Allora, mi ero ripromessa di passare prima da Til the End of the Line, ma ho letto questo primo capitolo d'un fiato e mi sono detta "ora o mai più", perché mi hai lasciato addosso delle sensazioni molto intense, e temevo di non riuscire più a convertirle in parole se avessi aspettato. Sapevo che mi avresti scombussolata, considerando quanto amo quest'album, ma non credevo a questi livelli.
Innanzitutto, grazie mille per aver citato la storia mia e di Shilyss in apertura. Non c'era bisogno, davvero, ma come ti ho già detto abbiamo apprezzato entrambe moltissimo la tua trasparenza per evitare dubbi a terzi (noi non ne avevamo <3)
Tornando a noi, che dire?
È bella. Bella, bella, bella e potrei copia-incollare questo aggettivo un'altra ventina di volte per rendere il concetto, ma temo che non apprezzeresti l'idea, quindi cerco di riordinare le sinapsi e fornirti un commento coeso e coerente.
Non saprei dirti quale sezione ho amato di più, ma ciò che mi ha più colpito è stato il legame indissolubile con la canzone, sempre evidente sia nel sound che nelle parole del testo. Sembra scontato, ma non lo è, perché un conto è lasciarsi ispirare da una canzone, un conto è seguirla e comprenderla, adattando lo scritto ad essa in modo coerente e piacevole. L'ho percepito più intensamente nella sezione in cui parli dello scorrere del tempo, con quel "it goes on, and on, and on" del testo che accompagna il susseguirsi rapido di eventi nella vita di Tony, eventi che lo portano dall'essere solo in un letto a mettere un anello al dito a Pepper. Bellissimo, davvero. E sì, ho ascoltato la canzone in loop in sottofondo, riuscendo ad apprezzare appieno il tutto e costruendomi un video musicale in testa mentre leggevo <3
Anche il tema ricorrente della gravità è perfettamente inserito nel contesto, e ho amato il modo in cui si ripete e cambia prospettiva di volta in volta, in un circolo di decolli e atterraggi che si chiude in sospeso, con Tony nuovamente lanciato verso l'ignoto.
"L’unica cosa che persiste ancora, a distanza di sei anni e con disarmante fatalità, è una telefonata interrotta in arrivo da New York." Credo di potermi fermare qua, perché con questa semplice constatazione hai ucciso me, il mio cuore e la mia anima in un sol colpo (ho seriamente trattenuto il fiato), ponendo l'accento su quel fato beffardo e onnipresente che non può vedere Tony Stark in pace con se stesso e con gli altri.
Tony è IC, tremendamente. Hai catturato la sua essenza più fragile e più complessa da descrivere senza scadere nel banale, rischio che tu hai evitato in scioltezza, perché di banale in questo pezzo non ho trovato nulla. Dalle descrizione icastiche degli attacchi di panico a quell'ombra di pericolo incombente che rimane fissa all'orizzonte, hai saputo condensare tutte le paure di Tony in modo impeccabile, quindi non posso che rinnovarti i complimenti per come rendi il personaggio *chapeau*
A questo punto, avendo letto la lista di prossime vittime personaggi, non posso che essere molto contenta del fatto che pubblicherai di lunedì: così inizierò la settimana in bellezza, almeno :')
Ancora complimenti, riesci sempre a stupirmi <3
Un bacione,
-Light- |