Recensioni per
Up to the Peaks, Down to the Core
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 171 recensioni.
Positive : 171
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
17/03/24, ore 17:26
Cap. 17:

La prima volta che ho letto questo capitolo mi ero appuntata un’unica parola chiave attorno alla quale un domani avrei poi scritto una recensione inutile delle mie. La parola chiave era semplicemente: tristezza.
“Molto molto specifica, eh” dirai tu;“Ti sei proprio impegnata, Ederaria!” mi sono poi rimproverata io quando ho riaperto il file nel quale l’avevo digitata.
Ma adesso, rileggendo questa parte per provare a scrivere due parole di senso compiuto che potessero rimanerti, è semplicemente (e ancora) quello che ho provato: tristezza. Perché è triste sentirsi traditi (e l’elemento carnale, il più battuto, è solo uno dei tanti modi in cui si può essere infedeli); perché è triste che una persona solitamente “piena” si ritrovi improvvisamente “vuota” per colpa di qualcun altro; perché è infinitamente triste barcamenarsi per tornare a sentire, qualsiasi cosa, anche il dolore, basta che quella sensazione ci riporti tra il mondo dei vivi strappandoci ad un tipo di morte che è persino peggiore di quella letterale; perché è triste dare in pasto il proprio corpo a qualcuno che lo divorerà come se gli fosse dovuto, come se si regredisse ad essere un pezzo di carne e non più un essere umano; perché è triste che una safe-word diventi la parola che indica la ragione per cui una safe-word serve. Tutto molto triste, umano, vero.
Purtroppo non ho molte altre cose da aggiungere, poiché suddetta (e ribattuta) tristezza mi si è avvinghiata nuovamente addosso e quando questa emozione (per me meravigliosa, tra l’altro, specie quando è fruita e causata da un prodotto di fantasia) mi avviluppa nella sua morsa io un po’ soffoco e le frasi mi muoiono strozzate in gola. Ma nello stomaco, nella pancia, nelle viscere (la zona – isola proprio-corporea diremmo noialtri estetologi brutti e cattivi di una certa filosofia – di attivazione e riverbero di sentimenti siffatti) sento la forza di questo momento narrativo e ti ringrazio.
Mille e mille baci.

Recensore Junior
12/03/24, ore 08:27
Cap. 17:

Capitolo sì doloroso, ma meno del precedente e sua naturale evoluzione.
La reazione di Crowley è così perfettamente umana e in character. Lo trovo perfetto.
Sarò matta, ma finalmente felice di fare la conoscenza di Alex finora intravisto solo nei ricordi. No, ma non sono arrabbiata con Aziraphale, noooo :D
Scherzi a parte sono curiosa di leggere come se l'è passata lui in questi 5 mesi. Spero malissimo :)

Recensore Junior
11/03/24, ore 19:18
Cap. 17:

Questo è un capitolo abbastanza straziante e doloroso. Mi ha lasciato una grande tristezza. Speravo di leggere ad un certo punto il palesarsi improvviso di Aziraphale in Italia. Crowley merita di meglio e Aziraphale potrebbe essere quel meglio.

Recensore Veterano
11/03/24, ore 10:17
Cap. 17:

È un capitolo molto doloroso... La sua reazione al trauma dell'abbandono è molto forte, in linea con quello che è il personaggio (lo immagino abbastanza depresso anche nel Crowley della serie 😭).
Ho apprezzato come scelta quella di fare rientrare in scena Alex, la pratica di ricercare il proprio ex per sopportare il dolore è un sedativo abbastanza forte 🫠🥲

Seguendoti su Instagram ho visto i tuoi lavori dove è presente anche la pratica dello Shibari, adoro le tue illustrazioni 🫡
Non vedo l'ora di leggere il seguito..❤️

Recensore Master
11/03/24, ore 07:49
Cap. 17:

Hai fatto bene a mettere la nota alla fine anche se per me era assolutamente chiaro dal capitolo. Voglio dire, la descrizione del dolore e della situazione di Cro è talmente fatta bene che spiega benissimo perché necessita queste cose, lo fanno leggermente stare meglio, lo aiutano. È pienamente descritto nelle parole che usi. È devastante, penso si possa descrivere solo con questa parola, devastante. E c'è poco altro da aggiungere. È un capitolo tosto, quelli che non digerisci e che restano là e ci continui a rimuginare sopra. I brividi.

Recensore Junior
11/03/24, ore 01:10
Cap. 17:

Non posso non recensire subito, malgrado sia tardi e malgrado io non ami lasciare commenti a caldo. Ma devo, perché in questo capitolo hai veramente brillato: nella descrizione di questo malessere profondo del tuo Crowley, nella botta e risposta dura e quasi spietata dei dialoghi, e in particolare in alcune metafore che ho semplicemente adorato. Questa su tutte:

"E così gli andò dietro, con la giacca nera che svolazzava alle sue spalle, come un corvo in cerca di briciole da mangiare, mendicando per quel poco che poteva avere dagli umani attorno a lui."

Le descrizioni, anche le più spinte e crude, sono ben bilanciate e mai volgari (e Metatron solo sa quanto ti ringrazio per questo), e poi lo shibari lo adoro. Estremamente interessante tra l'altro l'approfondimento alla fine, molto utile per chi, come me, non conosce i dettagli ma che potrebbe essere interessato a documentarsi.

Anche il personaggio di Alex regge perfettamente il suo ruolo, e funge da spalla ottimale per questa situazione disgraziata di apatia e vuotezza emotiva di Crowley. E in merito c'è anche questa frase che mi ha colpito (e che non posso non citare):

"La pioggia sarebbe caduta sul suo viso, i vermi avrebbero mangiato la sua carne e infine il sole avrebbe sbiancato le sue ossa. Magari un escursionista solitario lo avrebbe trovato, prima o poi, e si sarebbe chiesto chi fosse quel poveraccio, morto da solo e dimenticato."

Se citi ossa e morte, non posso che apprezzare, da brava horror addicted quale sono 👀.
E nulla, qui smetto di blaterare e aspetto sempre con ansia la prossima parte. 🖤✨Ti mando un abbraccio.
(Recensione modificata il 11/03/2024 - 01:12 am)

Recensore Junior
04/03/24, ore 18:04
Cap. 16:

Sono stata molto felice del punto di vista di Crowley per questo capitolo e la parte iniziale è stata molto utile a capire perché avesse accettato, il suo mood, ecc.
Contenta che si sia svelato presto l'uomo misterioso.
Ma poi... Quante coltellateeeeeee XD 40? 50? non lo so, ne ho sentite tantissime tra gola e petto. Da lasciare senza fiato. Anche peggio della serie come dolore :D
Anche io nera con Aziraphale. Non spero più nemmeno nel lieto fine. Non se lo merita!!! E io sono una di quelle che nella serie madre è team Aziraphale totale, fino alla morte XD
Ma qui, venuto meno l'elemento soprannaturale, senza Terra da salvare, Paradiso da cambiare, Dio da contattare e Metatron da detronizzare, senza ipotesi di fuga improbabili in momenti improbabili, qui il suo è un comportamento infantile, egoista e basta.
Il chiamare il padre di Crowley ben conoscendo il rapporto tra i due è qualcosa che va oltre qualsiasi intimità o relazione ed è una cosa che nella vita non perdonerei mai a nessuno. Per cui sì, sono nera con lui, come mai in un universo narrativo con questo personaggio che ho sempre sentito più vicino e affine. Altro che danza delle scuse!!! XD
Molto bello come hai inserito "quel" dialogo in questa storia.
Curiosissima di leggere cosa potrà accadere per riportarli "vicini", dopo una cosa simile :)

Nuovo recensore
04/03/24, ore 15:42
Cap. 16:

Cara Gladia, sarei voluta entrare io nella storia e prendere a ceffoni Aziraphale. Sono indicibilmente arrabbiata con lui. Non solo perché pare non abbia ascoltato per davvero le parole di Crowley (e colto tutto il contorno espressivo col quale le ha pronunciate), non solo perché fa uno di quegli errori comunissimi che mal tollero negli esseri umani (far valere la propria esperienza come fosse un dato universale, che va bene per tutti e non solo per il soggetto particolare che la vive), ma perché addirittura si erge a predicatore di come si dovrebbe vivere o fare agendo con una prepotenza che in lui, date le sue costanti premure e attenzioni, mai mi sarei aspettata. Sì, ok; è stato solo scemo, non cattivo o (eccessivamente) presuntuoso. Ma non lo so se lo posso perdonare.
Tuttavia, antipatie personali a parte, capisco bene che serviva questo momento nell’economia di una storia in generale, e di una fanfiction su Good Omens in particolare: ogni AU fatta con criterio deve mantenere collegamenti più o meno forti col prodotto originale se no finisce a tarallucci e vino e l’unica cosa IC che resta sono i nomi dei personaggi (toh, me ne viene in mente una, a tal proposito…). Poi, ovviamente, ogni autore legge la storia e i caratteri come meglio crede e a seconda della propria sensibilità, ma tu qui sei entrata a gamba tesa coi riferimenti alla seconda stagione tanto da cancellare ogni spettro di OOC. Mi piace tanto questo riferimento (fatto scendere sul campo di battaglia terrestre) allo scontro Paradiso/Inferno e alle loro ambiguità e contraddizioni.
Passaggi preferiti:
1) “Alla fine di tutto, per riassumere, quella era gente che faceva della buona educazione, delle loro buone maniere del cazzo e delle loro belle scuole per perfetti stronzi inamidati una maschera imbellettata e un sontuoso abito di alta sartoria, che dava tutte le chiavi e apriva loro tutte le porte, e che era addirittura ben visto, ovviamente se non andavi oltre il primo strato di stoffa a cercare il marciume” – questo passaggio lo adoro e lo copia-incollerei per altri contesti ben lontani dall’aristocrazia londinese e tragicamente vicini a noialtri;
2) “dio se gli mancava l’Italia. Gli mancava il formaggio di malga e il vino delle cantine, il pane appena fatto, i salumi della signora Gianna a Venzone. Gli mancava la neve candida dei prati montani, che ritrovava solo nei colori dei capelli di Aziraphale, e gli mancava l’aria fredda e secca. Gli mancava persino Nina in quel momento” – questo mi piace moltissimo per la semplicità che rivendica; le cose vere, senza fronzoli, umili ma sincere, schiette, chiare. Come mi ci ritrovo! E come ci ritrovo Crowley in generale il quale, all’apparenza, è un personaggio molto costruito (capelli, abiti, arredamento, automobile: tutto molto studiato), ma nell’essenza poi lo sento proprio così (pane al pane, vino al vino) e se sosta nelle ambiguità lo fa solo avendo sempre ben chiaro che sono ambiguità (unica eccezione, per tante ragioni che è stupido in questa sede elencare, è il rapporto con Aziraphale).
Ci ritroviamo lunedì con una mazza chiodata.

Recensore Junior
04/03/24, ore 13:58
Cap. 16:

State riproponendo questa scena in tutte le salse e, come dopo l'ultima puntata della seconda stagione, ogni volta, sono in lacrime.

basta :(

Vi prego, fateli stare insiemeeeee

Recensore Junior
04/03/24, ore 11:44
Cap. 16:

Fosse stata una casualità la presenza del padre di Crow... E invece l'ha invitato Aziraphale... Ha spezzato il cuore anche a me 🥺

Recensore Junior
04/03/24, ore 11:37
Cap. 16:

Questo capitolo fa un po' male al cuore, ma che bello il parallelismo con la fine della seconda stagione! Calza tutto maledettamente e dolorosamente bene, anche se probabilmente la parte che ho preferito è l'introspezione iniziale di Crowley. Le descrizioni dell'infanzia e soprattutto questo pezzo:

"Li immaginava, i quattro perfetti figli maggiori e Aziraphale in coda, con le loro divise da collegio e una macchina di lusso che li passava a prendere per portarli a scuola il lunedì mattina. Così come immaginava i corridoi vuoti e le luci basse, le camere vuote, la casa silenziosa con qualcuno che lucidava l’argenteria mentre la Signora Madre e il Signor Padre perseguivano i loro obiettivi e seguivano le loro brillantissime carriere."

Malgrado l'ambientazione cambiata, sei riuscita a rendere perfettamente una versione alternativa del paradiso che mi piace moltissimo, mantenendo le stesse contraddizioni, la freddezza e le ipocrisie.

(Tra l'altro è stato doloroso vedere la questione degli occhiali, di cui parlavamo l'ultima volta, anche dal punto di vista di Crowley 🥲 Mannaggia Aziraphale, quante danze delle scuse dovrai fare...)

Recensore Veterano
04/03/24, ore 11:28
Cap. 16:

Non puoi farmi rivivere il dolore di quel discorso tra loro due...sono passati mesi ma fa male ancora 😭
Credo che Aziraphale nella sua ingenuità volesse essere in buona fede... Però avrebbe fatto meno danni se prima parlava con Crowley, questo loro difetto di comunicazione è devastante 😮‍💨

Ora sarà dura.... pronta a soffrire di nuovo con Crowley 🫡🥲

Recensore Master
04/03/24, ore 10:30
Cap. 16:

Che dolore, che male all' anima in ogni universo 🥺 la prima parte mi piace tantissimo, hai una capacità di scelta delle parole perfetta, mi manda al manicomio.
La descrizione della famiglia di Az è perfetta quanto dolorosa. La parte finale be, più male non poteva fare... È tutto così Canon, così difficile... Quanto scrivi bene mamma mia, ogni situazione ❤️❤️🥺🥺 però porca tro che mazzate

Recensore Veterano
26/02/24, ore 23:05
Cap. 15:

Oddio....CHE SUCCEDE? 😱 No, non l'ho capito e mi pento se c'era qualche segnale che non ho colto, mea culpa 🫨
E ora chi attende a lunedì che ansia....

Crowley è adorabile nella sua cortesia e devozione ad Aziraphale, mi ha solo urtato la richiesta degli occhiali... Azira aveva le buone intenzioni ma credo che questa cosa lo abbia messo a disagio.

"Quando vide che lo guardava, si sentì invaso dall’amore che provava per lui. Lo amava, ora lo sapeva, e voleva dirglielo. " Mannaggia a te però che romantico 🥲😭❤️

“Se dico di sì mi scoperai fino a farmi dimenticare il mio stesso nome?”
Ho perso tutti i neuroni rimasti 💀🔥

Recensore Junior
26/02/24, ore 20:59
Cap. 15:

Sospettavo fortemente che il fulcro del loro allontanamento sarebbe stato legato alla famiglia di Aziraphale. Conosco questo tipo di dinamica familiare, attraverso l'esperienza di persone vicine, e posso dire che hai descritto alla perfezione i processi mentali di Azi. Il rifiuto e insieme il desiderio di essere approvato, l'incapacità di lasciarsi andare alle spalle certe dinamiche tossiche, malgrado si sappia, a livello razionale, che non cambieranno.

La scelta di portare Crowley alla cena era inevitabile, malgrado fosse chiaramente una pessima idea. Tuttavia non mi sarei mai aspettata il personaggio misterioso (padre di Crowley?) che compare alla fine. Mi hai piacevolmente stupita sul piano narrativo, e tristemente su quello emotivo, perché il disastro imminente sarà sicuro poco piacevole, anche se io sguazzo in queste cose depresse come una fantastica paperella 🥸

Probabilmente la cosa che più mi ha colpito del capitolo è la faccenda degli occhiali. La situazione è così dannatamente vera e tremenda, per le implicazioni psicologiche di entrambi i personaggi, che fa davvero male da leggere. La vergogna di Aziraphale nei confronti di un qualcosa che non è convenzionale, che è fuori posto in un contesto normale, come degli occhiali indossati all'interno, e dall'altra parte il significato che toglierli ha per Crowley, che si rende vulnerabile in un contesto così ostile, pur di assecondarlo. È atroce, e mi preme moltissimo come tematica, a livello personale, perciò complimenti.

Attendo con più ansia del solito il seguito questa volta, non vedo l'ora di scoprire e soprattutto di godermi l'angst ✨