Recensioni per
Il castigo del silenzio
di martaparrilla

Questa storia ha ottenuto 187 recensioni.
Positive : 187
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/04/16, ore 19:23

mi aspettavo una reazione così da emma, è sono d'accordo con lei.. anche se mi spiace per regina.. ho adorato henry piccolo patato scoprire quel diario lo avrà turbato sicuro..speriamo che a breve riesca a superare l'ostacolo con regina e a tornare una vera famiglia, anche se sarebbe troppo facile ahah..dolce emma che ormai è partita per la tangente regina *__* bella bella come sempre..a martedi!bravissima come sempre..

Recensore Master
20/04/16, ore 23:41

Era impensabile che nascesse in un battito di ciglia " il grande amore".Regina si è sentita "usata",ma la battaglia l'ha iniziata lei.La sua reazione è stata dettata dal rifiuto di accettare la felicità dell'attimo vissuto,dalla reazione della madre,di aver fatto qualcosa per il suo essere donna.Peccato che a farne le spese sia stata Emma.Ora i cocci dovranno raccoglierli entrambe e tante volte metterli insieme non saranno mai come prima.Ora la priorità è il benessere di Henry,chissà se avranno anche il loro.Che belle sensazioni hai fatto provare ad Emma! Ohsiggnur.Ciao e grazie.

Recensore Veterano
20/04/16, ore 14:35

Dopo aver letto per prima cosa i commenti e dopo aver letto come seconda cosa il capitolo, dovrei affittare un auditorium dove potermi sfogare e delirare; fare un monologo della durata di un week end senza nemmeno un attimo di pausa ( roba da finire dritta nel libro dei record!) gesticolando fino a perdere la sensibilità delle braccia! Lo sfogo di Emma e Regina alla cascata non sarebbe nulla al confronto. Ma invece no…non voglio dare certe soddisfazioni per cui mi attivo nella modalità “sobrietà” e faccio finta di nulla, recensirò come fosse u  giorno senza novità, un giorno da calma piatta e mare tranquillo.
‘…la decisione è stata presa, e non da me’ e come inizio non promette nulla di buono.
‘Ho sentito il suo desiderio anche mentre indietreggia…quasi come a voler scappare…’ mi sa che dovrò andare a rileggere questo passaggio perché il modo di “indietreggiare” di Regina l’ho interpretato in un’altra maniera; davanti agli occhi avevo la scena ma con un significato completamente diverso. (annotazione personale “ricontrollare”).
Oddio ecco che Emma mi sta facendo fare un “rewatch” su quelle parole che a me hanno creato imbarazzo anche se lo intendo in senso positivo.
‘Sento il calore del suo corpo superare i suoi abiti’. Eccola…eccola dopo poche righe la chicca perfetta che meglio descrive ciò che Emma ha vissuto e soprattutto ciò che ancora sta provando. Come se l’avessero marchiata e il calore non avesse ancora smesso di ardere.
‘…la sua maglia cade…, silenziosa. Molto più silenziosa del suo respiro’. E’ difficile poter pensare che un respiro possa risultare così “rumoroso” ma ammetto che accostato all’esempio della felpa rende in pieno l’idea e soprattutto non risulta ordinario e sono felice di questo, felice di poter leggere descrizioni e frasi che non cadono nei soliti clichè o nei soliti accostamenti che spesso leggo anche nei libri. E’ buffo e difficile da riuscire a spiegare, le tue storie stanno perfettamente in un centro a bilanciare il tutto perché (si sono ripetitiva all’ennesima potenza… così è se vi pare!) non cadi mai nel mediocre e nemmeno in descrizioni troppo esagerate rischiando di far crollare tutta la storia.
Più vado avanti con la lettura e più mi rendo conto che a distanza di una settimana dal precedente capitolo le mie emozioni sono le stesse…E’ come “la prima volta” (ogni riferimento è puramente alla lettura) e conoscendomi non mi accade molto spesso.
‘le sue mani su di me fanno dei piccoli cerchi sulla schiena’ sai che questa parte me l’ero persa? La mia testa mi sta giocando dei brutti scherzi e forse adesso mi sto rendendo conto che potrei aver letto certe parti in maniera troppo avida però sono anche sicura che se lo riprendessi in mano potrebbero volermi giorni perché la mia mente possa fare una sosta; forse è meglio se me la risparmio…Per la serie “in caso di emergenza mantenere un briciolo di lucidità”.
‘Conosco alla perfezione il motivo di quelle lacrime. Non è mai stata toccata in questo modo da nessuno prima…’ ho per caso già espresso il mio fastidio e la mia gelosia sul fatto che Emma azzecca sempre ogni previsione e la sua sicurezza buttata in modo del tutto casuale senza darsi troppe arie è qualcosa di…non so esprimerlo! Emma Swan è la classica trasposizione vivente del “te l’avevo detto”!!!.
‘Mi sarei nutrita delle sue lacrime, del suo dolore…dei graffi sulla mia schiena, dei morsi sul mio collo’. Non credo di sbagliare se dico che Emma in questa precisa situazione sta cercando (perdona il mio paragone) di far scorta per quando arriverà il periodo buio; sta cercando di “arraffare” tutto quello che può perché sa che la guerra porta via tutto e non lascia briciole. Da ora in poi questi ricordi e queste emozioni le serviranno per sopravvivere anche se potrebbe essere un0arma a doppio taglio.
Ecco che i miei dannati occhi sono caduti nuovamente sul pezzo che dovevano saltare come se fossero degli atleti professionisti:
“…un giorno smetterai di averne con chi tu vorrai. Perché c’è qualcuno…che non aspetta che baciare le tue labbra…”. Dannazione!!! Va beh, oramai il danno è fatto; infliggermi una frustata in più di certo non mi cambierà la vita!
‘Non ho risposte. Ho solo molte domande…Ora voglio solo avere l’ultimo pezzetto di Regina, il più prezioso.  Quello che è stato preso con la forza e senza consenso. Quello che è stato tradito ingiustamente.’. Ecco la frase che spiega al meglio ciò che avevo scritto nelle righe precedenti; come non sempre sia necessario andare nel dettaglio e come non sia sempre necessario usare “paroloni”.
‘…la raggiungo di nuovo per guardarla negli occhi e godermi in prima fila il suo piacere scorrermi sulla mano’. Necessario commentare? No. Necessario riportare? Assolutamente si.
‘Non voglio distruggere quello che ha provato con le mie parole…’ esattamente quello che cerco di fare anch’io in determinate occasioni perché descrivere certe cose lette trovo sia una missione impossibile da portare a termine.
‘…la speranza che lei mi chieda di restare sta facendo…capolino nella mia testa’. Scommetto che fino a poche ore fa Emma si sarebbe accontenta anche solo di fare l’amore per poi ritornare a casa ma dopo ciò si rende conto che vorrebbe di più, che quello che ha avuto fino ad ora non è più abbastanza, che le cose belle finiscono troppo in fretta e che subentra inconsciamente il desiderio di non accontentarsi. E’ un po’ come quando desideri una piccola cosa, preghi per averla, di non essere troppo ingorda e quando l’hai ottenuta ti senti soddisfatta ma non completamente perché appunto vorresti di più. Se posso sdrammatizzare la situazione e fare un esempio pratico e stupido al tempo stesso ti direi che Emma, un po’ come tante vorrebbero..Tieni forte…”gallina, uovo e culo caldo!”. Ok…la mia figura di persona acculturata l’ho fatta.
‘Non lo fa. Ma…il suo cuore al galoppo risponde alla mia domanda: non vuole che me ne vada’. Ok Swan però vedi che non te l’ha chiesto? Deduco che il suo cuore si sia impaurito e quindi imbizzarrito e sia corso lungo praterie selvagge in cerca dei suoi cugini unicorni!
‘Domenica…avrei avuto un verdetto sulla sua versione’. Quindi una volta chiusa la porta alla sue spalle Regina si è ritirata nella sua stanza per valutare i pro e i contro da quello che lei ed Emma hanno appena fatto; una situazione degna dei migliori processi se escludiamo che in questo caso di giurato c’è solo Regina ed Emma fa la parte del condannato. Onestamente poi non saprei al posto di Emma come sopravvivere al week end. Credo che per entrambe non sarà facile ma il peso più duro da sopportare è senz’altro quello della bionda e scrivere il perché mi sembra alquanto inutile.
‘Solo quando mi siedo…mi accorgo che una donna sulla sessantina sta di fronte alla porta di Regina. Forse una collega…’. Lo so, lo so che Emma non può sapere chi sia in realtà ma immaginarla come una collega mi ha fatto troppo ridere; io vista l’età avrei pensato ad una paziente che aveva bisogno di un’iniezione perché era zitella e non aveva nessuno che gliela facesse!!!
‘Sono stati i due giorni più lunghi della mia vita’. Non faccio nessunissima fatica a crederle.
‘…Si era fidata. E io speravo di non averla delusa’. Il suo pensiero è più che giustificato, a nulla servirebbe dirle il contrario anche perché è abbastanza chiaro che Emma inizia a subodorare puzza di bruciato.
‘…ero quasi certa che sarebbe stata l’unica volta…da parte sua. Lo sapevo io e anche lei’. Sta per caso cercando già di mettere le mani avanti in modo da poter parare il colpo quando Regina emetterà la sua sentenza o è una sorta di scaramanzia, del tipo…Me la faccio più grave di quanto non sia così la fortuna gira dalla parte giusta?
‘…voleva tornare dalla donna che l’aveva riempito di linfa vitale quando mi ero praticamente ripromessa di concederlo più a nessuno..’ Ahimè queste cose non le puoi programmare. “Linfa vitale” ci sta perfettamente perché ora sto vedendo Emma come fosse una pianta o forse ci starebbe meglio un albero?
‘La vedo arrivare, ha lo sguardo serio di chi deve portare notizie nefaste’. Ma porca cane, ma anche tu, usare un termine meno inquietante? Già che c’eri potevi far vestire Regina con un mantello nero e una falce! Se non altro non hai voluto tergiversare, niente suspence niente “arrivederci al prossimo capitolo” ma diretta! Oltre al cerotto hai tolto peli e primo tessuto epiteliale!
‘Voglio illudermi che sia solo preoccupata per il rientro di Henry’. Povera la mia stella..si sta aggrappando ad un misero ramo secco pur di non sprofondare nell’abisso.
‘Le sfioro delicatamente la spalla e lei mi sembra subito irrigidirsi’. Difficilmente Emma si sbaglia, anzi lei non si sbaglia mai e quindi si, Regina improvvisamente è diventata uno stoccafisso e non so se tu puoi immaginare la mia reazione...Ho pensato subito ad uno scenario terribile in una semplice parola? Mi sono immaginata Regina disgustata dal quel semplice gesto e non dico altro.
‘Nessun sorriso accompagna il saluto. Si fissa le scarpe come se nemmeno mi conoscesse…’ Woow davvero senza parola; sono letteralmente basita. So che non dovrei esserlo perché so che doveva andare così ma quando lo leggi ti rendi conto che sta accadendo realmente e..Niente..Non si può fermare. Non si può mettere in pausa e saltare alla scena successiva, si deve guardare e soffrire in religioso silenzio.
“Emma non c’è nulla di cui parlare…è stato un moneto di estrema debolezza…non si ripeterà di nuovo…non ho nulla da dire mi dispiace che ti sia fatta chissà quale film.Ho ceduto…solo perché tu non abbandonassi Henry e il progetto che abbiamo creato”. Ok…questo bellissimo discorso che sicuramente se lo sarà preparato nel week end, me la vedo seduta alla sua scrivania con il classico block notes giallo e la sua matita anch’essa gialla a scrivere, cancellare, strappare e tentare di fare canestro nel cestino, non meriterebbe neanche una misera risposta ma ho letto cose inaudite; inaudite!
- Già aver pronunciato la parola “debolezza” mi ha fatto innervosire in dosi massicce, forse perché la associo a Cora ma quello che proprio mi ha indemoniata e fatta star male è stato il voler rimarcare tutto ciò mettendoci davanti l’aggettivo “estrema”; è come se l’avesse uccisa per poi riportarla in vita per poi ucciderla di nuovo con un modo diverso. Poco ci mancava che le vomitasse sulle Converse.
- E’ dispiaciuta che Emma si sia fatta dei film mentali? E su quali basi pensa questo? Non mi risulta che Emma mentre erano a letto insieme le abbia detto “Ti amo, sposami” quindi sarebbe gradito evitare di mettere alle persone parole in bocca senza che l’abbiano aperta!
- Ha ceduto solo per Henry. Innanzitutto si sente dall’odore che è una bugia così nauseabonda che nemmeno una carogna arenata in spiaggia nel mese di agosto fa così puzza; poteva almeno essere più originale. E la butto sul sarcasmo altrimenti dovrei coprire tutto con gli asterischi!!!
‘..per un attimo mi rendo conto che la perfezione con cui l’ho dipinta…è solo frutto della mia testa….E’ incredibilmente imperfetta e il mio tentativo di farla… risplendere…mi è stato restituito con un sonoro e doloroso pugno…’ E sapessi quanto male ha fatto a me leggere questa cosa, per due secondi non credevo veramente di stare leggendo queste cose e soprattutto sentire questi pensieri uscire dalla mente di Emma; me la sono sempre immaginata come una persona che trova sempre i lati migliori negli altri, che nonostante una storia finisca non vada in giro a rinnegare e a parlare male della donna con cui è stata (con questo non sto dicendo che stia dicendo male di Regina, me la sto solo immaginando interagire con estranei) perciò si, mi ha fatto male leggerlo e mi ha fatto molto, molto strano tutto ciò. Il suo “terribilmente imperfetta” è paragonabile a “estrema debolezza”.
“Volevo solo chiederti se potevo portare Henry a casa di mia madre…” complimenti per la figura di merda Regina; ora prendi il piccone, rompi l’asfalto e tuffati dentro.
‘Rimane totalmente interdetta dalle mie parole. Che non ho modificato per la sua strafottenza…’ Allora, in questo caso non mi sento di dire altro se non di essere totalmente orgogliosa di Emma, per il fatto che non avesse secondi fini, che Henry non era una “scusa” per parlare e per il modo con cui ha mantenuto la calma senza darle nessun tipo di soddisfazione ma anzi facendola sentire un’idiota…e anche cattiva. Al suo posto un’altra persona poteva piantarle diverse grane: scenate, schiaffi o girate di tacchi senza pensare alle ripercussioni che avrebbero avuto su Henry. Fiera della mia Swan.
“…è stata una buona cosa sapere casa pensi,…eviterò di chiederti come stai,…non vorrei che pensassi a qualche forma di stalking”. Mi sono sentita chiamata in causa.
“…mi dispiace, non volevo dire quelle cose…”. Mi dispiace un cazzo e neanche mi scuso per aver usato questa espressione!
‘Prova a rimediare…usando quella voce, ma la blocco’. Cosa? Ha provato a giocarsi la carta “voce”? Dio solo sa se ha capito di averla combinata grossa! Comunque si meriterebbe di essere bloccata, girata e darle una pedata sul sedere.
Pienamente approvato il modo in cui ha lasciato la mora in balia della sua futura stalker e di come abbia ingoiato (ancora non mi capacito di come abbia fatto) le lacrime per poi mettersi addosso la sua maschera e parlare al ragazzino come non fosse mai avvenuti nulla.
‘…mi ritrovo tra le mani un diario nero. Mi intima di nasconderlo…Si volta in continuazione verso sua madre…’ confesso che qua mi sono pure presa paura; paura per ciò che il ragazzino le ha consegnato e paura per come guardava la madre. Fa tanto film spionaggio dove c’è il protagonista paranoico (che alla fine poi si scopre che tanto paranoico non era) consegnare del materiale scottante al suo migliore amico, sperando di non lasciarci le penne!
“…credo di voler parlare con mia madre. Non so quando e non so come. Ma per farlo devi leggere questo..” Per la miseria! Ti pare! Cioè Henry mi torna da New York con questa notizia bomba e io devo chiaramente aspettare un’altra settimana? Almeno Emma ha dovuto aspettare solo due giorni!!!
‘…stringe subito la mia mano e una lacrima si affaccia nei suoi occhi verdi’ Dammi quel diario…Subito!!!
La giornata che si conclude con Emma e Regina che si danno del lei..Alla faccia dei miei viaggi mentali dove mi immaginavo una sosta in pizzeria tutti e tre felici e sorridenti.
“Ciao Henry, Emma mi ha detto che non parli molto…tanto io parlo tantissimo!”. Era alquanto inutile riferirglielo, ormai lo sanno anche i muri.
“Hai lo sguardo da cuore infranto”. Tale madre, tale figlia! Mary Margareth poi è andata sullo specifico e ha fatto praticamente centro al primo colpo!
In questa situazione assurda ovvero il furto del diario, il modo in cui Henry ha comunicato con Emma, il danno che il ragazzino sente che non potrà riparare (e come dargli torto? Lo capisco, conosco la sensazione del non sapere come fare, e che non mi si venga a dire che basta cominciare dall’inizio o con una semplice parola, perché non è assolutamente facile. Provare per credere) di buffo c’è Mary Margareth col suo sguardo inorridito; so che non è la migliore delle situazioni ma averla immaginata mi ha strappato un sorriso, senza contare poi i risultati che sta ottenendo cercando di non invadere verbalmente la figlia. In questa storia è veramente una lieta sorpresa.
Il discorso finale madre e figlia è stato toccante, in special modo le parti in cui Emma si è confidata; la sua naturalezza con cui ha detto alla madre di aver fatto l’amore con Regina mi ha spiazzata; letteralmente disarmata, e tutti i suoi dubbi, la sua rabbia e il suo voler capire, beh sono tutte domande più che giustificate; mi dispiace solamente che anche Mary Margareth le abbia consigliato di concentrarsi solo sul ragazzino…Chissà forse ha ragione, forse una volta che Henry si sarà sbloccato tutto andrà a posto senza bisogno di forzature ma sta di fatto che ora, allo stato attuale delle cose, Henry non è l’unico a soffrire come un cane. Se tento di vedere il bicchiere mezzo pieno posso solo dire che averlo portato a conoscere Neal è stato illuminante e non saprei dire se sono più scioccata dal fatto di averlo visto imbrattato di tempera rossa o per il disegno che aveva fatto; mi sembra di non avergli dato il giusto spazio che merita. Evidentemente non sono come Emma che è riuscita a dare come sempre la precedenza alla felicità del bambino, mentre io sono ancora fossilizzata a ciò che Regina ha detto. Non è giusto perché qui sono stati fatti enormi passi da gigante…Il diario..Come ne è venuto in possesso? Lo ha da molto tempo o si limitava a sbirciarci dentro qualche volta? La scelta di darlo ad Emma in questo momento è casuale oppure no? E Regina…Che succederà? Le mie sono tutte domande che non avranno risposta o almeno non subito perciò ok…aspetterò il “verdetto”. Nel frattempo proverò a concentrarmi sul disegno, a quel cuore un po’ storto con scritto Emma e che abbraccia quello al suo interno.
 

Recensore Veterano
20/04/16, ore 13:30

Dunque, dunque.
Si potrebbe dire che Regina sia stata crudele. Lo è stata (povera Emma!), ma ha le sue ragioni. Emma si è comportata da vera signora, come sempre, e ha scelto ciò che era giusto per Henry.
Non mi aspettavo proprio che Henry avesse il diario di Regina e il fatto che sia un quaderno nero credo sia indicativo. Vedremo in futuro che cosa racchiude. Credo, però, che il fatto che Henry lo abbia letto abbia fatto sì che i suoi traumi aumentassero, e questo mi rattrista. Ma è la vita. Capita spesso che i figli vengano a scoprire terribili segreti di famiglia tenuti nascosti per anni per il loro bene...
Comunque devo dire che in questo capitolo Emma mi sembra sia stata meno "chiacchierona", ma credo sia solo un'impressione.
Bravissima come sempre.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! :P

Nuovo recensore
20/04/16, ore 08:35

Ciao! Dopo il 12º capitolo, che io ritengo uno dei più belli mai letti tra tutte le FF, visto le emozioni che hai trasmesso (le paure di Regina, la dolcezza di Emma, la loro passione), un capitolo come questo indubbiamente fa male al cuore! Però, ad essere sincera, me lo aspettavo ed è anche giusto che ci sia... Sarebbe stato inverosimile l inizio della storia tra Emma e Regina, soprattutto visto che quest ultima ha un sacco di "demoni" interiori con cui combattere!
L unica cosa che mi preoccupa per il loro futuro è il diario di cui è venuta in possesso Emma. Non penso che Regina la prenderà bene questa "violazione" della sua intimità, anche se è stata fatta con le migliori intenzioni.
Detto questo, ancora complimenti per la storia, che sta migliorando sempre di più, capitolo dopo capitolo!
Un abbraccio

Recensore Junior
19/04/16, ore 21:58

on ho parole. Bellissimo capitolo. Sai passare dalla felicità più absoluta all'amarezza più sconvolgente. Non so quale è il tuo lavoro, ma ti aconsiglio la letteratura. Scrivi molto bene, sai plasmare i sentimenti di forma così poetica di dare brividi.

Un'altra cosa, cosa vuol dire "avere un verdetto" È l'unica cosa che non ho capito del capitolo.

Nuovo recensore
19/04/16, ore 20:34

Meravigliosa,davvero brava mai banale. Riesci sempre a sorprendermi 😘😘

Recensore Junior
19/04/16, ore 16:38

Capitolo stupendo, anche se le notre protagoniste (che shippero senza pietà alcuna sino alla fine della storia ed anche oltre!!) si sono allontanate. Sospettavo questo allontanamento già dalla conclusione del Cap. precedente, Regina ha un passato doloroso e per lei non deve essere facile confidarsi e mostrarsi vulnerabile davanti a qualcuno. 
Mi dispiace per Emma ovviamente ma come le ha giustamente fatto notare Mary M (che in questa storia è magnifica e dolcissima) la priorità di Regina ora è Henry, ma sono convinta che con il tempo si renderà conto che aver allontanato Emma è stato un errore.
In questo capitolo ci hai mostrato anche un pezzo del dolore di Henry che dopo aver chiuso i contatti con la madre ha capito d'aver fatto uno sbaglio ma non sa come rimediare e per lui deve essere straziante povero piccolo! I miei complimenti per come descrivi i personaggi, i loro sentimenti ed i loro tormenti, sei bravissima nel farci arrivare ciò che provano, almeno a parer mio. XD
A martedì prossimo già non vedo l'ora!!!!!

Recensore Junior
19/04/16, ore 16:31

Come si fa ad odiarti? ??e perfetta! Giusti punti di vista e giusti inserimenti dei personaggi

Recensore Junior
19/04/16, ore 13:31

Non ti odiamo,ma solo perchè la prima parte di questo capitolo è poesia,bellissima!!! ...e perchè Emma e Regina sono così meravigliose insieme, che non si può non sperare che le cose tra loro si risolveranno nel migliore nei modi.Dopo una prima parte meravigliosa è arrivata quella doccia gelida che un pò mi aspettavo.Beh, forse Regina è stata un pò troppo dura e diretta con Emma, ma con tutto quello che ha passato e sta passando con Henry non c'è da biasimarla.La mamma di Emma ha capito tutto...beh, si sa, le mamme hanno sempre una marcia in più ;) Sono curiosa di sapere quali segreti dolorosi nasconderà mai il diario di Regina e penso che i prossimi capitoli saranno un mix di emozioni contrastanti per le due protagoniste.Il Martedì è diventato il mio giorno preferito ;) bravissima come sempre...alla prossima ;)

Recensore Veterano
14/04/16, ore 11:28
Cap. 12:

Chiaramente non posso iniziare la recensione copiando spudoratamente l’inizio…non vorrei essere accusata di plagio! A parte gli scherzi quando ho iniziato a leggere queste parole o meglio questi pensieri di Regina la prima cosa che mi è uscita di mente e dalla bocca è stato questo:
“E’ come leggere una poesia, una poesia che è iniziata esternando stupore per essere riuscita solo a buttare fuori la voce e piano piano togliendosi il magone che si portava dietro da anni, come se fosse uno di quei brutti mali che ti colpisce così, all’improvviso senza darti nessun segnale per poi placarsi e sentirsi leggera grazie alla presenza e al conforto di Emma”. Se devo, e devo assolutamente riportare un passaggio talmente bello e forte allo stesso tempo, quasi come se uscisse fuori dallo schermo è stato questo
‘Tremo perché il mio cuore non ha pace’ penso che definirla pura poesia sia il termine che meglio descrive quello che ho appena letto. Hai presente quando leggi qualcosa e ti salta subito all’occhio un particolare, come se fosse scritto con un carattere diverso o con un inchiostro diverso e i tuoi occhi corrono per la curiosità? Ecco, questo è ciò che mi è successo leggendo questo preciso passaggio; ci voglio aggiunge infine un’ultima parte che per me si sposa e non si può scindere da quello appena riportato
‘…il calore ha invaso il mio corpo quando mi hai guardata…negli occhi e più in profondità, come a volere eviscerare il mio dolore e farlo suo’. Mi immagino senza alcuna difficoltà il male di Regina che viene espulso dal corpo, come fosse nebbia che passa in Emma in modo da alleviare tutta la sofferenza della mora. Semplicemente stupendo.
La cosa bella di tutto questo insieme è che si trova anche il momento per sorridere e mi riferisco al coraggio e alla sfrontatezza che ha avuto la mora nel chiedere ad Emma di portarla a casa e immaginarle insieme nel viaggio di ritorno con il forte bisogno di continuare ad avere un contatto fisico dopo il loro bacio.
‘’Lei è ferma e decisa a non fare il primo passo’. Emma decide di non fare la prima mossa anche perché non è nelle sue abitudini corteggiare o è semplicemente come dice Regina, ovvero che è lei quella che deve scardinare questa porta?
‘Chiamo l’ospedale e mi do malata’. Per la serie “chi ha tempo non aspetti tempo”. La sua determinazione e il suo primo pensiero di darsi malata al lavoro mi è piaciuta tantissimo. Ha avuto una prontezza di spirito non indifferente, probabilmente molte altre persone invece di darsi per malate avrebbero semplicemente gettato il telefono chissà dove facendo perdere le tracce e infatti Emma nota subito questo particolare e la sua espressione dice tutto.
‘Allunga un passo verso di me e io ne faccio uno indietro…Sembra turbata da questo mio allontanamento, ma voglio che mi segua’. Stranamente questo gesto a me non ha stranito anzi l’ho proprio interpretato come una muta richiesta per avanzare in un posto lontano da occhi indiscreti per cercare più comodità e più intimità.
‘…inizio a slacciarmi le scarpe…Rimangono lì, nel percorso fatto dal mio corpo e dal suo’. Visto Emma…Anche Regina quando le circostanze lo richiedono sa essere disordinata!
“Chiudi gli occhi”. Di questa frase mi ha colpito in modo sorprendente con cui Emma l’ha pronunciata; sentirla titubante mi ha fatto emozionare perché al di là che non si conoscono, si può già capire che tipo di sentimento stia nascendo tra le due. Probabilmente Emma si è già trovata in situazioni simili ma sono sicura che la sua voce non abbia tremato come in questo caso.
“Non voglio che tremi quando sei con me”. Visto la situazione in cui si trovano ho trovato Emma molto coraggiosa, nel senso che esprimere frasi di senso compiuto deve essere molto, ma molto difficile ma lei oltre ad esserci riuscita, ha come sempre trovato le parole adatte. Emma Swan non ha mai detto e non ha mai fatto cose fuori luogo, con Regina ha sempre avuto le parole giuste nel momento giusto e lo sta dimostrando anche adesso.
“Ora guardami”. Qua mi è mancato un battito; probabilmente potrei essere arrossita perché trovo che espressioni così semplici siano le più belle e le più profonde e penso anche che ubbidire a questo “comando” (in senso buono) per Regina sia difficile, io sarei in imbarazzo, un tipo di imbarazzo genuino e pieno di amore.
‘Voglio guardarla, ma non ne ho il coraggio’. Ecco, esattamente quello che ho appena scritto solo che io ho preso un giro molto più largo.
“Regina guardami, ti prego”. Oddio non so quanto incoraggiante possa essere sentirsi dire così. Al posto della mora potrebbe partirmi un pianto incontrollato dovuto ad emozioni mai provate. E’ proprio vero che le frasi più semplici sono sempre le più belle. Mi sono capitate poche occasioni in cui ho faticato a rileggere certe storie o meglio certi punti perché mi entrano dentro così tanto che mi fanno vergognare.
‘Gli occhi lucidi e le pupille quasi completamente dilatate mi guardano nonostante tutto con dolcezza. Ha gli occhi tormentati dal desiderio…’ Difficile, molto difficile riuscire a spendere due parole sulla descrizione che hai fatto di Emma; mi sembra di vederla come un felino che intravede la preda e non vede l’ora di fare il balzo finale che le permetterà di conquistarla; probabilmente la mia descrizione non è del tutto inesatta tranne il particolare modo che la bionda ha di guardarlo. E’ un po’ una contraddizione ed è forse questo che rende tutto surreale e incredibile.
‘…le ho aperto la porta e l’ho invitata a entrare, come il più pericoloso dei vampiri’. Non posso che approvare il paragone che hai appena fatto nonostante negli ultimi anni il mito del vampiro sia stato oltre che commercializzato fino alla nausea , assolutamente distorto e rovinato ma per come sta andando la situazione e la tua storia direi che dovevi assolutamente inserirlo perché rende in pieno cosa sta succedendo in quella stanza.
‘Le sua mani….scivolano sui pantaloni, sfilandoli velocemente. Eppure io ho fatto una gran fatica a indossarli’. L’esperienza insegna o è semplicemente una dote naturale quella che ha Emma? Va beh, ci stava stemperare un po’ l’atmosfera.
“Per favore, togliti i pantaloni”. Nonostante l’eccitazione papabile in tutta la camera, e oserei dire in tutta la casa, non hai reso la cosa volgare, quel “per favore” è l’ennesima dimostrazione dell’amore che sta sbocciando e del rispetto che entrambe hanno l’una dell’altra; se avessi semplicemente scritto “togliti i pantaloni” sarebbe stato incompleto, cioè da un lato sarebbe stata una cosa più che normale visto quando i loro corpi abbiano bisogno di sentirsi ma sarebbe stato vuoto e poco romantico. Almeno questo è ciò che penso io.
‘…leggere lacrime cadono sulle lenzuola. Le nota immediatamente, ma al contrario di quello che tutti avrebbero fatto, ovvero spaventarsi…bacia le mie lacrime…bacia le mie più profonde paure’. Mi trovi d’accordissimo su questo pensiero di Regina; è quasi matematico che un’altra persona si sarebbe fermata, irrigidita e l’avrebbe guardata rovinando tutto quello che di bello stava accadendo in quell’istante mentre Emma..beh mi  sento maledettamente ripetitiva…Emma interpreta per l’ennesima volta alla perfezione ciò che sente Regina e come sempre ha la cura adatta per farla sentire bene.
“Non piangere…Vivi insieme a me…e anche se hai paura perché sei con me, un giorno smetterai di averne con chi tu vorrai”. Ok lo dico…Vado giù dritta? Quest’ultima cosa che ha detto Emma mi è piaciuta poco, il mio corpo si è già messo in modalità “sofferenza” e si è un po’ irrigidito e inconsciamente ha iniziato a vagare nel futuro, non va bene.
“Perché c’è qualcuno a questo mondo che non aspetta che di baciare queste labbra, incantarsi col tuo sorriso…” dal mio punto di vista non c’è nessuno! L’unica persona che deve esserci è Emma Swan! Mi domando se la bionda abbia detto questa frase con la speranza, non dico che debba accadere subito che Regina dica ciò che ho appena scritto e ciò che l’unica che può baciare le sue labbra e perdersi nel suo sorriso è la bionda.
Non è nelle mie corde commentare momenti di passione, non lo faccio mai nelle storie che sono scritte così bene e anche in questo caso vige la stessa regola; penso che leggere e rileggere ciò che stanno facendo senza aggiungere descrizioni auliche o cercando di inventare nuovi aggettivi sia la scelta più adatta; la vera magia è lasciarsi trasportare da ciò che hai appena scritto, tutto qua. Poi ovviamente arriva quel qualcosa che mi punge e che mi costringe a scrivere qualcosina che in questo caso è….:
‘Poi la afferra e la porta sopra la mia testa, incrociando le dita con quelle della sua mano’. Non aggiungo altro, volevo solamente renderti partecipe di ciò che mi ha emozionato e che mi ha fatto battere il cuore e diventare gli occhi a forma di unicorni anch’essi con occhi a cuoricino!
‘Io non sono più in quel corpo, quella non sono io’. Per caso si sente come fosse un involucro vuoto?
‘Si scosta da un lato per non pesare sul mio corpo, e  i avvolge in un abbraccio’. Ed eccola…ecco l’ennesima premura; prima le asciuga le lacrime e ora questo, non so veramente cos’altro dire. Va a finire che veramente devo coniare nuovi aggettivi e nuovi termini!
‘Ancora non ho avuto il coraggio di guardarla negli occhi. Mi aiuta lei, posando due dita sotto il mento e sollevandomi il viso’. Oggi è la fiera dell’imbarazzo, se dovessi scegliere un momento giuro che non saprei perché sono tutti talmente intensi e forti che qui rischio che il cuore faccia i capricci.
“Vorrei dire talmente tante cose che credo me ne starò zitta”. Direi che questa frase la rispecchia in pieno! Ci stava…almeno con questa sua uscita si è scalfito il ghiaccio.
‘…Non ho intenzione di nascondere quello che sento, come mi sento a quella che…è l’unica amica che ho…Devi rivedere il concetto di amicizia, Regina’. Diamine si! Urge un vocabolario o qualcosa di simile!
“Ho una malsana voglia di toccarti”. Sfrontata Mills, mi piace!
‘Afferra il lenzuolo e lo sistema sopra di me…’. Tranquilla Regina, tutto a suo tempo, lasciati coccolare; credimi che Emma è già felice così. Devo dire qualcosa riguarda la gesto del lenzuolo? Ovviamente no! La perfezione non si tocca, si legge e ammira in religioso silenzio.
‘…nessuna vuole definire quel che è successo, né dargli troppo peso’. Beh in effetti anche in questo caso è veramente troppo presto per parlare anche perché si rischierebbe di rovinare tutto.
‘Rivestirsi diventa una fatica dopo tutto quel trambusto…’ beh e cercare gli indumenti sparsi ovunque? Non è anche quella una faticaccia?!?
“Di al tuo cuore di calmarsi o non sopravvivrà”. Per tutti i corni degli unicorni! A questo punto sono quasi sicura che il cuore di Regina stia tentando di uscire e lo si veda chiaramente, un po’ come accade in certi cartoni animati!
‘Chiudo la porta con una immensa fatica. La mia mano trema….: voglio che rimanga con me questa notte’ avrei scommesso che sarebbe rimasta? Non lo ha fatto perché sarebbe stato troppo? Svegliarsi insieme il giorno dopo sarebbe un po’ come bruciare le tappe?
‘…il campanello di casa suona…non si è fatta nessun problema a tornare. La mia Emma’. Guarda non faccio neanche finta di sapere chi è che si cela dietro la porta perciò evito di commentare!
‘Mia madre’…Mio conato di vomito!
“Da quando sei diventata lesbica?” Buonasera anche a te Cora! Sti cazzi…è arrivata proprio al momento giusto, per modo di dire! Se Emma non avesse trovato al volo un indumento (uno a caso) a quest’ora sarebbe nascosta nel classico armadio o sotto il letto come ci insegna il galateo delle relazioni “clandestine”. Anche se definire la loro relazione clandestina potrebbe essere troppo esagerato.
D’accordo qui si esige un applauso a tempo indeterminato e urla selvagge da causare un mal di gola così forte che nemmeno una scatola di antibiotici può guarire! Arrivata alla fine del capitolo non so se gioire per il fatto che siano state insieme o per il fatto che Regina ha messo ko la madre! Qui c’è talmente tanta carne al fuoco che per non fare differenze occorre assaggiarle tutte! E ci credo poi che la saliva sia venuta mancare all’affetto della bocca di Regina! R.I.P. saliva ma per la miseria che importa! Un bel bicchiere di acqua e tornerà al suo posto, cosa che spero non accada con Cora! In pratica l’urlo liberatorio fatto alle cascate è diventato realtà! Penso che nemmeno nei suoi sogni Regina immaginasse questo! Ma ovviamente tutto questo non può non avere delle conseguenze e infatti…
‘Forse ciò che è accaduto con Emma è sbagliato….Emma con me si sarebbe distratta…Queste saranno le mie parole qualora mi chiedesse qualcosa’. Allora…penso che questo incontro/scontro con la madre abbia solo accelerato alla velocità della luce il “senso di colpa” di Regina; probabilmente sarebbe saltato fuori lo stesso, la presenza di Cora ha solo distrutto tutto senza dare il tempo a Regina di assaporare il momento. Le mie paure attualmente sono due:
- Regina che si chiuda in se stessa.
- Cora che metta in atto qualcosa, non so, ad esempio che agisca per vie legali e che minacci di togliere il figlio a Regina.
P.S: Emma che cita opera storico/letterarie? Sono molto sorpresa. Mi immaginavo di più Regina esperta in questi campi. Altra curiosità da annotare sul taccuino.
P.P.S: in poche parole questo capitolo si potrebbe descrivere semplicemente così...pura poesia
(Recensione modificata il 14/04/2016 - 07:00 pm)

Recensore Junior
13/04/16, ore 13:21
Cap. 12:

...è già la 5a volta che leggo questo capitolo, può bastare come recensione?!? ;) scherzi a parte.L'attesa brevissima è stata stra-ripagata dal capitolo più bello, forse secondo, ma per pochissimo, solo al precedente,almeno dal mio punto di vista.Hai descritto la scena d'amore tra le due nella maniera più giusta,senza scadere nella banalità,nell'eccessivo romanticismo o nella volgarità...una scena perfetta.Emma è stata perfetta,delicata,rispettosa... e spero solo che i dubbi finali di Regina su questa evoluzione del loro rapporto siano solo pensieri passeggeri.Bye bye Cora e ora sono ansiosa di sapere come saranno i loro prossimi incontri,specie al ritorno di Henry.Bravissima...alla prossima :)

Recensore Master
12/04/16, ore 21:35
Cap. 12:

Non puoi capire..dopo una lunga giornata di lavoro quando ho visto il tuo capitolo ero super felice..poi leggendo avevo le lacrime agli occhi e sono arrivata al finale..questa è una batosta cioè ok mi aspettavo che regina avesse qualche ripensamento ma non così..uff che brutto..Emma ci rimarrà malissimo anche se forse se lo aspetta :( uff diventa tutto più difficile di quello che già è.. A presto

Recensore Master
12/04/16, ore 15:29
Cap. 12:

Direi che sei riuscita nel tuo obiettivo.Hai saputo trasmettere tutta la dolcezza che serve per scacciare il dolore.Hai dipinto Emma come un capolavoro di delicatezza,Regina si è abbandonata a tutto questa gioia di sentirsi ancora una donna.Peccato,alla fine un bel calcio nel sedere a Cora ci sarebbe stato più che bene. Oppure un cazzotto sui denti.Vedi un pò tu.Poi verrà il dopo.Ciao e grazie.

Recensore Veterano
12/04/16, ore 15:21
Cap. 12:

Lo sai, vero, che la tua storia dovrebbe avere rating rosso o come minimo arancione?
Capitolo bellissimo, il modo in cui si conoscono per la prima volta mi è piaciuto davvero molto: nonostante Emma sia un po' troppo loquace per i miei gusti, le frasi che dice sono davvero molto romantiche. Così come alcuni passaggi che, non so perché, mi richiamano alla mente Shakespeare. :P
Dieci punti per avere usato la loro frase, "fidati di me" detta da Emma a Regina. Perché amore è anche, e soprattutto, fiducia.
Bello anche il richiamo alla mitologia greca: il fatto che facendo l'amore oltrepassino insieme l'Acheronte, che significa "fiume del dolore", è davvero promettente. Ovviamente finché non arriva Cora a rovinare tutto e a ricacciare Regina nella sua grotta di paure e insicurezze. Brava, Cora, brava davvero. Certo, Regina ha tagliato definitivamente i ponti con lei, ma non senza prima fare un passo indietro nella relazione con Emma.
Ma tutto si sistemerà.
Bravissima come sempre.
A presto.