi spaventi. Ma non voglio più avere più paura Emma…non con te, non di te...hai detto che mi ami…dicevi davvero?...” Non posso permettermi di parlare al posto di Emma (anche se la risposta è scontata) però già il fatto di leggere di una Regina che finalmente si toglie quest’armatura di dosso per poter lasciare il suo corpo e il suo cuore libero è per me una vittoria. Emma anche in questa cosa ha avuto la meglio; ha lottato e per l’ennesima volta è tornata come una vincitrice anzi entrambe sono tornate vincitrici.
‘Certo che ti amo Regina..’ visto che ultimamente è in vena di fare la spiritosa mi sorprendo che non abbia aggiunto qualcosa di buffo tipo “certo che ti amo Regina idiota che non sei altro”. Mmmm la bionda che ama i suoi capricci? Mi piacerebbe approfondire di più questa cosa.
“…devo confessarti una cosa. Mi sono innamorata di te”. E fu così che dopo questa rivelazione dalla stanza di Emma Swan si sentì odore di bruciato e una nuvola di fumo invase il corridoio dell’ospedale; causa scatenante? Emma ha fuso i congegni elettronici dopo aver sentito che i sentimenti sono ricambiati anche da parte della mora.
Domanda da uno a dieci….ma come si è sentita Emma quando Regina le ha messo l’auricolare?
Secondo me inizialmente è un po’ spaesata perché ancora deve metabolizzare il “ti amo” poi penso che si rilassi e che si lasci trasportare dalle parole e dal gesto che Regina ha appena compiuto.
‘La voce di Regina è sempre più vicina, è sempre più forte….’. Sta uscendo dal tunnel o dal labirinto o è scesa dalla nuvola e finalmente ha premuto il pulsante giusto dall’ascensore; non lo so e poco mi interessa, so solo che finalmente il traguardo è vicino.
Dissetate questa donna, subito!
Oddio anche io sono uscita dal turbinio delle mie emozioni. Cosa dire…Credo che più che aver recensito ho lasciato commenti, alcuni dei quali molto probabilmente di nessun senso.
Credo che fino ad ora sia quello più lungo che hai scritto ma d’altra parte non poteva essere diversamente. Confesso che non mi aspetto il capitolo di Emma in coma, non so come mai forse ero proiettata in un futuro non troppo lontano dove c’era una Emma in ospedale ma cosciente con tutti i problemi connessi all’intervento. Non so quanta difficoltà tu ci abbia impiegato nella stesura ma risulta fino ad ora il capitolo migliore; scrivere di queste condizioni (ovviamente se non lo si sa fare) potrebbe risultare noioso e chiaramente di poco interesse; quei capitoli che leggi alla velocità della luce solo per essere sicura di non aver tralasciato dettagli importanti per la storia principale ma che quando ti accorgi che non è accaduto nulla di fondamentale non li rileggerai mai più. Qua invece è il contrario…questo sarà il capitolo che rimarrà più impresso; anche adesso mentre sto scrivendo queste due righe finali non posso far altro che pensare alla frase:
“ Fai calmare il tuo cuore, Emma”. Molto probabilmente se anch’io avessi battuto il ferro quando era ancora caldo la recensione sarebbe stata tutta all’insegna di asterischi e simboli vari. Ho dovuto (come sempre) calmare i miei bollenti spiriti, dormirci sopra (con una certa fatica) e poi a mente lucida iniziare.
Stendo infine due parole per Henry…Possiamo dire che entrambi sono usciti da due situazioni diverse ma che sotto molti aspetti sono simili; diciamo due tipi di coma?
Ok ora chiudo sul serio ma prima aggiungo questo…
So che mancano ancora dei capitoli alla fine della storia ma se in questo preciso istante fossi obbligata a scegliere il “Best Chapter” e con obbligata intendo con un contratto scritto anzi no, meglio con Marian che mi punta la pistola alla tempia intimandomi di scegliere, senza nessuna esitazione scelgo questo!
Grazie di tutto.
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